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ITALIA: what else?

Dopo mesi di attesa, il 6/7/2017 sono partito alla volta dell’Islanda da Malpensa, passando prima da Oslo, per effettuare lo scalo.
Dopo essere atterrato all’aeroporto di Keflavik nel tardo pomeriggio e dopo aver raggiunto la capitale Reykjavík con un autobus, ho incontrato per la prima volta Johanna: la signora con la quale avrei passato la prima delle tre settimane previste. Dopo aver caricato i bagagli in macchina abbiamo fatto un breve giro nel quartiere dove Johanna risiede (non molto distante dal centro) e poi abbiamo preso una pizza che abbiamo mangiato a casa, dove ci siamo potuti conoscere meglio.

Nei giorni successivi abbiamo visitato diverse località come il Golden Circle: un aerea nel sud dell’Islanda caratterizzata da laghi, fiumi, cascate e geyser. Johanna durante il periodo estivo effettua dei tour guidati per i turisti in queste zone, infatti ho apprezzato molto gli aneddoti e le spiegazioni da lei raccontati su queste meraviglie naturali.

Ho potuto conoscere anche gli altri membri della famiglia come la figlia, il fratello e le sorelle di Johanna che ho trovato molto cordiali e ospitali. Le sorelle, in questo periodo, risiedevano al di fuori della città nelle case estive, immerse nel verde e in zone molto tranquille.

Ovviamente ho visitato anche il centro di Reykjavík, ricco di negozi, bar e luoghi da visitare come la Hallgrímskirkja, la chiesa luterana caratterizzata dalla torre che raggiunge i 75 metri di altezza e da cui si può ammirare dall’alto l’intera città.Mattia2

Durante la prima settimana il tempo è stato tutto sommato buono con giornate soleggiate e alcune nuvolose, ma comunque non piovose o troppo fredde.

Dopo sette giorni ho lasciato Reykjavík e Johanna per raggiungere il summer camp insieme agli altri ragazzi. L’esperienza nella host family è stata fantastica e devo ringraziare Johanna per la sua ospitalità e per avermi portato a visitare luoghi spettacolari

Le successive due settimane le avrei passate in una piccola cittadina di mille abitanti chiamata Ólafsvík, a circa 200km a nord da Reykjavík, insieme ad altri 11 ragazzi provenienti da tutta Europa.

Al nostro arrivo i Lions del posto ci hanno accolto in una scuola dove avremmo passato le notti e ci hanno illustrato il programma per i giorni successivi.

Mattia4Accanto alla scuola si trovavano una piscina pubblica e una palestra che abbiamo potuto utilizzare gratuitamente durante la nostra permanenza.

Durante le due settimane abbiamo visitato quasi per intero la penisola di Snæfellsnes (dove era situata la cittadina). Pur non essendo un area particolarmente vasta non è risultata mai monotona grazie ai numerosissimi paesaggi costieri e nell’entroterra.

L’esperienza più bella è stata la camminata sul ghiacciaio del vulcano Snæfellsjökull. Accompagnati da una guida alpina, ci siamo attrezzati di piccozza e ramponi e abbiamo svolto una camminata di circa 40 minuti. Ritornati al punto di partenza siamo saliti su uno speciale “gatto delle nevi” che ci ha portati in una zona pianeggiante a circa 1400 metri, appena sotto la cima del vulcano. Arrivati in questo punto abbiamo fatto un breve pic-nic e scattato qualche foto.Mattia5

Un’altra località caratteristica è stata l’Isola di Flatey raggiungibile dopo un’ora e mezza di traghetto. Quest’isola è abitata da quattro abitanti durante l’inverno, mentre nel periodo estivo viene popolata da circa un centinaio di villeggianti. A Flatey è presente una piccola biblioteca, che però risulta essere la più antica dell’Islanda.

Mattia3Mattia6 

Una delle attività più redditizie in questa zona è la pesca. Infatti sono numerosi gli stabilimenti che lavorano il pesce e lo esportano in diverse località europee. Noi, oltre ad aver visitato un paio di industrie, abbiamo effettuato un’uscita in barca e i pescatori ci hanno affidato delle canne da pesca, ma purtroppo solo pochi di noi sono riusciti a catturare qualche pesce.
Le due settimane al camp sono state davvero divertenti e ricche di emozioni e di eventi. Ho conosciuto persone fantastiche e tra di noi si è formato davvero un bel gruppo.
Il giorno dei saluti è stato molto triste: tutti noi avremmo voluto stare lì ancora per un po’.
Ringrazio tutti i Lions italiani e islandesi che hanno reso possibile questa magnifica esperienza che difficilmente dimenticherò.

Matia7