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ITALIA: what else?

Quando mi hanno proposto la Malesia come paese in cui andare a fare uno scambio lions devo ammettere che i dubbi erano tanti.
I miei genitori erano preoccupati per la distanza dall'italia, tutti i miei amici e conoscenti si mostravano spaventati all'idea che andassi in un paese islamico e io stessa mi chiedevo se un viaggio in una cultura così diversa da quella italiana fosse l'ideale per me.
E sia chiaro, le differenze culturali sono molte. Non solo superficiali, come la cucina esotica, ma anche e soprattutto profonde, come il divario sociale che separa uomini e donne anche in ambienti pubblici, l'imposizione di un abbigliamento modesto che coprisse completamente il corpo, il tabù del contatto fisico (perfino un semplice abbraccio era considerato "indecoroso").
Sicuramente chi avrà letto queste premesse si starà dicendo "la Malesia sembra un posto orribile, non ci andrei mai."
Ma questo sarebbe un gravissimo errore.

Una volta superate le difficoltà, la confusione e quello che in inglese chiamano "culture shock", ho cominciato ad apprezzare tutto ciò che la Malesia ha da offrire. 
Ed è veramente tanto.
Ho visitato templi buddisti ed induisti, mangiato cibi indiani, malesi e cinesi, esplorato grotte in cui vivono pipistrelli e foreste mai intaccate dalla mano umana.
Ho indossato costumi tipici, fatto il bagno nelle acque tropicali di due isole della Malesia (Langkawi e Penang), visto delle aquile da vicino, assaggiato frutti tropicai do cui non conoscevo neanche l'esistenza.
Sono andata in un museo che descriveva la ricca storia del paese, cosa che mi è molto interessata visto che studio Storia all'università, ho insegnato lingua e cultura italiana a dei bambini delle medie, pranzato al 50mo piano di un grattacielo in un ristorante panoramico che girava su se stesso.
Più che ogni altra cosa ho apprezzato la gentilezza e l'affetto che ogni persona de luogo aveva per me. Sono stata accolta, non solo dalle mie host family ma anche da ogni altra persona che ho incontrato, come se fossi una di famiglia.

Qualche critica da fare ci sarebbe - la prima host family non mi parlava mai e non mi diceva mai cosa ci fosse in programma, dovevo chiederlo ad altri; il campo è durato solo due notti ed è costato 100€, una cifra esorbitante considerati i costi bassissimi della Malesia; le attività del campo erano infantili e consiglierei agli organizzatori di cambiarle se hanno intenzione di accettare exchangers di 18 anni e più - ma tutto considerato credo che questa esperienza mi abbia insegnato veramente cosa significa fare uno scambio Lions.
Lo scopo di uno scambio Lions non è andare in un posto in cui ci si diverte, ma imparare a trovare il bello e il buono in ciò che precedentemente avremmo considerato strano o sbagliato. Solo dopo che una persona è riuscita a far questo può dire di aver scoperto una cultura.

 

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