Quando come seconda esperienza del programma di scambi giovanili Lions mi hanno offerto tre settimane in Israele, devo ammettere che ho esitato: non passa giorno senza che si senta il nome dello stato al telegiornale, spesso associato ai conflitti e alla sua peculiare situazione politico-territoriale.
Dopo poco mi sono però deciso (con appoggio dei miei genitori, mai apprensivi) a compiere quest’avventura sapendo che sarebbe stata unica.
Là ho trovato un paese estremamente affascinante, pieno di contraddizioni, completamente diverso dagli standard mentali e di vita tipicamente italiani.
Un popolo accogliente, premuroso, luoghi meravigliosi e una cultura tutta da scoprire.
Dopo circa due giorni in famiglia (tutti i ragazzi erano alloggiati nella città di Modi’in o nell’adiacente Shilat) abbiamo fatto conoscenza con le famiglie ospitanti con gli altri ragazzi e siamo partiti per un campo mobile che ha percorso (sotto le ali protettive della fantastica guida Ben) tutto il paese da Gerusalemme al Mar Morto, da Nazareth a Masada. Questo campo è stato senza dubbio una delle più belle esperienze della mia vita: ogni giorno ci svegliavamo con la voglia e la certezza che avremmo visto qualcosa di speciale.
Tornati in famiglia non è finito il divertimento: infatti, la vicinanza tra le famiglie e un piano costruito dal club locale ci ha permesso di prendere parte ad ulteriori esplorazioni e attività, sempre in compagnia dei nostri amici.
Abbiamo quindi visitato Tel Aviv e Jaffa, abbiamo fatto un giro nel deserto su 4x4 fino a raggiungere il Mar Morto abbiamo visitato villaggi ricostruiti e persino una base militare dove con un barbecue abbiamo socializzato con ragazzi della nostra età che prestano servizio nell’esercito.
E’ doveroso ringraziare per tutto ciò il Lions Club di Modi’in, quello di Reggio Emilia, e in particolare Dov Ephron, Ben la guida, la famiglia Caro che mi ha gentilmente ospitato e il sig. Loris Baraldi per tutto.