Partendo dal principio, ritengo che non sia umanamente possibile mettere per iscritto il groviglio di emozioni che un’esperienza di scambio culturale racchiude. Nonostante ciò, farò del mio meglio per farvi cogliere almeno un minimo di ciò che ho vissuto durante questi lunghi 26 giorni.
La mattina dell’8 agosto ho incontrato per la prima volta colui che sarebbe diventato il miglior compagno di viaggio con cui potessi condividere un’esperienza di tale portata emotiva, Lorenzo Turino, di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.
In breve, ci siamo incontrati nell’aeroporto di Milano e sin da subito le nostre personalità sono divenute affini. Dopo un’infinità di ore e scali aeroportuali, finalmente siamo giunti all’aeroporto di Phoenix, dove quella che sarebbe presto divenuta la nostra nuova famiglia era lì ad aspettarci. Ed ecco Sandy e Peter, due persone splendide, che, per mezzo del programma “Youth Exchange Lions”, ospitano ragazzi italiani da più di 10 anni. Infatti, io e Lorenzo subito notammo la loro disinvoltura, notammo che essi percepivano poco imbarazzo nell’accogliere due ragazzi sconosciuti che avrebbero vissuto con loro per più di 3 settimane. Questa aura di serenità ci pervase talmente intensamente che ci sentimmo subito a nostro agio.
Sandy è una persona veramente molto organizzata, molto premurosa, infatti aveva già organizzato ogni minimo dettaglio delle attività che avremmo svolto nel corso dei giorni. Peter, invece, era molto più sciolto, riusciva a farci sorridere anche nei momenti più imbarazzanti.
Ci hanno permesso di conoscere splendide persone e soprattutto di svolgere delle attività innovative, che non avrei mai svolto in Italia, come fare hiking nel bel mezzo dei paesaggi più mozzafiato, fare kayaking nel fiume probabilmente più gelido del mondo, guidare un quad tra le bellezze desertiche che circondavano Sedona e fare shopping come solo un Americano può concepire.
La città in cui abbiamo alloggiato è a dir poco indescrivibile.
È stato come vivere in una cartolina, accerchiati dalla natura più incontaminata, dalle famose “Red Rocks” ai fiumi più gelidi, dalle foreste più selvagge ai deserti più caldi. L’ammontare delle attività possibili in tali paesaggi è innumerabile, visto che Sedona non è soltanto famosa per i 330 percorsi di hiking che offre, ma anche per i diversi tour offerti dalle compagnie più disparate, che offrivano noleggio di jeep, quad ed elicotteri.
Ovviamente non è stato sempre magico, in quanto abituarsi ad una nuova famiglia, una nuova cultura ed una nuova routine non è sempre facile, soprattutto in così poco tempo. Ed è proprio per questa ragione che subito ho chiarito come quest’esperienza mi abbia permesso di provare un vero e proprio groviglio di emozioni: dall’amicizia più pura alla nostalgia più sentita.
Per una settimana ho vissuto a casa di una coppia amica di Sandy, Ellen e Rick, persone talmente premurose che era difficile dire di no alle loro gentilezze. La loro casa era un castello, dotata di talmente tante stanze che era impossibile contarle tutte; per non parlare della loro magnifica piscina con vista sulle incantevoli rocce di Sedona, in cui ho trascorso la maggior parte del mio tempo libero.
In conclusione, la mia esperienza a Sedona è stata completa, sia per la varietà di emozioni che ho provato, sia per l’ammontare spropositato di attività culturali e ludiche che, grazie ai Lions, così come a Sandy e Peter, abbiamo aggiunto al nostro bagaglio esperienziale.
Ho incontrato persone meravigliose, che ci hanno permesso di entrare a far parte delle loro vite, della loro cultura e dei loro cuori.