Ed eccomi qui, a due settimane dal mio ritorno in Italia, a scrivere un report sul viaggio più emozionante della mia vita. Il 29 Giugno, che ricordo come fosse ieri, dopo aver rischiato di perdere la coincidenza a Dubai sono arrivato a Sydney, dove ad attendermi c’erano Denise e Brian, una dolce coppia di pensionati. Sono stato fin da subito accolto a braccia aperte da loro e dai membri del Lions club di Ulladulla, cittadina del Nuovo Galles del Sud in cui ho trascorso le mie prime tre settimane.
In questo primo periodo ho condiviso la maggior parte delle attività con Alice, ragazza italiana ospitata nello stesso paese da una signora molto amica della mia host family. Durante queste settimane ho potuto vivere la quotidianità australiana, assaggiando ad esempio piatti e dolci molto conosciuti come le pies e i lamingtons e praticando sport tipicamente australiani come il surf. Oltre a ciò ho avuto la possibilità di svolgere altre attività entusiasmanti, come il whale-watching, ovvero ammirare le balene e i delfini nel periodo della migrazione a Jervis Bay, e visitare Sydney, città stupenda e più importante dell’Australia.
Ogni giorno era caratterizzato da varie attività, dalle più emozionanti, come vedere i canguri, alle più semplici, come fare la spesa al supermercato o prendere il sole e fare il bagno nell’ oceano (anche se inverno l’acqua era di un freddo sopportabile!). Inoltre, da bravi italiani, abbiamo anche cucinato vari piatti tipici, e ovviamente il più apprezzato è stata la pizza
Trascorso questo periodo ho dovuto, a malincuore, abbandonare la mia host family e prendere un aereo che mi avrebbe portato a Brisbane per poi raggiungere il camp Krokodile sulla Sunshine Coast.
Al campo eravamo 28 ragazzi di 15 nazionalità, che in solamente una settimana sono diventati un po’ come una seconda famiglia; ogni giorno condividevamo ogni singolo momento svolgendo molteplici attività. Tra gli sport praticati i miei preferiti sono stati quelli nell’ oceano e nel fiume, ovvero surf, paddle boarding, body boarding e canoa. Dopo un’intensa settimana, che sembrava essere volata, abbiamo trascorso una giornata a Brisbane, e alla sera ci siamo dovuti salutare con un “It’s not a goodbye, just a see you soon mate”, con la promessa di rincontrarci presto. Tra i ragazzi del campo ho avuto la fortuna di trovare dei veri amici, con i quali mi tengo in contatto ancora oggi.
Dopo questa esperienza posso dire che le paure che avevo prima di partire si sono rivelate vane. Tutte le persone incontrate durante il mio scambio in Australia hanno sempre fatto del loro meglio per farmi sentire a mio agio e mi hanno consentito di esplorare un nuovo mondo e una nuova cultura, totalmente differente da quella italiana.
Ringrazio enormemente i Lions per questa opportunità unica che mi è stata concessa e ogni persona che ha contribuito alla sua realizzazione.