Sono Cristian Zilio, ho 17 anni e abito a Santorso, un piccolo paesino in provincia di Vicenza. Quest’estate ho avuto la fortuna di vivere una delle esperienze che più mi ha segnato nella mia vita.
Appena ho saputo di essere il vincitore della borsa di studio, e questo è avvenuto verso aprile, ero un po’ impaurito, ma allo stesso tempo emozionato. La settimana prima della partenza è stata piena: comprare le ultime cose da mettere in valigia e i regali per la famiglia ospitante, controllare di avere tutto in valigia, ricordare di avere tutti i documenti necessari, cercare di chiudere la valigia senza sforare il peso massimo consentito in aereo... eppure tutto ciò l’ho fatto con il sorriso, perchè sapevo a cosa sarei andato incontro.
Il 21 luglio è stato il giorno della partenza. Dopo ore di attesa in aeroporto e sui vari aerei presi sono arrivato, con trenta minuti di ritardo, a Turku, dove la mia famiglia mi stava già aspettando. Incontrare persone nuove, soprattutto se ti ospiteranno per dieci giorni senza voler nulla in cambio, è sempre imbarazzante, ma abbiamo rotto il ghiaccio subito.
Entrambi i miei “genitori” erano affettuosi e simpaticissimi, nonchè sempre disponibili: basti pensare che oltre a me c’erano altri tre ragazzi ospitati nella stessa casa. La permanenza in famiglia è stata molto bella e significativa: ci hanno portati a visitare la città di Turku, una torretta di avvistamento usata durante la seconda guerra mondiale, un museo navale, la festa dell’”UNIKEKO” a Naantali... e poi le cose divertenti: abbiamo pescato sulla loro isola, dove siamo stati tre giorni interi, abbiamo fatto la sauna quasi tutti i giorni e abbiamo provato, e dico provato perchè eravamo tutti abbastanza negati, sci d’acqua! I momenti condivisi, come i pranzi e le cene erano i miei momenti preferiti: tutti aiutavamo a fare da mangiare o a preparare la tavola; tutti parlavamo in inglese e riuscivamo a farci capire. È incredibile come una sola lingua possa unire tante persone provenienti da Stati così distanti e diversi tra loro. A tavola non c’era imbarazzo, tutti raccontavamo di noi e dei nostri Paesi di provenienza, dei nostri hobby e della scuola. Dieci giorni sono volati e, infatti, giovedì 1 agosto è iniziato il campo. Salutare la famiglia per me è stato veramente triste, nonostante avessi la consapevolezza che li avrei rivisti durante il farewell party.
Fin da subito il clima tra noi ragazzi era scherzoso e divertente. Non conoscevo quasi nessuno, ma mi sentivo a casa lo stesso. Abbiamo iniziato con delle attività per conoscerci e devo ammettere che a fine giornata non ricordavo nemmeno un nome! Invece ora, che il campo purtroppo è finito, ricordo benissimo ogni nome, ogni volto, ogni sorriso e ogni di voce dei ragazzi e dei leaders che hanno preso parte e reso possibile un’esperienza indimeticabile come questa. Il secondo giorno abbiamo continuato a conoscerci e nel pomeriggio abbiamo presentato i nostri Stati. Venivamo da 17 Paesi nel Mondo, 18 se contiamo la Finlandia, quindi la presentazione è durata tutto il pomeriggio. Eppure non mi sono annoiato un minuto: abbiamo riso molto e pure mangiato molto, siccome ognuno aveva portato qualcosa di tradizionale! Questo momento di condivisione è stato uno dei più importanti perchè ho conosciuto veramente l’identità di ogni Stato senza i soliti filtri che vengono detti in tv o su internet, senza pregiudizi o false credenze. Per citarne uno: due ragazze hanno parlato di Israele, che fino a qualche mese fa sapevo essere uno Stato povero senza nulla di bello da vedere.
Oggi invece, grazie a un video che hanno mostrato, è una delle mie prossime mete da visitare, come anche la Polonia e l’Ungheria. Il sabato siamo andati a Naantali per vedere una competizione di barche a vela e sono rimasto molto colpito dalla bellezza di alcune barche che nemmeno credevo potessero galleggiare! La domenica siamo andati a Turku, una bellissima città portuale. Purtroppo siamo rimasti solo la mattina e non abbiamo fatto a tempo a fare orienteering. Il pomeriggio invece abbiamo giocato alle Baltic Olympics e alla fine abbiamo ricevuto un piccolo peluche di leone, che ovviamente è il simbolo del Lions club. Il giorno seguente abbiamo visitato i Peltola alotment garden e poi ci siamo divertiti colorando con i colori a tempera. A me personalmente, non piace disegnare, così non l’ho fatto, ma amo fotografare, così ho scattato più di 500 foto in un solo pomeriggio. Devo dire che fotografare momenti unici come questi è stato fantastico e sono onorato di aver fatto un video mostrato durante la festa finale. Martedì siamo andati a visitare il Rosala Viking centre, che mi ha affascinato molto. Qui abbiamo combattuto con armi e travestimenti vichinghi e abbiamo anche imparato a lanciare le asce! Ci siamo anche fermati a mangiare in un luogo ricostruito in modo da sembrare veramente vichingo, con scodelle e brocche che usavano a quel tempo. Tutto ciò rigorosamente a lume di candela! Se devo essere sincero l’atmosfera era magica e stare con dei compagni altrettanto speciali hanno reso unica questa giornata. Il mercoledì, mentre si avvicinava la fine del campo, abbiamo pulito una spiaggia e conosciuto così l’organizzazione KEEP BALTIC TIDY, che dedica tempo e denaro per ripulire almeno un po’ il Mar Baltico. Pulire non è sicuramente una cosa facile, ma sono felice di averlo fatto poichè so di aver aiutato almeno un po’ il nostro ecosistema. Giovedì abbiamo avuto modo di incontrare più da vicino la magnifica natura finlandese: camminando per un paio d’ore attorno al Kuhankuono hiking routes abbiamo visitato un lago, le magnifiche foreste e le radure che interrompono queste ultime. Il pranzo ci è stato offerto dai alcuni membri Lions che gratuitamente hanno cucinato per noi dei buonissimi wurstel, dei pancakes speciali e delle fragole deliziose! Venerdì, un altro giorno indimenticabile. La mattina abbiamo visitato l’azienda Pikku Vihreä, che si impegna a fabbricare toilettes senza l’utilizzo dell’acqua, in modo da preservare un bene così prezioso. Il pomeriggio siamo stati ospitati da una famiglia che ci ha fatto provare la smoke sauna e abbiamo fatto il Talent Show. Dimenticare ogni singolo attimo di quella serata è stato impossibile: poche volte in vita mia mi sono divertito così tanto. La cosa più bella è stata però quella di vedere come ogni persona si sia messa in gioco senza paura del giudizio degli altri. Inoltre, non dobbiamo pensare solamente alla performance, perchè dietro ci sono state ore e ore di preparazione tra i vari gruppi. Collaborare con persone da altri Paesi non è facile eppure noi ci siamo riusciti!
Sabato. Purtroppo è giunto questo giorno, l’ultimo. La mattina abbiamo votato per chi sarebbe stato eletto camper of the year 2019, poi abbiamo iniziato a fare i bagagli, anche se il sottoscritto gli ha fatti solo poche ore prima della partenza perchè non voleva andarsene... La sera è stato uno dei momenti più intensi di tutta l’esperienza in Finlandia. Tutto è iniziato con l’arrivo delle famiglie e poi la cena. Dopo la cena siamo andati in auditorium e dopo i discorsi dei leaders, del coordinator e di Ari Lindell, abbiamo parlato anche noi ragazzi. Tre ragazzi e io siamo stati scelti per raccontare brevemente la nostra esperienza, parlando dei momenti che ci sono piaciuti di più: si è parlato dei pranzi e delle cene, del conoscere nuove culture, del Talent, della fotografia... quando è stato il mio turno ero emozionatissimo, ma ce l’ho fatta perchè mi sentivo a casa, di fronte ai ragazzi era come essere una grande famiglia. Dopodichè hanno svelato l’identità del camper of the year 2019: quando hanno detto il mio nome nemmeno ci credevo. Sono scoppiato a piangere dalla gioia e con gratitudine ho alzato al cielo il mio trofeo. Mai dimeticherò quegli attimi così intensi. Sarò sempre grato a tutti i ragazzi e a tutti gli organizzatori del campo. Per concludere la serata abbiamo cantato la canzone Forever young, perchè era quella che ci sembrava più adatta per esprimere i nostri sentimenti, la nostra voglia di rimanere giovani per continuare a vivere esperienze del genere. Dire addio per l’ultima volta alle famiglie è stata dura, ancora altre lacrime... e poi la notatta insonne. Nessuno aveva voglia di dormire, nessuno voleva sprecare gli ultimi momenti insieme. Così siamo rimasti svegli nelle camere, nelle stanze comuni e lungo i corridoi dell’ostello. In alcuni momenti stavamo in silenzio, in altri parlavamo, in altri ancora ridevamo e giocavamo. Poi però è arrivata la mattina. Il momento di dirsi addio.
Quasi tutti abbiamo pianto, io non nascondo di avere pianto ogni volta che partiva il bus o una macchina con dei ragazzi. E alla fine sono partito anche io, in lacrime, con il mio aereo per tornare a casa.
La Finlandia non la dimenticherò mai. Di questo sono sicuro, perchè in tre settimane così distante da casa, non mi sono mai sentito così in famiglia come gli altri 29 ragazzi. Ancora oggi ci sentiamo e ci manteniamo in contatto. E lo faremo a vita, perchè tutti speriamo di incontrarci di nuovo un giorno. Non ci sono parole per descrivere un’esperienza unica come quella che ho vissuto e per questo sono grato al Lions Club International. Se potessi, un’esperienza del genere la vivrei già domani. Già domani sarei pronto con i bagagli per incontrare nuovi ragazzi, nuovi Paesi e nuove culture del Mondo: alla fine tutti abbiamo qualcosa in comune e questo è ciò che rende speciali noi uomini.