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ITALIA: what else?

Il primo giorno, il 21 luglio, sono atterrata ad Helsinki con la testa annebbiata dalla stanchezza del viaggio. I miei sensi però si sono ripresi quando son stata pervasa dalla tranquillità e dalla pace che emanava tutto quello che avevo intorno. 
Mi hanno accolto tre paia di occhietti vispi e curiosi e due sorrisi calorosi. Per 10 giorni mi son sentita quasi una sorella maggiore, lì a spingere le altalene, montare puzzle e a giocare fin troppe volte a Cluedo. Tra un gelato con i mirtilli e l'altro, ascoltavo il vento che scuoteva le fronde degli alberi. Cantava la vita che brulicava nascosta nella foresta: piccoli scoiattoli, volpi, cervi e alci. Saltavo con i bambini da una roccia all'altra e mi sentivo piccola fra tanto verde.
Lì la natura domina e ostenta i suoi colori con arroganza.
Adoravo andare al lago e guardare i bambini tuffarsi in un cielo dalle sfumature calde e avvolgenti. Il sole, maestro d'arte, non ci abbandonava mai del tutto. La notte è timida d'estate lì. Mi sembrava tutto così etereo.

Francesca2Ho camminato per le strade di una piccola città dell'800 a Luostarinmäki, ho abbracciato pupazzi al Moominworld, mangiato in una barca, remato e mi son persino vestita da dama in un castello medievale. Ho collezionato esperienze uniche e le conservo con cura dentro me.
Ho stretto forte a me la famiglia, che ormai sentivo mia, per imbattermi in un'altra. Il primo di agosto arrivo al campo e mi siedo in mensa con tutti gli altri, quasi intimorita dalla ricchezza smodata che avevo di fronte. 30 anime da 18 paesi diversi in un solo posto. Mi sono sentita fortunata. Ho assaporato, letteralmente e non, paesi che prima nemmeno consideravo e dentro di me è rimasta traccia di ognuno di loro. 
Ho legato tantissimo soprattutto con una decina di ragazzi. In poco più di una settimana abbiamo riso in 3 lingue diverse, giocando e urlando la sera in camera, con l'adrenalina della paura di essere ripresi dalla "polizia notturna". Siamo diventati un unico corpo, stretti come pinguini, per superare giornate di freddo finlandese che ci sembravano infinite. Ci siamo tuffati nella sabbia per prendere un pallone, con la pancia piena di pane con il burro. Abbiamo dipinto come bambini in un giardino quasi idilliaco, tra una manciata di lamponi e l'altra. Abbiamo lanciato asce in un campo vichingo e combattuto con spadoni e armature. Ci siamo quasi persi esplorando la foresta e abbiamo cantato a squarciagola dopo il nostro spettacolo di acrogym durante il talent show. Sorridevamo anche stanchi, anche mentre maledicevamo l'ananas onnipresente o la sveglia che suonava troppo presto, mentre il tempo tiranno correva e ci lasciava con le lacrime rigate lanciando gli ultimi saluti dal finestrino del pullman. Ho condiviso così tanto (in così poco) con queste persone che penso una parte di me sia rimasta con loro. 
Penserò sempre con grande nostalgia alla Finlandia e a tutti i ricordi che mi ha regalato.
Kiitos.

 

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