Il viaggio più particolare e dinamico che abbia mai fatto, un’esperienza che tutti dovrebbero provare poiché al ritorno ti sentirai indipendente e con una mentalità aperta al mondo a 360 gradi.
Dopo tutta l’attesa di questo viaggio, ritrovarmi oggi a scrivere un report di un piccolissimo pezzo della mia vita mi emoziona molto e pensare che mi sembrava durasse tanto, invece è già tutto finito, tutto chiuso nei ricordi del cuore.
Sono stata ospitata nella parte sud dell’Olanda vicino a Maastricht, nello specifico a Echt, una piccolissima cittadina tipica olandese con tradizioni, culture, usi e costumi ben radicati. L’accoglienza a partire da quando i genitori ospitanti sono arrivati in aeroporto è stata fantastica in quanto sin da subito (non pensavo potesse accadere veramente) mi sono sentita parte della famiglia, in tutti i sensi una figlia.
Sono entrata nella loro vita per un breve periodo è vedere la gioia nei loro occhi per avermi lì con loro è stato il motore per darmi energia ogni giorno, anche nei momenti dove c’era un po’ di sconforto e mancanza di casa.
Grazie alla mia famiglia ospitante che non smetterò mai di ringraziare ho visitato tantissimi posti, e non solo rimanendo dentro l’Olanda!
Sono stata a Rotterdam, Amsterdam, Bruxelles, Thorn (detta la città bianca”) , Stevensweert, Sittard.
Insomma tanti posti che mi sono rimasti incisi nel cuore, per non parlare di “un punto tre paesi”, un posto immerso nella natura dove in un solo posto si può dire di essere stati in Belgio, Germania e ovviamente Olanda.
Un altro posto importantissimo essendo appassionata alla storia della seconda guerra mondiale è stato “The American Cementery”, luogo toccante dove è possibile ammirare tante croci tutte bianche per ricordare tutti i caduti americani venuti in aiuto che hanno liberato l’olanda in quel periodo.
La permanenza in famiglia è stato e sarà una cosa cosa che non dimenticherò mai, non pensavo mai di affezionarmi così tanto e invece mi sono ricreduta, così tanto da non vedere l’ora di rivederli.
Ho in tutti sensi ritrovato la mia famiglia italiana in Olanda e non solo genitori ospitanti ma oserei dire anche nonni ospitati (amici dei miei genitori ospitanti, del club di Maastricht). Con la Famglia ospitante abbiamo parlato di tematiche importanti, ci siamo conosciuti, abbiamo scherzato, cucinato e insieme abbiamo proprio vissuto quello che tutti chiamano “scambio culturale”.
Ho imparato e provato così tante cose che non basterebbe un semplice report per racchiudere tutto quello che ho vissuto ma so solo che grazie a loro oggi sono una persona migliore e dopo avere affrontato tutto questo mi sento pronta a qualsiasi tipo di esperienza. Una volta finito il periodo in famiglia pensavo che le mille emozioni sarebbero finite, invece è stato perennemente come essere sulle montagne russe, poiché finita un’esperienza ne stava già iniziando un’altra: il CAMPUS.
Che dire... quasi non ho parole, ogni giorno un’avventura diversa che non avrei mai vissuto se non fossi partita grazie ai Lions.
È stato tutto da scoprire a partire dal primo giorno fino all’ultimo.
Uno staff eccellente, un programma dettagliato, insomma noi ragazzi eravamo il centro di tutto e tutti si sono impegnati per non farci mancare niente e far sì che potessimo portare a casa un ricordo indelebile.
Abbiamo fatto mille esperienze a partire dai tour turistici, cucinare la torta tipica chiamata VLAAI nella più antica pasticceria/panetteria di Maastricht, fare azioni a scopo benefico al Foodbank, ripulire il MAAS river, costruire 5 biciclette negoziando tra di noi, da donare in Africa e infine fare golf.
Ripensare di aver fatto tutte queste cose racchiuse in 10 giorni è davvero incredibile, quasi surreale.
Non sarò mai grata abbastanza a tutto questo, mi è sembrato di vivere un film, una vita completamente diversa dalla mia, un rompere gli schemi perennemente.
In tutto questo report, ho voluto lasciare alla fine la parte che per me è più significativa e che veramente mi ha segnata e che è tutt’oggi è ancora presente indistintamente da tutti i ricordi che racchiudo in un grande bagaglio di vita, ovvero.. i miei AMICI del campus.
Queste splendide persone mi hanno aiutata, supportata, fatta divertire, era diventata a tutti gli effetti una vera e propria famiglia. Una famiglia proveniente da tutto il mondo.
Grazie a queste splendide persone ho capito realmente che non esistono confini e che in un modo o in un altro ci si può sempre capire e trovare un punto di incontro.
È stata tutta una magia che a parole non si può spiegare ma solo se la vivi.
Mi sono fatta una cultura su tantissimi paesi, imparato a contare in altre lingue, e soprattutto una cosa da non sottovalutare è stato il mio miglioramento per quanto riguarda l’inglese. Sono partita con un livello abbastanza discreto, riuscivo a tenere un discorso
ma non pensavo mai così tanto di ritrovarmi addirittura a sognare e pensare in inglese e ancora lo faccio tutt’oggi quando ripenso a questa esperienza.
Ad oggi (con il sorriso in volto) sono fiera di dire che con alcuni ragazzi del campus mi sento frequentemente e spero di continuare a mantenere i rapporti e poter dire di avere amici sparsi nel mondo sia in europa che oltre oceano.
Concludo riprendendo la citazione che avevo scritto nel tema per candidarmi a questa borsa di studio, ovvero che non esiste uomo più completo di quello che ha viaggiato e ha cambiato venti volte il suo pensiero, bene ad oggi mi sento di poter dire che ho aggiunto un grande pezzo per essere completa e che grazie a questo viaggio ho capito che non smetterò mai di aprirmi a nuove esperienze e che il mio pensiero non cambi per più di 20 volte, ma che non smetta mai di farlo.
Un ringraziamento speciale ai Lions del mio distretto che mi hanno dato l’opportunità di poter vivere questa indimenticabile esperienza impegnandosi e seguendomi costantemente senza mai farmi sentire sola, ma parte di una grande famiglia.