Il 16 luglio di quest'anno alle 11:55 ero su un volo diretto in Portogallo.
Ancora adesso scriverlo mi sembra una barzelletta; questo viaggio infatti ha rappresentato per me una svolta tanto gradita quanto inaspettata, mi spiego: fin da piccoli tutti desideriamo scoprire il mondo con i nostri occhi, i suoi colori, lingue, usi e costumi estranei ai nostri. E così anche io aspiravo a prendere un aereo e volare semplicemente altrove, non importa dove, bastava che fosse abbastanza lontano da non poter chiamare quel posto casa.
D'altra parte non si può lasciare tutto e partire perchè ciò comporta risorse, organizzazione e una serie di sforzi non indifferente.
Questa volta invece, e mi è parso incredibile, l'occasione mi si è materializzata davanti agli occhi grazie all'impegno e alla dedizione non miei di certo, che ho dovuto soltanto compilare un modulo, ma dei volontari Lions e in particolare della responsabile Maria Martino che ha fatto l'impossibile per dare a quanti più ragazzi possibile la mia stessa opportunità.
Fin dall'inizio questa esperienza si è rivelata illuminante: devo ammettere che trovandomi in aeroporto con largo anticipo, completamente sola ad aspettare che annunciassero il mio gate mi sono sentita piuttosto spaesata ma non penso fossi impaurita, semplicemente iniziavo a realizzare che, se fino ad allora in qualunque situazione potevo limitarmi a camminare guardandomi i piedi con la consapevolezza di avere sempre un professore, un genitore o comunque un adulto responsabile a guidarmi, da quel momento e per i restanti 21 giorni l'ujico responsabile di me stessa sarei stato io; e ciò mi teneva piacevolmente sotto tensione.
Con questa stessa convinzione ho affrontato tutta la mia permanenza e questo sentirmi finalmente indipendente è una delle sorprese più belle che questo viaggio mi abbia regalato.
Una volta atterrata sono stata accolta da Carla Huber, la responsabile Lions in Portogallo che mi ha informato su due cose: che avrei condiviso questa esperienza con una ragazza tedesca, Stefanie e che oltre a lei nel corso delle 3 settimane mi avrebbero ospitato anche altre famiglie.
Quella sera stessa abbiamo accolto Stefanie e la mattina seguente ci siamo spostate a Coimbra, presso Joaquim e Filomena Felix, anche loro volontari Lions, che ci hanno accolto nella loro splendida casa. Qui abbiamo trascorso 7 giorni piacevoli e veramente intensi; nonostante infatti non fossero più così giovani Quim e Mena si prodigati per mostrarci scrupolosamente ogni angolo del loro splendido borgo: abbiamo visitato il Portugal dos Pequenitos, il monasteri di Santa Clara Velha e Santa Nova, l'universitá e il palazzo reale di coimbra nonché il famoso Penedo da Saudade, il giardino dove Don Pedro, re del portogallo, veniva a piangere la sua amante Inês, fatta assassinare dalla moglie legittima di lui.
Da allora tutti gli studenti i poeti e chiunque soffra per amore o per nostalgia di casa vengono qui e onorano il posto lasciandovi qualche verso inciso su pietra o una serenata per la propria amata.
Grazie a loro credo di aver conosciuto questa città con gli occhi di chi è realmente orgoglioso delle proprie radici che, come in italia, risalgono a tempi molto antichi.
Mi ha stupito infatti la vastità di nozioni che Mena e Quim possedevano riguardo le colonizzazioni, le dominazioni politiche e religiose e al bagaglio di tradizioni folcloristiche a cui ci hanno introdotto,come quella musicale del fado.
La seconda settimana è stata invece più rilassata: Carla ci ha ospitato nella sua casa a Praia do Pedrogao.
L'appartamento dava direttamente sulla spiaggia cosicché potevamo cenare guardando il sole tramontare e svegliarci con lo sciabordio delle onde.
Purtroppo il tempo non era dei migliori, l'oceano era sempre agitato ed era pericoloso anche solo farvi un tuffo veloce. Carla poi non vive in Portogallo ma in Austria perciò, essendo Pedrogao un po' dislocata, non conosceva bene le strade e i collegamenti con le città vicine.
Alla fine, dopo parecchi giri a vuoto, siamo riuscite a raggiungere dei centri molto caratteristici come Nazaret, che detiene il record per le onde più alte in tutta la nazione , Leiria, celebre per il suo castello, Obidos, piccolo comune medievale interamente Cinto da mura e Pombal, nel quale era in corso una sorta di fiera di città con giostre, musica dal vivo e spettacoli.
Gli ultimi 7 giorni li abbiamo passati finalmente a Lisbona, ospitati da Nina e suo marito.
Entrambi purtroppo dovevano lavorare e alla notizia Mi ero un po' avvilita ma per fortuna ci hanno permesso di visitare in completa autonomia spiegandoci come la metro colleghi i vari distretti, dove prendere il famoso tram e E15, simbolo di Lisbona, quali fossero le attrazioni principali e i posti da non perdere.
Io e Stefanie abbiamo girovagato per 4 giorni dalla mattina alla sera scoprendo volta per volta un pezzettino nuovo di quel posto magico e così ricco di novitá.
Con la metro ci siamo spostate senza problemi, con l'autobus invece abbiamo avuto qualche intoppo ma niente che non siamo riuscite a risolvere; abbiamo parlato con la gente del posto anche solo perché le indicazioni ed è stato divertente incontrare molti italiani anche qualche tedesco.
Lisbona si sviluppa in altezza dal momento che sorge su sette colli, inutile dire quindi che abbiamo camminato moltissimo e ogni volta che le strade ci sembravano familiari sbucavamo in qualche nuova via mai vista prima, ed era proprio questo il bello.
Il nostro tour è incominciato da Sao Sebastiao da Pedreira (il quartiere dove abitavamo) un po' a nord rispetto al centro della città, da lì abbiamo prima raggiunto a piedi campo Pequeno, sede della corrida portoghese, per poi spostarci con la metro a Praça du Commerçio che sorge Sul Fiume Tago e percorre tutta Downtown dal basso verso l'alto.
Nei giorni seguenti abbiamo visitato Santa Maria de Belem, sito del patrimonio mondiale dell'Unesco, con la Torre di Belem, il monastero Dos Jeronimos, il monumento alle scoperte e il museo archeologico. Verso sera siamo salite sulla collina più alta del centro storico, nel famoso Castello de Sao Jorge per poi percorrere il quartiere antico di Alfama ed apprezzare la vista dell'intera città da uno dei suoi punti panoramici più suggestivi: il Miradouro das Portas do Sol.
Infine nel weekend, con la compagnia dei nostri genitori ospitanti, abbiamo organizzato anche qualche gita fuori porta come nel centro d'arte LX Factory, ad Almada (dove c'era anche il Corpus Christi) e a Feira da ladra, dove si tiene il famoso mercato delle pulci.
Devo dire che questo viaggio non è stato per nulla come me l'ero immaginato e, sebbene molte mie aspettative non siano state assecondate, quest'esperienza mi ha aperto gli occhi e la mente arricchendomi con nuove conoscenze e tanti bei ricordi.