Sono Martino Pignatta, ho 17 anni, frequento la quarta liceo scientifico e vivo a Milano.
Durante questa estate 2019 ha avuto luogo la mia prima esperienza con gli scambi giovanili deiLions Clubs International,ai quali ho potuto partecipare grazie al Lions Club Lainate e, più direttamente, grazie all’interessamento di Marcello Belotti, ex presidente del Club e oggi presidente di zona di otto Club del Distretto Lions “La Grande Milano”. Un’esperienza, inoltre, che ha coinciso con il mio primo viaggio in aereo da solo e con la mia prima visita degli Stati Uniti d’America.
Dal1° luglio al 1° agosto dell’estate2019: un meraviglioso viaggio di un mese.
Sono stato impegnato in qualcosa di mai sperimentato prima nella mia vita, anche se ero già stato all’estero con i genitori, e che si è rivelata una delle esperienze “solitarie”, di sviluppo della mia capacità di auto organizzazione, più preziose e divertenti che abbia vissuto sinora.
Ho trascorso un mese in Minnesota, Stati Uniti, ospite dalla famiglia Walters, una famiglia Lion ovviamente: i miei host mother (Cindy) e father (Jim) sono attivamente partecipi nelle attivitàdel locale Lions Club: Cindy come organizzatrice dei campus e Jim principalmente come aiuto cuoco ai banchetti internazionali.Ospitati insieme a me, a casa dei Walters, c’erano altri due ragazzi, dalla Polonia e dallaMongolia, e altre due ragazze, dalla Finlandia e da Israele.
I primi quindici giorni li ho trascorsi nella mia host family a Chaska, una cittadina fondata dai nativi americani, situata a mezz’ora di auto da Minneapolis, per passare poi quattro giorni nella“cabin” della famiglia Walters sull’Hay Lake, insieme anche ad altri giovani iscritti al programma. Durante questi venti giorni, divisi tra i due luoghi, ho svolto tante attività con la mia famiglia ospitante, tante che non mi sarei mai aspettato. Siamo andati a visitare il centro di Minneapolis, abbiamo praticato axe-throwing(il tiro dell’ascia), siamo andati in canoa, a giocare a golf-freesbing, due volte in barca su due diversi laghi… e sono solo alcuni esempi della meravigliosa ospitalità di una famiglia Lions come quella dei Walters a Chaska.
Ho poi trascorso una settimana al Camp Spicer, organizzato dal Lions Club locale. Qui ho conosciuto altri 32 ragazzi di 22 nazioni, ognuno dei quali mi ha arricchito personalmente con confronti continui sulla cultura, sui modi di vivere, di intendere il cibo e di pensare che sono diversi da Paese a Paese.
Devo ammettere di essere arrivato al Camp in parte prevenuto, dopo 20 giorni di continuo divertimento ed esperienze con una host family che ha fatto davvero di tutto per rendere indimenticabile il soggiorno nella loro famiglia.
Ebbene, ho avuto modo di ricredermi. In una maniera diversa rispetto al tempo trascorso in famiglia, la settimana al camp è stata incredibile. Passati i primi due giorni di conoscenza generale, si è instaurato - seppure con l’inevitabile tendenza alla formazione di gruppi più piccoli di amici - un gruppo generale di tutte e 33 le persone presenti, che ha contribuito in maniera fondamentale a rendere la settimana indimenticabile, insieme allo staff, composto da 5 persone, che ha dato il massimo per rendere unica questa esperienza… e ci è riuscito!
Abbiamo fatto arrampicata, canoa, visto una partita di baseball e uno spettacolo, il musical “Mamma Mia”, al dinner theatre; abbiamo passato una giornata al ValleyFair, un parco divertimenti vicino a Minneapolis. Sette giorni, e non un solo giorno che non sia stato migliore di quello precedente.
A testimonianza di ciò, le lacrime di tutti nella hall dell’hotel, l’ultima mattina, lacrime che, seppur non potendo rivedere ciascuno dei ragazzi del camp, non dimenticherò mai.
Sono ancora in contatto con Ben, il figlio minore della famiglia Walters, con cui ho sviluppato un legame di amicizia notevole, e con diversi ragazzi del camp, che spero almeno in parte di riuscire a non perdere.
Per riassumere, posso dire con certezza che sia stata ad oggi una delle esperienze più incredibili, edificanti, istruttive e significative della mia vita. Tanto che esperienze come queste possono benissimo, domani, essere inserite in un curriculum vitaeprofessionale. E tutto questo è frutto della particolare formula di condivisione, altamente formativa, che ormai anima storicamente gli scambi giovanili Lions.