Finalmente ci sono riuscita: il primo viaggio da sola; io e la mia valigia, niente genitori parenti o amici.
Ammetto che all'inizio, quando mi hanno detto che sarei partita per la Serbia sono rimasta un po' delusa. Io fantasticavo su Londra ed il suo fermento artistico, Madrid e la sua movida, Parigi e la sua eleganza ma ogni viaggio è un'esperienza in più e questa aveva un valore aggiunto che si chiama indipendenza.
Non nascondo che solo nel momento dell'imbarco mi sono resa realmente conto che da lì in poi sarei stata io e le mie capacità di sbrigarmela da sola (seppur all'interno di un contesto organizzato). prima di partire ho cercato di documentarmi sulla Serbia e devo dire che leggendo della guerra che l'ha coinvolta molti anni fa avevo sviluppato alcune preoccupazioni, ma mi sono dovuta ricredere. Belgrado e Novi Sad sono città piene di vita, di giovani, di attività è cultura.
La famiglia che mi ha accolto nel primo periodo era proprio così: piena di vita.
Le mie "sorelle" serbe mi hanno accolto come una di loro trascinandomi in mille esperienze che sono culminate in due concerti indimenticabili, sempre vicine a me. pronte ad aiutarmi ma senza mai limitare la mia autonomia. La cosa più stimolante è stato vedere come persone provenienti da tutto il mondo, ragazzi e ragazze che facevano la mia stessa esperienza, condividessero così tante cose.
La distanza geografica non è un limite, l'unico limite è non affrontare le distanze che ci permettono di conoscere altri popoli perchè da questo viaggio si capisce veramente quanto noi ragazzi siamo simili e capaci di integrarci gli uni con gli altri.
Questo secondo aspetto del mio viaggio l'ho vissuto meglio quando ho frequentato il campo ed ho condiviso una stanza d'albergo con altre due simpaticissime ragazze.
Gli scherzi e le nottate a parlare, le uscite e le serate, appena conosciute ma sembrava fossimo amiche da una vita. Rifarei questa esperienza domani, partire per conoscere è la cosa migliore che un ragazzo/a della mia età possa fare e se riesci e puoi farlo da solo è molto meglio. Ho capito che sono più brava di quanto credessi a gestire le situazioni complicate ( la perdita dell'aereo) e che fuori dal mio piccolo mondo ce n'è un'altro meraviglioso e grande che aspetta di essere scoperto.
Grazie e al prossimo viaggio