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ITALIA: what else?

Ciao a tutti, mi chiamo Simone e oggi sono qui per raccontarvi della mia avventura di un mese dall'altra parte del mondo, in Australia, nonché il mio ultimo continente da visitare.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al Lions Club Gualdo Tadino per avermi offerto questa straordinaria opportunità. Un sentito ringraziamento va anche agli Scambi Giovanili, un progetto meraviglioso del Lions che apre le porte a giovani provenienti da tutto il mondo, permettendo loro di connettersi, conoscere nuove culture e, forse, portare a casa preziose tradizioni.
Tutto è iniziato a Roma, dopo un commovente saluto a mia mamma. Mi sono imbarcato per questa incredibile esperienza, con uno stopover a Chengdu, Cina, che ha interrotto il mio viaggio per 20 ore, prima di mettere finalmente piede in Australia.
L'arrivo a Melbourne è stato un mix di emozioni accoglienti e stimolanti, grazie all'attesa calorosa di Gerry ed Anne, che mi hanno accolto in aeroporto con un cartello che riportava il mio nome. La fortuna ha voluto che trascorressi i primi 20 giorni del mio viaggio con questa splendida famiglia. Questa esperienza ha aggiunto un valore significativo al mio percorso, permettendomi di immergermi fin da subito nella vita quotidiana australiana.

L’arrivo è stato così intenso che, senza nemmeno il tempo di fare una doccia, abbiamo organizzato un barbecue con i vicini. È stato il modo perfetto per rompere il ghiaccio e iniziare a conoscere la comunità locale. La mia famiglia ospitante è diventata immediatamente parte della mia avventura, portandomi in numerosi posti interessanti. Naturalmente, non posso elencarli tutti, altrimenti rischiate di addormentarvi mentre leggete il mio racconto. Quindi, ho deciso di concentrarmi su quelli che mi hanno colpito di più.
Il secondo giorno dal mio arrivo, ci siamo diretti a Ballarat per esplorare i dintorni e visitare il Wildlife Park. È qui che è successa una delle cose più incredibili del mio viaggio. Non ci crederete mai, ma ho avuto l'opportunità di accarezzare e dar da mangiare a un canguro di nome Joey. Come potete vedere nella foto, io e Joey eravamo davvero in sintonia, un momento magico che rimarrà impresso nella mia memoria per sempre. Senza dubbio, il koala, altro emblema dell'Australia, ha suscitato il mio interesse, ma la vera emozione è stata poterli osservare nel loro habitat naturale: dormire su un albero di eucalipto lungo il ciglio della strada.
Nei giorni successivi, approfittando delle condizioni meteorologiche favorevoli, abbiamo programmato ben due road trip, ciascuno con destinazioni affascinanti: il primo ci ha portati lungo la celebre Great Ocean Road, distante circa 250 km dalla nostra casa. Questa strada, costruita dopo la prima guerra mondiale, si snoda per diversi chilometri lungo l'oceano, offrendo visioni mozzafiato di formazioni rocciose scolpite dall'erosione, come i celebri 12 Apostoli e il London Bridge, che mi hanno lasciato senza parole. Durante il percorso, abbiamo fatto soste in diverse spiagge, di cui una in particolare mi ha colpito profondamente, con l'acqua gelida proveniente direttamente dall’Antartide.
Il secondo road trip ci ha condotti al Parco Naturale dei Grampians, una destinazione distante quanto il primo viaggio, ma focalizzata su paesaggi naturali e percorsi escursionistici. Prima di iniziare la nostra esplorazione, ci siamo fermati presso un centro culturale aborigeno, dove ho avuto il privilegio di immergermi nella cultura, nel cibo e nell'arte millenaria degli aborigeni. Terminata la visita culturale, ci siamo avventurati nel parco naturale, dove i vari "balconies" ci hanno regalato una vista maestosa sulle montagne e sulla foresta sottostante.
Dopo alcuni giorni di alternanza tra pioggia e sole, trascorsi in parte rilassandoci in piscina, abbiamo dedicato tre giorni alla scoperta di Melbourne, durante i quali ho avuto l'opportunità di esplorare l'intera città. Partendo dai caratteristici sobborghi, dove mi hanno mostrato ciò che resta di Little Italy, ci siamo avventurati sempre più in profondità nel cuore della città, attraversando Chinatown.
Tra i luoghi che mi hanno particolarmente colpito durante questa visita, spicca il maestoso palazzo chiamato Eureka, dove situato all'88° piano è presente un punto panoramico che offre una vista a 360° della città.
Successivamente, ci siamo diretti verso il Lions Eye Research Bank, dove ho potuto apprezzare il significativo lavoro svolto dal Lions in questo settore e persino tenere in mano un vero occhio, destinato a essere donato a una persona solo poche ore dopo. Nonché la Lions House, un edificio situato vicino l’ospedale dove vengono ospitati a tempo illimitato i parenti dei degenti.
Proseguendo la nostra esplorazione di Melbourne, abbiamo visitato la cattedrale, la National Art Gallery, gli iconici vicoli adornati da graffiti e il famoso Queen Victoria Market. Qui, ho affinato le mie abilità di contrattazione per ottenere il miglior prezzo per i souvenir. La nostra permanenza si è protratta fino a sera, perché c’era teneva una serata food truck, che ci ha dato l'opportunità di assaporare prelibatezze provenienti da diverse culture.
Dopo aver vissuto una serie di esperienze straordinarie con la mia famiglia ospitante a Melbourne, ci siamo diretti verso l'aeroporto di Melbourne dove ho preso un volo interno diretto ad Adelaide.
Appena atterrato, sono stato subito accolto da un affiatato gruppo di persone, facilmente riconoscibili grazie al distintivo colore blu degli scambi giovanili. Questo segnava l'inizio di una nuova avventura: quella del Camp Noorla Yo-Long.
Dopo le presentazioni e l'attesa per coloro che arrivavano con altri voli da luoghi più lontani, ci siamo imbarcati sul nostro piccolo pullman per raggiungere la prima tappa del nostro percorso: Kangaroo Island. Sebbene l'alloggio in questa caratteristica isola australiana non fosse dei migliori, ciò risultava insignificante considerando le esperienze uniche, i panorami mozzafiato e le lunghe giornate in spiaggia che ci attendevano. I quattro giorni passati sull'isola sono stati ricchi di attività coinvolgenti e stimolanti. Abbiamo avuto l'opportunità di tenere in mano un rapace a Raptor Bay, scivolare giù per le dune del Little Sahara con i toboggan e osservare diversi animali selvaggi nel loro habitat naturale; uno di questi è persino venuto a trovarci in spiaggia. Nonché aver la possibilità di confrontare tra i vari giovani provenienti da diverse parti del mondo le diverse culture.
Io mi ritengo molto fortunato perchè nel mio campo c’erano anche due ragazzi aborigeni a cui ho fatto un sacco di domande.
Nel corso di intensi momenti trascorsi lungo le coste dell'oceano, abbiamo anche partecipato a sessioni formative con esperti che ci hanno illustrato cosa sia un "Bush Fire", cosa lo provochi e come intervenire. Curiosamente, a soli 500 metri dal luogo in cui risiedevo nel 2020, è scoppiato un incendio che ha devastato oltre i due terzi dell'isola.
Da kangaroo Island abbiamo continuato il nostro viaggio tornando sulla terra ferma ed andando in direzione Sud-Est. Ci siamo fermati una notte a Monarto e, prima di arrivare al campo, ci siamo fermati a Kingston, dove abbiamo incontrato un aborigeno che ci ha mostrato e spiegato alcune delle loro usanze, nonché a lanciare il boomerang, anche se in questo caso ho fallito miseramente.
Arrivati vicino a Naracoorte, la nostra tappa finale, siamo stati per una settimana nella struttura dei Blue Light, un gruppo di volontari poliziotti che lavora con giovani e bambini, insegnando importanti lezioni di leadership, fiducia e lavoro di squadra. All'interno del campo, le attività includono il "low ground rope", un'attività impegnativa che richiede una forte collaborazione di squadra, l'arrampicata su muri e alberi. A queste sfide si sono alternati giorni dedicati alle visite delle città circostanti, come Naracoorte, e all'esperienza del paddle boarding e la caratteristica colazione australiana per l’Australian Day a Beachport.
Penso che la parte più brutta di questo viaggio sia stata ripartire e dover dire addio a tutti i ragazzi e le persone che ho conosciuto in questo mese. Il 30 gennaio, tra varie lacrime, ho dovuto prendere un aereo che ha decretato la fine della mia avventura. Spero sempre che tutti mi vengano a trovare in Italia!