29/06/17 la data in cui è iniziata l’esperienza più bella della mia vita e dopo tre giorni di viaggio finalmente in Australia, la terra dei sogni.
Arrivata all’aeroporto di Canberra sono stata accolta dalla mia famiglia ospitante, mi hanno fatto subito sentire a casa e membro della loro comunità. Le mie emozioni erano sproporzionate tanto da non farmi dormire per 50 ore consecutive.
Dal giorno dopo il mio arrivo ho iniziato a conoscere una cultura totalmente diversa, ma nella diversità ho trovato la ricchezza! Ho iniziato a mangiare salato a colazione, a consumare sandwich tutto il giorno e soprattutto a parlare un’altra lingua.
Mi svegliavo con un’alba dai colori fortissimi e mi addormentavo con un cielo colmo di stelle, ogni giorno sentivo il suono dei kookaburra (uccelli australiani) e incontravo koala e canguri come fossero persone. Esploravo spazi immensi e una fantastica natura di alberi nativi. Ho conosciuto gli australiani, che sono le persone più amichevoli del mondo, dopo gli italiani e ho iniziato a respirare una nuova vita.
Dopo essermi abituata al jet-lag ho cominciato a visitare anche le città del NSW, lo stato in cui mi trovavo, a partire da Goulburn, che era la città più vicina al nostro villaggio, fino ad arrivare alla capitale dell’Australia, ovvero Canberra.
Ho visto più parchi naturali e cave con stalagmiti e stalattiti di quanti ne abbia visti in tutta la mia vita. Nel mio paese, Taralga, non vi erano case di cemento ma solo di legno, le strade erano comparabili alle nostre autostrade e non si usavano i radiatori pur essendoci un gelo pazzesco, quasi ogni casa aveva la bandiera australiana, cosa che ho apprezzato tantissimo perché significa che sono orgogliosi del loro paese, che in parte me lo sento anche mio.
In famiglia sono maturata tantissimo, ogni sera ascoltavamo le news e iniziavamo dibattiti dove ho avuto modo di rappresentare e raccontare la storia italiana, ho visto tanti film in lingua originale e mi hanno insegnato gli slang australiani, che sono un’altra lingua. Dopo due settimane, mi hanno riportata a respirare il caldo e a vedere l’oceano Pacifico nella città di Wollongon, che è collocata a 1 ora e mezza da Sydney, in quel weekend ho conosciuto la vita notturna australiana e ho provato per la prima volta il cibo messicano, abbiamo pernottato in un hotel con vista oceano e abbiamo fatto colazione la mattina dopo sul nostro terrazzo mentre il sole sorgeva.
Con le mie sorelle avevo lo stesso interesse della lettura quindi condividevamo anche quel passatempo insieme, amavamo cantare, ballare e non mancava mai il tempo per una risata.
Le tre settimane in famiglia sono volate più di quanto mi aspettassi, il giorno 22/07/17 è iniziata così la seconda parte della mia esperienza Lions, il camp.
Dal primo giorno ho cominciato a conoscere tutti e a imparare lingue differenti dall’italiano e dall’inglese. Abbiamo fatto giochi di conoscenza e abbiamo cantato tutti insieme per iniziare ad essere una grande famiglia.
Il nostro camp si trovava su uno dei laghi più grandi dell’Australia e la nostra struttura era molto accogliente e adatta al divertimento più assoluto. Il cibo non mancava mai, le risate tra noi ragazzi e i leader neanche e la musica era un elemento fondamentale per tutti i giorni. Ci svegliavamo sempre presto la mattina con la stessa canzone, che durante il camp ho odiato, ma ora mi manca tantissimo.
Ho visitato spiagge vastissime, dove pur essendo inverno l’oceano mi faceva sentire in estate. Al camp ho provato cibi diversi, come il “vegemite”, che è un cibo australiano dal sapore molto forte e ci veniva servito come una simpatica “punizione” quando facevamo più tardi del previsto, ma anche deliziosi dolci chiamati “Tim Tam”, che venivano impiegati al contrario come premio delle nostre buone azioni.
Siamo partiti alla scoperta di Sydney e abbiamo passato un giorno pieno nella città dei fuochi d’artificio, abbiamo visitato l’opera house con una guida che ci ha spiegato passo passo la storia dell’imponente struttura, siamo passati via mare dal ponte dalle mille luci “l’Harbour” e ci siamo fatti il bagno nella spiaggia più popolare dell’Australia “Bondi Beach”. Stando a Bondi si poteva vedere il vero prototipo dell’australiano, serfista, amichevole, ma al tempo stesso pieno di sé.
Abbiamo conosciuto la storia degli aborigeni visitando la loro terra, dove abbiamo fatto snowboard tra le montagne di sabbia.
Siamo stati nella città di Toronto (che non è in Canada) e abbiamo fatto un giro di due ore in barca nel lago Macquarie, il più grande dell’Australia.
In struttura invece passavamo le ore più belle, dalla presentazione di ogni paese per conoscere gli usi e costumi, fino ai falò e ai giri i canoa, ma soprattutto le ore che passavamo nel soggiorno tutti insieme a ballare, a cantare o semplicemente a scherzare tra di noi.
Ho intitolato il mio report “there is always the first time” (C’è sempre la prima volta) perché la mia esperienza è stata un accumulo di prime volte, nuovi sport, nuove tradizioni e nuove conoscenze.
Ringrazio l’associazione Lions, che crede in questi scambi formativi nel mondo, ringrazio Maria Martino e Loris Baraldi per non avermi mai lasciata sola e tutti coloro che hanno reso possibile il mio sogno.
Esperienza decisamente da rifare.