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Tutto ebbe inizio il pomeriggio del 29 giugno quando stavo per intraprendere il viaggio più lungo e faticoso della mia vita, più di un giorno di aereo mi separava dall’australia, ma questo non mi demoralizzava anzi ero ancora più eccitato all’idea di andare così lontano da casa ma soprattutto mi ritenevo fortunatissimo ad aver avuto questa possibilità… devo dire la verità mi aspettavo il volo è più lungo a dirsi che a farsi perché i sedili sono molto comodi e in più si ha un’ampia gamma di film tra cui scegliere.

Meeting a Matera pre partenza 11 giugno 2017 

Arrivati all’aeroporto di Sydney siamo stati accolti dai Lions del posto che ci hanno diviso per gruppi ,a seconda della nostra destinazione finale e accompagnati fino ai treni. Dopo circa due giorni di viaggio, finalmente arrivo alla stazione di Fassifern dove c’era ad attendermi la mia Host family. La prima cosa che mi colpì fu la loro età, entrambi prossimi agli ottanta, quindi più che genitori australiani potrei chiamarli nonnini… Nonostante la grande differenza di età e soprattutto di pensiero, non ci sono mai stati problemi con loro grazie anche adun altro ragazzo turco, che condivideva l’esperienza in famiglia con me.

La nostra giornata tipica era: sveglia verso le ore 7 con successiva colazione, poi uscivamo e passavamo l’intera giornata fuori, una volta a vedere i canguri, un’altra a Sydney poi a New Castle etc…

La mia giornata preferita è in assoluto il mio primo incontro con i canguri. Da amante degli animali quale sono, avere la possibilità di far mangiare un canguro dalla tua mano, è un’esperienza unica e indimenticabile. Perché l’australia non è solo Sydney e opera house ma anche la natura incontaminata e l’incredibile unicità degl’animali che si possono incontrare.

Un altro momento importante nella famiglia era quello di preparare la cena, di solito mangiavamo piatti asiatici (può sembrare strano ma gli australiani amano la cucina internazionale non avendone una veramente australiana) ma anche usavamo cucinare la carne al barbeque. Approfittando del loro amore per la cucina italiana, ho deciso di insegnargli come preparare uno dei piatti più conosciuti e amati dagli stranieri, la pasta alla carbonara.

Questo è stato il risultato:

Purtroppo come tutte le belle cose anche la mia esperienza in famiglia era arrivata alla fine e una cosa che non mi dimenticherò mai era il mio host father che piangeva sulla mia spalla mentre io piangevo sulla sua e il nostro ultimo discorso prima di salutarci…

Anche se ero triste perché le tre settimane di famiglia erano finite, non potevo attendere l’inizio del Camp. Ero molto felice all’idea iniziare la settimana di campo con altri 40 giovani provenienti da più di 15 nazionalità diverse. La cosa che mi ha sorpreso di più e che credo debba essere il vero obbiettivo dei lions, è quello di rompere le barriere culturali, sociali, politiche ma anche religiose, perché quando si è giovani e lions le differenze non sono un aspetto negativo ma una possibilità di crescere e di confronto. A tal proposito, ogni sera si tenevano le presentazioni di ogni paese su aspetti culturali sociali e religiose, cosa che ha permesso a noi ragazzi di poterci confrontare e ampliare la nostra visione sul mondo. Prima del camp Kookaburra non avrei mai potuto credere che in una settimana si potessero creare dei rapporti così profondi e intensi con persone provenienti da 15 paesi. Ciò che però ci accomuna tutti è la voglia di cambiare il mondo e la speranza di diventare i leader per un futuro migliore.

Voglio ringraziare moltissimo i Lions per avermi dato questa bellissima possibilità e esperienza di vita ma anche a tutte le persone che lavorano dietro le quinte tutto l’anno per rendere possibile tutto ciò, in primis Maria Martino che permette a noi italiani di essere sempre in moltissimi a partire e “last but not the least” Loris Baraldi, responsabile degli scambi in Australia per la sua grande disponibilità nell’aiutarci nei momenti di bisogno ma anche per averci sempre tenuto informati prima e durante il viaggio attraverso mail e messaggi su facebook.