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Il 15 luglio 2017 sono partita per la Danimarca dove ha avuto inizio quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Era la prima volta che intraprendevo un viaggio in aereo sola; un viaggio che mi ha comportato una serie di problemi sia nella organizzazione sia nella gestione emotiva: a causa di ritardi e della brevità di tempo per gli scali, ho perso un aereo (ho alloggiato in un albergo tedesco, al rientro) e la valigia di stiva dispersa e poi recapitatami dopo tre giorni, sia all’andata che al ritorno.
Nonostante le mie disavventure durante il viaggio, le tre settimane in Danimarca sono state a dir poco fantastiche! La prima settimana l’ho trascorsa con una host family molto accogliente. La famiglia, composta da genitori e tre figli, vive ad Haarby, una piccola cittadina situata nell’isola di Fyn. 

Il mio soggiorno in famiglia, l’ho condiviso con altre tre ragazze di nazionalità israeliana, austriaca e thailandese, con le quali ho stretto una bellissima amicizia. La famiglia, nei nostri confronti, è stata sempre molto disponibile: ci ha fatto conoscere e vivere le tradizioni danesi; ci hanno condotte a visitare quelle che sono le città più famose, nonostante si trovassero, certe volte, molto distante dalla abitazione. L’esperienza più divertente è stata quella di attraversare, con la bassa marea, il freddo Mar del Nord che collegava alcuni isolotti disabitati. E’ stato significativo anche l’avere potuto far loro conoscere le nostre tradizioni culinarie, io una sera ho cucinato la pasta alla carbonara e deliziato i loro palati con degli ottimi cantuccini senesi. La sera eravamo inoltre soliti sorseggiare il the con dei dolcetti e chiacchierare della vita.

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Le altre due settimane le ho trascorse nel camp D situato nella parte ovest della Danimarca. Durante questo periodo ho avuto la possibilità di conoscere persone provenienti da tutte le parti del mondo con le quali ho stretto buoni rapporti che spero possano durare nel tempo.
Sono state due settimane dove nessuno si è mai annoiato: ogni giorno, da programma, ci aspettava qualcosa di diverso, ogni giorno il legame con le altre persone si rafforzava sempre di più. Abbiamo visitato alcune città e musei ma siamo anche andati a fare attività come canoa, arrampicata e gita nel parco sospeso.
Abbiamo trascorso momenti di festa, chiacchiere spensierate, discussioni più serie in armonia.
Durante il periodo il tempo è stato inclemente, su ventun giorni di vacanza, diciannove son stati di pioggia, pioggia ed ancora pioggia accompagnata da temperature oscillanti fra i 15 ed i 20 gradi.
Credo fermamente che queste tre settimane, trascorse lontano da casa, mi abbiano permesso di crescere personalmente, di imparare a gestire situazioni che non avevo mai affrontato da sola, di conoscere culture diverse e di creare scambi di idee con persone completamente diverse da me!
Se vi dovesse capitare di andare in Danimarca, o comunque di affrontare un viaggio con uno o più scali, ricordatevi di prevedere tempi più lunghi di 50 minuti per effettuare cambi, per ovviare ai problemi in cui io sono incorsa (perdita dell’aereo per Firenze a Francoforte); inoltre ricordatevi di portare con voi un fornito pronto soccorso comprensivo di termometro: laggiù non sono molto solleciti nel trattare alcuni imprevisti di salute (io ho avuto la febbre alta con tonsillite e mi hanno detto che il rimedio più efficacie era quello del riposo).

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