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Per la nostra famiglia è stata la prima esperienza di ospitalità di ragazzi di altrove in casa, fin da subito ci è sembrata una bella opportunità per Giacomo, che frequenta il liceo linguistico, poter ospitare per poter scambiare chiacchiere ed esperienze con chi arriva da luoghi non conosciuti e confrontarsi su vite magari molto diverse.

L’arrivo di Unubileg dalla Mongolia ci incuriosiva parecchio, conoscendo pressochè nulla di quel paese, era pieno di aspettative ed entusiasmo, ma anche con una leggera apprensione non sapendo se la nostra ospitalità da famiglia emiliana, allegra e aperta ma molto semplice, sarebbe stata gradita da un ragazzo cresciuto in famiglia e paese di tutt’altro genere.

Ma già dal suo arrivo all’aereoporto è stata una festa, nonostante il lungo viaggio è uscito sorridentissimo presentandosi alla nostra famiglia in modo estremamente educato, elegante e rispettoso (forse rideva anche del nostro rudimentale “cartello”). Da quel momento tutto è stato semplice e piacevole: qualsiasi situazione, momento, è stato di suo gradimento, rendendo facile, positiva e divertente ogni iniziativa, organizzazione o gita.

Sempre sorridente, coinvolto e partecipe, è stato come avere a casa un amico dei miei figli, probabilmente favorito dal fatto che avendo già due ragazzi maschi, un altro ragazzo pressapoco della stessa età è sembrata una situazione normale, ma più gioiosa per la possibilità di scambiare e conoscere abitudini e usanze diverse.

I giorni sono volati, lasciarlo andare nell’altra famiglia è stato un vero distacco, promettendoci che se fosse tornato in Italia noi l’avremmo ospitato quando voleva.

 

L’arrivo di Orcun è stato per noi ugualmente entusiasmante e pieno di aspettative, ma non so se sia stato uguale per lui, che probabilmente era convinto di trovare una organizzazione tipo Camp, mentre potevamo offrirgli una semplice ospitalità in famiglia con qualche piccola gita. Non abbiamo mai capito se veramente gli interessava e gli bastava conoscere come vivevamo noi, la vita e gli amici di Giacomo, con cui stava per la maggior parte del tempo, le nostre zone. Capisco che arrivando da una città con 14 milioni di abitanti Albinea non sembri proprio una grande occasione…..

Il rammarico più grande, ripensandoci ora, è stato quello di non aver insistito di più, essendo Orcun molto riservato e silenzioso, quasi allontanante al punto di temere di essere invadenti, perché ci dicesse cosa si aspettava da noi e da questa esperienza, in modo che potessimo spiegarci meglio ed organizzare le giornate e le gite nel modo più consono a quello che preferiva (anche cambiando idea visto che prima che arrivasse ci aveva dato delle preferenze, poi pare che ne avesse delle altre), invece di sapere tutto a ridosso della partenza o a fine permanenza.

A nostro discapito mi rincuora sapere che la grigliata di gruppo in cortile, allargata dagli amici più stretti agli altri gruppi di amici sia di Giacomo che del fratello Lorenzo, cui ovviamente è stato invitato anche Unubileg ed Emanuele di Campegine, cui si è aggiunto anche il passaggio di ulteriori amici nel corso della serata, organizzata sia per il compleanno di Lorenzo che per la partenza di Giacomo per il suo scambio giovanile in Messico, è stata veramente una gran bella festa, una bella energia nell’aria, tutti carichi per il gruppone coinvolto, ed insieme hanno grigliato, mangiato, bevuto, cantato, ballato,… lì ho visto Orcun aperto a chiacchierare anche con altri, conversando con amici, anche se solo appena conosciuti perchè incontrati fuori qualche sera prima, partecipe e contento, e questo ci ha rincuorato e fatto veramente piacere.

In sintesi che dire…. Dobbiamo veramente ringraziare il Lions, Baraldi, Fava, Margherita Beggi e tutta la loro organizzazione, perché credo che senza questa occasione non so se ci sarebbe mai capitato di ospitare ragazzi stranieri in casa, ma è veramente una appassionante esperienza, una ricchezza continua, perché, pur nella semplicità di avere solo un ragazzo in più in casa, e per chi è abituato ad avere ragazzi in casa con i loro orari e tempi strani non fa molta differenza, in casa è come se fosse sempre una festa ed una occasione speciale perché hai un ospite, e ti porti a casa un pezzo di mondo, che vive con te e ti porta la sua presenza, i suoi modi, le sue abitudini e le sue sensazioni, regalate ma non scontate, perché tu sei abituato a quelle dei tuoi figli o degli amici dei tuoi figli, ma non di ragazzi di altre realtà, anche molto lontane.

Come genitori è veramente una esperienza da fare, ti fa capire che il resto del mondo non è poi così lontano, e con la naturalezza della quotidianità e la piacevolezza di aprire la tua casa, ti regala una conoscenza di vite ancora non conosciute ed un arricchimento di umanità che nessun altra esperienza può darti, che i ragazzi con l’autenticità della loro giovane età portano in modo particolare, e che ti resterà nel cuore per tutta la vita.

Bello, veramente bello. Grazie mille.

Rita, William, Giacomo e Lorenzo LEURATTI