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Il 26 giugno 2017, dopo un duro risveglio alle 3 di notte, sono partito dall'aereoporto di Torino Caselle e da lì, dopo un rapido scalo a Roma Fiumicino in 6 ore di viaggio sono arrivato all'Aereoporto Nikola Tesla di Belgrado, pronto per il mio primo Youth Exchange.
Ad accogliermi all'uscita dell'aereoporto c'erano Andrija, il mio host brother e Darko, suo padre, con loro, Marija, la mia host mother e Lana, la sorella di Andrija ho vissuto 5 giorni in un appartamento situato nel cento storico di Belgrado, comodo per tutti gli spostamenti.
Grazie alla loro calorosa accoglienza ho avuto la possibilità di visitare gran parte della capitale della Serbia, scoprendo una cultura che fino a quel momento non mi era mai capitato di conoscere, sospesa tra oriente e occidente e particolarmente ospitale.

Nella ex capitale Jugoslava ho avuto anche l'opportunità di osservare la grande differenza tra il centro storico, molto simile ad altre capitali del mondo per i suoi viali e i suoi parchi, e la parte di città costruita da Tito, chiamata “nuova Belgrado” divisa in “Blocchi” di palazzi tutti molto simili tra loro.
I 5 giorni seguenti l'esperienza di Belgrado li ho passati all'unofficial Camp di “Mala Remeta”, una località montana in cui io e altri 7 ragazzi da Italia, Turchia e Germania, abbiamo potuto visitare diversi monasteri ortodossi e riserve naturali.
Il Camp di “Mala Remeta” è stato anche un'occasione per visitare quasi tutte le località più importanti della Serbia, come il Nikola Tesla museum, di Belgrado, e per stringere numerose amicizie all'insegna del cosmopolitismo.
Per gli ultimi 5 giorni della mia prima esperienza di Youth Exchange mi sono spostato a Novi Saad, la seconda città più grande della Serbia, che nel passato grazie alla fortezza di Petrovaradin era uno degli ultimi baluardi Austroungarici sulla frontiera con l'Impero Ottomano, ed è proprio a Petrovaradin che si è svolto l'Exit Festival, un festival musicale dove ho potuto ascoltare Producer del calibro di Alan Walker, Robin Schulz e Lost Frequencies.
Il mio secondo host brother Aleksandar Lukac e la sua famiglia sono stati anche loro molto ospitali e aperti al dialogo.
Il10 di Luglio poi sempre dal Nikola Tesla Airport a malincuore sono ripartito per l'Italia, arricchito dalla scopert di un paese inaspettatamente interessante.