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Se dovessi definire il mio viaggio alle Hawaii con una sola parola, lo chiamerei indimenticabile.
Non sapevo cosa aspettarmi da questa vacanza e forse è stato proprio questo a renderla ancora più speciale per me.
Tra escursioni, uscite, incontri, giornate passate al mare, serate tranquille a suonare e cantare insieme e panorami mozzafiato, vedere crescere giorno per giorno il rapporto tra ognuno di noi 23 ragazzi da 17 paesi diversi è stato il filo conduttore dell’esperienza.
Sono partita il 21 luglio con la speranza di creare grandi amicizie, legate da qualcosa di profondo e unico che solo chi lo vive può capire, e col passare del tempo lì alle Hawaii mi sono accorta che il mio desiderio si stava realizzando in pieno.

Dopo un viaggio interminabile mai compiuto prima, il primo impatto al campo è stato quello che ricorderò per sempre.
Tanti visi nuovi, sorridenti e accoglienti nei confronti di noi tre ragazzi italiani arrivati per ultimi ma già dal primo momento individuati amichevolmente come “gli italiani”, forse apparentemente amici da tempo, ma in realtà incontrati solo venti ore prima.
La prima nottata è stata quasi insonne, un po’ per l’adrenalina e un po’ per lo stranissimo fuso orario, ben 12 ore di differenza dall’Italia, ma sin dal primo giorno il programma Lions per la nostra vacanza era colmo di attività interessanti e nuove per tutti noi “campers”. 
Non mi aspettavo di trovarmi in un vero e proprio campeggio, con 4 camere da 6 e un alloggio in mezzo al verde, due docce per tutte le ragazze e un bagno piccolo e poco funzionante, ma il mio spirito di adattamento mi ha subito fatto piacere tutto ciò.   
Avevamo orari da rispettare per visite e incontri, uscite e momenti di ritrovo, e spesso anche piuttosto stravaganti per molti abituati a cenare alle 20.30 e lì costretti ad orari insoliti come le 18, o pranzare alle 11.30 invece che alle 13.
I numerosi pasti offerti dai Lions Club sono stati un’importante occasione per condividere esperienze con i vari membri di questa associazione; persone di tutte le età pronte ad accogliere noi ragazzi da tutto il mondo con gioia e spirito di Aloha, il tipico saluto hawaiano che racchiude in sé tanti significati meravigliosi.
Questa parola è senza dubbio una delle cose che più mi hanno colpito del viaggio, mi sono accorta dei valori che tutte quelle persone hanno in comune sin dai primi insegnamenti che ricevono, per poi trasmetterli con fierezza al prossimo, a prescindere dalla nazionalità.
L’esperienza Lions mi ha aperto gli occhi sul mondo, mi ha insegnato tante cose nuove su paesi che forse mai avevo preso in considerazione, mi ha fatto capire cos’è un’amicizia anche a distanza di chilometri ma soprattutto mi ha lasciato nel cuore quell’entusiasmo con il quale consiglierei a chiunque di buttarsi in una tale esperienza.
Venendo dall’Europa ho trovato alle Hawaii una vita completamente diversa per me, abitudini e costumi tipici dei quali mi sono innamorata, paesaggi da lasciare a bocca aperta e persone pronte a sorriderti e farti sentire a tuo agio nel loro paese, insomma… impossibile trovarsi male.
Per concludere mi viene da dire che rifarei questa esperienza altre mille volte, e questo basta.