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Premetto che il nome della città sembra molto più complicato di quello che è in realtà, il segreto sta nel fatto che la z è muta, il che rende tutto molto più semplice. Quest’estate ho avuto il privilegio e il piacere di partecipare a uno scambio giovanile Lions con destinazione Polonia. Quando mi è stata proposta questa meta non conoscevo molto bene la Polonia, ma proprio per questo motivo mi incuriosiva ancora di più.
La prima settimana del mio soggiorno l`ho trascorsa a Szczecin, o come e più conosciuta, Stettino. Questa città si trova vicino al mare Baltico, al confine con la Germania ed e rinomata per essere una delle più importanti città portuali della Polonia, seconda solo a Danzica. Appena sono arrivata nel piccolo aeroporto di Szczecin, situato a mezz´ora dal centro della città, sono stata accolta dal mio host dad, Lesek, che mi ha fatto subito sentire ben accetta con il suo modo di fare gioviale e accogliente. Una volta arrivata a casa ho conosciuto anche la mia host mum, Barbara, e mi sono immediatamente resa conto che mi sarei trovata bene con loro. I primi due giorni li ho passati in compagnia dei miei host parents, in quanto la loro figlia era in un camp in Norvegia e sarebbe tornata lunedì. Insieme abbiamo visitato la città, fatto passeggiate in riva al fiume che attraversa la città e nei numerosi parchi presenti, fatto compere nel mercatino annuale che si teneva proprio in quel periodo ed infine siamo anche saliti sul palazzo più alto della città da dove si godeva di una vista mozzafiato.

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Domenica ho avuto una piacevole sorpresa, infatti le famiglie di Szczecin che ospitavano ragazzi del Lions club si sono messe d`accordo per farci incontrare tutti quanti, ospiti, host brothers e sisters, cosi`da poter organizzare delle attività e delle uscite da fare in gruppo e trascorrere tutto il nostro soggiorno insieme. Devo dire che è stato davvero bello poter conoscere altri otto ragazzi che venivano da Finlandia, Danimarca, Israele, Norvegia, Turchia e Serbia, anche perché abbiamo avuto la possibilità di passare ben due settimane insieme al posto di soltanto un`unica settimana al camp. Tra noi nove del gruppo di Szczecin, cosi` ci chiamavamo, si è instaurata un’amicizia sincera, infatti seppure abbiamo cambiato luogo e gruppo di conoscenti, prima i ragazzi di Szczecin e poi quelli del campo, noi del gruppo di Szczecin eravamo sempre insieme e con la complicità di chi si conosce da sempre.
Anche se il meteo non è sempre stato dalla nostra parte, abbiamo sempre trovato qualcosa da fare, ad esempio il primo giorno abbiamo fatto un tour della città con una guida, un altro giorno siamo andati a fare roller skate, martedì invece abbiamo visitato il museo della scienza e della tecnologia e al pomeriggio, malgrado piovesse abbondantemente, abbiamo fatto una passeggiata nel parco più grande della città, che ovviamente era tutto per noi. Giovedì l`abbiamo trascorso invece a Berlino, dove abbiamo visitato il Reichstag e il memoriale dell`Olocausto. Altre giornate invece erano più tranquille, solitamente ci davamo appuntamento a casa di uno dei ragazzi e trascorrevamo la giornata a fare giochi di società, guardare film e chiacchierare . Venerdì sera invece è stato particolare, sia divertente sia un po’ malinconico, essendo l`ultima sera che avremmo trascorso a Szczecin le nostre host families hanno organizzato un barbecue per salutarci, infatti l´indomani noi nove di Szczecin siamo saliti sul treno diretto a Szczecinek con tutte le nostre valigie e i ricordi stupendi della prima settimana.

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Che dire, la seconda settimana è stata un mix di divertimento e scoperte, infatti non stavamo fermi un secondo. Forse perché eravamo consapevoli che avremmo passato soltanto una settimana insieme, fin dal primo istante tutti sono stati molto propensi a fare conoscenza e stringere rapporti che non hanno fatto che aumentare nel tempo. Questo anche grazie alle numerose attività di gruppo che abbiamo fatto che ci hanno permesso di creare uno spirito di partecipazione e gruppo in tempi rapidissimi. L’organizzatrice del camp, Hannah, una signora piena di vitalità e con un gusto spiccato per l’ironia aveva predisposto un fitto programma che ci teneva impegnati in numerose attività, soprattutto fisiche, come ad esempio kayaking lungo un fiume per ben cinque ore, oppure un pomeriggio di avvincenti sfide a paintball. Il camp era in un albergo che si affacciava su di un meraviglioso lago e svegliarsi la mattina per vedere il sole che sorgeva era uno degli spettacoli più belli. Le prime due sere al camp abbiamo cucinato i piatti tipici del nostro paese ed e`stata un`interessante attività, ovviamente nella cucina regnava il caos più totale, ma tutte le pietanze preparati sono stato ben apprezzate.

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Gli ultimi due giorni del camp li abbiamo trascorsi a Varsavia, dove abbiamo fatto un tour guidato della città e visitato il Copernicus Science Center, mentre le serate le passavamo tutti insieme al Boulevard, sulla riva del fiume dove c`era musica e chioschi di cibo e bevande fino a tarda notte. L`ultimo giorno è stato prevedibilmente abbastanza tragico, fiumi di lacrime sono stati versati e solo la promessa di rincontrarci presto ha alleviato la tristezza che tutti provavano. Sebbene avessimo trascorso insieme soltanto una settimana, ogni momento era ricco di risate e spensieratezza, musica e divertimento, ed è proprio vero che non importa tanto dove vai ma chi conosci e i ricordi indelebili dei momenti passati insieme.

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