Ho chiesto di poter entrare a far parte dello staff del Camp Alpe Adria 2015 perché ero curiosa di conoscere cosa si prova a “stare dall'altra parte”.

Sono infatti stata camper per due anni consecutivi ed entrambe le esperienze sono state memorabili. In quelle occasioni mi sono divertita moltissimo e ho conosciuto persone speciali con cui sono tutt'ora in contatto: questo è l'effetto dei campi Lions.
Non immaginavo che anche gli organizzatori, pur avendo responsabilità e compiti da svolgere, potessero provare le stesse cose. Invece ora posso dirlo con certezza, ogni partecipante ha lasciato un segno nella mia memoria. Sicuramente i ragazzi sono stati i protagonisti della mia esperienza. Come questi giovani sono stati importanti per me durante il periodo trascorso insieme, spero di esserlo stata io per loro. Mi sono impegnata per rendere il loro Camp interessante, istruttivo ma soprattutto divertente, proprio come lo sono stati i miei precedenti. Ho cercato di comportarmi adeguatamente ad ogni occasione: sono stata un'amica, una guida, un'infermiera, una sorvegliante ma soprattutto un membro di un'équipe affiatata. Il legame che si è creato tra tutti noi è speciale, non potevo chiedere di meglio. Spero un giorno di rivedere ogni ragazzo e ogni ragazza senza distinzioni, magari in un futuro anche lontano, non ho fretta.
Dal lato professionale posso dire di aver partecipato ad un Camp impegnativo ma molto gratificante, il programma era assai ricco ma di sicuro ne è valsa la pena.
Sono molto felice di aver percorso le strade di città affascinanti come ad esempio Venezia, Padova, Firenze, Pisa e Roma; di aver assistito ad un tramonto e ad un'alba mozzafiato sulle cime di Lavaredo e di aver visitato l'Esposizione Universale a Milano, un'occasione unica che anche i ragazzi hanno assolutamente apprezzato.
È sicuramente vero che si possono migliorare alcuni dettagli ma nel complesso anche questo Camp ha lasciato il segno.