Quest'anno ho avuto l'opportunità di volare in Bielorussia ed entrare in contatto con molte sfaccettature della loro immensa e affascinante cultura.
Ero la prima ad essere insicura dopo aver scelto di fare uno scambio culturale con la Bielorussia quest'anno.
Ma mi do della stupida al solo ricordo se penso a quanto sono state belle queste due settimane, ho conosciuto persone fantastiche e ho visto posti che non dimenticherò mai. Chiunque io abbia incontrato è sempre stato gentilissimo e splendido, erano tutti preoccupati che fossimo a nostro agio e che andasse tutto bene.
Non siamo stati fermi un attimo, abbiamo visitato musei, palazzi antichi, monumenti, parchi, foreste e non c'è stato un momento in cui ci siamo annoiati.
Bhe che dire di più, la Bielorussia sembra un luogo così lontano e diverso e invece ha molte più cose in comune con noi di quanto pensassi.
Giorno 1. Domenica 26/07/2015
Preso volo da Brindisi e dopo attesa da Roma. Prima esperienza in assoluto, ma è andata bene. Sbarco a Minsk e disbrigo ultime formalità. Accoglienza ospitale. Subito a mio agio. Buona cucina e casa comoda. Solo qualche problema a comunicare con la famiglia a casa, per via dell'operatore telefonico.
We left the hot weather of Italy on 31th of July and, after 3 hours, we arrived in this cold unknown land. Although we didn’t understand one single word of Russian, we managed to solve some initial problems at the passport checking and we were in. Two weeks in Belarus.
Me and another Italian girl, Giulia, were assigned to the city of Gomel, the second biggest city of the country, in the south. We arrived there with a 5 hours long trip, by bus. The landscape was so strange for us: there were not cities, nor big villages, just some houses here and there, huge fields, and forests... Forests everywhere! Here, in Italy, whatever you look to, in the background there will be a mountain or a sea, stopping your view; in Belarus no, not at all, there is not a single mountain in all the country. You can be on a road, in a small village or in the huge capital, Minsk, but, in the end, you are inside an enormous forest which covers everything. I felt so lost at first, but after some days I got used to it and started to feel like all those trees where hugging me warmly, despite the cold and unpredictable weather which characterised all our stay.
Actually, everything was really welcoming, starting with the people; even those who couldn’t understand me at all tried to make me feel comfortable in every way possible.