Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

ITALIA: what else?

Quando sono partito, come mio solito, non sapevo a che cosa sarei andato incontro. Conoscevo ancora poco degli scambi giovanili e quasi nulla del paese verso cui stavo volando. Ogni partenza nella vita, importante o meno, verso luoghi vicini o lontani, deve sempre essere accompagnata da un pizzico di spregiudicatezza. 
D’altronde credo avesse ragione Cesare Pavese quando disse che viaggiare è una brutalità, ma anche uno straordinario modo per crescere e farlo in fretta. 

Continua su pdf

Foto brutta e sfocata che ritrae me in una delle condizioni di maggiore stanchezza dopo ore e ore di bus notturne.
Quante albe e quanti tramonti visti da quei finestrini, mi immaginavo sempre un mondo tutto mio dove l’unica cosa che importava fosse viaggiare viaggiare e viaggiare. Insomma, viaggiare per essere felici ed essere felici viaggiando.
Aerei presi, bus indecenti per girare parte del nord di questo amato paese che mi ha permesso di toccare con un dito un cielo stellato dall’altra parte del mondo, ancora una volta.
Paesaggi con montagne colorate come dipinte da un pittore che vuole osare talmente tanto da lasciare a bocca aperta chiunque voglia percorrere quelle strade. Cactus alti metri e metri che ti fanno sentire immensamente piccola, valli mozzafiato e panorami a dir poco spettacolari.

Il 25 dicembre 2025 sono partita per la mia esperienza in Argentina, precisamente a Eldorado, nella provincia di Misiones.
Sbarcata all’aeroporto di Foz do Iguaçu alle 10:55, ho trovato la mia famiglia ospitante che mi ha dato il benvenuto nella terra argen3na. Insieme a me c’era Matteo, un altro ragazzo italiano con il quale ho condiviso questa stupenda esperienza.
Norma (mia mamma ospitante e Leo Advisor del Lions Club di Eldorado) mi ha fatto scoprire le bellezze della zona, conoscere la sua famiglia, i suoi amici e alcuni dei soci della città sia dei Lions che dei Leo. Fin dal primo momento, mi ha fatto sentire a casa e parte della famiglia.
Continua su pdf

Il mio viaggio è iniziato proprio con l’inizio dell’anno nuovo, insomma non potevo chiedere di meglio!
Prima settimana: Eldorado, Misiones. 40 ragazzi, tre nazionalità (Argentina, Italia, Messico) e tanta natura. Non parlavo spagnolo, odiavo tutto ciò che era “rustico”, come direbbero gli argentini, e odiavo giocare nel fango.  Seconda settimana: Santa Fe capitale e Barrancas.
Dalla selva alla città, dal Rio verde alla doccia con l’acqua calda. Tante nuove amicizie, tanti dolci e pizza, serate en Bolice (la discoteca) fino alle “sei de la manana”, vocaboli argentini inventati (Arreeee, per esempio, come per dire “see”) e una nuova hermanita argentina, Candela, la mia host sister.