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ITALIA: what else?

Ciao a tutti, mi chiamo Simone e oggi sono qui per raccontarvi della mia avventura di un mese dall'altra parte del mondo, in Australia, nonché il mio ultimo continente da visitare.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al Lions Club Gualdo Tadino per avermi offerto questa straordinaria opportunità. Un sentito ringraziamento va anche agli Scambi Giovanili, un progetto meraviglioso del Lions che apre le porte a giovani provenienti da tutto il mondo, permettendo loro di connettersi, conoscere nuove culture e, forse, portare a casa preziose tradizioni.
Tutto è iniziato a Roma, dopo un commovente saluto a mia mamma. Mi sono imbarcato per questa incredibile esperienza, con uno stopover a Chengdu, Cina, che ha interrotto il mio viaggio per 20 ore, prima di mettere finalmente piede in Australia.
L'arrivo a Melbourne è stato un mix di emozioni accoglienti e stimolanti, grazie all'attesa calorosa di Gerry ed Anne, che mi hanno accolto in aeroporto con un cartello che riportava il mio nome. La fortuna ha voluto che trascorressi i primi 20 giorni del mio viaggio con questa splendida famiglia. Questa esperienza ha aggiunto un valore significativo al mio percorso, permettendomi di immergermi fin da subito nella vita quotidiana australiana.

Sono stata in Australia per un mese, esattamente dal 27 di Giugno fino al 29 di Luglio. Precisamente ho trascorso tre settimane a The Entrance nel New South Wells con una coppia di signori anziani, Julie e Warren, che fin dal primo giorno mi hanno accolto con un immenso sorriso e tanta voglia di passare del tempo insieme. Oltre a me, hanno voluto ospitare un’altra ragazza proveniente dal Minnesota (America) di nome Holly, con cui ho condiviso non solo la casa e la famiglia, ma anche un’esperienza fantastica.

La casa si trovava in una piccola cittadina tra il lago e l’oceano che si popola di più nei mesi estivi. La piccola villa si trovava in una strada che sfociava su una spiaggia e nella stessa via vi era la casa di un’altra coppia di signori anziani, membri Lions, che avevano deciso di ospitare anche loro due ragazze. Una veniva dal Minnesota (America) di nome Carsyn e l’altra dalla Polonia di nome Karolina, insieme a loro io e Holly abbiamo trascorso tutte le giornate. A cinque minuti a piedi, invece, un’altra coppia di signori, tra cui la moglie presidentessa del club Lions del paese, ospitava un altro ragazzo italiano, Marco, che insieme a noi quattro ragazze ha passato tutte e tre le settimane.

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Quest’ anno a luglio ho avuto la magnifica opportunità di visitare l’Australia, ho trascorso tre settimane in una famiglia a Horsham, cittadina a tre ore circa da Melburne.
Ero con un altro ragazzo Israeliano di nome Nil, molto simpatico con il quale ho legato molto e con cui già avevo chattato da diversi mesi, appena avuto il suo contatto dalla Lions. Abbiamo già programmato di rincontrarci in futuro da me in Italia, da lui o da qualche nostro nuovo amico conosciuto nell’ultima settimana di camp nella bellissima Sunshine Cost dove abbiamo incontrato ventidue ragazzi che venivano da tutto il mondo.
Wayne e Pauline sono stati da subito molto disponibili e simpatici, chiacchieravano molto e non sempre capivo quello che mi dicevano, ho regalato loro un grembiule e delle presine da cucina con disegno della pizza e bandiera italiana che hanno subito apprezzato!

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Quest'anno ho deciso di partecipare al progetto di scambi culturali promosso dai Lions.
Essendo la mia prima esperienza non avrei mai immaginato che la mia destinazione sarebbe stata dall’altra parte del mondo, l’Australia, ma con forte emozione mi sono tuffata in quest’avventura.
Ho trascorso due settimane presso una famiglia a Ingham, in Queensland e una presso un’ulteriore famiglia in vacanza a Forrest Beach.
Non ero sola, ho condiviso tutta l’esperienza con una ragazza finlandese e ritengo di essere stata molto fortunata.
Andando in un altro paese devi già mettere in conto le differenze di abitudini etc., ritengo, però che quando una famiglia decide di ospitarti, sarebbe cortese mettersi nelle condizioni di far stare a proprio agio i ragazzi.