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ITALIA: what else?

Dal 5 al 29 Agosto ho avuto la fortuna e l’opportunità di vive un’esperienza straordinaria, immergendomi in una nuova cultura e visitando alcuni luoghi mozzafiato dell’Arizona ma più precisamente di Sedona, città circondata dalle spettacolari montagne di pietra rossa.
Piccola premessa la mia non è stata una vacanza ma un’esperienza culturale a 360 gradi.

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Eccolo lì, un ragazzo di 17 anni pronto a partire alla volta dell’Arizona che aspetta ansioso di decollare dall’aeroporto di Venezia in quell’afoso 11 luglio.
Difficilmente dimenticherà tutte le emozioni provate durante il solitario viaggio di andata, né tantomeno durante il solitario viaggio di ritorno. 
Entrambi i viaggi sono stati lunghissimi, 15 ore che parevano 25, in quanto accompagnati da mille sensazioni differenti. 
Durante il viaggio di andata ha incontrato l’impazienza di arrivare, la preoccupazione di lasciare la famiglia per un mese, l’ansia portata dal fatto di dover parlare inglese 24 ore su 24 e doversi arrangiare da solo in qualsiasi situazione.
Durante il viaggio di ritorno ha incontrato principalmente tristezza, per aver lasciato quei fantastici 9 amici trovati in un territorio così splendido, ma anche sollievo, dato dalla consapevolezza di poterli rivedere a breve e di ritornare in un luogo familiare.
Se c’è una cosa che quel ragazzo riconosce con certezza è che non è più lo stesso ansioso adolescente partito da Venezia l’11 luglio, ora è un giovane uomo che non ha paura di viaggiare ed uscire dalla propria zona di comfort.

Dopo settimane di attesa eccola finalmente la tanto attesa risposta, ero stato preso per partecipare ad uno scambio culturale con il Lions Club!
La mia mente cosi cominciò a sognare tutte le varie mete disponibili e qualche giorno dopo Giorgio Dall’Olio mi contattò per comunicarmi la mia destinazione: Sedona, Arizona!
Il cuore mi balzò fuori dal petto. Cosi aspettai con ansia e il 5 Agosto partì per questa esperienza che mi avrebbe cambiato profondamente.
Era la prima che viaggiavo da solo ed ero un po’ nervoso ma dopo 13 ore di voli e scali arrivai a Phoenix.
Qui Sandy e Peter, i miei genitori americani mi hanno accolto calorosamente insieme ai 40° alle 7 di sera!
Dopo circa mezz’ora ci raggiunse anche Damiano, un altro ragazzo di Matera con cui avrei condiviso questa fantastica esperienza.
La prima sera rimanemmo a Phoenix e cominciammo a conoscerci, a parlare di noi e dei nostri sogni e bombardammo Peter e Sandy con mille domani sull’America. Il secondo giorno partimmo per Sedona, un paese a Nord di Phoenix semplicemente mozzafiato: quando arrivammo non ci sembrava vero, sembrava di essere in un film western, tra i cactus, il deserto e soprattutto le bellissime rocce rosse che circondano Sedona.

Partendo dal principio, ritengo che non sia umanamente possibile mettere per iscritto il groviglio di emozioni che un’esperienza di scambio culturale racchiude. Nonostante ciò, farò del mio meglio per farvi cogliere almeno un minimo di ciò che ho vissuto durante questi lunghi 26 giorni.
La mattina dell’8 agosto ho incontrato per la prima volta colui che sarebbe diventato il miglior compagno di viaggio con cui potessi condividere un’esperienza di tale portata emotiva, Lorenzo Turino, di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.
In breve, ci siamo incontrati nell’aeroporto di Milano e sin da subito le nostre personalità sono divenute affini. Dopo un’infinità di ore e scali aeroportuali, finalmente siamo giunti all’aeroporto di Phoenix, dove quella che sarebbe presto divenuta la nostra nuova famiglia era lì ad aspettarci. Ed ecco Sandy e Peter, due persone splendide, che, per mezzo del programma “Youth Exchange Lions”, ospitano ragazzi italiani da più di 10 anni. Infatti, io e Lorenzo subito notammo la loro disinvoltura, notammo che essi percepivano poco imbarazzo nell’accogliere due ragazzi sconosciuti che avrebbero vissuto con loro per più di 3 settimane. Questa aura di serenità ci pervase talmente intensamente che ci sentimmo subito a nostro agio.