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ITALIA: what else?

Il 25 luglio 2024 è stato l’inizio di questa meravigliosa esperienza in Michigan, è stato un mese indimenticabile. E’ stata la mia seconda esperienza negli USA ma la prima volta senza la mia famiglia. Ho avuto la splendida opportunità di di fare tantissime nuove esperienze e di provare tante emozioni. Durante quasi tutto il viaggio ero completamente assuefatta dalla felicità ,come se stessi vivendo in un film ma non sono mancati anche i momenti meno belli, si, ho vissuto anche quelli, momenti emotivamente diversi, fatti di alti e bassi che mi hanno comunque insegnato tanto, anzi, sono stati quelli che mi hanno insegnato di più, mi hanno insegnato a gestire diversamente alcune cose, mi hanno insegnato a vedere sempre del positivo in tutto, mi hanno insegnato a fidarmi di più delle persone, anche di quelle conosciute da poco.

Sarebbe veramente difficile descrivere questo viaggio con un solo aggettivo.
Inizio dicendo che nonostante tutto sono molto felice di aver avuto la possibilitá di partecipare ad uno scambio culturale Lions
18 giorni in America vengono visti da molti come la realizzazione di un sogno e non posso che ammettere che anche per me lo é stato.
Sono partito  con tantissime aspettative  e ricordo le parole di mia madre: 'Cerca di trarre il massimo da un' esperienza Lions" e probabilmente quella frase mi ha dato la forza di affrontare tutto nel modo migliore.
Sono arrivato all'aeroporto di Boston Logan International il 19 Luglio 2018, dove purtroppo, a differenza degli altri ragazzi, per motivi di lavoro la mia famiglia ospitante non c'era.

Viaggiare è sempre stata una cosa che mi appassiona molto e poterlo fare da sola per poter conoscere ancora meglio le parsone e i luoghi di destinazione sembrava un’idea perfetta per farlo, così ho deciso di partecipare a un’esperienza all’estero con i Lions.
Sono partita l’undici luglio dall’aeroporto di Roma Fiumicino e fino a lì mi era sembrata la cosa più tranquilla e facile del mondo da fare, ma quando sono arrivata alla porta che delimita l’accesso per i non viaggiatori e quindi il luogo in cui ho dovuto salutare i miei genitori per arrivare dall’altra parte del mondo, la paura mi ha un po’ colto alla sprovvista.
Trovarsi in un aeroporto così grande da sola è stato a primo impatto molto malinconico, ma allo stesso tempo la voglia di partire ed andare mi ha travolto, così con un trambusto di emozioni sono partita su un volo interminabile e arrivata a Boston.

Questo in Massachusetts è stato il mio quarto Lions camp e a malincuore devo ammettere che sicuramente è stato il peggiore.
Le aspettative prima della partenza erano alte considerando i precedenti camps, considerando la meta e considerando il magnifico programma che ci avevano promesso per la realizzazione del quale ciascun ragazzo ospitato ha versato un contributo di 700$.
I primi due giorni in famiglia sono stata benissimo, poi è stata una delusione continua: il terzo giorno ci hanno portato (la mia host mother era molto amica di altre due host mothers quindi ci muovevamo tutti insieme) a fare la canoa, è stata un’esperienza tremenda. Ero in canoa sola con un’altra ragazza italiana, era la prima volta per entrambe, non avevamo idea di come si guidasse una canoa e, non avendo un istruttore con noi, andavamo sempre a sbattere ai margini del ruscello con tutte le piante, gli insetti e le ragnatele che ci venivano addosso. Così per 15 km. Così per 5 ore. Quando alla fine del percorso, stremate, ci siamo permesse di dire che l’attività non ci era piaciuta tanto le host mothers ci hanno iniziato a fare la guerra mandando mails agli organizzatori Lions italiani scambiando la nostra sincerità per maleducazione.