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Non nego che sia stato molto difficile per me come per altri adattarsi subito ai nuovi spazi ma comunque dopo i primi giorni capisci che si é tutti sulla stessa barca e inizi a fare amicizia, se non con tutti, con tanti ragazzi.
Il camp a Cipro mi ha fatto crescere perché mi ha fatto capire che pur venendo da paesi diversi abbiamo tutti un denominatore comune cioè la fame di libertà e la voglia di indipendenza.
Abbiamo discusso sui diritti umani e sono usciti argomenti molto validi per una discussione: uno tra tanti l’immigrazione; sentire che l’opinione di un bielorusso piuttosto che di uno spagnolo sia diversa dalla tua ti arricchisce e amplia la tua visione sul mondo.

Sono Valeria, ho trascorso grazie ai Lions un mese in Brasile.
È stato il mio primo exchange e quindi la paura per questa esperienza, che è risultata essere infondata, era tanta.
Sono qui seduta nella mia camera in Italia mentre il mio cuore e la mia testa sono nel paese che mi ha accolta calorosamente e che mi ha fatta sentire a casa.
Ho trovato una grande famiglia che mi ha insegnato molto e che porterò sempre con me, ho scoperto posti meravigliosi, sono stata a contatto con una cultura diversa e al contempo affascinante, ho avuto modo di provare cibi nuovi che non avrei mai immaginato mi potessero piacere .

Italy is an amazing country and I'm so happy that I got to experience the culture, food and people.
I fell in love with Campo Emilia the second I arrived at the castle and looked out over the landscape.
Even though I had to climb one million stairs to get to my room, I wouldn't have wanted it differently because as soon as  I got to the top of the castle and looked out of the window, it was all worth it.

One week ago it was my last day in Australia. I spent the most incredible month of my life there. 
Apart from the great experiences and activities, surfing, whale watching, camel riding..., the people that I met were absolutely the best part of my trip.
First I would like to thank Brian Hemsworth and Lorraine Hemsworth who hosted me for three weeks and I couldn't have asked for a better host-family. 
Then Ray 'n' Jenny Godfrey with whom I spent the funniest days, Tony Vine, Cathie Vine, Ben Nabarro and Lorraine whose company was such a blessing.

29 luglio ’18. Sono atterrato.
Sono di nuovo in Italia, con i piedi per terra ma con la testa per aria, volta a guardare dall’alto tutti coloro che mi sono lasciato alle spalle.
La mia vita non è più la stessa, adesso ho una casa in ben 13 Paesi, adesso vedo il mondo con occhi diversi.
Erano le 6 del mattino quando stringevo tra le mie braccia per l’ultima volta dei pezzi di cuore. Ripercorrevo in pochi secondi i 21 giorni precedenti e non riuscivo a credere che fosse realmente finita.
Mi chiedevo se quell’abbraccio fosse abbastanza per compensare la distanza che mi avrebbe separato da tutti gli altri solo poche ore dopo.

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Quest’estate, dall’8 al 28 luglio, ho avuto la possibilità di partecipare ad una bellissima esperienza Lions in Belgio che per me è diventato come l’Italia, una seconda casa.
I primi istanti in Belgio sono stati magici ed emozionanti. Appena atterrata a Bruxelles la prima domanda che mi sono posta è stata: “Ma davvero mi trovo qui o è semplicemente un sogno?”. Alcuni secondi dopo l’atterraggio il mio sguardo si è subito catapultato sul finestrino dell’aereo, inteso ad ammirare l’ambiente che avrei dovuto chiamare “casa” per ben tre settimane.
La prima settimana in famiglia è stata davvero piacevole e rilassante, soprattutto grazie alla mia compagna di avventure Cristiana, una ragazza italiana che è diventata come una sorella per me. Di certo non possono mancare i mille ringraziamenti per la mia host family, in primis ai signori Van der Meersch che ci hanno accolto calorosamente e ci hanno trattato come loro figlie, non privandoci di nessun piacere.

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Sono da poco tornata da 3 settimane in Messico e mi trovo a dover condensare tutte le emozioni e i momenti vissuti in poche righe: missione impossibile!
Sono partita l'8 luglio con i miei due compagni di viaggio Nicolò e Francesca e sono atterrata a Città del Messico dopo più di 13 lunghissime ore di volo.
Non dimenticherò mai quella sensazione di puro terrore non appena la città si è presentata ai miei occhi: dovunque guardassi sembrava non finire più tanto era grande e in quel momento mi sono chiesta che pazzia avessi mai fatto.

Quest’anno ho intrapreso la mia prima esperienza di scambio e campo giovanile Lions, con meta la Francia. Nonostante fossi stata delusa dalla meta (poiché, avendo visitato la Francia in diverse occasioni avevo il desiderio di esplorare nuovi Paesi e nuove culture), ho deciso di provarci e, seppur con alcune difficoltà, hoavuto un’esperienza indimenticabile.
Sono partita in data 1/07/2018 da Brindisi con scalo a Roma. Per problemi in aeroporto ho rischiato di perdere la coincidenza da Roma, ma fortunatamente ero in contatto con Marzia, una ragazza italiana assegnata al mio campo, e con la mia host family, che si sono mobilitati immediatamente.

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È difficile esprimere in un report un’esperienza così ricca e significativa come quella che ho vissuto personalmente in Estonia per tre settimane. Inizialmente ero un po’ insicuro sulla meta del mio viaggio: l’Estonia. L’unica cosa che sapevo di questo Paese è che si trovasse molto a Nord e che fosse confinante con la Russia.
Non avevo ancora idea di quello che avrei trovato una volta giunto là, delle persone che avrei conosciuto e che mi avrebbero accolto come se fossi uno di loro, come se fossi stato parte della loro vita da molto tempo.
Appena arrivato all’Aeroporto di Tallinn, città capitale dell’Estonia, sono stato subito accolto dalla mia host sister con un abbraccio.
Ho trascorso la prima parte delle due settimane con la mia host family a Tallinn, dove la mia host sister lavora.

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Ho ancora nella mente la voce del muezzin che recita l’adhandai minareti delle moschee: una melodia che mi ha toccato il cuore come mai prima. Forse la spiritualità, l’onestà spirituale degli islamici e la danza Semazensono ciò che mi porterò dietro per sempre. Un’emozione immensa nel vedere quelle architetture così diverse ma al contempo familiari. La Turchia è stata una grande avventura, per i suoi odori e le sue braccia aperte. Mi sono sentita a casa, ho avvertito tutto quell’amore che da secoli è riservato all’ospite.

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Il viaggio in Nuova Zelanda è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Sono sempre stata affascinata dal quel punto del mondo così lontano dall’Italia a 32 ore di viaggio.

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Estate 2014: Scambi giovanili Lions in Olanda
Estate 2015: Scambi giovanili negli Usa
Due esperienze speciali, importanti, che mi hanno cambiato e fatta crescere. Dopo gli Stati Uniti decido che ho ormai ricevuto da questi viaggi tutto ciò che avrei potuto sperare, quindi scelgo di non partire più e dare la possibilità ad altri ragazzi di mettersi in gioco. Fino a quando però, lo scorso autunno mi viene proposto di partire per il Giappone per tutto il mese di dicembre. In quel momento ho sicuramente pensato a quanto potesse essere triste non passare il Natale con la mia famiglia, perdere l’inizio della sessione invernale all’università e lasciare la presidenza del distretto Leo.

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When I read about the possibility of youth Exchange in Japan, I have thought that it could be a great opportunity for me, but also that Japan is on the other side of the world thus there will be a lot of difference with food, language, culture and lifestyle.
For these reason I spent some time in order to decide if I wanted to try this new experience, but fortunately in the end I chose to candidate myself, and today I can say that it was the right choice. Anyway the Japanese youth exchange was my third youth exchange experience and this thing had an important role in the choice.
After this accessories information, I can start with the main part of my report; I want to tell you about my activity, my experience and my emotion.
I arrived in Japan on evening of 8 December and, at the airport, I found some Lions member with my host-father Nobumasa, that are waiting for me. They brought me at Nobumasa’s house in Tokiwadaira, not too far away from Tokyo, where I stayed for the next ten days. My first host-family is made up by Nobumasa and Masami, they are both veterinarian and manage a veterinarian clinic just below their house.

Il viaggio in Nuova Zelanda è iniziato il 18 dicembre con un volo per Doha e si è concluso il 19 con il mio arrivo a Wellington dopo ben 36 ore di volo, nelle quali ho potuto conoscere meglio le mie compagne di viaggio Federica, Rosella e Camilla.
Arrivato a Wellington sono stato accolto da David Rumsey il mio host dad, che per non sprecare il poco tempo a nostra disposizione mi ha portato a vedere la città e il suo museo principale, il quale era pieno di manufatti Maori e altre cose interessanti.

Prima di informarmi tramite gli scambi giovanili Lions non avevo mai preso in considerazione la possibilità di recarmi in Nuova Zelanda, un posto così lontano e per me quasi sconosciuto, di cui mi era nota solo la bellezza della natura. Mi è stato proposto di recarmi per tre settimane nell'isola nord, prima in famiglia, poi in camp, e penso che accettare sia stata una delle decisioni migliori della mia vita.
Sono partita il 18 dicembre e dopo un viaggio di quasi due giorni sono arrivata a Wellington, esausta per i tre voli che sembravano non terminare mai, dove mi aspettava la mia host family, una coppia di gentilissimi e dolcissimi anziani, che nonostante l'età aveva moltissima energia e voglia di fare.
Fin dal primo giorni mi ha colpito il paesaggio stupendo, tanto diverso rispetto alle città a cui siamo abituati in Italia: persino nella capitale c'è moltissimo verde, mentre le strade extraurbane sono affiancate da prati, colline e file di alberi. 

Era il mio sogno nel cassetto, più volte condiviso con la mia migliore amica, avanti a qualche assaggio di sushi. Ma era talmente lontana l’ipotesi che si potesse realizzare in tempi brevi che non credetti alle mie orecchie quando mi venne annunciato a fine ottobre: “Vuoi partire i primi di dicembre con gli Scambi Giovanili LIONS per il Giappone?”.
A 19 anni, poco dopo la maturità, un’opportunità unica per il mio primo grande viaggio da sola. 
In occasione del Congresso LIONS del Distretto 108L, a Spoleto, la presentazione a sorpresa avanti ad una platea di non meno di 400 delegati per ricordare l’importanza degli scambi giovanili, ribadita dalla coordinatrice per il Lazio, l’Umbria e la Sardegna Sandra Becostrino e l’investitura da parte del Governatore Rocco Falcone di “Ambasciatrice del Lionismo Italiano in Giappone”.

Sono Rossella, ho 19 anni e questa è stata la mia prima esperienza con gli scambi giovanili Lions. Sono stata in Nuova Zelanda dal 20/12/17 al 06/01/18. Il viaggio è stato molto lungo e destabilizzante ma sono riuscita presto a prendere il fuso. Sono partita da Milano il 18 Dicembre e sono arrivata in Nuova Zelanda, a New Plymouth il 20 Dicembre, dove c’erano ad accogliermi il presidente del Lions club di Opunake (lake district) e la dolcissima Susan (unico membro della mia famiglia ospitante). 

Da 2 anni ospito ragazzi a casa con gli scambi culturali Lions e ho sempre desiderato fare questa esperienza anch’io!
Finalmente ne ho avuto la possibilità ed ero super felice di partire e lo sono stata ancora di più quando ho saputo la mia destinazione, Dublino in Irlanda.
La mia esperienza è cominciata il 24 giugno, per me non era la prima volta che volavo da sola ma un po’ di paura c’era…
Arrivata a Dublino, sono stata una delle prime ad arrivare, sono stata accolta dal mio camp leader molto gentile e simpatico, che mi ha subito presentato un'altra camper che veniva dalla Spagna, Nerea.
Il primo impatto diciamo che è stato forte perché il mio inglese non era dei migliori ma ho fatto subito amicizia con questa ragazza spagnola.

Se state leggendo questo report, probabilmente avete scoperto da poco i Lions e l’esistenza degli scambi giovanili.
Probabilmente state cercando informazioni ovunque per capire come funziona questa organizzazione e se affidarsi a loro è una buona scelta, combattuti tra l'eccitazione di un nuovo viaggio e la paura di partire da soli verso un paese sconosciuto.
O, almeno, queste erano le mie più grandi emozioni un anno fa.
L’unico consiglio che vi posso dare è sì, partite. Affidatevi ai Lions, accantonate la paura e prenotate un aereo per rendere quella nuova e incredibile avventura uno dei migliori ricordi che potrete mai avere.
La parte più difficile sembra sempre la partenza da casa, piena di scelte ed indecisioni, ma vi assicuro che salutare gli altri ragazzi l’ultimo giorno è di gran lunga peggio.
Occhi arrossati e lacrime per ogni partenza, soprattutto di ragazze ma non solo.  

Che dire...questa è stata la mia prima esperienza con i Lions, e anche il mio primo viaggio in aereo, ma nonostante ciò, ho deciso una delle destinazioni più lontane dall’Italia, la Nuova Zelanda. 
Un viaggio lungo e stancante, 24 ore di volo per arrivare in uno dei posti più belli del mondo, sia dal punto di vista dei paesaggi che delle persone, gentili, disponibili e pronte ad aiutarti in qualsiasi situazione, sopratutto con la lingua.
Le prime due settimane le ho passate nell’isola del Sud della Nuova Zelanda, nel Distretto di Gore, vicino a Invercargill.
Ho soggiornato in una fattoria in mezzo a campi e pecore, con giornate prevalentemente fredde.
In quelle due settimane sono andata in diversi posti, come Bluff, la punta estrema dell’isola del sud, Invercargill, Dunedin, il lago Te Anau e le grotte Luminosa (bellissime), il giadino Maple Green (un posto affascinante), Queenstown, una città molto battuta dai turisti, con tante cose da visitare, come lo skyline, Alexandra e tanti altri posti