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Salve a tutti, sono Rossella da Salerno e vorrei parlarvi del mio viaggio in spagna , precisamente a Benidorm, Costa Blanca.
Sono partita il 31 luglio , sono stata 2 settimane nel campo e la terza in famiglia.
Ogni viaggio dà sensazioni ed emozioni magiche, ed anche questa volta è andata come volevo, ma avrei cambiato delle cose.
Nel campo eravamo 24 ragazzi provenienti da nazioni diverse quindi è stato davvero interessante integrarsi perfettamente con dei perfetti sconosciuti , con diversi usi e costumi, che poi si sono rivelati delle persone speciali che porterò sempre con nel mio cuore.

La città in cui sono stato si trova in una zona trafficatissima; traffico che ha permesso l'espansione della città stessa.
"La piccola Las Vegas" viene definita, per i 32 casinò quasi sempre in piena attività grazie all'affluenza in particolare di turchi e greci che riempiono le sale in cerca di libertà e svago (in Turchia è illegale prendere parte al gioco d'azzardo).
Dal primo giorno sono stato portato a visitare i punti più belli della Città che, pur essendo una "piccola realtà", è molto ben amministrata, abbiamo potuto apprezzarla ancora di più nei giorni seguenti.

Mi chiamo Angela ed ho da poco compiuto diciotto anni, mi è sempre piaciuto viaggiare, andare alla scoperta di nuovi posti, nuove etnie, nuove culture, nuovi cibi e tanto altro.
Questa volta però è stato molto diverso dal solito, già per il fatto che ho dovuto affrontare un viaggio ed una permanenza dall’altra parte del mondo, per la prima volta, del tutto da sola.
Ma cominciamo dall’inizio…
La telefonata tanto attesa, quella per conoscere il posto dove sarei andata, arrivò e tutto si fermò quando sentì la parola: “BRASILE”.
Rimasi così contenta che non stavo più nella pelle, dovevano saperlo tutti e mi ricordo che iniziai a chiamare per primi i miei genitori, anche loro sono stati felici per me, anche un po’ preoccupati.
Dopo qualche mese di attesa arrivo all’aeroporto di Napoli, tra saluti, ritardi e qualche lacrima che rappresentava un mix di gioia e malinconia riesco a partire, viaggio non del tutto semplice, ma non mi abbatto e piena di entusiasmo atterro a Curitiba.

La mattina del 13 luglio è iniziata la mia fantastica avventura con i lions in America.
Il viaggio è stato molto lungo anche se non è sembrato tale poiché ero ansioso di arrivare.
Arrivato all’ aeroporto ho trovato la mia host family che mi ha subito accolto con grande entusiasmo.
A casa ho conosciuto Raphael , l’altro ragazzo che la famiglia ospitava.
Per le restanti due settimane siamo stati in famiglia.

9742 Km, 16 ore di volo, 7 ore di fuso. 
Non avevo mai affrontato un viaggio intercontinentale e partecipato ad un' esperienza Lions in precedenza.
Dunque tutto mi eccitava e spaventava allo stesso tempo.
Il Giappone è in tutto così diverso e di questo me ne sono resa conta appena scesa dall'aereo ( infatti ho impiegato circa due ore solo per recarmi all' uscita) dove erano musiche strane , volti strani, una lingua con dei segni più strani del greco e diciamolo.. mica c'è il nostro sole!!
Eppure tutte queste che mi apparivano strane hanno rappresentato il fascino di questa magnifica esperienza, in quanto attestano quanto i Giapponesi rappresentino forse l'unico popolo in grado di non omologarsi agli altri paesi ma fiero delle proprie tradizioni che si rispettano con la massima dedizione.
Dopo una giornata intera di volo, al mio arrivo all'aeroporto di Osaka ad accogliermi c'era il presidente Lions che poi avrei incontrato ai vari eventi del mese, che ha cercato di mettermi a mio agio, impresa molto difficile in quel momento, ma devo dire che ci e riuscito.
Con lui abbiamo preso lo Shinkansen per Nagato dove alla stazione ho incontrato quella che sento ancora come la mia seconda famiglia.
Quando ci siamo avvicinati mi sono inchinata ma loro mi hanno fermata e mi hanno salutato con il bacio a destra e sinistra; mi è bastato quel primo incontro e quel gesto per capire che avrei trascorso 4 settimane magnifiche che avrebbero arricchito me quanto loro.

In questo report parlerò dell'esperienza in Austria di quest'estate che ho vissuto grazie al progetto di Scambi Giovanili Lions.
Sono state 3 settimane piene di emozioni, conoscenze e di escursioni in posti bellissimi e unici nel loro genere.
L'organizzazione è sempre stata puntuale, sia da parte della famiglia che mi ha ospitato, la quale si è dimostrata sempre attenta ai miei bisogni e molto interessata a farmi visitare la loro città, sia dagli organizzatori del campo "Sound Of Music" che hanno centellinato e diviso in modo perfetto il tempo, in modo da permetterci di svolgere tutte le attività che si erano prefissi.
Tutti i ragazzi che ho incontrato in questa esperienza fantastica si sono dimostrati subito aperti e disponibili, permettendomi di migliorare anche il mio livello di inglese, fino ad arrivare anche a pensare non più in italiano.

Quella del Perù è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Questo è stato il 4º scambio Lions per me e ogni anno riesco a comprendere sempre meglio il senso di questi scambi.
Il Perù è un posto fantastico, ci sono moltissimi panorami e posti favolosi come Rainbow Mountain o Machu Picchu, il cibo è veramente buono, si possono provare moltissime cose tipiche e tantissimi frutti tropicali. 

Quando Maria Martino mi ha proposto l’India come meta per gli scambi giovanili di quest’anno mi ha lasciata completamente spiazzata.
Con un po’ di titubanza iniziale ho accettato, mi sono detta che ad ogni modo sarebbe stata un’esperienza forte.
A poche settimane dal mio ritorno non posso che confermare il mio pensiero iniziale: se decidi di partire per l’india devi essere pronto ad adattarti a tutto perche vieni catapultato completamente in un altro mondo. Perche l’india è un altro mondo, non ha niente, o veramente ben poco, a che vedere con l’occidente ma che ha tanto da offrire se si è preparati ad accettare la loro cultura, il loro modo di vedere le cose-condizionate dal loro forte credo-le loro tradizioni,le sostanziali differenze che ci sono tra noi e loro.

Il mio viaggio alla volta di questo meraviglioso paese comincia il 15 luglio.

Quest'anno ho partecipato al progetto Lions di scambio interculturale, un'esperienza unica nella vita che ti fa conoscere culture diverse e nuovi Paesi.
Sono partita l'8 luglio 2017 per il Canada, arrivata all'aeroporto di Toronto sono stata accolta dai membri Lions del distretto in cui sarei stata per le seguenti quattro settimane, e dagli altri exchange students arrivati prima di me, aspettando lì abbiamo fatto amicizia.
Sono stata ospitata da due famiglie fantastiche, grazie a loro ho visitato quasi tutto l'Ontario, ovvero la regione in cui mi hanno ospitata, che si trova al confine tra il Canada e gli Stati Uniti. Nonostante le due famiglie non avessero figli della mia età, mi sono trovata benissimo con entrambe poiché i genitori sono stati molto ospitali e disponibili di fronte a qualsiasi esigenza, inoltre ho avuto la fortuna di stare in casa con altre ragazze straniere con cui avrei partecipato al campo dell'ultima settimana.

Il mio viaggio in Francia è iniziato il 15 Luglio con partenza da Roma.
Per me è stata la prima esperienza ed ero alquanto  emozionato perchè partivo per un nuovo paese, ospite di persone che conoscevo solo virtualmente.
Partito da Roma ho fatto scalo a Parigi dove ho avuto una breve discussione con lo staff dell’air france prima della partenza.  
Arrivato a Nantes mi hanno accolto i miei host-parents. I primi 10 giorni li ho trascorsi tra Guerande (la città dove vivono), casa dei nonni insieme al resto della famiglia, qualche gita fuori porta e pomeriggi con gli amici della mia host-sister Morgane.

Tra le gocce fredde e i 17 gradi a luglio, pensavo.
Finalmente.
Guardavo, fuori dal finestrino dell'auto con questa sconosciuta accanto, montagne altissime e altrettanti alti gli alberi.
Le strade sembravano fiumi che fluivano naturalmente da Zurigo a tutti gli altri luoghi che mi aspettavano.
La mia host family mi sembrava così familiare che non ci fu bisogno neanche delle chiacchere riempitive che così spesso affollano gli abitacoli stretti in cui non puoi ignorare la presenza degli altri.
La mia compagna di stanza, Irmak, diventerà la mia migliore amica per questi 30 giorni.
Ma questo ancora non lo sapevo.

Quest'anno ho deciso di aderire al progetto per gli "scambi culturali" dell'associazione "Lions" che consisteva in due settimane da trascorrere all'estero e più precisamente una in famiglia ed una in un campus con ragazzi della mia stessa fascia d'età.
Mi sono state concesse tre scelte per la nazione in cui andare e per me, tra quelle scelte, è stata selezionata la Germania.
La prima settimana, iniziata il 5 agosto, l'ho trascorsa con la mia famiglia, composta dal signor Jens Krieger (che ringrazio molto) ed il suo cane.
Una volta arrivato nell'aeroporto di Francoforte con mio padre, Krieger è venuto a prendermi e mi ha portato nella sua casa, non lontano dalla città di Kaiserslaudern, situata in un paese chiamato Katzweiler.

Quest'anno I Lions mi hanno dato la possibilità di visitare la Serbia e tutte le sue zone limitrofe.
Il mio viaggio ha avuto inizio il 5/07 con partenza da Napoli destinazione Aeroporto di Belgrado-Nikola Tesla.
Appena arrivato sono stato accolto calorosamente da Simona, host-sister della prima famiglia, che mi ha prontamente messo a mio agio introducendomi in casa e spiegandomi il programma che avremmo potuto attuare durante la settimana.

Questa estate ho partecipato al progetto degli scambi giovanili e mi è stata assegnata come destinazione la Slovenia; un paese che non conoscevo per niente, pur essendo molto vicino.
Ho trascorso la prima settimana in una famiglia che mi ha ospitato, sono stato colpito dal calore con il quale sono stato accolto in quella casa, insieme a me c'era un ragazzo turco, siamo subito diventati amici e abbiamo trascorso dei momenti indimenticabili insieme.
La famiglia ci ha fatto visitare la capitale Lubiana e non ci ha fatto mancare niente.

Il mio viaggio e’ iniziato quando Giorgio, il mio referente dei Lions, mi ha comunicato che c’era un posto disponibile per lo scambio in Arizona: l’attesa, l’emozione e la gioia di partire mi facevano contare i giorni che mancavano alla partenza e in un attimo mi sono ritrovata in aeroporto a Bologna, la prima tappa di un lungo viaggio. 
A Londra ho incontrato i miei futuri compagni di viaggio, Flavio e Irene, con cui ho condiviso questa bellissima esperienza dello scambio Lions in Arizona. 
Dopo molte ore di viaggio sono arrivata a Phoenix dove mi aspettava Sandy e Francesca, un’altra ragazza italiana che era tornata a trovare Sandy e Peter dopo lo scambio che aveva fatto l’anno scorso. 
Il giorno seguente ho incontrato Moorea, un’altra ragazza italiana che era tornata anche lei a trovare Sandy e Peter dopo lo scorso scambio e abbiamo fatto subito amicizia.
I primi tre giorni li abbiamo passati a Phoenix, alloggiando in un bellissimo resort. 

07.07.2017 un giorno che non dimenticherò mai nella mia vita, sveglia presto, l’avventura sta per cominciare!
Dopo aver cambiato vari aerei arrivo finalmente all’aeroporto di St. Louis.
La mia splendida famiglia era lìad aspettarmi (Timothy e Chrisy Smith) e con loro c'era anche la Group leader Toni e Ufuk, anche lui lì per fare la stessa esperienza, proveniente dalla Turchia.
Subito il rapporto con la mia famiglia è stato eccellente, mi hanno trattato meglio di una figlia e quel giorno è stato dedicato solo a me, visto che la ragazza israeliana che sarebbe stata nella stessa mia famiglia, a causa del mal tempo, è arrivata il giorno dopo, come d'altronde anche la mia valigia, che era stata smarrita. 

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Sono arrivato per la mia prima volta in Giappone il 10 luglio dopo quasi 27ore di viaggio .
Sono stato accolto da un membro Lions che mi ha accompagnato nell'hotel antistante il Chubu International Airport di Nagoya .
Dopo la prima notte e 4 ore di treno ho raggiunto la prima famiglia a Kanazawa .
Nella prima famiglia , ho trascorso solo i primi 4 giorni , che sono stati prevalentemente di gite e visite ai luoghi iconici della città.
Essendo questa famiglia composta da due "host parents " di una sessantina d'anni le attività sono state per lo più culturali che ricreative .

Il giorno 1 luglio di quest'anno iniziava una delle esperienze più belle della mia vita.
Il mio viaggio con il Lions Club è stata per me un'occasione unica, che mi ha permesso di visitare luoghi sconosciuti, entrare in contatto con nuove culture, sperimentare nuovi modi di vivere ma, soprattutto, cosa che mi ha senza dubbio segnata più a fondo, di conoscere moltissime persone da diverse parti del mondo, persone con le quali ho stretto amicizie che vanno al di là della distanza o del tempo. 
I primi venti giorni in famiglia sono stati meravigliosi, sin dal mio arrivo tutti loro hanno subito cercato di farmi sentire a casa, abbattendo ogni genere di imbarazzo che io potessi avere.

Quest’anno sono stato in Georgia (GE) dal 20/07/2017 al 07/08/2017 situata nell’Europa dell’Est, divisa a Nord dalla Russia tramite le montagne del caucaso, e confina a Sud-Est con Armenia ed Azerbaijan e a Sud con la Turchia.
Ho richiesto il campo in Georgia per incontrare una ragazza che avevo precedentemente ospitato, devo dire che ci sono riuscito e ho trascorso gli ultimi due giorni a casa sua, però andando lì ho scoperto che la Georgia è un paese molto simile all’Italia, ovvero, famoso per la sua storia, i suoi innumerevoli vini e cibo molto particolare.

Quest'anno, grazie al programma di scambi giovanili, organizzato dal Lions Club International che ringrazio, ho avuto l'opportunità di visitare la Germania.
Devo dire che non avevo grandissime aspettative su questo paese ma sono stato smentito sin da subito infatti, appena arrivato a Lipsia, sono stato accolto dalla host mother e dal ragazzo bulgaro ospitato con me nella stessa famiglia.
La mia host family era composta da quattro persone che mi hanno sin da subito fatto sentire a casa dandomi i miei spazi cercando, nella maggior parte dei casi di assecondare i desideri miei e del bulgaro. La prima settimana sono stato a Dresda dove i giorni sono passati velocemente fra visite alla città e ai paesini limitrofi caratterizzati da architetture tipiche e da una profonda cultura tradizionale.