Sono Lorenzo Bacchini, e quest’anno ho partecipato al mio scambio giovanile Lions negli Stati Uniti e più esattamente nello stato del North Dakota.
Dopo 21 ore circa di volo sono arrivato a Bismark una cittadina che nonostante abbia solo 80 mila abitanti, ha un espansione territoriale grande quanto la città Roma.
La mia famiglia abitava a Washburn, un'oretta dall'aeroporto di Bismark, fortunatamente tutte le strade sono pianeggianti e dritte quindi sono riuscito a dormire un po’ prima di arrivare. I primi giorni sono stati molto interessanti perchè abbiamo svolto attività insieme ad altra famiglia della stessa città che ospitava altri due ragazzi stranieri e ci hanno proposto attività quali andare a vedere una partita di basket, di baseball e visitare una torre alta 120 metri che aveva una storia interessante.
I giorni successivi sono stati un pochino più noiosi perché la mia famiglia composta da marito e moglie un po’ anziani, mi ha proposto attività un pò meno interessanti purtroppo, ma mi sono divertito a parlare con loro e cercare di comprendere il loro accento americano molto “stretto” e in alcuni casi faticoso ed incomprensibile.
Sono Riccardo Bacchini, quest’anno ho partecipato agli scambi Lions in Polonia. E’ stato il mio terzo scambio, e anche uno dei migliori.
Il campo è iniziato il 28 di luglio e finito il 2 di Agosto. Il 27 di luglio Jaunluz Brzezinka, il padre della famiglia che mi ha ospitato, mi ha portato da Berlino fino al campo che quest’anno si è svolto a Szczecinek, nel nord della Polonia, sulle sponde di un grande lago.
Durante il campo le attività son state moltissime, I primi due giorni abbiamo giocato a Paintball in un campo professionale molto grande, in cui la sfida tra uomini e donne è finita in parità; e abbiamo provato water boarding, uno sport in cui messi hai piedi un paio di sci, si viene trainati sopra un lago da uno skilift.
Quando la mia professoressa di inglese mi ha detto che ero stata proposta come candidata per partecipare agli scambi giovanili Lions quasi non ci credevo.
Viaggiare è sempre stato il mio sogno, ma purtroppo non ne ho mai avuto l'opportunità perciò appena ricevuta la notizia ho iniziato a pregare affinché fossi scelta e (per caso o per fortuna, chi può dirlo?)
così è stato.
La partenza era prevista per il 21 luglio destinazione Osnabrück, una cittadina della Bassa Sassonia, in Germania.
Portland Oregon dal 25/6 al 25/7 2017
Ringrazio vivamente il Lions Club per l’opportunità di questo viaggio che mi ha permesso di migliorare la mia dimestichezza con l’inglese e conoscere persone con usi molto differenti da quelli italiani.
Arrivai assieme ad Alessandro, l’altro ragazzo italiano venuto con me, il 25/6 e subito ho conosciuto Mark e Janet, che mi hanno ospitato per tutta la durata del mio soggiorno in USA, due persone molto allegre, simpatiche, disponibili, comprensive ed affidabili, ho soggiornato in una casa confortevole situata in un quartiere tranquillo e carino con gente molto aperta e simpatica.
La mia esperienza di scambio giovanile con i Lions prevedeva un soggiorno in Francia dal 27 luglio al 17 agosto, unicamente in famiglia. Sono sicura mi sarebbe piaciuto molto partecipare anche al campo ma purtroppo, non avendo ancora 18 anni, non mi è stato concesso. In ogni caso sono abbastanza contenta della mia esperienza.
Il giorno in cui sono arrivata a Bordeaux mi ha accolta Isabelle insieme ad una ragazza irlandese, Megan (anche lei in viaggio con i Lions), con cui ho legato molto nonostante abbiamo trascorso insieme solo quattro giorni. Anche Isabelle e suo marito sono stati gentilissimi e hanno sicuramente contribuito a darmi la “spinta” per vivere davvero con positività il resto del viaggio.
Grazie al concorso "prof. Antonino Caleca" indetto lo scorso anno scolastico dal Lions Club nella mia scuola, quando io frequentavo la classe 4A2, e dove si richiedeva di scrivere un tema sugli aspetti negativi e positivi della rete e dei social, ho ricevuto la grandiosa opportunità di partecipare ad uno scambio giovanile in Romania dal 28 agosto all'11 settembre 2017.
Una volta accolto dalla mia host family, la famiglia Rainof, da cui sono stato ospitato per una settimana a Mogosoaia, un centro abitato a nord di Bucarest, subito tutte le preoccupazioni che avevo prima dell’arrivo sono svanite.
Fin da subito la famiglia, che ospitava anche una ragazza italiana, ci ha fatto sentire a nostro agio e ci ha trattato come se fossimo loro figli.
Dal primo giorno siamo entrati in contatto anche con le host families che ospitavano quelli che sarebbero stati i partecipanti al Camp della seconda settimana.
Abbiamo così avuto l'opportunità di conoscerci fra di noi già prima del Camp e di visitare Bucarest e divertirci tutti insieme.
Se mi dovessero chiedere cos’è il programma scambi giovanili Lions, risponderei così: “Trovarsi in una sorgente termale, immerso nella natura, nudo come da tradizione, con persone che fino a 2 giorni prima non avevi mai visto ed ora saranno la tua famiglia per il prossimo mese.”
Ciao a tutti, mi chiamo Matteo Bonadies e quest’anno sono stato 3 settimane in Giappone.
Appena un anno fa non conoscevo il Lions Club. Poi, tramite la scuola, è stata offerta agli studenti la possibilità di partecipare al progetto degli scambi giovanili e l’8 luglio mi trovavo in aeroporto a Bologna, pronta a vivere un’avventura in Austria, paese che avevo visitato con la mia famiglia qualche anno fa e che mi aveva colpito molto positivamente. Sarei stata ospitata per una settimana da una famiglia, con cui già ero in contatto, e avrei trascorso altre due settimane in un campo musicale, “The Sound of Music”, con altri trenta ragazzi. Al momento di partire avevo naturalmente dei dubbi, ma ero speranzosa e ottimista sul fatto che l’esperienza mi avrebbe arricchita e in qualche modo cambiata.
Sono partito per la NZ il 29 Giugno, molte aspettative e tantissima carica in corpo.
Appena atterrato in NZ mi sono trovato subito bene e la mia famiglia ospitante era già subito li ad aspettarmi.
La cosa che mi ha sorpreso di più è che la responsabile scambi sia venuta ad accogliermi anche lei.
Come prime due settimana ho vissuto nell’isola sud, in una fattoria di allevatori e circondato da un paesaggio magnifico.
20 - 08 -2017 begins a great adventure for me. I take direct flight to Romania, after about two hours I am welcomed to the airport by a charming and sweet lady.
Immediately there was a great desire to know us. In the afternoon I know all my host family and immediately made me feel a member of the family.
In the evening we welcomed another German girl.
Un sogno che ho sempre avuto fin da piccola, la voglia di visitare luoghi sconosciuti, scoprire culture differenti dalla mia, imparare correnti di pensiero completamente diverse da quelle che ho sempre avuto intorno a me.
Un sogno che ho sempre creduto, a malincuore, che si sarebbe realizzato solo quando fossi stata già grande, senza potere vivere quelle esperienze giovanili che ho sempre avuto la certezza ti segnassero e formassero nel profondo, lasciando una cicatrice indelebile con la forma di volti conosciuti per poco, ma prezioso tempo.
Ebbene grazie ai Lions anche io ho potuto avere un’esperienza all’estero (la mia destinazione era Iowa, USA) a soli 17 anni di età.
Tutto iniziò per caso, per un semplice “tanto vale provare”, e in effetti ne valse proprio la pena.
Vincere quel concorso fu sicuramente una delle conquiste più belle che io potessi fare.
La Spagna, più per l’esattezza l’Andalucia, Malaga, mi convinsero fin dal primo momento.
Grazie a Lions ho potuto vivere per un mese un sogno, un esperienza che rimarrà scolpita nella mia mente e nel mio cuore per tutta la vita.
Era da quando ero una 14enne che desideravo fare uno scambio culturale, poiché molti miei amici avevano provato questa esperienza e ne erano rimasti molto contenti e soddisfatti.
Ma per ovvi motivi, quali età e soprattutto mancanza di fiducia da parte dei miei genitori nei confronti delle varie associazioni, non sono mai riuscita a fare la domanda di iscrizione.
Fino alla mia scoperta dei Lions, solo dopo quattro lunghi anni.
Così la mia esperienza inizia dopo aver compiuto diciotto anni, e devo dire che in realtà non si è mai pronti pienamente per rimanere soli e scoprire quanto in realtà il mondo sia così grande e pieno di varie culture e tradizioni diverse dalle proprie.
Guardo questa pagina bianca e mi rendo conto che non sarò mai in grado di raccontare tutto quello che ho fatto, visto e vissuto durante la mia esperienza in Messico: tre settimane, anzi di più, ventitré giorni per l’esattezza, sono tanto tempo, sono 552 ore, 33120 minuti, 1987200 secondi! Cercherò di raccontare come li ho trascorsi, ma soprattutto di far capire come mi ha arricchita questa esperienza fantastica.
Ho vissuto ogni istante intensamente, dal primo all’ultimo momento: da quando, poco più di un’ora dopo essere atterrata, mi sono ritrovata a casa dei genitori del mio papà ospitante a mangiare cibo messicano e festeggiare il compleanno di una cugina, a quando in aeroporto, prima di risalire nuovamente sull’aereo, ho dovuto aprire la valigia perché con tutte le cose che mi hanno dato anche dopo che i bagagli erano già pronti (cibo in particolare!), superavo il peso massimo consentito!
Quest'estate ho avuto la fortuna di partecipare agli scambi giovanili del Lions Club in Wisconsin, negli Stati Uniti.
La mia avventura è iniziata il 12 luglio dall'aeroporto di Milano Malpensa; ero molto emozionata, ma anche un po' nervosa: dopotutto si trattava della mia prima esperienza lontano da casa e non avendo mai viaggiato in aereo da sola, iniziavo a sentire le responsabilità sulle mie spalle.
Nonostante qualche piccolo imprevisto e dopo un'intera giornata di viaggio, sono arrivata sana e salva a destinazione.
Qui ho trascorso le prime tre settimane in famiglia in una piccola città chiamata Mosinee, situata nell'area centrale dello Stato.
Il mio viaggio, uno dei più belli della mia vita, comincia il 24 Giugno 2017.
La preoccupazione per il volo, che avrei dovuto affrontare da sola, era di gran lunga superata dall’euforia e dalla grande carica che mi ha accompagnato poi per tutta la durata della mia esperienza.
E’ all’aeroporto di Francoforte, in Germania, che ho incontrato per la prima volta la mia host family: Katrin, la mamma, e il marito Thomas, la mia host sister Karolin e i suoi fratellastri di 11 e 13 anni Sebastian e Leonard.
Avere la possibilità di partecipare agli scambi giovanili Lions in Michigan mi ha dato la possibilità di andare nel posto che più mi intrigava e incuriosiva: l’America.
Avere la possibilità di passare, come ho fatto io, quattro settimane in una famiglia statunitense è stato a dir poco meraviglioso.
Ho avuto la possibilità di visitare posti meravigliosi, andare a una partita di baseball, visitare una comunità Amish e vedere il tramonto sul meraviglioso lago Michigan.
Detroit è una città che lascia senza fiato, con i suoi palazzi infiniti e la vista del Canada dall’altro lato del fiume.
Essere la spettatrice di una partita di baseball è stato come vivere in un film: inno nazionale, kiss cal, balli e homeruns.
Mi sentivo davvero americana in quel momento!
Lo scambio Lions in Texas che ho avuto la possibilità di fare quest’estate è stato senza dubbio un’esperienza meravigliosa, sia per il luogo in cui ho avuto l’occasione di vivere per 5 settimane che per le attività che ci sono state proposte che per le persone che ho incontrato.
La prima settimana in Texas ci è stata lasciata “libera” per poterci ambientare nel paese e con la famiglia; fortunatamente la mia famiglia abitava appena fuori da Downtown Dallas quindi io e le altre due ragazze che la famiglia aveva accolto abbiamo avuto parecchie occasioni per vedere la città ed essendo così vicini al centro eravamo molto agevolate nella scelta delle attività che avremmo voluto fare.
Se dovessi definire il mio viaggio alle Hawaii con una sola parola, lo chiamerei indimenticabile.
Non sapevo cosa aspettarmi da questa vacanza e forse è stato proprio questo a renderla ancora più speciale per me.
Tra escursioni, uscite, incontri, giornate passate al mare, serate tranquille a suonare e cantare insieme e panorami mozzafiato, vedere crescere giorno per giorno il rapporto tra ognuno di noi 23 ragazzi da 17 paesi diversi è stato il filo conduttore dell’esperienza.
Sono partita il 21 luglio con la speranza di creare grandi amicizie, legate da qualcosa di profondo e unico che solo chi lo vive può capire, e col passare del tempo lì alle Hawaii mi sono accorta che il mio desiderio si stava realizzando in pieno.