Tra incertezze e insicurezze sono partita per il mio soggiorno in Serbia ai primi di luglio.
Quando sono arrivata a prendermi c’erano il mio host father e una delle mie host sister: Iva. Appena siamo andati a casa ho conosciuto la mia host mother e le altre due sorelle, Nina e Ema, con la quale ho condiviso la camera durante la settimana da loro.
Sono una famiglia fantastica, piena di iniziativa e di voglia di fare, di volontà e di salute. Durante la mia permanenza a casa loro c’era l’Exit festival nella città (Novi Sad) e noi ci siamo andati ben 3 notti su 4, accompagnate dagli amici di Ema, tutti disponibili.
Quando la professoressa referente per il club Lionsdella mia città mi ha riferito che ero risultato vincitore del concorso e che la meta sarebbe stata la Serbia, non ho esitato due minuti prima di accettare il soggiorno.
La prima settimana l’ho spesa con una famiglia di Zrenjianin, un città di 100.000 abitanti a nord di Belgrado. Queste persone sono riuscite in sette giorni a distruggere ogni minimo pregiudizio o aspettativa negativa nei confronti di un paese che, all’apparenza vicino, può svelarsi molto lontano.
La loro cultura è un misto riuscito di cristianesimo, influenza turca, russa ed europea.
Questo è stato il primo viaggio che ho fatto completamente sola, per di più all’estero. All’inizio avevo qualche preoccupazione, legate in generale al fatto che, se avessi avuto qualsiasi difficoltà, anche la più piccola e banale, come avere problemi in aereoporto con i bagabli, me la sarei dovuta cavare da sola. Ma i medesimi pensieri che mi preoccupavano erano allo stesso tempo quelli che, visti sotto un altro punto di vista, mi esaltavano di più: conoscere posti e persone nuove, culture e idee diverse con cui confrontarmi. Poi è andato tutto per il meglio, sia il viaggio in aereo che il mio soggiorno in Serbia, e credo che il fatto di dovermi arrangiare, avendo come punti di riferimento non più i miei genitori, ma altre persone che inizialmente conoscevo appena, mi abbia aiutata anche a maturare un po’ .
Ciao ragazzi, sono Carmen, ho quasi 18 anni e oggi vi voglio raccontare la mia esperienza degli scambi giovanili.
Come altri ragazzi della mia età ho avuto la possibilità grazie ai Lions di partecipare a questo programma.
Devo confessare che all'inizio ero un po impaurita, preoccupata. Sicuramente per il fatto che fosse il mio primo viaggio da sola e per di piu all'estero, per l'idea di dover vivere con una famiglia quasi sconosciuta con abitudini diverse dalle mie, ma in fin dei conti è meglio mettersi in gioco e lasciare a casa ogni preoccupazione. Si perchè appena sono arrivata, appena ho visto all'aereoporto la mia host sister che agitava sorridendo la sua mano con il telefono su cui aveva scritto il mio nome ho dimenticato tutte le mie paure, mi sono subito sentita al sicuro. Erano circa le 18 del primo luglio e, pochi minuti dopo essere atterrata avevo già capito che mi sarei sentita a casa.
Irina e Milijan, il suo ragazzo, mi hanmo riempito di attenzioni, chiesto come fosse andato il viaggio, se avessi sete, se avessi fame, insomma non avrei potuto chiedere di meglio.
La Serbia è una terra dove molti uomini e molte culture sono transitati, incontrandosi, scontrandosi, confondendosi. Pensate quindi al mio arrivo all’aeroporto internazionale Nikola Tesla di Belgrado, che emozione! Subito sono stato accolto da Ivan, il mio host father, ed insieme siamo partiti alla volta di Novi Sad.
Abbiamo percorso l’autostrada che attraversa veloce la pianura della Vojvodina, una delle regioni più ricche della Serbia. Novi Sad è la seconda città della Serbia ed è la capitale economica, culturale e amministrativa della Vojvodina. Questa città, costruita sulle rive del Danubio, è un grande centro industriale, importante nodo di comunicazioni e sede universitaria. Avevo l’imbarazzo della scelta su come trascorrere la giornata: dal visitare opere culturali come la fortezza di Petrovaradin che domina la città o Matica Srpska (la più antica istituzione culturale serba), al giocare a pallavolo o basket in uno dei campi predisposti lungo il fiume. Dallo distendermi semplicemente sulla Strand (la spiaggia costruita lungo la riva del fiume) per prendere un po’ di sole, al fare, la sera, un giro per i caratteristici locali che animano la città.
Le giornate sono passate veloci fra compleanni di amici di famiglia, una giornata all’Acquapark, ed una visita di Belgrado.
Le persone che ho conosciuto sono state la chiave di questa vacanza: tutti erano molto ospitali, cercavano di mettermi a mio agio e di farmi vivere pienamente la loro realtà. Vivere in due famiglie mi ha comunque permesso di conoscere più persone e capire meglio questo fantastico popolo. Piccole cose come andare a mangiare a casa di amici o semplicemente stare la sera sulla riva del Danubio a parlare, con ragazzi e adulti, sono stati i momenti che meglio ricordo. Ogni esperienza fatta mi riportava a situazioni familiari, spensierate, ricche di contatto con la natura e buon cibo. Inoltre non solo io imparavo la loro cultura e tradizioni, ma a loro volta le mie host family volevano capire la cultura italiana, e ciò mi ha fatto sentire estremamente orgoglioso del mio Paese.
Per questo devo ringraziare ancora gli organizzatori e tutti quelli che animano questo progetto di scambi giovanili.
La mia permanenza in Serbia è stata assolutamente fantastica; per fortuna mi sono trovata benissimo in entrambe le famiglie, con cui sono tutt'ora in contatto, e non avrei sinceramente mai pensato di visitare luoghi così belli e culturalmente interessanti.
Ho avuto la possibilità di visitare non solo Novi Sad e Belgrado, ma anche le piccole città sparse nel territorio serbo.
Sono anche riuscita a recuperare i biglietti per il festival musicale Exit, che si tiene ogni anno nella Fortezza di Petrovaradin a Novi Sad!
Anche il viaggio è andato bene, non ho avuto assolutamente alcun problema con i bagagli ed entrambe le famiglie si sono dimostrate disponibilissime per venirmi a prendere e portarmi all'aeroporto.
Decisamente un'esperienza interessante e che rifarei senza pensarci due volte.
Credetemi è veramente molto difficile raccontare la mia esperienza in Serbia in così poche righe ma sicuramente la parola che meglio la descrive è : famiglia.
Porodica (famiglia in serbo) non è solamente il posto in cui nasci e vivi per la maggior parte della vita, ma, è anche colei che ti accoglie come figlio e che è sempre presente per qualsiasi necessità ti si presenti. Ecco, questo è ciò che ho vissuto durante i miei 15 giorni di permanenza a Novi Sad, la seconda città per importanza della Serbia (dopo Belgrado) e lacapitale economica, culturale e amministrativa della Vojvodina.
Non vi nascondo che prima della partenza la mia mente era piena di dubbi e preoccupazioni che sfociavano nella lettura compulsiva degli appunti di viaggio di ragazzi che l’anno precedente avevano avuto la fortuna di sperimentare l’esperienza che si presentava nello stesso modo a me.
All'inizio di Luglio ho avuto modo di visitare la Serbia per due settimane, che ho passato ospite di due diverse famiglie.
A dire la verità non ero sicuro di cosa aspettarmi: avevo letto le relazioni, tutte estremamente positive, degli altri ragazzi che sono stati ospitati a Novi Sad, ma allo stesso tempo non conoscevo poi molto della mia destinazione ed era in ogni caso il mio primo viaggio da solo e per di più in famiglia.
Tutti i miei timori si sono rivelati infondati non appena sono arrivato all'aeroporto Nikola Tesla di Belgrado e sono stato accolto calorosamente da Aleksandar, il mio host brother, e da suo padre.
Arrivati a casa ho avuto modo di conoscere anche Sonja, sorella di Aleksandar, e la loro madre.
Mi hanno fatto sentire a casa e parte della loro famiglia sin da subito.
Questo è il titolo che ho voluto dare al mio report/video.
Durante la mia vacanza in Serbia, a Novi Sad, ho avuto l' occasione ed il piacere di conoscere luoghi e situazioni a me nuovi.
Principalmente ho potuto visitare le bellezze architettoniche, le piazze ed i monumenti della città in cui sono stato ospite: Novi Sad, per l'appunto, la seconda città più grande ed importante della Serbia, ricca di diverse etnie e culture.