Report del Viaggio: 20 luglio - 8 agosto
Dal 20 luglio all'8 agosto ho avuto l'opportunità di partecipare a un'esperienza straordinaria che mi ha permesso di immergermi nella cultura polacca, visitare luoghi incantevoli e incontrare persone meravigliose.
Prima tappa: Stettino (Szczecin) – 8 giorni con una host family
La mia avventura è iniziata a Stettino, dove ho trascorso otto giorni ospite di una famiglia locale incredibilmente accogliente. In questo periodo, ho avuto l'opportunità di esplorare la città e i suoi dintorni, tra cui Berlino e il bellissimo Mar Baltico, con le sue spiagge e paesaggi incantevoli. Uno dei momenti più memorabili è stata la festa che la mia host family ha organizzato in casa, invitando tanti amici per coronare l’esperienza.
Quest’avventura mi ha permesso di conoscere la cultura polacca in un ambiente familiare e autentico, creando legami che ricorderò per sempre.
All'inizio ero abbastanza scettico nel trascorrere una settimana assieme ad una famiglia estranea alla mia, della quale conoscevo relativamente poco e niente. Ma queste paranoie sono crollate nel momento stesso in cui sono arrivato all'aeroporto, dove sono stato accolto col sorriso e l'affetto della mia host-famiglia. Mi sono ritenuto abbastanza fortunato nel capitare in una famiglia del genere, una famiglia aperta mentalmente e che mi ha trattato come se fossi loro figlio e fratello. Mi hanno raccontato tantissimi aneddoti riguardo la loro citta, Szczecin, e portato a visitare posti davvero splendidi. Sono completamente soddisfatto della mia permanenza in famiglia e spero di rivederli un giorno
On Saturday 13 July, I went to Milan Malpensa airport with my luggage and a lot of questions in my head: will I enjoy this new experience? What will I do with my host family? And in the camp? Will the other guys be nice? Will I become friends of them? But my questions were also about the country: I had never been in Poland and I didn’t know what to expect from it.
With my head full of question marks, I said goodbye to my family and I took my flight to Krakow. When I arrived, my host family welcomed me and we started talking about our different traditions. Then, my host mum took me in the city centre, where other four guys from another host family were waiting for me. Their host brother, Jakub, offered himself to take us in the most beautiful places in Krakow during the week, so he became our guide. Immediately, the other guys and me started knowing each other and after a few hours we became friends. Fortunately, they were really nice people and spending time with them was so funny and interesting, also because I knew many things about their countries: Indonesia, India, Ukraine and United States. During this incredible week, we visited some museums, a salt mine, the old city centre and some other wonderful places.
Se state leggendo questo report, probabilmente avete scoperto da poco i Lions e l’esistenza degli scambi giovanili.
Probabilmente state cercando informazioni ovunque per capire come funziona questa organizzazione e se affidarsi a loro è una buona scelta, combattuti tra l'eccitazione di un nuovo viaggio e la paura di partire da soli verso un paese sconosciuto.
O, almeno, queste erano le mie più grandi emozioni un anno fa.
L’unico consiglio che vi posso dare è sì, partite. Affidatevi ai Lions, accantonate la paura e prenotate un aereo per rendere quella nuova e incredibile avventura uno dei migliori ricordi che potrete mai avere.
La parte più difficile sembra sempre la partenza da casa, piena di scelte ed indecisioni, ma vi assicuro che salutare gli altri ragazzi l’ultimo giorno è di gran lunga peggio.
Occhi arrossati e lacrime per ogni partenza, soprattutto di ragazze ma non solo.
Sono Riccardo Bacchini, quest’anno ho partecipato agli scambi Lions in Polonia. E’ stato il mio terzo scambio, e anche uno dei migliori.
Il campo è iniziato il 28 di luglio e finito il 2 di Agosto. Il 27 di luglio Jaunluz Brzezinka, il padre della famiglia che mi ha ospitato, mi ha portato da Berlino fino al campo che quest’anno si è svolto a Szczecinek, nel nord della Polonia, sulle sponde di un grande lago.
Durante il campo le attività son state moltissime, I primi due giorni abbiamo giocato a Paintball in un campo professionale molto grande, in cui la sfida tra uomini e donne è finita in parità; e abbiamo provato water boarding, uno sport in cui messi hai piedi un paio di sci, si viene trainati sopra un lago da uno skilift.
Premetto che il nome della città sembra molto più complicato di quello che è in realtà, il segreto sta nel fatto che la z è muta, il che rende tutto molto più semplice. Quest’estate ho avuto il privilegio e il piacere di partecipare a uno scambio giovanile Lions con destinazione Polonia. Quando mi è stata proposta questa meta non conoscevo molto bene la Polonia, ma proprio per questo motivo mi incuriosiva ancora di più.
La prima settimana del mio soggiorno l`ho trascorsa a Szczecin, o come e più conosciuta, Stettino. Questa città si trova vicino al mare Baltico, al confine con la Germania ed e rinomata per essere una delle più importanti città portuali della Polonia, seconda solo a Danzica. Appena sono arrivata nel piccolo aeroporto di Szczecin, situato a mezz´ora dal centro della città, sono stata accolta dal mio host dad, Lesek, che mi ha fatto subito sentire ben accetta con il suo modo di fare gioviale e accogliente. Una volta arrivata a casa ho conosciuto anche la mia host mum, Barbara, e mi sono immediatamente resa conto che mi sarei trovata bene con loro. I primi due giorni li ho passati in compagnia dei miei host parents, in quanto la loro figlia era in un camp in Norvegia e sarebbe tornata lunedì. Insieme abbiamo visitato la città, fatto passeggiate in riva al fiume che attraversa la città e nei numerosi parchi presenti, fatto compere nel mercatino annuale che si teneva proprio in quel periodo ed infine siamo anche saliti sul palazzo più alto della città da dove si godeva di una vista mozzafiato.
Non avevo mai viaggiato da sola in aereo, non mi ero mai trovata senza genitori o amici all’estero, il mio inglese era molto titubante… prima di partire non pochi pensieri mi frullavano in testa. Tutti mi dicevano “Sarà stupendo, ti cambierà la vita”, ma dentro di me non ci credevo poi così tanto. Ebbene, avevano proprio ragione!
Sono partita il 22 luglio con una valigia che era più grande di me e con tanto entusiasmo, curiosa di atterrare in Polonia e di conoscere la mia famiglia. Il viaggio di andata è stato abbastanza traumatizzante: volo in ritardo, tutti polacchi sull’aereo, più di un’ora di attesa per ritarare i bagagli a Gdansk.
Appena ho incontrato la mia host mum Beata e il mio host brother Bodgan, ho capito che mi sarei sentita a casa e che tutte le mie ansie sarebbero svanite.
Ho trascorso una settimana con loro a Gdynia, nel nord della Polonia vicino al mar Baltico. Grazie a Bodgan ho potuto assaporare la vera essenza della vita polacca: hanno ritmi di vita diversi dai nostri, pranzano verso le quattro del pomeriggio e fanno uno spuntino prima di andare a dormire! A differenza di quello che le persone comunemente pensano sono molto amichevoli e simpatici, amano ridere, scherzare e stare in giro fino a tarda notte.
Ora dopo una settimana o poco più dal mio ritorno alla “normalità” mi ritrovo qui a cercare di rivivere tutti i bellissimi momenti passati in quelle due settimane in Polonia per raccontarveli.
La mia esperienza si è consumata a Stettino, una delle città più grandi della Polonia, ospitata da una famiglia del posto: la famiglia Stanuch composta da Halina e suo marito Bogdan con le due figlie che purtroppo erano partite come me per due mete europee nello stesso periodo.
In famiglia però non ero sola: oltre ai coniugi Stanuch erano con me Idunn, una ragazza norvegese che partecipava come me al campus nella settimana successiva, ed Ala, un’amica delle due figlie della famiglia. Quest’ultima ci ha fatto passare dei giorni pieni di entusiasmo e divertimento, alla scoperta della città, dei suoi luoghi più caratteristici e delle città vicine, in particolare Berlino.
Sicuramente non riesco a riassumere tutto cio' che ho vissuto nelle tre settimane trascorse laggiu', ma posso affermare con sicurezza che questa e' stata l'esperienza piu' importante fatta fino ad ora.
Innanzitutto, perche' sono partita senza i miei genitori e i miei amici verso un paese e con persone che non conoscevo.
Nonostante questo, non mi sono mai sentita sola: nella prima settimana sono stata a Elblag, nel nord della Polonia, in una famiglia ospitante molto disponibile e gentile che mi ha fatto subito sentire integrata. Nonostante i genitori parlassero solamente polacco la figlia diciannovenne ha cercato di tradurre tutto quanto dicevano in inglese in modo che potessi capire.
La ragazza mi ha fatto conoscere la citta' e i suoi amici, abbiamo parlato spesso delle differenze fra i nostri paesi e attraverso le conversazioni fatte, non solo con lei ma anche con chi ho avuto l'occasione di incontrare, ho scoperto che la Polonia ha vissuto un grande cambiamento dagli anni Novanta in poi. Sicuramente il livello di poverta' e' piu' basso e la loro cultura e' molto piu' aperta. I giovani, ad esempio, hanno una conoscenza dell'inglese molto buona e non hanno problemi a parlarlo con gli stranieri. Gli adulti, al contrario, conoscono il russo, in quanto hanno condotto i loro studi quando ancora la Russia controllava l'est europeo.
Tra tutte le città europee, forse la Polonia è quella verso la quale si nutrono più pregiudizi.
é una nazione fredda, densa di storia,in molte cose ancora "indietro"; a Danzica la gente passeggia sotto il sole, è estate,ci sono turisti provenienti da tutte le parti del mondo che guardano sorridendo gigantografie di Giovanni Paolo II ai margini delle strade.
Avevo paura sull'aereo, guardavo il cielo,le nuvole e pensavo a quello che avrei vissuto, a chi mi avrebbe aspettato...ma ogni mio dubbio era infondato: la mia famiglia era semlicemente meravigliosa e mi sono sentita veramente a casa. Ho legato tantissimo con la mia "host sister" e i suoi amici. é stato come rivedere dopo tanto tempo persone che già conoscevi. mi ha impressionato tantissimo la loro disponibilità ed accoglienza. nel periodo in cui sono stata con loro ho conosciuto anche qualche ragazza e ragazzo con cui avrei trascorso le due settimane nel campo. è stato un sollievo rivedere molte facce conosciute il primo giorno del campo.é stata questa la parte della vacanza piu interessante,stimolante, divertente. ho conosciuto persone provenienti da tutte le parti del mondo, ci siamo scambiati idee,fatti un sacco di scherzi, abbiamo ballato, giocato insieme, ma soprattutto abbiamo parlato, ci siamo confrontati. abbiamo visitato la regione, sempre pronti ma assonati nel nostro caro pulmino, abbiamo cantato le nostre canzoni preferite.
Paese freddo? Paese povero? Persone antipatiche?
Queste erano le mie convinzioni prima di partire per lo scambio giovanile.
MI SONO SBAGLIATO
Paese freddo? Forse un po' ma sono state le persone che ho conosciuto a scaldarmi il cuore e le giornate. Paese povero? Assolutamente no. Persone antipatiche? Ogni singola persona che ho conosciuto mi ha lasciato bellissimi ricordi e non solo.
Mi chiamo Paula Smarandoiu, ho 19 anni ed abito a Brescia. Quest’estate ho avuto la mia prima esperienza con i Lions, dopo aver vinto un concorso indetto dalla mia scuola. Non potrò mai ringraziarli abbastanza per questa magnifica opportunità!
Beh, che dire, prima di partire tante erano le domande che non mi davano pace (come sarà la Polonia? come sono le persone? sarò in grado di adattarmi?), insomma, le mille domande di una ragazza diciannovenne che affronta il suo primo viaggio da sola.
Allo stesso momento però, l’idea di confrontar mici mi stuzzicava e mi incuriosiva in una maniera incredibile.
Il 4 agosto, dopo un viaggio interminabile, arrivai al mio camp, in Borne Sulinowo, con tantissime aspettative, aspettative che alla fine sono state ripagate.
Mi chiamo Federico Minardi, abito a Reggio Emilia e quest’estate sono stato ospitato da una famiglia in Polonia a Poznan.
Partii il 28 Luglio alle 6 del mattino e nonostante la stanchezza le prime impressioni furono molto buone, all’aeroporto di Poznan c’erano le mie due sorelle che mi aspettavano; mi portarono subito a visitare il centro della città con le sue caratteristiche capre sulla torre della piazza centrale.
Non è stata la mia prima esperienza con i Lions, sapevo già che il primo giorno serviva a sciogliere la tensione e a conoscersi , difatti dopo i primi giorni mi sentivo già parte della loro famiglia.
La mia prima settimana è stata in famiglia. É stato veramente un periodo molto bello, perchè da subito sono stati molto disponibili e gentili: per esempio, il mio bagaglio è andato perso per un giorno e loro mi hanno fornito di tutto. Ho sinceramente apprezzato che mi lasciassero dormire tutta la mattina senza mettermi pressione e al mio risveglio mi trovavo sempre una tipica colazione italiana, molto diversa dalla loro. Solitamente il pomeriggio era dedicato a visitare: il posto migliore è stato senza dubbio Malbork, perchè ora posso dire di aver visto il castello più grande d'Europa.
Siccome il tempo era veramente otttimo e soleggiato, sono anche riuscita a fare il bagno nel mar Baltico ben due volte e in un lago. Un'altra attività molto interessante è stata andare in barca vela: molto rilassante. Ho adorato quando sono andata a Danzica, perchè è il genere di città che amo: vivace e con un'architettura interessante. Era un periodo particolarmente buono per andarci perchè c'era una specie di fiera.
Ecco in breve come è stato il mio soggiorno in Polonia.
Sono partita da Firenze il 25 luglio, e dopo aver fatto scalo a Monaco, sono arrivata a Poznan dove mi hanno accolto Lena e Taddeo con un cartello con su scritto il mio nome e la bandiera italiana. Si sono rivelati fin da subito una coppia socievole, aperta, gentile e disponibile. La loro figlia si trovava in un campo Lions in Brasile e quindi l'ho potuta incontrare solo gli ultimi giorni della mia permanenza in famiglia.
Per essere sincero devo ammettere che alla proposta di andare in Polonia ero un po’ titubante sull’accettare.
Di primo impatto pensai che avrei passato due settimane al freddo a mangiare carne e a camminare su per i monti, cosa che effettivamente non mi allettava troppo.
Il giorno 22 luglio (3 giorni prima della data del mio arrivo in Polonia) partii con mio padre in macchina per attraversare tutta la Germania fermandoci a Monaco e a Berlino.