From June 30th to July 19th I had the opportunity to take this trip to Estonia, it was a beautiful experience and one that I will always carry with me. It gave me the opportunity to see the world outside of my country, get to know different cultures and improve my English. The first 10 days I was in Tallinn with my host family...
Sono stata ospitata da una famiglia ospitante per 10 giorni. Con la famiglia non mi sono trovata benissimo purtroppo, non mi parlavano, a volte neanche mi guardavano in faccia, solo una delle ragazze presenti in casa è stata un po’ più gentile e ospitale ma non ho neanche avuto modo di conoscerla a pieno.
Nonostante questa situazione con la famiglia...ho potuto visitare tanti bei luoghi e musei...
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Il Lions Youth Exchange in Estonia è stato il viaggio all’estero più bello della mia vita, un’esperienza arricchente, stimolante, coinvolgente, in cui ho fatto amicizia con tante persone che mi hanno voluto bene.
Partirei col descrivere i primi 10 giorni passati con la famiglia a Viimsi, una trentina di chilometri a nordest di Tallinn, paesino tranquillo, rilassato, in una zona benestante, con la spiaggia di Haabneeme a due passi come valore aggiunto importantissimo.
Riina, la madre ospitante, si è presa cura di me e del mio compagno di viaggio Leonardo (tra l’altro lui è di Perugia, io della Valtiberina toscana, quindi diciamo vicini di casa) con tutte le attenzioni immaginabili, ci ha fatto assaggiare tutti i cibi e le bevande tipiche estoni, tra cui abbondavano aneto, patate, burro, panna acida, cetrioli, spratt (una specie di acciughe marinate intere che avevano più sapore di sgombro), acqua con varie erbe e bacche infuse ma anche chicche come la focaccia alla farina d’orzo, la torta al rabarbaro, il kama ( un muesli di cereali misti) e la Kali, bevanda analcolica nazionale, quasi una Coca-Cola ma al gusto di pane nero di segale fermentato, lo stesso che mangiavamo tostato a colazione. Io sono un amante del cibo, soprattutto dei sapori tipici della tradizione, e mi è piaciuto veramente ogni piatto cucinato da Riina, cuoca davvero unica!
È stata una bellissima esperienza che sicuramente non mi sono pentita di fare!!
Inizialmente prima di partire devo ammettere che avevo paura ed ero quasi spaventata da che cosa avrei dovuto affrontare e trovare in un Paese di cui non avevo mai sentito parlare molto e in cui non ero mai stata, inoltre questo è stato anche il mio primo scambio e la prima volta in cui lasciavo la mia famiglia per così tanto tempo.
Quindi nonostante avessi moltissimi dubbi mi sono trovata da subito molto bene: la mia famiglia è stata molto ospitale e gentile, se avevo bisogno di qualcosa erano sempre pronti per cercare di farmela avere, l’intera famiglia è stata dolce e simpatica.
La mia esperienza in Estonia è stata senza dubbio una delle più belle della mia vita.
Il tempo trascorso in famiglia è stato piacevole date le opportunità che ho avuto di visitare la zona con la mia host family. Allo stesso tempo, i tempi morti sono stati lunghi, numerosi e frequenti.
Le mie mattine erano spesso occupate con visite ed uscite. Nonostante i genitori non parlassero inglese e la mia host sister spesso lavorasse, la famiglia riusciva sempre a trovarmi un parente con il quale potessi svolgere le attività.
I pomeriggi invece li passavo quasi sempre sola.
Ho deciso di intraprendere uno scambio giovanile con i Lions perché sollecitata da un’amica che l’anno prima aveva vissuto una di quelle esperienze che ti cambiano la vita.
Così mi sono buttata, ho messo da parte la paura e ho fatto l’iscrizione.
Non scelsi io di andare in Estonia, ma quando mi arrivó la notizia di quale sarebbe stata la mia meta, mi incuriosì questa parte del mondo che a mala pena avevo sentito nominare.
Ad essere sincera no, non ero del tutto convinta di partire, ma poi mi sono detta che avrei dovuto cogliere l’occasione al volo, perché probabilmente senza questa opportunità, mai avrei nella mia vita scelto come meta l’Estonia, e mai avrei conosciuto questa parte del mondo.
Così sono partita e ora che sono tornata, quando mi chiedono: allora, com’è l’Estonia? Sono in grado di parlare delle loro abitudini, del loro cibo, dei loro paesaggi e dei loro sorrisi per ore senza stancarmi mai.
Quest’anno ho finalmente preso la decisione di intraprendere quest’avventura: sono stato sempre in dubbio negli anni passati se fare o meno quest’esperienza e ora posso dire che è una delle esperienze più belle che possano mai capitare nella vita di un ragazzo.
Tutto è cominciato il 30 Giungo 2019 dall’aeroporto di Napoli, anche questa una nuova esperienza: prima volta in aereo e prima volta all’estero. Ero in partenza per l’Estonia, paese che non era tra le mie preferenze, infatti inizialmente ero un po’ scettico ma posso assicurarvi che è un bellissimo paese, con delle persone fantastiche con un forte senso di patriottismo e di senso di gruppo e una cultura davvero suggestiva.
I primi dieci giorni in Estonia li ho passati insieme alla mia host family e a Christian (ragazzo danese che sarebbe venuto anche al campo con me). Riguardo la mia host family mi considero davvero fortunato perché era formata solo da una ragazza ventunenne, Birgith, quindi abbiamo passato i nostri giorni insieme in modo diverso, non solo visitando musei (come quello delle scienze a Tartu, l’AHHAA), ma divertendoci insieme ad altri suoi amici tutte le sere, giocando insieme e vedendo film. Abbiamo giocato ad uno degli sport più importanti in Estonia, il disc-golf e rotolato per dune di sabbia. Insieme a noi c’era sempre Mariliis, un’altra ragazza che fa faceva da host family, e Saska, una ragazza serba che sarebbe stata al campo con noi.
L' esperienza a cui ho partecipato quest'anno è stata per me ricca di novità e mi ha aiutato a osservare le relazoni tra le persone da un punto di vista differente. Inizialmente ci si può sentire spiazzati in un paese sconosciuto completamente da soli, ma io non ho mai provato questa sensazione soprattutto grazie all'affetto ricavuto dalla mia host family. Appena sono giunta a destinazione all'aeroporto di Tallin, sono stata subito accolta con un abbraccio e questo mi ha fatto sentire a casa.
Ho trascorso dunque dieci giorni in una casetta a Mikitamae, un piccolo paesino al di fuori di Tartu, insieme alla mia hostmother Karin, a Bittany e a Bianca, rispettivamente di 19 e 13 anni, e alla loro nonna.
Grazie a loro ho conosciuto i costumi estoni poichè tutte e quattro fanno parte di un gruppo di canti tradizionali che ho potuto ascoltare ad una piccola fiera della musica.
Di tradizionale e assolutamente nuovo per me è stata la sauna che la famiglia possiede ma nella quale, insieme agli altri compagni, ho potuto entrare di nuovo.
La vita nelle campagne estoni è di certo differente, e ogni membro della famiglia è chiamato ad aiutare e a svolgere il proprio compito: un esempio può essere quello di raccogliere la frutta dagli alberi per farne della marmellata, o semplicemente per non lasciarla marcire sul terreno.
Insieme abbiamo anche visitato dei musei, come quello di storia naturale dell'università di Tartu, e una palude davvero mozzafiato.
Le foreste estoni sono infatti molto estese e fitte, per questo la popolazione ha molto a cuore la loro conservazione.
Il 10 di luglio sono arrivata al campus dove ho potuto conoscere ragazzi da ogni parte del mondo e la loro cultura.
Durante quest’ estate, dal 1 al 20 luglio 2018, ho avuto la possibilità di vivere la mia prima esperienza Lions Youth Exchange. Meta di questa avventura è stata l’ Estonia, piccolo paese memore soltanto di essere vicino alla Russia, di avere un clima molto rigido e ottimi bevitori.
Dato che era la mia prima esperienza di questo tipo, non avevo idea di cosa mi potesse succedere laggiù, della famiglia che mi avrebbe ospitato per 10 giorni, di una cultura molto distante dalla nostra e delle molteplici attività che avrei fatto.
Arrivato all’ aereoporto di Tallinn (la capitale estone) sono stato accolto molto cordialmente dalla mia host mother -Triin- e da un ragazzo macedone, Laze, con il quale ho condiviso sia il periodo in host famiy che nel Lions Camp.
È difficile esprimere in un report un’esperienza così ricca e significativa come quella che ho vissuto personalmente in Estonia per tre settimane. Inizialmente ero un po’ insicuro sulla meta del mio viaggio: l’Estonia. L’unica cosa che sapevo di questo Paese è che si trovasse molto a Nord e che fosse confinante con la Russia.
Non avevo ancora idea di quello che avrei trovato una volta giunto là, delle persone che avrei conosciuto e che mi avrebbero accolto come se fossi uno di loro, come se fossi stato parte della loro vita da molto tempo.
Appena arrivato all’Aeroporto di Tallinn, città capitale dell’Estonia, sono stato subito accolto dalla mia host sister con un abbraccio.
Ho trascorso la prima parte delle due settimane con la mia host family a Tallinn, dove la mia host sister lavora.
Tere kõigile! (Significa “ciao a tutti” in estone!).
Dopo ben 20 giorni, 10 in famiglia e 10 al campo, è giunto finalmente il momento di salutarci e di tornare ognuno a casa propria. Ma non si tratta di un addio, casomai di un “arrivederci”.
Quando mi hanno detto che la mia meta era l'Estonia, sinceramente ero un po' perplessa. Non ne avevo mai sentito parlare, sapevo solo che si trovava molto più a nord rispetto all'Italia e che quindi forse avrei patito un bel po' di freddo! Voglio, invece, citare questa frase che ci hanno detto al campo e che si è rivelata davvero veritiera: “the estonian weather is cold but people are warm inside”.
Ed infatti non potrò mai dimenticare il sorriso con cui sono stata accolta dalla mia host mum in aeroporto. Io tutta agitata e un pochino nervosa (era la prima volta che viaggiavo da sola), lei di corsa mi ha afferrato le valigie e così è cominciata la mia avventura. La mia host family vive a Rakvere, una delle città più grandi d'Estonia, benché abbia si e no 17 000 abitanti. La famiglia è stata semplicemente fantastica con una disponibilità che non mi scorderò di certo! Mi hanno accolta a braccia aperte, preparandomi tantissimi piatti tipici estoni e mostrandomi i posti più caratteristici del loro paese: abbiamo visitato Rakvere e ci siamo spinti sino a Narva, una città sul confine russo. Nel viaggio di ritorno ci siamo fermati a vedere le cascate Valaste, le più alte in Estonia, davvero spettacolari!
Abbiamo poi visitato molte manor houses, le wet lands e ho per la prima volta fatto il bagno nel mare gelato dopo una sauna!! È stata un'esperienza fantastica, anche se quando me l'hanno proposta li ho guardati come se fossero dei pazzi!
Sinceramente non so da dove partire per raccontarvi la mia esperienza in Estonia, è stata una cosa talmente grande che solo a pensare di dover fare un report mi viene il magone.
Appena arrivato sono stato accolto dalla mia host sister in aereoporto a Tallin, per i primi due giorni sono rimasto li, ed oltre a questo sono rimasto sbalordito dalla meraviglia di questa città, scordatevi le città Italiane, non possono essere comparate perché sono cose totalmente diverse.
Gli estoni godono di un grandissimo senso della Natura, le città sono piene di verde, la maggior parte delle case sono costruite in legno e questa è una cosa che ho davvero aprezzato, i paesaggi: ci sono riserve naturali ovunque , appena esci dalla città.
Poi il centro di Tallin è ricco di cultura, di luoghi bellissimi da visitare.
In questi due giorni ho conosciuto la zia della mia host sister, ho mangiato piatti tipici e bevuto per la prima volta nella mia vita un'acqua salata, dovuta alla alta concentrazione di sali minerali: tranquilli, non è acqua di mare.
26 giugno – 16 luglio, ventuno giorni.
Ventuno giorni magnifici, ventuno giorni sensazionali, da togliere il fiato, ventuno giorni di risate, di battute, di scherzi, ventuno giorni di fatica e condivisione, di impegno e sorrisi, ventuno giorni in Estonia.
L’Estonia non è esattamente una delle mete turistiche più gettonate tra i Paesi nordici, è un Paese piccolo, con pochissimi abitanti (Milano ne ha di più!), ma si sa nella botte piccola c’è il vino buono! E il vino di quelle settimane era puro nettare.
Sapevo sin dall'inizio che mi aspettava qualcosa di nuovo , ma non potevo pensare mai che potesse essere così bello.
Arrivai a Tallin dove incontrai la ragazza che mi avrebbe ospitato per 10 giorni. Aveva dei fiori viola in mani per me perché si ricordava che era anche il mio compleanno. I giorni trascorsero in fretta con Helena la quale mi mostró in lungo e in largo la capitale, facendomi innamorare sempre piú di quella città.
L’Estonia è un paese adatto per un esperienza rilassante, la famiglia è stata moto accogliente e con Martin abbiamo fatto molte cose caratteristiche della Estonia come la pesca e i percorsi sugli alberi, ho avuto un chiaro esempio di vita in Estonia.
Nel campus ho avuto modo di conoscere ragazzi di tutto il mondo con storie appassionanti dietro.
Sempre nel campus ho avuto modo, attraverso le escursioni e le attività di conoscermi e di conoscere a fondo i ragazzi di tutto il mondo.
Credo che non ci siano miglior camp leader di quelli che ho conosciuto in Estonia pronti a tutto e sempre con un sorriso stampato in faccia.
Infine l unica pecca è che la sera in famiglia non siamo mai usciti ma credo a causa dalla distanza dalle città quindi comprensibile come cosa.
Sono molto felice di aver partecipato a un campo lion e ringrazio con il cuore in mano tutti gli organizatori e i partecipanti.
Sono partita il primo luglio dall’aeroporto di Bologna, è stato il mio primo viaggio in aereo da sola, ho fatto scalo ad Amsterdam per poi atterrare infine a Tallinn.
Lo scambio che durava complessivamente tre settimane si è articolato in due momenti: la prima settimana e mezzo sono stata ospite in una famiglia, la seconda settimana e mezzo è stata di campo.
Il giorno stesso del mio arrivo a Tallinn si è tenuta una della manifestazioni più importanti di tutto l’anno: il Festival del Canto. Durante questa giornata migliaia di ragazzi da tutta l’Estonia vengono a Tallinn per cantare in cori canti tradizionali, ovviamente con tanto di costume tradizionale. Così pure Kadri, così si chiamava la mia “host-sister”, portava i tipici vestiti estoni e ha poi cantato con il coro della sua scuola nel grande anfiteatro che ospitava il festival.
Ringrazio prima di tutto per il lavoro che è stato svolto, tutto è andato alla perfezione.
Sono andata in Estonia, ho passato 3 settimane tutte in famiglia, i primi dieci giorni nella città universitaria di Tartu e gli ultimi nella capitale Tallinn.
Entrambe le famiglie sono state gentilissime, seppur molto diverse in abitudini e modo di relazionarsi.
Alcune cose molto postive sono state la possibilità di visitare ogni parte dell'Estonia, essere accettata nella famiglia a pieno titolo come "figlia adottiva" con affetto e interesse verso la mia cultura.
Innanzitutto, consiglierei a chi vivrà una esperienza simile dopo di me di non compiere mai compiere l’errore di giudicare una meta prima di averla conosciuta! Purtroppo questo errore l’ho fatto anche io: infatti, prima di partire, dell’Estonia sapevo pochissimo, anzi conoscevo appena approssimativamente la sua collocazione geografica. Dunque non ero completamente convinta della meta a me assegnata e continuavo a fantasticare su luoghi lontani come Giappone o India… Subito così inizio a documentarmi: ogni informazione riguardante questo luogo sconosciuto è appetibile per me, così in pochi giorni sono pronta per partire col mio piccolo bagaglio di notizie sulla mia destinazione e un bagaglio troppo grande di vestiti e cose inutili.
Per arrivare a destinazione ho preso un primo aereo che collegava Milano (Linate) a Copenhagen; infine mi sono spostato su un Estonian Air per raggiungere la capitale Tallin.
L’emozione era alle stelle prima ancora di scoprire chi erano veramente quelle persone che dovevano ospitarmi per 10 giorni.
Lei sorriso a 45 denti, lui alto (forse troppo per me) capelli biondi (e forse occhi azzurri) e il figlio identico al padre ma 13enne.
Facemmo subito amicizia poiché sono una famiglia eccellente, molto solare e simpaticissima.
In quei 10 giorni sono riuscito tramite una potente Saab a percorrere più di 1200 km per esplorare tutta l’estonia in compagnia della madre, del figlio e della zia emigrata in Canada.
MI hanno fatto visitare tutto quello che valeva la pena di vedere in Estonia, dal confine con la Russia al monumento in memoria dei caduti nella II guerra mondiale, dalla fantastica capitale alle terme più belle.
Non sono mancati ovviamente i momenti di svago: a Tallin le feste della birra sono stupende come i summer camp che sarebbero tre giorni in cui tutte le famiglie dei Lions d’Estonia si trovano in mezzo ad una foresta per festeggiamenti e scherzi.
Passati troppo in fretta questi 10 giorni mi sono trasferito nell’isola più grande dell’Estonia: Saarema.
Ci siamo trovati tutti davanti al molo dell’unico traghetto che raggiunge quell’isola e , dopo aver preso posto a poppa, ci siamo goduti il vento gelido del mare del nord.
Sono Luca Marcuzzi, il ragazzo che ha avuto la fortuna di andare in Estonia.
Causa un febbrone da cavallo non sono potuto partire il giorno previsto, ciò nonostante sono riuscito, grazie alla splendida collaborazione fra Guido Anderloni e Doris Reva, ad aggregarmi al gruppo.
Nonostante Doris fosse preoccupata per il mio lungo viaggio da solo (soprattutto le 4 ore di autobus), sono stato seguito alla grande dai LIONS che mi hanno accolto all’aeroporto e tutto è andato per il meglio.
Al campo mi sono trovato benissimo, le attività mi piacevano molto (essendo io un animatore in un campo estivo qui in Italia, ero abbastanza abituato al tipo di attività) e la compagnia era fantastica.