Prima di informarmi tramite gli scambi giovanili Lions non avevo mai preso in considerazione la possibilità di recarmi in Nuova Zelanda, un posto così lontano e per me quasi sconosciuto, di cui mi era nota solo la bellezza della natura. Mi è stato proposto di recarmi per tre settimane nell'isola nord, prima in famiglia, poi in camp, e penso che accettare sia stata una delle decisioni migliori della mia vita.
Sono partita il 18 dicembre e dopo un viaggio di quasi due giorni sono arrivata a Wellington, esausta per i tre voli che sembravano non terminare mai, dove mi aspettava la mia host family, una coppia di gentilissimi e dolcissimi anziani, che nonostante l'età aveva moltissima energia e voglia di fare.
Fin dal primo giorni mi ha colpito il paesaggio stupendo, tanto diverso rispetto alle città a cui siamo abituati in Italia: persino nella capitale c'è moltissimo verde, mentre le strade extraurbane sono affiancate da prati, colline e file di alberi.
Era il mio sogno nel cassetto, più volte condiviso con la mia migliore amica, avanti a qualche assaggio di sushi. Ma era talmente lontana l’ipotesi che si potesse realizzare in tempi brevi che non credetti alle mie orecchie quando mi venne annunciato a fine ottobre: “Vuoi partire i primi di dicembre con gli Scambi Giovanili LIONS per il Giappone?”.
A 19 anni, poco dopo la maturità, un’opportunità unica per il mio primo grande viaggio da sola.
In occasione del Congresso LIONS del Distretto 108L, a Spoleto, la presentazione a sorpresa avanti ad una platea di non meno di 400 delegati per ricordare l’importanza degli scambi giovanili, ribadita dalla coordinatrice per il Lazio, l’Umbria e la Sardegna Sandra Becostrino e l’investitura da parte del Governatore Rocco Falcone di “Ambasciatrice del Lionismo Italiano in Giappone”.
Sono Rossella, ho 19 anni e questa è stata la mia prima esperienza con gli scambi giovanili Lions. Sono stata in Nuova Zelanda dal 20/12/17 al 06/01/18. Il viaggio è stato molto lungo e destabilizzante ma sono riuscita presto a prendere il fuso. Sono partita da Milano il 18 Dicembre e sono arrivata in Nuova Zelanda, a New Plymouth il 20 Dicembre, dove c’erano ad accogliermi il presidente del Lions club di Opunake (lake district) e la dolcissima Susan (unico membro della mia famiglia ospitante).
Da 2 anni ospito ragazzi a casa con gli scambi culturali Lions e ho sempre desiderato fare questa esperienza anch’io!
Finalmente ne ho avuto la possibilità ed ero super felice di partire e lo sono stata ancora di più quando ho saputo la mia destinazione, Dublino in Irlanda.
La mia esperienza è cominciata il 24 giugno, per me non era la prima volta che volavo da sola ma un po’ di paura c’era…
Arrivata a Dublino, sono stata una delle prime ad arrivare, sono stata accolta dal mio camp leader molto gentile e simpatico, che mi ha subito presentato un'altra camper che veniva dalla Spagna, Nerea.
Il primo impatto diciamo che è stato forte perché il mio inglese non era dei migliori ma ho fatto subito amicizia con questa ragazza spagnola.
Se state leggendo questo report, probabilmente avete scoperto da poco i Lions e l’esistenza degli scambi giovanili.
Probabilmente state cercando informazioni ovunque per capire come funziona questa organizzazione e se affidarsi a loro è una buona scelta, combattuti tra l'eccitazione di un nuovo viaggio e la paura di partire da soli verso un paese sconosciuto.
O, almeno, queste erano le mie più grandi emozioni un anno fa.
L’unico consiglio che vi posso dare è sì, partite. Affidatevi ai Lions, accantonate la paura e prenotate un aereo per rendere quella nuova e incredibile avventura uno dei migliori ricordi che potrete mai avere.
La parte più difficile sembra sempre la partenza da casa, piena di scelte ed indecisioni, ma vi assicuro che salutare gli altri ragazzi l’ultimo giorno è di gran lunga peggio.
Occhi arrossati e lacrime per ogni partenza, soprattutto di ragazze ma non solo.
Che dire...questa è stata la mia prima esperienza con i Lions, e anche il mio primo viaggio in aereo, ma nonostante ciò, ho deciso una delle destinazioni più lontane dall’Italia, la Nuova Zelanda.
Un viaggio lungo e stancante, 24 ore di volo per arrivare in uno dei posti più belli del mondo, sia dal punto di vista dei paesaggi che delle persone, gentili, disponibili e pronte ad aiutarti in qualsiasi situazione, sopratutto con la lingua.
Le prime due settimane le ho passate nell’isola del Sud della Nuova Zelanda, nel Distretto di Gore, vicino a Invercargill.
Ho soggiornato in una fattoria in mezzo a campi e pecore, con giornate prevalentemente fredde.
In quelle due settimane sono andata in diversi posti, come Bluff, la punta estrema dell’isola del sud, Invercargill, Dunedin, il lago Te Anau e le grotte Luminosa (bellissime), il giadino Maple Green (un posto affascinante), Queenstown, una città molto battuta dai turisti, con tante cose da visitare, come lo skyline, Alexandra e tanti altri posti
Tutto è iniziato a marzo quando fui avvertito che la mia destinazione sarebbe stata L'Australia, da quel momento avrei capito che quel viaggio che stavo per intraprendere avrebbe cambiato la mia vita!
Partii il 29 giugno, data che non dimenticherò facilmente, dovetti affrontare 22 ore di volo per Melbourne con scalo a Dubai, Sembra strano a dirsi ma passarono velocemente perché ero carico di emozione e felicità!
Appena arrivato a Melbourne mi vennero a prendere i campi leader dei lions.. che in seguito mi portarono dalla mia host family. Appena incontrai la mia famiglia che mi avrebbe ospitato per 3 settimane fui accolto con un caloroso abbraccio facendomi sentire subito parte della loro bellissima e incredibile famiglia .
Ho passato le settimane più belle della mia vita fin da subito mi sono ambientato grazie alla gentilezza e cordialità della mia host family.
La mia host family era composta da John ( padre )Helen (madre) infine Kate che era il figlio insieme a me in famiglia proprietari di un enorme azienda agricola ,insieme a me c'era un altro ragazzo turco di 16 anni con cui ho legato molto.
Il 15 luglio 2017 sono partita per la Danimarca dove ha avuto inizio quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Era la prima volta che intraprendevo un viaggio in aereo sola; un viaggio che mi ha comportato una serie di problemi sia nella organizzazione sia nella gestione emotiva: a causa di ritardi e della brevità di tempo per gli scali, ho perso un aereo (ho alloggiato in un albergo tedesco, al rientro) e la valigia di stiva dispersa e poi recapitatami dopo tre giorni, sia all’andata che al ritorno.
Nonostante le mie disavventure durante il viaggio, le tre settimane in Danimarca sono state a dir poco fantastiche! La prima settimana l’ho trascorsa con una host family molto accogliente. La famiglia, composta da genitori e tre figli, vive ad Haarby, una piccola cittadina situata nell’isola di Fyn.
La mia esperienza con il Lions Club si è svolta dal 5 al 19 agosto in Grecia.
È stato il mio primo viaggio completamente da sola, quindi mi chiedevo se sarebbe stato difficile vivere con degli estranei o riuscire a conoscere a fondo la loro cultura.
Ora posso dire che le mie preoccupazioni erano infondate: non solo entrambe le famiglie in cui sono stata ospitata erano composte da persone stupende, ma si sono anche creati dei legami molto forti.
Nella prima famiglia i genitori parlavano solo greco, ma il modo di capirsi si trovava lo stesso!
Avevano due figlie: Anna, di 23 anni, e Petroula, di 19. Abitavano in Ierissos, un paesino in Chalkidiki, una penisola piena di paesini simili che sorgevano lungo la costa e che abbiamo visitato giorno per giorno, e ospitavano anche una ragazza tedesca, con cui si è formata un’amicizia che non mi sarei mai aspettata potesse sorgere in così poco tempo.
Prima della partenza per la Georgia non nego che ero abbastanza spaventata e impaurita in quanto è una nazione che non conoscevo, ma allo stesso tempo era proprio per questo che l’avevo scelta; devo dire che tornata a casa so di essere partita prevenuta, che la Georgia è bellissima e con persone meravigliose.
A partire dall’Italia eravamo in totale tre ragazzi: io e un ragazzo siamo partiti da Bari a Tbilisi facendo scalo a Monaco, l’altro ragazzo che era invece del Nord Italia è partito da Bologna e fatto scalo a Vienna.
In totale sono stata 20 giorni, le prime due notti in famiglia, poi 11 al campo e le restanti di nuovo in famiglia.
La mia host family abitava appena fuori la capitale, aveva una casa a tre piani con piscina ed era composta da 4 persone (madre, padre, fratello, sorella). Mi sono trovata benissimo, la mia host mother parlava egregiamente italiano facendomi sentire sempre a casa e la mia host sister (componente della famiglia con cui ho passato più tempo insieme) mi ha portato ovunque facendomi conoscere ogni singolo angolo di Tbilisi.
Dopo un viaggio durato tre voli e 2 ore di pullman mi sono ritrovata catapultata piacevolmente in un ambiente dominato dalla natura più selvaggia e pura: la Finlandia.
Certo mettere il piumino il 5 di luglio non era il massimo ma l’ambiente socievole creato all’interno del camp di Kittila (Lapponia) da tutti quei ragazzi di tutte le nazionalità era veramente un piacere non indifferente e questo alone di serenità l’abbiamo vissuta per una settimana andando in giro per la natura lappone che rappresenta la cerniera tra la taiga e la tundra illuminata perennemente dal sole estivo del nord.
Attività come ciclismo, scout, arrampicata, rafting ci hanno fatto apprezzare a pieno la realtà del luogo e anche la cultura della popolazione Sami che vive lì da secoli, allevando renne.
In questo paradiso solo una cosa disturbava spaventosamente: le zanzare che ci invadevano ogni volta che ci si avvicinava ai boschi.
Partecipando a un concorso organizzato dal Lions Club nella mia scuola, ho vinto la possibilità di prendere parte, per tre settimane, agli scambi giovanili all’estero con destinazione una città europea.
Verso Febbraio 2017, mi è stata comunicata la meta del mio viaggio: la Francia e più in particolare la regione dell’Aquitania la cui capitale è Bordeaux.
Prima di partire, sinceramente avevo molti dubbi nutriti dai soliti pregiudizi che si hanno nei riguardi dei Francesi. Ma dopo questa esperienza, posso assolutamente confermare che ciò che ho vissuto è stato totalmente diverso da ciò che ci si aspetta.
I Francesi sono persone dalla mentalità aperta, disponibili ad ascoltare e a parlare una lingua diversa dalla loro. Per risolvere un problema non si pongono mille domande ma cercano di poter subito giungere a una soluzione. E poi sono soprattutto persone con una personalità piena di brio e spensieratezza, volta al puro divertimento.
Forse è proprio questo aspetto che ho apprezzato maggiormente del loro carattere.
Settimana in famiglia:
mi è piaciuta l'accoglienza e mi sono piaciuti i due giorni successivi
1° giorno
accoglienza con una cena di tutta la famiglia e giochi da tavolo.
2° giorno
passeggiata nel paese di Dienztenbach (15 Km da Francoforte) e nel pomeriggio cerimonia di benvenuti dei ragazzi dei Lions che erano arrivati da tutto il mondo
Scrivo questa email per mettere a conoscenza gli aspetti negativi di questa esperienza in Giappone.
Sono arrivata il 10 luglio e la mia prima famiglia ospitante mi è venuta a prendere all'aereoporto con i lions della città, fortunatamente ho avuto un buon benvenuto. Premetto che i giapponesi sono delle persone veramente carine e la mia prima famiglia pure, ma con abitudini molto diverse dalle nostre.
La mia prima famiglia ospitante aveva un cane, non sono particolarmente amante degli animali, non gli ho e non sono abituata, ma conosco famiglie in cui passo molto tempo che hanno cani , in cui le cose che sono successe nella mia famiglia ospitante non sono mai successe !
Il cane è stato veramente un grosso problema per me, saliva sul tavolo, leccava la tavola mentre mangiavamo, veniva lavato nella stessa doccia io cui successivamente usavamo noi, peli ovunque incluso nei piatti e lenzuola, mangiava di tutto compreso le mie scarpe!!
Credo che quello di Hong Kong sia stato uno dei più belli e significativi viaggi della mia vita.
Tanto per cominciare era la prima volta che mi spingevo così ad est e, se non fosse per le poche cose viste e sentite sui social network o alla televisione l'idea di quel che ci fosse là era pressoché ignota, specialmente in quanto a luoghi, clima e persone. Nonostante questo, però, ero pieno di energie per trascorrere del tempo ad Hong Kong con cui, grazie ai Lions, mi sarei potuto strappare sicuramente dei ricordi indimenticabili.
Al mio arrivo, in aeroporto, ad aspettarmi vi era un membro Lions che si è gentilmente occupato di accompagnarmi a casa della coordinatrice Pauline, dove sono stato accolto a braccia aperte dalla sua famiglia e da altre due ragazze facenti parte degli exchangers.
Il 17 luglio 2017 sono andata per la prima volta all'estero, il mio viaggio è stato favorito dall'associazione Lions, che ha presentato un concorso nella mia scuola ed io sono riuscita a vincerlo; questa è stata la mia ragione per la quale sono partita, tuffandomi in questa nuovissima esperienza. La mia destinazione è stata la Slovacchia.
Ho passato la prima settimana insieme alla mia Host Family, che avevo conosciuto tramite e-mail qualche settimana prima; la loro casa si trova a Banská Bystrica, una piccola città della Slovacchia.
È stata davvero un'esperienza meravigliosa, la famiglia era gentile e calorosa. Insieme abbiamo visitato la piazza, il centro commerciale, vari musei tra i quali il museo della stoffa dove esponevano gli abiti tradizionali della Slovacchia.
Devo ammettere che quando sono venuto a conoscenza della destinazione in cui avrei dovuto passare un mese ero piuttosto frenetico: mi avevano destinato all’Australia, quella terra così lontana e così diversa che mi era difficile da immaginare. Dopo aver sistemato tutti i documenti, il 29 Giugno io e la mia famiglia ci siamo recati all’aeroporto Milano Malpensa: alle ore 22 avrei intrapreso quel lungo viaggio dalla durata di 20 ore circa di volo sommate alle 8 che avrei dovuto attendere nei diversi aeroporti: Abu Dhabi e Sidney, per poi arrivare a Port Macquarie.
Il volo di andata è stato interminabile: il sole tramontava e sorgeva mentre mi trovavo al finestrino dell’aereo.
Arrivato a Sydney ho aspettato il volo per Port Macquarie e così ho raggiunto la prima famiglia ospitante: mi sono letteralmente sentito come se fossi stato a casa mia.
Sono Francesca Bellandi e ho diciassette anni. Quest'estate ho avuto l'occasione di poter partecipare agli Scambi Giovanili Lions, ed è stata la migliore esperienza della mia vita.
Sono partita Le prime due settimane sono stata fantastiche: la mia host family era composta da una coppia di americani che mi hanno fatto sentire parte integrante della loro famiglia.
Con noi c'era una ragazza tedesca che partecipava come me al Lions Youth Exchange program, mi sono trovata benissimo anche con lei; eravamo quasi come sorelle.
Con la nostra famiglia ospitante abbiamo svolto moltissime attività, giorno per giorno erano attenti a farci visitare le mete che ci interessavano di più.
Abbiamo visto musei, parchi nazionali, zoo e molto altro. La mia host family era molto impegnata nel sociale e perciò abbiamo preso parte a programmi di volontariato organizzato dal loro Lions Club e operativamente ci hanno fatto capire quanto sia importante aiutare le persone bisognose. Inoltre, stando in famiglia, posso dire con certezza di aver compreso al meglio le abitudini degli americani.
Lo spirito di avventura, che ci spinge a scoprire l'ignoto, è uno dei sentimenti più forti dell'essere umano.
È lo stesso spirito che percorre molti membri dello youth exchange program, alla ricerca di nuovi punti di vista in paesi affascinanti e sconusciuti.
In questo caso, per me è stata la Bulgaria. Misterioso quanto sottovalutato, rimane nel cuore con i suoi paesaggi, la sua ospitalità e le sue attrazioni turistiche. Un paese nuovo all'epoca moderna, però: i ragazzi sono i soli a parlare in inglese, anche se molto bene e correttamente. Ma per il resto, siamo immersi completamente nella cultura bulgara, in cui la tradizione viene prima di tutto, rivelando così antichi e bellissimi costumi. Nonostante ci sia stato detto che fossimo i primi a fare un viaggio nel loro distretto, il Lion Club ci ha accolto a braccia aperte.
Before this last summer i’ve never participated as camper in a Lions exchanges camp abroad and I’ve never been outside the European limits as well.
In July of this year thanks to three unforgettable weeks in Mexico I’ve been able to reach these two my life objects.
It all started on 8th july when I left the Europe for landing in one of biggest all around the world city, Mexico City then a more twelve hours flight.
Just having met my first host family in Leon airport, I immediately felt myself not as a abroad person but as if I’ve always lived here in this wonderful country, cause everyone joking and laughing with me welcomed me like one of them, firstly I was a little shocked by this unexpected Mexican people behavior but day by day I always more understood that they looked for making me feel like home, even if my real one was 10k km so far.