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Devo ammetterlo, mi spaventa. Raccontare l’esperienza migliore della mia vita, riassumerla in qualche foto e qualche semplice parola, beh, secondo me non basta.
La mia avventura iniziò giorno 08 Luglio 2017, quando imbarcandomi su un aereo diretto a Vienna, in Austria, non potevo minimamente sospettare che quell’esperienza sarebbe stata la più coinvolgente, divertente e al tempo stesso educativa della mia vita.
Non potrò mai dimenticare quando si sono aperte le porte dell’aeroporto di Vienna ed esattamente di fronte a me, con un gran sorriso ed un bellissimo girasole nelle mani, mi aspettavano Gabriele, Elizabeth e Feya.

Quando ho saputo di essere stata presa per il campo Lions in Germania, non ero molto propensa ad andare a causa di un'esperienza poco piacevole avuta qualche mese prima nello stesso stato. Solo qualche mese dopo ho avuto modo di ricredermi grazie alla mia famiglia ospitante, che sin dal primo momento, con messaggi ed email, mi ha dimostrato la sua infinita disponibilità e gentilezza. 
E così il 24 giugno 2017 ha avuto inizio il viaggio più entusiasmante fatto fino ad ora.

Ero nel bel mezzo delle vacanze di natale quando ho ricevuto la chiamata per lo scambio di quest'anno: "Stefania, anche se non era tra le tue scelte, quest'anno ho pensato di mandarti in Brasile…. che ne dici?" 
A quel punto penso di aver esultato al telefono per una decina di minuti prima di ricompormi e tornare nel mondo reale. Pensate che in quel momento ero in compagnia di un mio amico e del brasiliano che stava ospitando proprio in quei giorni, e non più di una manciata di minuti prima della telefonata stavo proprio dicendo al ragazzo "Ti verrò a trovare in Brasile prima o poi!"; beh non soltanto sono andata in brasile a meno di sei mesi di distanza, ma me lo sono ritrovato proprio nello staff del mio campo!

Dopo più di 6 anni di Leonismo, alla veneranda età di 22 anni ho deciso di interessarmi al programma degli Scambi Giovanili Lions...averlo fatto prima mannaggia!
Dopo aver ospitato un ragazzo turco ed una ragazza finlandese ho sentito il desiderio di partire anche io tanto ero rimasta affascinata dall’esperienza di “Host family”. Un po’ timorosa per l’età ho fatto comunque richiesta per partecipare al Paricutin Lions Camp, nel centro del Messico.
Passano alcuni mesi fino a quanto i primi giorni di aprile ricevo un messaggio vocale da un numero sconosciuto che dice: “Hola Giulia soy Sofi te espero!”. Un po’ stranita rispondo al messaggio con “hola”, una delle poche parole che conosco in spagnolo. Dopo pochi istanti, in un italiano fluente, mi risponde una ragazza di nome Karina, la sorella grande della piccola Sofi, che si presenta come co-responsabile del campo Lions nonché mia sorella ospitante. In un attimo ho capito: mi avevano presa…Messico e nuvòle arrivo!!! Da quel momento in avanti sono cominciati i frequenti contatti con la famiglia Messicana e il conto alla rovescia per la partenza: mancavano solo 93 giorni!

Quando ho scoperto che sarei partita per l'Indonesia non sarei potuta essere più felice!
Era il primo vero "lungo" viaggio per me, perciò non vedevo l'ora di partire.
Dopo un viaggio così lungo, sentirmi accolta calorosamente mi ha messo subito a mio agio e mi ha fatto sentire a casa. E lo stesso è accaduto in ogni singola città e famiglia in cui siamo stati. La gentilezza e disponibilità della gente è una delle prime cose che si nota, assieme all'evidente divario tra i ceti sociali. Tutto questo lo vedi semplicemente girando per le strade (in macchina ovviamente), dove palazzi e catapecchie sono vicini. La mia sorpresa è stata grande vedendo che la prima famiglia aveva diversi autisti privati e personale che aiutava in casa, ma ancora più grande quando ho visto come guidavano: sembrano non esserci regole, e devo dire che le prime volte era un po' preoccupante. Era pieno di motorini (su cui salgono fino a quattro persone) che sbucavano ovunque e correvano a velocità non proprio bassa!

Per la prima volta quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare al programma degli Scambi Giovanili avente come meta la Germania.

Sono partita dall'aeroporto di Roma e sono atterrata ad Amburgo dove ad attendermi c'era la mia host-mum Jo che mi ha accolta con un caloroso abbraccio.
Ho passato con la mia host-family una settimana indimenticabile a Flensburg e qui ho  avuto l'occasione di conoscere 7 dei 25 membri del camp di Kappeln in cui ho passato altre due settimane.

Ho avuto la fortuna, prima ancora che la possibilità, di poter prendere parte agli scambi giovanili Lions nel Dicembre 2016, quando la mia scuola, il Liceo classico Tacito della mia città, Terni, ha deciso di bandire un concorso riguardante i giovani e le nuove tecnologie, in lingua inglese, proprio per collaborazione con il club locale e per permettere a due studenti meritevoli di prendere parte a questa straordinaria esperienza. Si trattava di un tema in inglese in cui esprimere la propria opinione circa i social network.

Ho chiamato l’esperienza straordinaria proprio perché si è trattato di un qualcosa di extra-ordinario, di fuori dal comune. Non avendo mai partecipato ad iniziative del genere, per me si è trattato di un mondo nuovo e pieno di responsabilità, e di conseguenza di una crescita, ancor prima di partire, sul piano organizzativo, in quanto io in prima persona tenevo i contatti con i membri organizzatori Lions della mia città e del mio multidistretto, e rispondevo alle mail per programmare partenze, arrivi, biglietti e host families. Dunque già si profilava un qualcosa di formativo, che poi si è concretizzato proprio nel corso delle tre settimane che ho trascorso in Finlandia. 

Durante l’anno scolastico, ho partecipato ad un concorso indetto dal Lions Club di Spoleto. Avendolo vinto, ho avuto la possibilità di prendere parte ad uno scambio giovanile di tre settimane in Ungheria.
La mia avventura è iniziata il 9 luglio, la prima settimana sono stata accolta dalla mia host family Vinnai che vive a Nyiregyhaza a circa 200 Km da Budapest. Fin da subito mi hanno fatto sentire parte della loro bella famiglia, persone stupende, ospitali e molto accorte al mio benessere, in particolare con la figlia Mirtill è nata un’ ottima intesa e una splendida amicizia.
Nella stessa città vi erano altri sette ragazzi, provenienti da altri paesi, che partecipavano al medesimo scambio giovanile. 
Le host families, per fare in modo che iniziassimo a conoscerci meglio, organizzavano ogni giorno sempre qualcosa, dalla gita in barca sul fiume Tokaj, al volo in aeroplano sopra la città di Nyiregyhaza, alla visita allo Zoo, alla giornata in piscina, o alla visita alla città di Budapest e poi a turno, la sera per cena, ci invitavano ognuno nelle rispettive case.
E’ stata una settimana fantastica, con persone eccezionali, che si dedicavano con generosita’ a farci trascorrere, tra cene e balli tipici ungheresi, piacevoli serate.
Arrivato il giorno della partenza per il Camp, non mi sarei mai immaginata di emozionarmi così tanto nel dover salutare la famiglia Vinnai ed è per questo che conservo vivamente il desiderio di poterli rivedere in un prossimo futuro.

24 Agosto 2016, la mia vita cambia.
Disperazione, depressione, dolore.
A scuola mancano alcuni miei compagni.
L’ultima cosa che pensavo era vincere una borsa di studio per gli Stati Uniti.
Fin dall’arrivo all’aeroporto di Minneapolis/Saint-Paul, la mia host family mi ha accolto, pronta ad avere e vivere nuove esperienze e avventure.

Quando mi dicevano che quest’esperienza avrebbe dato una significativa impronta alla mia vita non potevo immaginare le lacrime che avrei versato al momento della partenza dal camp e del ritorno a casa. Non potevo immaginare di stringere legami così forti e sinceri, non potevo immaginare che persone con cui ho convissuto per due settimane mi sarebbero mancate così terribilmente. Non immaginavo neanche la tristezza nel salutare un Paese, la Slovenia, che in quei giorni mi ha regalato tanto e che adesso ammiro –e nel quale tornerò senza dubbio-.
Sono tornata in Italia cresciuta, arricchita, più consapevole di me stessa e della meraviglia di questo mondo così multiculturale: per questo non finirò mai di ringraziare il Lions Club e con esso le persone che mi hanno concesso l’opportunità di vivere quest’esperienza. 

Dalle parole alla penna non sono molte le emozioni che si possono trascrivere.
Riuscire a rendere a parole le sensazioni provate durante lo scambio culturale in Serbia non sarà semplice, ma provarci è doveroso per ringraziare quanti hanno reso possibile questa fantastica esperienza. 
Quando mi è stato comunicato che la destinazione del mio viaggio sarebbe stata la Serbia ero un po' perplesso, ma dopo i suggerimenti del responsabile degli scambi Lions (108L) di andare a leggere le recensioni lasciate da alcuni ragazzi che avevano fatto già questa esperienza mi sono convinto a partire. 
I primi 5 giorni li ho trascorsi in un camp a poche ore da Novi Sad la città dove mi avrebbero poi ospitato le host family una volta terminato.
Il camp era un Promo, quindi era tutto nuovo, immerso nel verde e con staff ansioso di aiutarci. 
Nel camp eravamo 5 italiani (me compreso) 2 turchi e un tedesco.

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In tutta sincerità' quando mi è stato comunicato che la mia destinazione sarebbe stata la Francia non stavo proprio scoppiando di felicità
Io speravo di andare alla scoperta di culture diverse paesi lontani… e la Francia non mi sembrava l’ideale tanto più quando all’incontro con gli altri ragazzi del mio distretto ho sentito le loro destinazioni. 
Ma non potevo essere più nel torto.   
Dopo giorni a chiedermi come sarebbe stato il 22 luglio. il giorno della mia partenza è finalmente arrivato
Dopo una notte insonne e una mattinata in preda all’agitazione mi sono finalmente imbarcata sul volo con destinazione Marsiglia Provenza.
Al mio arrivo ho†trovato Caroline, la mia host mom ad aspettarmi, emozionata quanto me.
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Le ultime 3 settimane di Luglio sono state le più belle ed emozionanti di tutta l’estate; volete sapere perché? Grazie ai Lions ho potuto vivere un’esperienza fantastica in Belgio. Sono stata ospitata da 3 famiglie locali molto disponibili, gentili e simpatiche; ho adorato stare con loro e condividere questa esperienza che mi ha arricchito e fatto crescere.
Appena arrivata all’aeroporto di Bruxelles ( o Brussels in lingua) la prima famiglia mi ha accolta nella loro adorabile casa in un paesino non molto distante dalla capitale; mi hanno subito messo a mio agio e ci è voluto molto poco perché io mi abituassi e mi sentissi parte della famiglia.
Nei giorni successivi insieme a loro abbiamo visitato in lungo e in largo la meravigliosa città di Bruxelles, incontro di diverse etnie, religioni, lingue e usanze; ho potuto visitare moltissimi musei e luoghi d’interesse storico/artistico ma ho sperimentato anche eventi mondani e sociali come molti festival musicali ai quali ho partecipato con la ragazza della famiglia, la mia prima host-sister Svenja e i suoi amici.

Avendo vinto un concorso locale indetto dai Lions ho avuto l'inaspettata quanto meravigliosa opportunità di poter partecipare ad uno scambio culturale che avrebbe coinvolto me e tanti altri ragazzi da svariate parti del mondo.
Non conoscevo ancora nessuno e questo contribuì non poco ad alimentare la mia curiosità quanto l'emozione che mi avrebbe accompagnato durante tutto il soggiorno in Danimarca.
Non ebbi paure, ansia, solo entusiasmo e impazienza di dare il meglio di me, come ambasciatore all'estero della mia grande nazione quanto pervicace curioso delle altre.
Non riuscii a contenere il sorriso incalzante appena vidi in aereoporto la mia host family, vi avrei trascorso una settimana insieme e questo mi parve come il preludio dei bei momenti che avremmo poi avuto.

Un’esperienza durata dal 29/07 al 23/08 dell’anno 2017, che mi ha fatto scoprire usi e costumi del Colorado totalmente diversi dai miei.
Nelle prime due settimane ho vissuto con la mia Host Family formata solamente da Nancy Pike, una madre single in pensione, molto disponibile, comprensiva e gentile, che mi ha mostrato Windsor, il paesino dove abita a circa 2 ore dalla capitale Denver, e i dintorni.
Nella mia terza ed ultima settimana sono stata nel Colorado Lions Camp nella cittadina di Colorado Springs, con tutti i ragazzi ospitati in Colorado e New Mexico.

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Prima di partire per l'India non sapevo molto più che questa parola. Ero naturalmente contento di conoscere una cultura nuova, ma non avevo idea di quanto fosse profondamente diversa dalla nostra, quasi immune alla forza culturalmente devastante della globalizzazione. 
Mi sono trovato in un mondo regolato da norme sociali, civili, religiose che non credevo esistenti, mi ha mostrato una varietà e ricchezza che credevo appartenesse a tempi ormai passati.
All’arrivo sono stato accolto dalla famiglia ospitante che mi ha “decorato” con una collana di fiori e il bindi, un punto di colore rosso apposto al centro della fronte.

Quest’estate, precisamente dal 15 Luglio al 6 di agosto 2017, ho avuto la grande opportunità di essere coinvolta in un’esperienza Lions in Finlandia.
La prima settimana sono stata ospitata dalla famiglia Gustafsson, la seconda sono stata ospitata dalla famiglia Lohi e l’ultima settimana sono stata nel campo Lions Youth Camp Finland 100 years 1000 lakes in Lappenranta.

La prima settimana:
La famiglia Gustafsson abita a Porvoo, una piccola cittadina distante 40 minuti dalla capitale Helsinki. Perciò il viaggio dall’aeroporto a casa loro non è stato estenuante. Oltre a me non hanno ospitato nessun altro ragazzo/a, ma non ero da sola perché le figlie si occupavano di me.

Il 29 giugno ha avuto inizio l'esperienza più emozionante e stravolgente della mia vita: il mio viaggio in Australia!
Dopo una giornata intera di volo, al mio arrivo all'aeroporto di Melbourne mi sono subito sentita come a casa, infatti ad accoglierci c'erano i responsabili Lions che poi avrei incontrato di nuovo al Camp Koala e il mio host-dad, che mi ha portato a fare colazione nell'attesa di Katri, una ragazza finlandese con cui avrei condiviso l'esperienza in famiglia e al camp.
Già da questo primo incontro con il mio host-dad ho capito che avrei passato tre settimane ridendo a crepapelle.

La mia avventura in Canada è stata l'esperienza più bella che io abbia mai vissuto fino ad ora. 
Ho avuto modo di imparare molto sulla loro cultura e modi di fare. 
Le tre settimane in famiglia sono state puro divertimento.
La mia famiglia era composta da Angela, 67 anni, e Nikki, 87.

La mia esperienza è iniziata con una mail da parte di Lions Club che mi proponeva di trascorrere tre settimane in una piccolissima cittadina del Canada, Minnedosa nel Manitoba, con poco più di 2500 abitanti.
Anche essendo un po’ demoralizzata per non aver letto città come Toronto o Vancouver, accettai subito.
Il 25 giugno partii da Venezia per il mio viaggio aereo più lungo con ansia e curiosità e con un’altra ragazza italiana di Vicenza. Dopo 14 ore arrivammo all’aeroporto di Winnipeg e ad aspettarci al ritiro bagagli c’erano 3 ragazze (mia “sorella” e due amiche) e la mia host mum.
Nel tragitto dall’aeroporto a casa scoprii che la famiglia era composta dalla mamma, Beth, il papà, Mark e i due figli, Shae e Ty.

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