Il giorno 15 luglio 2017 sono partito per la Finlandia in vista della mia prima esperienza Lion.
Fin dai primi istanti di permanenza sono rimasto colpito dal clima, vi era una brezza d’aria fresca che , a differenza del caldo italiano, mi ha dato la forza per affrontare al meglio le giornate.
Poco dopo il mio arrivo, la mia host family proveniente da Kerava, una città di trentacinquemila abitanti, mi ha portato nella loro residenza, che sarebbe stata anche la mia nelle successive due settimane.
La casa si presentava molto accogliente, strutturata su due piani. Il primo fungeva da magazzino e vi erano 2 stanze con la doccia e la sauna, per questo motivo tutte le attività giornaliere venivano svolte al secondo piano, luogo in cui si trovavano anche le nostre camere da letto. La mia era abbastanza piccolina, ma nonostante ciò soddisfava tutte le mie esigenze di spazio.
… alcune ore dopo…
“Salve, ho deciso di accettare la Nuova Zelanda”
Da questi due semplici messaggi inizia la mia indimenticabile esperienza in una terra tanto lontana quanto affascinante e selvaggia.
Nonostante le mie parole trasudino decisione e fermezza, nell’accettare la proposta di un luogo così distante e diverso dall’abituale non nego di aver avuto i miei tentennamenti.
Tante le domande che mi sono posto e soprattutto tante le incertezze che ho avuto nel decidere di affrontare il mio primo vero viaggio da solo, un viaggio che sapevo sarebbe stato lungo, magari non semplice in alcuni momenti, ma che allo stesso tempo mi avrebbe permesso di mettermi in gioco, di testare e superare i miei limiti e, per questo, di maturare.
Questa estate ho avuto la fortuna di poter passare tre settimane in Germania, nella suggestiva cornice di Bückeburg, vicino Hannover, partecipando allo “Jugendforum”, il ventinovesimo organizzato dal MD tedesco.
Dal 5 al 26 agosto sono stata immersa nella cultura tedesca, assieme ad altri 18 ragazzi provenienti da 11 nazioni diverse: Italia, Portogallo, Croazia, Germania, Armenia, Finlandia, Francia, Repubblica Ceca, Serbia, Turchia, Ungheria.
L’ argomento del forum di quest anno è stato “Europa, quo vadis?” ed il presupposto quello di analizzare la nascita dell’ Unione Europea, il cambiamento durante gli anni e delle possibili risoluzioni per gli attuali ed i potenziali conflitti all’ interno di essa.
Il mio nome é Marialaura Menzella, sono una ragazza di 20 anni e sono appena tornata da un viaggio in Indonesia a cui ho partecipato grazie al programma di scambi giovanili del club Lions di Matera.
Parto dal presupposto che quella in Indonesia é stata di gran lunga una delle esperienze più incredibili e grandiose della mia vita. Sono stati infatti un misto di culture, paesaggi straordinari e scenari magnifici ad animare i 20 giorni trascorsi tra le città delle bellissime isole dell arcipelago indonesiano.
Inizierei dicendo che quello in Indonesia é un viaggio molto dinamico e movimento che prevede la sosta in ben 7 città differenti, abbastanza distanti l una dal altra, pertanto mi sentirei di sconsigliarlo a tutti coloro che preferiscono un viaggio più sedentario e amano percepire stabilita.
Tuttavia per tutti quelli che invece sanno adattarsi facilmente e amano l'avventura quello in Indonesia é decisamente un viaggio da non lasciarsi scappare.
Ok, è arrivato il momento di scrivere il report, di conseguenza la fine di quest'esperienza incredibile!
Sono partita il 4 agosto mattina dall'aeroporto di Napoli e sono arrivata a Taipei il 5 agosto, dopo 2 scali, ad ora di pranzo.
Da subito mi sono resa conto dell'immensa disponibilità di questo popolo, all'aeroporto di Bangkok la mia valigia è stata persa e mi è stata riportata dopo ben 7 giorni, ma l'aiuto dei miei amici Taiwanesi è stato fondamentale, non solo dal punto di vista pratico, ma anche per l'assoluta generosità e comprensione.
I primi 7 giorni li ho trascorsi con una famiglia composta da due genitori e due figlie, una di 34 anni, e l'altra di 18. Nonostante i genitori non parlassero inglese, di conseguenza la comunicazione era quasi nulla, si sono dimostrati disponibili e gentili, portandomi a visitare tantissimi posti, e altrettanti paesaggi spettacolari. inoltre avevamo la possibilità di stare anche con gli amici della mia Host sister e di conseguenza con altri Campers, il ché rendeva tutto più bello perché eravamo un bel gruppo, molto affiatato sin dai primi momenti insieme.
Salve a tutti, sono Rossella da Salerno e vorrei parlarvi del mio viaggio in spagna , precisamente a Benidorm, Costa Blanca.
Sono partita il 31 luglio , sono stata 2 settimane nel campo e la terza in famiglia.
Ogni viaggio dà sensazioni ed emozioni magiche, ed anche questa volta è andata come volevo, ma avrei cambiato delle cose.
Nel campo eravamo 24 ragazzi provenienti da nazioni diverse quindi è stato davvero interessante integrarsi perfettamente con dei perfetti sconosciuti , con diversi usi e costumi, che poi si sono rivelati delle persone speciali che porterò sempre con nel mio cuore.
La città in cui sono stato si trova in una zona trafficatissima; traffico che ha permesso l'espansione della città stessa.
"La piccola Las Vegas" viene definita, per i 32 casinò quasi sempre in piena attività grazie all'affluenza in particolare di turchi e greci che riempiono le sale in cerca di libertà e svago (in Turchia è illegale prendere parte al gioco d'azzardo).
Dal primo giorno sono stato portato a visitare i punti più belli della Città che, pur essendo una "piccola realtà", è molto ben amministrata, abbiamo potuto apprezzarla ancora di più nei giorni seguenti.
Mi chiamo Angela ed ho da poco compiuto diciotto anni, mi è sempre piaciuto viaggiare, andare alla scoperta di nuovi posti, nuove etnie, nuove culture, nuovi cibi e tanto altro.
Questa volta però è stato molto diverso dal solito, già per il fatto che ho dovuto affrontare un viaggio ed una permanenza dall’altra parte del mondo, per la prima volta, del tutto da sola.
Ma cominciamo dall’inizio…
La telefonata tanto attesa, quella per conoscere il posto dove sarei andata, arrivò e tutto si fermò quando sentì la parola: “BRASILE”.
Rimasi così contenta che non stavo più nella pelle, dovevano saperlo tutti e mi ricordo che iniziai a chiamare per primi i miei genitori, anche loro sono stati felici per me, anche un po’ preoccupati.
Dopo qualche mese di attesa arrivo all’aeroporto di Napoli, tra saluti, ritardi e qualche lacrima che rappresentava un mix di gioia e malinconia riesco a partire, viaggio non del tutto semplice, ma non mi abbatto e piena di entusiasmo atterro a Curitiba.
La mattina del 13 luglio è iniziata la mia fantastica avventura con i lions in America.
Il viaggio è stato molto lungo anche se non è sembrato tale poiché ero ansioso di arrivare.
Arrivato all’ aeroporto ho trovato la mia host family che mi ha subito accolto con grande entusiasmo.
A casa ho conosciuto Raphael , l’altro ragazzo che la famiglia ospitava.
Per le restanti due settimane siamo stati in famiglia.
9742 Km, 16 ore di volo, 7 ore di fuso.
Non avevo mai affrontato un viaggio intercontinentale e partecipato ad un' esperienza Lions in precedenza.
Dunque tutto mi eccitava e spaventava allo stesso tempo.
Il Giappone è in tutto così diverso e di questo me ne sono resa conta appena scesa dall'aereo ( infatti ho impiegato circa due ore solo per recarmi all' uscita) dove erano musiche strane , volti strani, una lingua con dei segni più strani del greco e diciamolo.. mica c'è il nostro sole!!
Eppure tutte queste che mi apparivano strane hanno rappresentato il fascino di questa magnifica esperienza, in quanto attestano quanto i Giapponesi rappresentino forse l'unico popolo in grado di non omologarsi agli altri paesi ma fiero delle proprie tradizioni che si rispettano con la massima dedizione.
Dopo una giornata intera di volo, al mio arrivo all'aeroporto di Osaka ad accogliermi c'era il presidente Lions che poi avrei incontrato ai vari eventi del mese, che ha cercato di mettermi a mio agio, impresa molto difficile in quel momento, ma devo dire che ci e riuscito.
Con lui abbiamo preso lo Shinkansen per Nagato dove alla stazione ho incontrato quella che sento ancora come la mia seconda famiglia.
Quando ci siamo avvicinati mi sono inchinata ma loro mi hanno fermata e mi hanno salutato con il bacio a destra e sinistra; mi è bastato quel primo incontro e quel gesto per capire che avrei trascorso 4 settimane magnifiche che avrebbero arricchito me quanto loro.
In questo report parlerò dell'esperienza in Austria di quest'estate che ho vissuto grazie al progetto di Scambi Giovanili Lions.
Sono state 3 settimane piene di emozioni, conoscenze e di escursioni in posti bellissimi e unici nel loro genere.
L'organizzazione è sempre stata puntuale, sia da parte della famiglia che mi ha ospitato, la quale si è dimostrata sempre attenta ai miei bisogni e molto interessata a farmi visitare la loro città, sia dagli organizzatori del campo "Sound Of Music" che hanno centellinato e diviso in modo perfetto il tempo, in modo da permetterci di svolgere tutte le attività che si erano prefissi.
Tutti i ragazzi che ho incontrato in questa esperienza fantastica si sono dimostrati subito aperti e disponibili, permettendomi di migliorare anche il mio livello di inglese, fino ad arrivare anche a pensare non più in italiano.
Quella del Perù è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Questo è stato il 4º scambio Lions per me e ogni anno riesco a comprendere sempre meglio il senso di questi scambi.
Il Perù è un posto fantastico, ci sono moltissimi panorami e posti favolosi come Rainbow Mountain o Machu Picchu, il cibo è veramente buono, si possono provare moltissime cose tipiche e tantissimi frutti tropicali.
Quando Maria Martino mi ha proposto l’India come meta per gli scambi giovanili di quest’anno mi ha lasciata completamente spiazzata.
Con un po’ di titubanza iniziale ho accettato, mi sono detta che ad ogni modo sarebbe stata un’esperienza forte.
A poche settimane dal mio ritorno non posso che confermare il mio pensiero iniziale: se decidi di partire per l’india devi essere pronto ad adattarti a tutto perche vieni catapultato completamente in un altro mondo. Perche l’india è un altro mondo, non ha niente, o veramente ben poco, a che vedere con l’occidente ma che ha tanto da offrire se si è preparati ad accettare la loro cultura, il loro modo di vedere le cose-condizionate dal loro forte credo-le loro tradizioni,le sostanziali differenze che ci sono tra noi e loro.
Il mio viaggio alla volta di questo meraviglioso paese comincia il 15 luglio.
Quest'anno ho partecipato al progetto Lions di scambio interculturale, un'esperienza unica nella vita che ti fa conoscere culture diverse e nuovi Paesi.
Sono partita l'8 luglio 2017 per il Canada, arrivata all'aeroporto di Toronto sono stata accolta dai membri Lions del distretto in cui sarei stata per le seguenti quattro settimane, e dagli altri exchange students arrivati prima di me, aspettando lì abbiamo fatto amicizia.
Sono stata ospitata da due famiglie fantastiche, grazie a loro ho visitato quasi tutto l'Ontario, ovvero la regione in cui mi hanno ospitata, che si trova al confine tra il Canada e gli Stati Uniti. Nonostante le due famiglie non avessero figli della mia età, mi sono trovata benissimo con entrambe poiché i genitori sono stati molto ospitali e disponibili di fronte a qualsiasi esigenza, inoltre ho avuto la fortuna di stare in casa con altre ragazze straniere con cui avrei partecipato al campo dell'ultima settimana.
Tra le gocce fredde e i 17 gradi a luglio, pensavo.
Finalmente.
Guardavo, fuori dal finestrino dell'auto con questa sconosciuta accanto, montagne altissime e altrettanti alti gli alberi.
Le strade sembravano fiumi che fluivano naturalmente da Zurigo a tutti gli altri luoghi che mi aspettavano.
La mia host family mi sembrava così familiare che non ci fu bisogno neanche delle chiacchere riempitive che così spesso affollano gli abitacoli stretti in cui non puoi ignorare la presenza degli altri.
La mia compagna di stanza, Irmak, diventerà la mia migliore amica per questi 30 giorni.
Ma questo ancora non lo sapevo.
Quest'anno ho deciso di aderire al progetto per gli "scambi culturali" dell'associazione "Lions" che consisteva in due settimane da trascorrere all'estero e più precisamente una in famiglia ed una in un campus con ragazzi della mia stessa fascia d'età.
Mi sono state concesse tre scelte per la nazione in cui andare e per me, tra quelle scelte, è stata selezionata la Germania.
La prima settimana, iniziata il 5 agosto, l'ho trascorsa con la mia famiglia, composta dal signor Jens Krieger (che ringrazio molto) ed il suo cane.
Una volta arrivato nell'aeroporto di Francoforte con mio padre, Krieger è venuto a prendermi e mi ha portato nella sua casa, non lontano dalla città di Kaiserslaudern, situata in un paese chiamato Katzweiler.
Quest'anno I Lions mi hanno dato la possibilità di visitare la Serbia e tutte le sue zone limitrofe.
Il mio viaggio ha avuto inizio il 5/07 con partenza da Napoli destinazione Aeroporto di Belgrado-Nikola Tesla.
Appena arrivato sono stato accolto calorosamente da Simona, host-sister della prima famiglia, che mi ha prontamente messo a mio agio introducendomi in casa e spiegandomi il programma che avremmo potuto attuare durante la settimana.
Questa estate ho partecipato al progetto degli scambi giovanili e mi è stata assegnata come destinazione la Slovenia; un paese che non conoscevo per niente, pur essendo molto vicino.
Ho trascorso la prima settimana in una famiglia che mi ha ospitato, sono stato colpito dal calore con il quale sono stato accolto in quella casa, insieme a me c'era un ragazzo turco, siamo subito diventati amici e abbiamo trascorso dei momenti indimenticabili insieme.
La famiglia ci ha fatto visitare la capitale Lubiana e non ci ha fatto mancare niente.