Quest'estate ho avuto la fortuna di partecipare agli scambi giovanili del Lions Club in Wisconsin, negli Stati Uniti.
La mia avventura è iniziata il 12 luglio dall'aeroporto di Milano Malpensa; ero molto emozionata, ma anche un po' nervosa: dopotutto si trattava della mia prima esperienza lontano da casa e non avendo mai viaggiato in aereo da sola, iniziavo a sentire le responsabilità sulle mie spalle.
Nonostante qualche piccolo imprevisto e dopo un'intera giornata di viaggio, sono arrivata sana e salva a destinazione.
Qui ho trascorso le prime tre settimane in famiglia in una piccola città chiamata Mosinee, situata nell'area centrale dello Stato.
Il mio viaggio, uno dei più belli della mia vita, comincia il 24 Giugno 2017.
La preoccupazione per il volo, che avrei dovuto affrontare da sola, era di gran lunga superata dall’euforia e dalla grande carica che mi ha accompagnato poi per tutta la durata della mia esperienza.
E’ all’aeroporto di Francoforte, in Germania, che ho incontrato per la prima volta la mia host family: Katrin, la mamma, e il marito Thomas, la mia host sister Karolin e i suoi fratellastri di 11 e 13 anni Sebastian e Leonard.
Avere la possibilità di partecipare agli scambi giovanili Lions in Michigan mi ha dato la possibilità di andare nel posto che più mi intrigava e incuriosiva: l’America.
Avere la possibilità di passare, come ho fatto io, quattro settimane in una famiglia statunitense è stato a dir poco meraviglioso.
Ho avuto la possibilità di visitare posti meravigliosi, andare a una partita di baseball, visitare una comunità Amish e vedere il tramonto sul meraviglioso lago Michigan.
Detroit è una città che lascia senza fiato, con i suoi palazzi infiniti e la vista del Canada dall’altro lato del fiume.
Essere la spettatrice di una partita di baseball è stato come vivere in un film: inno nazionale, kiss cal, balli e homeruns.
Mi sentivo davvero americana in quel momento!
Lo scambio Lions in Texas che ho avuto la possibilità di fare quest’estate è stato senza dubbio un’esperienza meravigliosa, sia per il luogo in cui ho avuto l’occasione di vivere per 5 settimane che per le attività che ci sono state proposte che per le persone che ho incontrato.
La prima settimana in Texas ci è stata lasciata “libera” per poterci ambientare nel paese e con la famiglia; fortunatamente la mia famiglia abitava appena fuori da Downtown Dallas quindi io e le altre due ragazze che la famiglia aveva accolto abbiamo avuto parecchie occasioni per vedere la città ed essendo così vicini al centro eravamo molto agevolate nella scelta delle attività che avremmo voluto fare.
Se dovessi definire il mio viaggio alle Hawaii con una sola parola, lo chiamerei indimenticabile.
Non sapevo cosa aspettarmi da questa vacanza e forse è stato proprio questo a renderla ancora più speciale per me.
Tra escursioni, uscite, incontri, giornate passate al mare, serate tranquille a suonare e cantare insieme e panorami mozzafiato, vedere crescere giorno per giorno il rapporto tra ognuno di noi 23 ragazzi da 17 paesi diversi è stato il filo conduttore dell’esperienza.
Sono partita il 21 luglio con la speranza di creare grandi amicizie, legate da qualcosa di profondo e unico che solo chi lo vive può capire, e col passare del tempo lì alle Hawaii mi sono accorta che il mio desiderio si stava realizzando in pieno.
Il 21 luglio sono partita per la Malesia, un giorno che aspettavo con ansia e un po’ di timore mista a curiosità. Nei mesi precedenti mi immaginavo spesso come sarebbe potuto essere questo giorno e fantasticavo su tutto ciò che sarebbe successo, chi avrei conosciuto e quante cose nuove avrei potuto conoscere. Ogni persona con cui parlavo mi rivolgeva sempre la stessa domanda: “Ma come mai hai scelto la Malesia?”. In effetti non lo sapevo nemmeno io bene: forse perché la mia amica mi aveva suggerito di andarci, o forse perché non conoscendola molto, mi sarebbe piaciuto scoprire una terra diversa, esotica.
Il 9 luglio del 2017 è iniziato il mio viaggio con destinazione Città del Messico.
Il primo giorno, passato tra le ansie per come sarebbe stata l'esperienza e la carica per un nuovo viaggio in giro per il mondo, è servito tutto per i due voli, che grazie al meteo sono durati "sole" 16 ore.
Già all'arrivo mi accorgo di quanto il Messico sia diverso rispetto all'Italia, con un aeroporto caotico ma allo stesso tempo con uno spirito rilassato che trasuda dalla gente.
Tutto ciò lo vedo appena esco dalle porte quando vedo i miei nuovi "genitori" che mi corrono incontro per fare conoscenza, seguiti subito da Francisco, l'educatore che avremmo avuto nel summer camp. Sull'aereo ho fatto conoscenza con altre due ragazze che sarebbero state con me nel camp, grazie al fatto che loro abbiano riconosciuto la maglia del Lions che indossavo, e già dal primo incontro abbiamo iniziato a condividere le nostre storie, visto che avevamo una lunga coda davanti a noi al controllo passaporti.
Arrivato a casa, insieme ad Arturo e Angeles, inizio a parlarci aiutato dalla conoscenza dello spagnolo, con Alessandro, l'altro ragazzo da loro ospitato, che aveva un pò di difficoltà nell'intendere ciò che ci dicevamo.
Premetto che il nome della città sembra molto più complicato di quello che è in realtà, il segreto sta nel fatto che la z è muta, il che rende tutto molto più semplice. Quest’estate ho avuto il privilegio e il piacere di partecipare a uno scambio giovanile Lions con destinazione Polonia. Quando mi è stata proposta questa meta non conoscevo molto bene la Polonia, ma proprio per questo motivo mi incuriosiva ancora di più.
La prima settimana del mio soggiorno l`ho trascorsa a Szczecin, o come e più conosciuta, Stettino. Questa città si trova vicino al mare Baltico, al confine con la Germania ed e rinomata per essere una delle più importanti città portuali della Polonia, seconda solo a Danzica. Appena sono arrivata nel piccolo aeroporto di Szczecin, situato a mezz´ora dal centro della città, sono stata accolta dal mio host dad, Lesek, che mi ha fatto subito sentire ben accetta con il suo modo di fare gioviale e accogliente. Una volta arrivata a casa ho conosciuto anche la mia host mum, Barbara, e mi sono immediatamente resa conto che mi sarei trovata bene con loro. I primi due giorni li ho passati in compagnia dei miei host parents, in quanto la loro figlia era in un camp in Norvegia e sarebbe tornata lunedì. Insieme abbiamo visitato la città, fatto passeggiate in riva al fiume che attraversa la città e nei numerosi parchi presenti, fatto compere nel mercatino annuale che si teneva proprio in quel periodo ed infine siamo anche saliti sul palazzo più alto della città da dove si godeva di una vista mozzafiato.
Ciao a tutti! Mi chiamo Valentina, ho 17 anni e vengo da un piccolissimo paesino in provincia di Reggio Emilia, in Emilia Romagna.
Vacanze di Pasqua finite e mi arriva una mail con la proposta di passare 3 settimane presso una famiglia a Midland, Texas.
Ovviamente accettai subito, senza nemmeno chiedere ai miei genitori, i quali sapevo che però sarebbero stati più che favorevoli all’idea.
Ero veramente felice all’idea, infatti iniziai ad informarmi sulla storia del Paese, sulla cultura e su tutto ciò su cui ci si possa informare.
Cosi il 1 luglio cominciai la mia avventura.
14 strazianti ore in aereo che sembravano non finire più, due scali lunghissimi e noiosi, in quanto ero completamente sola.
Un'esperienza unica, quella di un viaggio dall'altra parte del mondo accolto da una famiglia quasi completamente sconosciuta. Inizialmente ero scettico poiché non avevo mai preso parte al programma di scambi culturali di Lions, ma una volta partito alla volta di Nagasaki ho accantonato le preoccupazioni e pensato solo ad integrarmi tra le mie nuove conoscenze (tra le informazioni riguardo la famiglia era segnalata una conoscenza, presente seppur minimale, dell'inglese, che mi è stata difficile riscontrare nella famiglia con cui parlavo solamente giapponese).
Mi chiamo Giovanni Paolo, vivo a Faenza (Ra) e quest'anno ho avuto l'opportunità, grazie ai Lions, di partire per l'Australia.
Con entusiasmo ho intrapreso da Milano un viaggio che mi avrebbe portato in WA (Western Australia) a Perth, dove mi aspettava la mia prima host family. Ho trascorso il mese laggiù diviso in 2 famiglie ed il campo.
Data la mia aracnofobia già consolidata in Italia potete immaginarvi l'ansia addosso dovuta al fare -pontenzialmente- la conoscenza dei ragni australiani.
In verità mi è bastato qualche giorno per rendermi conto di quanto le paure alle volte siano preponderanti rispetto alla realtà dei fatti e così è iniziata la mia avventura nella fattoria della prima famiglia, distante circa 30 minuti di auto dal paesello più vicino, Boyup Brook.
Sono partita il 26 luglio del 2017 per Chester (Inghilterra), è stata la mia prima esperienza di viaggio durata venti giorni, ero sola e non conoscevo nessuno, ma questo non ha costituito un problema per me.
Mi sentivo piena di ansie…non sapevo cosa fosse una vacanza studio Lions.
Mi sona fatta coraggio e sono partita con un volo diretto da Roma, al mio arrivo c’era la famiglia ospitante che mi aspettava; sono stati molto carini e disponibili fin da subito e nei dieci giorni che sono stata con loro mi sono divertita molto.
Quest'anno grazie agli scambi giovanili Lions ho avuto la possibilità di vivere una delle esperienze più belle della mia vita.
Quando ho appreso che la mia richiesta di partire per l'Australia era stata accettata ero al settimo cielo, stava per avverarsi il sogno di una vita!
29 Giugno 2017
Mi reco all'aeroporto con valigie decisamente troppo pesanti, un po' di agitazione e tanta, tantissima voglia di partire.
Dopo un viaggio fin troppo lungo e complicato arrivo all'aeroporto di Brisbane ,dove avrei speso la mia prima settimana, ad attendermi c'era la mia prima host family e la Mia host sister: Saara dalla Finlandia. Ho subito notato la disponibilità e la calorosa accoglienza della mia host mother o per meglio dire host grandmother Desley che chiamo così proprio perché in una settimana ha accolto e trattato me e saara proprio come delle nipoti, venendosi a creare un rapporto fantastico.
Inoltre ci ha dato la possibilità di visitare la città e farci scoprire un po' di questo meraviglioso e soprattutto vastissimo continente. E così tra tim tam, cibo finlandese, l'immancabile pasta italiana e qualche giocata a carte, rigorosamente siciliane, è volata la prima settimana.
Quest'anno ho avuto la fortuna di essere estratta per un viaggio di tre settimane in un paese europeo.
La mia avventura è iniziata poco prima di Natale quando nella mia scuola sono stati invitati tre responsabili Lions per mostrarci di cosa si occupa la loro associazione.
Alla fine dell'incontro ci hanno comunicato che venivano estratti cinque nomi di ragazzi/e e il primo estratto avrebbe avuto la fortuna di partire per un soggiorno di tre settimane in un paese europeo per conoscere usi, costumi e la cultura di quel paese.
Il primo nominativo estratto era il mio!!!
Ero io la vincitrice di quel viaggio. Non potevo crederci!!!
Partire da sola per un paese sconosciuto, lontana da casa tre settimane ….ero un po' preoccupata …..ma poi mi sono detta che ero proprio stata fortunata e che un'occasione , quando mi sarebbe ricapitata?
Quest'anno ho frequentato la classe 4B del Galilei ed ho partecipato al concorso "prof. Antonino Caleca" indetto dal Lions Club di Arzignano che consisteva nel scrivere un tema che trattava i vantaggi e gli svantaggi della rete.
Grazie a questo ho avuto l'opportunità di partecipare ad uno scambio giovanile in Olanda dal 15 Luglio al 2 Agosto.
Questo è stato il mio primo viaggio all'estero, tantoché non avevo mai preso l'aereo prima d'ora!
La mia, a dir poco magnifica, esperienza comincia il 29 giugno, con partenza dall’ aeroporto di Lamezia Terme.
Quest’ anno nella famiglia ospitante c’ era anche un’altra ragazza, Iida, dalla Finlandia, quindi nell’attesa che anche lei atterrasse, abbiamo fatto un giro nel centro città di Dusseldorf (dove appunto ero atterrata).
Il 26 giugno 2017, dopo un duro risveglio alle 3 di notte, sono partito dall'aereoporto di Torino Caselle e da lì, dopo un rapido scalo a Roma Fiumicino in 6 ore di viaggio sono arrivato all'Aereoporto Nikola Tesla di Belgrado, pronto per il mio primo Youth Exchange.
Ad accogliermi all'uscita dell'aereoporto c'erano Andrija, il mio host brother e Darko, suo padre, con loro, Marija, la mia host mother e Lana, la sorella di Andrija ho vissuto 5 giorni in un appartamento situato nel cento storico di Belgrado, comodo per tutti gli spostamenti.
Grazie alla loro calorosa accoglienza ho avuto la possibilità di visitare gran parte della capitale della Serbia, scoprendo una cultura che fino a quel momento non mi era mai capitato di conoscere, sospesa tra oriente e occidente e particolarmente ospitale.
Dopo la bellissima esperienza svolta sempre grazie ai Lions Club lo scorso anno in Finlandia, quest’anno sono stata spedita direttamente oltre oceano e che dire, non avrei potuto chiedere di meglio!
L’esperienza è iniziata nel migliore dei modi dato che ho avuto la possibilità d’incontrare molti ragazzi che hanno affrontato con me le interminabili ore di volo.
Arrivati a Newcastle la mia famiglia era lì ad aspettarmi e a farmi sentire subito a casa, come se fossi una figlia tornata da lungo viaggio.
Da quel giorno, 1° luglio, è iniziata la mia avventura lungo la East Coast.
Con Cathy, la mia hostmother, e i miei “fratelli” Alex e Ana ho viaggiato fino al Blue Mountains National Park dove ho potuto trascorrere diversi giorni nella natura tra brevi escursioni nelle cittadine di Leura e Katoomba e una vera e propria immersione nel Parco salendo e scendendo sentieri lungo i versanti delle montagne e percorrendolo in largo attraverso diverse funivie.
Quando mi hanno proposto la Malesia come paese in cui andare a fare uno scambio lions devo ammettere che i dubbi erano tanti.
I miei genitori erano preoccupati per la distanza dall'italia, tutti i miei amici e conoscenti si mostravano spaventati all'idea che andassi in un paese islamico e io stessa mi chiedevo se un viaggio in una cultura così diversa da quella italiana fosse l'ideale per me.
E sia chiaro, le differenze culturali sono molte. Non solo superficiali, come la cucina esotica, ma anche e soprattutto profonde, come il divario sociale che separa uomini e donne anche in ambienti pubblici, l'imposizione di un abbigliamento modesto che coprisse completamente il corpo, il tabù del contatto fisico (perfino un semplice abbraccio era considerato "indecoroso").
Sicuramente chi avrà letto queste premesse si starà dicendo "la Malesia sembra un posto orribile, non ci andrei mai."
Ma questo sarebbe un gravissimo errore.