Ciao, mi chiamo Sara e quest’estate ho avuto la bellissima opportunità di partecipare all’exchange program organizzato dai Lions, in particolare nel campo “Exchange the rainbow” in Slovenia.
L’esperienza mi è stata offerta dal Leo club, che mi ha sponsorizzata grazie ad un concorso scolastico sulla fibrosi cistica.
Ho trascorso la prima settimana con la mia host family, formata da Liliana, l’host mom, Stanislav, l’host dad, e Liana, la mia host sister.
L’1 agosto del 2022 finisce la mia seconda esperienza degli scambi giovanili Lions, che ha davvero lasciato il segno, un’avventura che mi ha permesso di crescere personalmente e di scoprire nuovi posti.
Tutto questo grazie alla nostra referente distrettuale Maria che ha reso possibile tutto questo con la sua grandissima disponibilità.
Sono stati 18 giorni incredibili, pieni di esperienze, è stata sia una grande opportunità per raffinare il mio inglese ma anche per stringere nuove amicizie con persone provenienti da tutto il mondo e ne sono molto grato.
L’esperienza Lions a parer mio è un modo per renderti più indipendente, che riesce a farti apprezzare i valori della vita, viaggiare, mettersi alla prova, condividere le proprie abitudini con degli sconosciuti e scoprire nuove culture.
Era il 12 luglio quando sono partita un pó impaurita da quello che mi sarebbe aspettato, essendo la mia prima esperienza lions...
Arrivata in Slovenia la famiglia si è presentata subito molto disponibile e gentile e questo mi ha aiutato tanto, mi sono adatta facilmente a tutte le loro abitudini tanto da diventare un membro della stessa famiglia.
Mi ero affezionata molto, tanto che non volevo lasciarle per andare nel campo, senza sapere che mi sarebbero aspettati i 10 giorni più belli della mia vita che porterò sempre nel cuore.
I primi due giorni nel campo sono stati duri perchè ti ritrovavi a dover confrontarti con persone che non avevi mai visto e per di più di altre nazionalità, abbiamo fatto tanti giochi per imparare a conoscerci e lo staff in questo ci ha aiutato molto perchè ci ha unito.
Quest'estate ho avuto l'occasione di partecipare agli scambi giovanili Lions: la mia destinazione è stata la Slovenia.
Si trattava della mia prima esperienza completamente autonoma all'estero, e probabilmente quella che ricorderò con più nostalgia: tutto ciò che ho vissuto mi ha davvero lasciato una traccia indelebile.
Premetto che, per motivi personali, non sono riuscito a trascorrere il periodo di ospitalità in host family, e che mi sono recato in Slovenia giusto in tempo per l'inizio del Lions Camp. Questo penso che mi abbia svantaggiato leggermente, non avendo avuto la possibilità di incontrare con anticipo i ragazzi che poi avrei conosciuto durante il campo.
Nel luglio 2018 ho trascorso diciasette giorni in Slovenia, un paese forse sottovalutato in cui, nonostante la vicinanza con l’Italia, non ero mai stato.
La mia esperienza è cominciata con la permanenza di una settimana presso la famiglia Vicic, a Nova Gorica, che dista 500 metri dal confine italian!
Ovunque ci spostassimo, nella zona vicina al confine, mi sembrava di essere a casa e tutti sapevano parlare italiano.
In famiglia ho trascorso sette giorni magnifici insieme alla mia host mother, Nena, e a Tomas un ragazzo lithuano, il primo giorno ho conosciuto anche Neja, la figlia, che è era in partenza il giorno stesso per uno scambio in Portogallo.
La zona in torno a Nova Gorica è piena di castelli e borghi caratteristici che ricordano molto “il bel paese” ed il paesaggio carsico rende la vista spettacolare, inoltre data la vicinanza con l’Italia, un giorno ho accompagnato Tomas a Venezia che lo ha lasciato a bocca aperta.
Questa estate ho partecipato al progetto degli scambi giovanili e mi è stata assegnata come destinazione la Slovenia; un paese che non conoscevo per niente, pur essendo molto vicino.
Ho trascorso la prima settimana in una famiglia che mi ha ospitato, sono stato colpito dal calore con il quale sono stato accolto in quella casa, insieme a me c'era un ragazzo turco, siamo subito diventati amici e abbiamo trascorso dei momenti indimenticabili insieme.
La famiglia ci ha fatto visitare la capitale Lubiana e non ci ha fatto mancare niente.
Quando mi dicevano che quest’esperienza avrebbe dato una significativa impronta alla mia vita non potevo immaginare le lacrime che avrei versato al momento della partenza dal camp e del ritorno a casa. Non potevo immaginare di stringere legami così forti e sinceri, non potevo immaginare che persone con cui ho convissuto per due settimane mi sarebbero mancate così terribilmente. Non immaginavo neanche la tristezza nel salutare un Paese, la Slovenia, che in quei giorni mi ha regalato tanto e che adesso ammiro –e nel quale tornerò senza dubbio-.
Sono tornata in Italia cresciuta, arricchita, più consapevole di me stessa e della meraviglia di questo mondo così multiculturale: per questo non finirò mai di ringraziare il Lions Club e con esso le persone che mi hanno concesso l’opportunità di vivere quest’esperienza.
Nel luglio 2017 ho trascorso 18 giorni in Slovenia, un paese forse sottovalutato in cui, nonostante la vicinanza con l’Italia, non ero mai stata.
La mia esperienza è cominciata con la permanenza di una settimana presso una host family che vive a 500 metri dall’Italia!
Ovunque ci spostassimo, nella zona vicina al confine, mi sembrava di essere a casa: tutti sapevano parlare italiano molto bene. In famiglia ho trascorso 7 giorni magnifici insieme alla mia host mother e ad una ragazza proveniente dalla Turchia.
E’ stata una fortuna non essere da sola perché la nostra host sister è stata con noi pochi giorni; uno scambio in Finlandia la stava aspettando.
Nonostante ciò abbiamo passato momenti molto piacevoli in sua compagnia… abbiamo fatto addirittura il bagno nel fiume Isonzo!
Quando mi è stato proposta la Slovenia come meta per il mio scambio giovanile con l’associazione Lions, ho accettato senza pensarci su due volte.
Seppure fosse un Paese confinante con l’Italia, sapevo ben poco sulla sua cultura e sulle sue tradizioni. E immaginavo, già prima di partire, che tutti gli stereotipi dei miei connazionali (“Stai attento, è una terra pericolosa) fossero, appunto, stereotipi.
Il tempo mi ha dato ragione.
Il mio scambio giovanile è stato organizzato in Slovenia dove ho trascorso 7 giorni in famiglia e 11 giorni nel campus dall' 11 al 28 luglio.
Quest'esperienza per me è stata semplicemente fantastica, ho potuto conoscere tantissime persone che mi rimarranno nel cuore per il resto della mia vita.
La settimana in famiglia è stata molto piacevole: la mia host family è stata disponibile e molto gentile e mi ha fatto visitare i dintorni della cittadina (situata nell'estremo nord dello stato) e fare piacevoli gite. Un giorno io e la mia host sister abbiamo fatto più di 30 chilometri in bici visitando le chiese locali e i monumenti. E' stato bellissimo. I giorni in famiglia sono volati e l'ultima sera ho cucinato, aiutata dalla mia host sister, la lasagne, che sono piaciute a tutti.
Penso che il soggiorno all'estero offertomi dai Lions sia stata un'esperienza incredibile, che mi ha regalato momenti indimenticabili e nuove amicizie.
I pregi sono molti, dalla qualità del soggiorno (in termini di accomodazioni) e dalla disponibilità della famiglia ospitante all' ottima organizzazione delle escursioni e alla bellezza della Slovenia, paese da me prima fortemente sottovalutato e che ho avuto l'opportunità di rivalutare.
Non credo ci siano difetti nell'organizzazione, l'unica cosa "negativa" è stata il volo d'andata (quello da Torino a Monaco è stato cancellato, causandomi un ritardo di circa 8 ore), ma sicuramente queste sono cose che capitano e non credo sia colpa dell'organizzazione.
I 17 giorni in Slovenia in famiglia e in campus sono letteralmente volati, soprattutto in quest'ultimo. La prima settimana l'ho passata, insieme ad un ragazzo olandese in una famiglia di Lubiana: in questi giorni ho avuto l'occasione di conoscere non solo lo stie di vita, diciamo "casalingo", ma anche di partecipare attivamente alla vita sociale della città, in quanto la sera uscivamo insieme al figlio della famiglia ospitante e questo ci permetteva di conoscere altri giovani della nostra età.
Ho trascorso alcuni giorni anche nella casa della sorella della padrona di casa, che abitava in un'altra città: Ë stato molto interessante poter fare un confronto tra due stili di vita.
Lubiana era molto pacifica, anche se molto piccola come città: ho avuto modo di approfondire la sua storia durante un'escursione del campus, non grazie ad una guida, la quale sarebbe stata, a mio parere, troppo noiosa, ma grazie ad una caccia al tesoro, durante la quale dovevamo chiedere informazioni alla gente del posto riguardanti la vita e l'architettura della città, rendendo l'esperienza molto divertente e socievole.
La mia prima esperienza con il Lions Youth Exchange è stata sicuramente positiva, ma soprattutto molto formativa. Alla partenza non avevo grosse aspettative anche perché, essendo per me la prima esperienza di questo genere, non avevo minimamente idea di come potesse essere un campo Lions o l’esperienza con la host family.
Giunto nel piccolo aeroporto di Lubiana ho incontrato due componenti della mia host family slovena Malej: il padre Bojan e il mio host brother, Aleš. Il periodo trascorso in famiglia in un piccolo paesino alle porte della capitale è stato eccezionale, mi sono davvero sentito un membro integrato del nucleo familiare.
La vita con la host family è stata l’esperienza più formativa di tutte perché, a contatto con loro, ho davvero scoperto le informazioni più importanti della Slovenia, gli usi, i costumi e le tradizioni.
Il mio host father è sempre stato molto attivo sia nel farmi visitare la regione denominata in sloveno Gorenjska, sia facendomi assaggiare i piatti tipici locali. Con il mio host brother, invece, ho passato molto tempo divertendomi con i suoi amici, giocando a bowling e beach-volley.
Quando sono partito avevo naturalmente delle aspettative su come sarebbe stata questa esperienza.
Le mie aspettative sono state tutte positivamente superate da quello che è per me uno dei ricordi più belli della mia vita.
La prima settimana è stata importante per visitare il paese e toccare con mano la cultura locale e il suo modo di vivere, grazie soprattutto alla meravigliosa famiglia che mi ha ospitato sempre disponibile e accogliente!
Abitando al centro della Slovenia in un'ora di macchina potevo arrivare tranquillamente al mare o in montagna circondato sempre e comunque da un grandioso paesaggio collinare immerso nel verde.
Una diversa ma ugualmente grandiosa atmosfera si poteva percepire nel campus "Cath the rainbow": la presenza di altri ragazzi come me da tutta Europa, la qualità del posto in cui alloggiavamo insieme all'entusiasmo e la carica dello staff, che ringrazio di cuore, hanno reso questa settimana veramente indimenticabile!
Tra gite turistiche, laboratori, presentazioni dei paesi di origine e momenti liberi si è creato un raro clima di amicizia e armonia infatti si è formato un gruppo unito di persone che rimarranno sempre nel mio cuore!
My culturale exchange in Slovenia has been wonderful! The first week I was put up by an host family. This family, composed of the father, the mother, the sister (of my own age) and the brother, was very nice, kind and friendly with me. I was like a member of the family for them and they were like a second family for me. The guys of my host family were very nice and I had a great time with them. I have visited many slovenian churcs, villages, monuments and museums:
Slovenia is a wonderful country!
Durante il mese di luglio di quest'anno ho trascorso il periodo più interessante ed entusiasmante della mia estate, nel corso delle tre settimane trascorse in Slovenia durante il Camp “Catch the Rainbow” 2013. Oltre a questa fantastica esperienza all'estero, la mia avventura con la splendida iniziativa degli scambi giovanili del Lions era iniziata una settimana prima della mia partenza; infatti quest'anno anche io e la mia famiglia abbiamo aderito all'iniziativa e ospitato una ragazza olandese il cui nome è Josephine.
Con lei ho trascorso una settimana durante la quale le ho mostrato diversi luoghi della mia provincia, oltre ad un paio di escursioni fuori provincia una delle quali non poteva che essere Venezia.
Fin dalla mia partenza da casa, i sentimenti che più mi hanno fatto compagnia durante questa mia esperienza in Slovenia sono stati probabilmente l'entusiasmo e la curiosità di scoprire cosa mi avrebbe riservato il prossimo futuro. Il viaggio, che ho percorso in treno fino a Trieste e da lì in autobus fino a Lubiana, è stato piuttosto veloce e indolore, complice anche la compagnia di Alice, ragazza italiana con la quale avrei poi passato i giorni del campus.
A Lubiana la famiglia "host" di Alice ci è venuta a prendere e prima di portare la mia compagna di viaggio a casa mi ha accompagnato fino a dove avevo appuntamento con la mia "host", Nika. Fin dai primi momenti ho capito che mi sarei trovato benissimo con lei. Nika, ragazza ventiseienne slovena, lavora come ingegnere meccanico e vive a Maribor, seconda città slovena.
Tutto è iniziato come qualcosa di non essenzialmente grandioso, ma effettivamente si rivelò proprio così!
Quando sono arrivata a Trieste ho conosciuto un compagno di viaggio unico, Arturo, italiano; abbiamo fatto il viaggio in pullman fino a Lubiana assieme e così tutto è stato più semplice per entrambi. Arrivati a Lubiana ci aspettava la mia famiglia, che poi avrebbe lasciato Arturo dalla sua famiglia. Non vedevo l’ora di vederli, conoscerli e parlare con loro ma soprattutto, data la mia stanchezza e il viaggio che fu lunghissimo, arrivare a casa.
Dico solo casa perché è quello che provai, quello che quella famiglia mi fece sentire, era come se fossi a casa mia. Le ragazze, due sorelle jana e Teja, erano molto simpatiche, divertenti, avevano un sacco di amici con i quali ho stretto anche io una buona amicizia; la più piccola Jana ha una band per cui andavamo ai concerti quasi tutte le sere. Mi portarono addirittura la prima sera, inizialmente ero stanca ma poi cambiai immediatamente idea quando seppi della band ero cosi curiosa di vederla!!
La mia avventura è iniziata il 16 luglio, giorno in cui sono salita sull’autobus che mi avrebbe portato a vivere la mia prima esperienza lionistica. Il viaggio è durato 18 ore, un sacco di tempo per poter pensare a quello che mi avrebbe aspettato in un paese tutto da scoprire, la Slovenia.