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Ciao a tutti, mi chiamo Francesco, un ragazzo italiano di 16 anni che nel luglio 2024 ha preso parte ad uno scambio culturale con i Lions, trascorrendo 3 magnifiche settimane in Messico.
La prima di queste settimane l’ho trascorsa con un’amorevole famiglia di Tlalnepantla, un comune messicano a nord dell’area metropolitana di Città del Messico, dove il mio soggiorno si è rivelato particolarmente piacevole. Questo perché la mia prima famiglia ospitante, grazie al loro enorme affetto e interesse nei miei confronti, è riuscita a farmi sentire come a casa, dandomi inoltre la possibilità di visitare la maggior parte delle più interessanti e gradevoli attrazioni che una città così estesa come la capitale messicana può offrire.
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La mia esperienza di quest’anno con il programma di scambi giovanili dei Lions è stata a dir poco incredibile: mi è stata offerta la possibilità di passare un mese in una regione della Germania che non conoscevo e di cui mi sono immediatamente innamorata e di conoscere persone incredibili provenienti da ogni parte del mondo.

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Lo scambio Lions a cui ho preso parte quest’estate è stata un’esperienza unica ed indimenticabile:
sono stato accolto dalla famiglia ospitante, dai membri dello staff del Camp Bursa, dai membri Lions ad esso collegati, e, infine, dalla Turchia, nella maniera più calorosa che potessi immaginare.
Sono stato trattato dalla mia famiglia ospitante sia come un figlio che come l’ospite più importante, grazie a loro ho conosciuto in maniera assai approfondita la splendida cultura e le tradizioni della Turchia.
La permanenza in campo mi ha profondamente arricchito: ho avuto modo di confrontarmi con ragazzi e ragazze di tutto il mondo e siamo riusciti a creare strette connessioni che dureranno nel tempo. 
Lo staff del campo è stato disponibile a soddisfare ogni nostra possibile esigenza, sempre con molta gentilezza. 
Quasi tutte le attività proposte e i luoghi visitati sono stati di mio gradimento, in particolare il parco avventura di Bursa e la permanenza a Canakkale mi hanno lasciato piacevolmente soddisfatto.
Una nota negativa da segnalare è la scarsa conoscenza di inglese da parte di molti membri dello staff, rendendo, talvolta, la comunicazione difficile.

 

Sono tornata da qualche giorno dai miei 25 giorni in Germania.
Ho trascorso le prime due settimane in famiglia, insieme a Peter, Ivonne e Johanna, ovvero la mia host family. I primi giorni sono stati difficili a causa della mia timidezza e della mancanza di casa.
Nonostante io sia una ragazza che ama viaggiare e non fatica a stare lontano da casa, all’inizio è difficile realizzare l’esperieza che si sta per intraprendere, che comprende prendere aerei da soli e trovarsi in determinate circostanze, a volte anche scomode, completamente da soli.
In questi casi bisogna “arrangiarsi”, che per quanto possa sembrare una brutta parola, è in realtà quello che bisogna fare e quindi contare su se stessi, perchè non ci saranno mai problemi piu grandi di noi che non si possono risolvere.

27 luglio 2024 ore 3.30 aeroporto di Milano Malpensa. Oggi il mio sogno si realizza. Sto partendo per il Canada grazie ad un progetto  di scambio giovani  gestito dai Lion di Mondovì.

Ore 3.45 iniziano i primi guai.  L’impiegata al  check in mi dice che non posso partire.. LA PAROLA NON PUOI PARTIRE mi risuona ancora nelle orecchie. Ci sono dei problemi …col visto…..Non posso partire. Eppure ho la mail dove risulta che il visto è in regola. Panico, ansia, panico ansia. Sono sola e vorrei solo piangere. Sento mia madre e decidiamo di provare a mandare una mail all’Ufficio Visti in Canada.

Grazie al Lions Club Lodi Host che ha offerto agli alunni della mia scuola la possibilità di partecipare al concorso per vivere un’esperienza all’estero, il giorno 14 luglio sono partito con destinazione Repubblica Ceca.

Viaggiare è sempre stata una cosa che mi appassiona molto e poterlo fare da sola per poter conoscere ancora meglio le parsone e i luoghi di destinazione sembrava un’idea perfetta per farlo, così ho deciso di partecipare a un’esperienza all’estero con i Lions.
Sono partita l’undici luglio dall’aeroporto di Roma Fiumicino e fino a lì mi era sembrata la cosa più tranquilla e facile del mondo da fare, ma quando sono arrivata alla porta che delimita l’accesso per i non viaggiatori e quindi il luogo in cui ho dovuto salutare i miei genitori per arrivare dall’altra parte del mondo, la paura mi ha un po’ colto alla sprovvista.
Trovarsi in un aeroporto così grande da sola è stato a primo impatto molto malinconico, ma allo stesso tempo la voglia di partire ed andare mi ha travolto, così con un trambusto di emozioni sono partita su un volo interminabile e arrivata a Boston.

Una settimana fa sono tornato dal Canada dove ho trascorso due settimane in famiglia ed una al Woodcreek Lions Camp.
È stata un'esperienza a dir poco fantastica, organizzata in maniera perfetta e nei minimi dettagli.
Ho incontrato persone altruiste e gentilissime sia trai coetanei, che erano con me al campo, sia tra gli organizzatori, sempre disponibilissimi.

Sono venuto a conoscenza della mia destinazione all’incirca tre mesi prima dello scambio.
La destinazione prevista era Windsor, Colorado.

Me ne sono innamorato subito, dato che il Colorado è una meta ideale per gli amanti della natura come me.
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Durante il mese di luglio sono stato in Canada grazie al progetto di “Youth Exchange” organizzato dal gruppo Lions International. Ho intrapreso questo scambio con aspettative nate dal fatto che non era la mia prima esperienza di viaggi all’estero, e qualche ansia dovuta dalla distanza, infatti spesso viaggio fra Italia e Austria grazie ai miei nonni.

Ho raggiunto l’aeroporto di Toronto il 2 luglio alle 9 di sera, all’arrivo ho subito capito che le mie passate esperienze in Europa non sarebbero state d’aiuto quanto speravo; è stato probabilmente il momento più stressante, dovuto ai severi controlli doganali seguiti dall’attesa di bagagli che non sembravano arrivare

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Allora cosa dire di questa esperienza è stata molto bella cosí tanto bella che quando sono tornata ho chiesto hai miei genitori di partecipare agli scambi invernali.
La famiglia che mi ha ospitato era fantastica mi hanno trattata come una sorella e una figlia.
Mi anno fatto vivere la loro quotidianità.
Il camp bello bello bello.

Sono partita per questo viaggio con molti pensieri che mi passavano per la mente, temendo di non essere all’altezza di ciò che avrei dovuto affrontare, dato che era la mia prima volta all’estero senza la compagnia di qualcuno che già conoscevo; nonostante questo, posso confermare di aver vissuto un’esperienza fantastica che rifarei molto volentieri.

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La mia esperienza in Polonia è stata fantastica. Potrei dire che è durata dal 15 al 30 luglio, ma sarebbe più corretto affermare che il mio coinvolgimento è iniziato due giorni prima della partenza quando ho saputo che quel giorno ci sarebbe stato uno sciopero aereo. Fino all’ultimo momento non avevo la certezza di riuscire a partire, ma ce l’ho fatta! Arrivata a Danzica sono stata accolta dalla mia host-family: la mia host-sister Martyna che mi aspettava sorridente insieme alla sua dolce mamma Gosia e al suo simpatico papà Arek. Mi hanno abbracciata con molto affetto come se già mi conoscessero e si sono subito messi a disposizione per aiutarmi a recuperare la valigia che purtroppo era rimasta a Varsavia, dove avevo fatto scalo. Da Danzica abbiamo raggiunto Elblag, una cittadina poco distante dove loro abitano. La settimana in famiglia è stata meravigliosa e intensa allo stesso tempo.
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The experience at Camp Handargevidda was challenging, adventurous and educational 
Norway is a country with spectacular nature which, especially in this camp, requires a great spirit of adaptation and also a little physical training.
The food, the hours of continuous natural light and even a little snow represent a discovery for everyone in the month of July.
I left equipped because I live in northern Italy, unfortunately my suitcase was lost during the stopover and so I had to organize myself further
In the camp I was able to make friends and meet guys from different cultures and also get to know the culture of Norway which is very different from the Mediterranean countries, we met other lions who told us about their services
This was an experience that gave me greater independence and increased my spirit of adaptation and my self-esteem.

My name is Giulia and I’m 18, this summer I took part in the yce program, I attended the fashion camp in Istanbul.
My experience was great, I stayed in Turkey 3 weeks, I spent half of the time with my host family in Istanbul. I got to know the family I was assigned with about 20 days before leaving. My host family was extremely welcoming, i had a host sister who is 15 and a 10 year-old host brother. They taught me a lot of things about Turkey and took well care of me, we visited Istanbul, had dinner on a boat in the Bosphorus strait and then we went to their summer house in Sapança.
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La mia esperienza si è svolta in due momenti: l’ospitalità di una ragazza proveniente dall’estero e la partecipazione al “Camp Franconia” 2023.
La prima parte dello scambio è avvenuta nella settimana tra il 25/06/2023 e il 2/07/2023, durante la quale la mia famiglia ha ospitato Ieva Baltramaityte, una ragazza di sedici anni proveniente dalla Lituania, partecipante al “Camp Valtellina”. Durante il periodo trascorso insieme abbiamo avuto modo di condividere vari aspetti delle nostre vite quotidiane e delle nostre culture: visite nelle città vicine, incontri con gli amici, preparazione di piatti tipici italiani e lituani, scambio di prodotti e oggetti dei rispettivi paesi, oltre alla convivenza quotidiana in famiglia. In particolare, sabato 1/07/2023, nei pressi del Lago Maggiore, si è tenuto un incontro con i ragazzi partecipanti al “Camp Valtellina” e le relative famiglie ospitanti. E’ stata una giornata molto piacevole e interessante, sia per i ragazzi, che avrebbero dovuto partecipare al Camp a partire dal giorno successivo, che per le famiglie, che hanno avuto l’opportunità di conoscersi ulteriormente e di condividere alcuni aspetti dell’esperienza di “Host families”.

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Il 21 luglio sono partita per Helsinki insieme alla mia compagna di viaggio. 
L'aereo era un po' in ritardo ma fortunatamente, siamo comunque riuscite ad arrivare all'orario stabilito a Joensuu.
Lì ho incontrato la mia host family e insieme siamo andate prima a fare la spesa e poi a casa per la cena.
Qui le giornate consistevano in uscite pomeridiane per vedere la città, pranzare fuori, fare compere e provare la "vita Finlandese" per poi tornare a casa e cenare in famiglia.
Abbiamo mangiato tanto pesce, ma anche sushi fatto da me e la mia host Sister, pizza e piatti tipici.

Lions youth exchange was my first experience traveling without my family in fact I chose an European destination to feel less far from home.
France was actually like this and for us Italians it was a sort of cousin and I easily got used to their traditions and customs especially in family.
I received great attention and love both in the family and in the camp and there was a constant presence from the Lions, also in the small town where the camp was located all the inhabitants recognized us and were greeting to us guys last not last it was exciting and unexpectedly easy to make friends with the guys at the camp coming from all parts of the world with whom you immediately created a solid bond
This experience gave me the possibility to live in another family and learn to manage myself with the guys always with the supervision of the Lions.
I can really say that it was an educational experience that allowed me to mature and grow my own self-esteem and give me independence.

Il 2 Luglio 2023 parto per una nuova avventura: Milano Malpensa-Chicago-Minneapolis erano gli scali aerei che avrei dovuto fare, dico dovrei perché il volo da Chicago a Minneapolis la sera del 2 Luglio, è stato cancellato. Fortunatamente ero in compagnia di Laura, l’altra ragazza italiana che veniva con me, e Jan, il ragazzo polacco con il quale mi ero già sentito via chat e che sarebbe diventato il mio compagno di avventure per il mese che mi attendeva.
Abbiamo passato tutti e tre assieme la notte in hotel a Chicago e siccome il volo per Minneapolis partiva la sera del 3 Luglio, ne approfittammo per visitare la città in giornata.
Arrivati a Minneapolis verso le 22:00, la famiglia ci ha accolto a braccia aperte: Colleen, la mia host mum, e Peter (il marito), sono stati gentilissimi, tanto che ci hanno fatto trovare la cena in macchina (sandwich e frutta), visto che l’aeroporto dista da casa circa un’ora di auto.
Arrivati a casa io e Jan siamo rimasti sbalorditi dalle dimensioni dell’abitazione, ci siamo subito sentiti a casa.

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