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Sono una Leo del distretto AB e questa è la mia seconda esperienza con gli scambi giovanili.
Sono passati esattamente quattro anni dalla mia prima esperienza in Messico, avventura che ha cambiato radicalmente la mia vita e il mio modo di vedere il mondo.
Grazie ai Lions ho acquisito una grande sicurezza in viaggio e una immensa capacità di abbracciare il mondo, condividendone con esso le culture, i cibi, le religioni, le lingue che ho il piacere di incontrare.
Quest’anno ho avuto la possibilità di partire per la Moldavia, una meta forse un po’ insolita ma che mi ha segnato positivamente.

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This summer I got the chance to attend Italy Lions Emilia Camp and it was one of the best times of my life!
I got to meet wonderful people all around the world and when you spend 10 days together, you can have really good friendships.
Also I believe we had the best camp leaders. They made everything more fun. It’s such a good feeling to see that whenever you had a problem about the place or sleeping or accidentally twist your arm(
), they have the same problems like you and they slept less than you and they are walking all the way up to the castle when you ankle is bad.
So they 

It all begins on the 28th of June, the day when I flew from Bologna to Bodrum, Turkey.
From the very first moment I really loved the environment and the general mood in this place, everyone was always kind, energetic and friendly.
The group of us campers was composed of 14 people: four Italians and all the others came from different countries such as Spain, Belgium, Lithuania, Hungary, Serbia etc. In addition, because of all the differences we had, we all became very good friends in the first days.
The first 3 days of the camp were organized in a Hotel right next to the shore in Bodrum; the place was amazing and we had lots of fun even in those first moments. In a normal day, we would have, at first, a swim in the pool of the Hotel, then we would go on the beach to play some sports or games out in the sea and, in the evening, the camp leaders would bring us around the city centre to enjoy the “night life” in Bodrum.

Dal 24 luglio al 16 agosto di quest’anno ho avuto la possibilità di effettuare per la prima volta uno scambio giovanile in Taiwan ed in Cina grazie ad un’imperdibile opportunità offertami dal club dei Lions.
Nonostante non avessi mai davvero pensato di visitare la Cina, non ho esitato neanche per un attimo ad accettare questa proposta, conscia di quanto potesse essere speciale tale esperienza e di quanto potesse arricchirmi culturalmente. Il 24 mattina all’alba ho preso il primo dei quattro voli che mi avrebbero portato all’aeroporto di Kaohsiung, dove sono arrivata dopo ben 33 ore di viaggio.
Ad accogliermi c’era uno dei responsabili del club Lions di Taiwan e la mia host family, composta da Mia, una ragazza della mia età, sua madre e la sua sorellina più piccola

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I° parte 

II° parte 

Non è facile contenere in poche pagine tutto ciò che questa indimenticabile esperienza ha significato per me, tre settimane di vita intensa, piena, ricca di emozioni, di storie, di racconti, di esistenze che sono entrate in contatto, alcune addirittura in collisione, con la mia, lasciando un segno indelebile.
I ricordi si accavallano e le sensazioni provate rinascono nel cuore e nella mente: sia la prima settimana passata in famiglia che le due settimane di camp sono state meravigliose.

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Quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare ad uno degli scambi giovanili dei Lions nel periodo dal 7 al 28 luglio.
Nonostante la meta che avevo scelto in origine, mi è stato proposto di passare tre settimane in Belgio di cui la prima in famiglia e le restanti in campus.
Ero parecchio carica e allo stesso tempo insicura per ciò che mi aspettava...infatti ho preso due aerei in una volta per arrivare a destinazione!
Una volta atterrata ho sentito dentro di me un mare di emozioni tra cui la “paura” del nuovo, quella paura eccitante di conoscere e di esplorare una nuova nazione e la sua cultura, tradizioni, ma soprattutto le persone!
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Il 19 luglio mi sono ritrovata catapultata insieme ad altri 4 italiani ed una francese nell’aeroporto di Jakarta in Indonesia con una valigia enorme ed un carico di adrenalina non indifferente.
È stata la prima volta che mi sono spinta così lontana da casa e l’ho fatto senza pensarci più di tanto.
Già all’aeroporto di Jakarta si comincia a percepire quello che è il “mood” indonesiano.
Mi ha infatti colpito il forte odore di spezie (che hanno tormentato il mio povero stomaco per tutto il viaggio) e gli abitanti del posto che ancora prima di incontrare le nostre famiglie ci chiedevano foto e ci gridavano “CANTIK” che significa “bellissima”.

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Tutto è incominciato in un pomeriggio simile a tanti altri.
Ero concentrata nello studio quando ho ricevuto una chiamata di Luigia Fortunato (YCEC Distretto 108 Ab). Avevo atteso con tanta ansia questo momento e, a dirla tutta, ero sul punto di perdere le speranze, invece... invece è arrivata questa fatidica telefonata in cui mi veniva offerta la possibilità di trascorrere tre settimane a Sioux Falls, in South Dakota (USA), dall’8 al 28 luglio.
Desiderosa di poter vivere quest’esperienza di viaggio e di scambio culturaleall’insegna del lionismo, non ho esitato un attimo ad accettare la proposta.
Finalmente, dopo alcuni mesi e dopo vari preparativi, con la tipica ansia della valigia fatta e rifatta più volte perché non superasse il peso consentito, la data della mia partenza è arrivata: non mi sembrava vero! Malgrado la sveglia alle tre di notte e gli occhi pieni di sonno, il mio cuore era in fibrillazione perché mai avrei creduto di poter affrontare da sola questo viaggio per una delle mete dei miei sogni.
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R omania:
O riginal
M ajestic 
A wesome
N ice
I nteresting
A dventurouse

Last summer I spent two weeks in Romania. If I must use only one word for describing my experience, I’m saying: AMAZING. When I discovered that I was supposed to go there, I didn’t expect that: this nation is full of beautiful views, a lot of amazing cities and wild landscapes. I stayed in a beautiful host family, Balan’s family, they were fantastic, and they considered me as a real member of the family.

Italy 2018

Thanks everyone who made this experience possible for me and who were part of it!
It was amazing time, I spent great three weeks in Italy. I wish the camp had been longer but I still like that the host-family time and camp time were quite equal, cause these different experiences are priceless.

Living in host-family

I had the best host-family I could wish for. Already few months before my arrival, host-sister sent me a letter and I felt really expected there, it made me feel safe and even more excited. They welcomed me at the airport and took me to eat, the food was perfect of course. I am really glad that I had a host-sister basically the same age as me and she also introduced me to her friends. We hanged out a lot, also went camping, I’m so grateful I got really close not only with my sister but also some of her friends!
I’m happy that I had a lot of time to rest while I was in the family but we still visited different places and did some activities together, for example we went bicycling. The best part was going to the sea for a weekend, cause I love sea and boating, I got tanned and it was the first time I travelled with caravan. My family was really caring and loving, I miss them so much!

"A Journey is best measured in friends, rather than miles" (Tom Cahill).
Credo che questa frase descriva perfettamente quello che ha significato per me il South Dakota, lo stato americano che ho avuto l’opportunità di visitare quest’anno con il progetto degli scambi giovanili Lions.
Se davvero il viaggio va misurato tramite alle persone che ho incontrato e conosciuto, allora questa esperienza è stata speciale e indelebile.
La mia permanenza negli Stati Uniti si è divisa principalmente in due momenti: due settimane in famiglia e una settimana di Lions Youth Exchange Camp.
Ho trascorso le mie due settimane in famiglia a casa di Jody (membro del Sioux Falls Downtown Lions Club) insieme a Daniela, l'altra ragazza italiana anch’essa ospite a casa sua; con Daniela ho legato fin dal primo momento e credo che questo legame durerà per tanto tempo.
Jody è sempre stata molto disponibile con noi ed ho apprezzato che già durante il primo giorno di ci ha fatto partecipare ad un pranzo organizzato dal gruppo Lions di cui lei fa parte; è stato solo l’inizio di una serie di iniziative che hanno accompagnato le attività di svago: abbiamo, infatti, avuto la possibilità di partecipare attivamente a importanti progetti dei club Lions locali come lo screening visivo gratuito per i bambini e la pulizia e divisione degli occhiali che vengono raccolti per poi essere dati in beneficienza.

Samba, carioca, carnevale, futebol, spiagge e estate perenne. La maggior parte delle persone pensa a questo quando sente la parola “Brasile”, ma la verità è che c’è molto altro, esiste un Brasile inaspettato e tutto da scoprire.
Quest’estate, a luglio, ho avuto la fortuna di partecipare per la terza volta al programma di scambi giovanili organizzato dal Lions Club e sono stata nel sud del Brasile, in particolare a Porto Alegre e in diverse città dello Stato di Rio Grande do Sul.
Una volta assegnata la destinazione, mi è stata data la possibilità di scegliere tra il camp e la famiglia nello Stato di Sao Paolo o nel profondo sud, ho scelto il secondo perché mi incuriosiva conoscere una parte meno turistica e meno famosa e posso dire di non essermi per niente pentita!

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Il mio scambio giovanile in Wisconsin è iniziato all'aeroporto di Green Bay dove sono stato accolto dalla famiglia Welles che in seguito mi avrebbe ospitato per 3 settimane.
L'opportunità che il Lions Club mi ha dato di poter spendere in famiglia tutto questo tempo mi ha permesso di imparare ad apprezzare e amare le abitudini e le usanze proprie degli americani. La mia host family si è dimostrata molto ospitale integrandomi nel loro nucleo familiare come se ne fossi membro.
Tammy, la mia host mother, faceva parte del Lions Club locale ed era una delle organizzatrici del camp nel quale sarei stato nella seconda settimana di permanenza; durante la prima settimana passata con lei ho quindi avuto modo di aiutarla nell'organizzazione del camp potendo così vedere tutto l'impegno e il lavoro che sta dietro a un Lions camp.
La mia famiglia abitava nella piccola città di Suamico, molto vicina a Green Bay; in quella parte di America le città sono strutturate in maniera molto diversa rispetto alle tipiche città italiane; ogni casa è separata dall'altra da un grosso prato e comprende spazi molto più grandi.

Il mio viaggio con gli Scambi Giovanili Lions è iniziato il 16 giugno con un volo diretto a New York e, devo ammetterlo, ero molto emozionata all’idea di dover fare un viaggio così lungo da sola perché era un esperienza nuova per me.
Poi al JFK ho incontrato Giulia, la prima campers che ho conosciuto. Insieme abbiamo preso un volo diretto a Norfolk, e da lì sarei andata con la mia famiglia ospitante a Franklin.
Ero entusiasta all’idea di conoscere i miei nuovi “genitori”, Lottie e Welton, che mi stavano aspettando all’uscita dell’aeroporto con un cartellone con scritto “Welcome to Virginia Alice!”.

La mia esperienza in Turchia è iniziata il 28 giugno, quando sono decollata in direzione Bodrum: ero un po’ agitata, non sapevo bene cosa aspettarmi ed essendo abbastanza timida, avevo paura di non riuscire a legare con nessuno. Invece, fin da subito, mi sono trovata a mio agio.
Ho trascorso i primi due giorni in un hotel affacciato sul mare, a Bodrum, dove ho avuto la possibilità di conoscere gli altri 12 ragazzi che avrebbero condiviso con me un’avventura fantastica: questo programma di scambi giovanili, infatti, prevedeva una settimana in barca, durante la quale avremmo visitato alcune zone della Turchia e seguito un corso di vela.
Non avevo mai viaggiato in barca, ma è stata un’esperienza indimenticabile.
Ho avuto la possibilità di visitare luoghi mozzafiato, tra cui Datça, Marmaris, Knidos e Bozburun, in ognuno dei quali ho lasciato un pezzettino di cuore.
Durante la mattinata, dopo colazione, seguivamo un corso, tenuto dal capitano della barca: abbiamo imparato ad alzare e ammainare le vele, a tenere in ordine le corde ed annodarle in modo corretto e molto altro.

È ormai passata una settimana da quando sono tornata dall’esperienza più bella della mia vita. 
Non ho ancora realizzato che possa essere già tutto finito e passato così velocemente.
Inizialmente ero spaventata e preoccupata, si trattava del mio primo vero e proprio viaggio da sola, ma una volta arrivata tutte le mie paure hanno lasciato spazio al divertimento.
Con la mia famiglia ospitante ho fatto cose che in un’ordinaria vacanza non avrei potuto vivere, mi sono dovuta adattare ai loro folli orari e alcune volte saltare i pasti perché non sempre avevano voglia di mangiare.
Mi hanno accolto come una figlia, con i miei “fratelli” si era creato un profondo rapporto (discutevamo, scherzavamo, giocavamo …)

Sono partita da Bologna il 21 luglio con tanta curiosità nei confronti del mio terzo viaggio con i Lions, una nuova avventura in una parte della Francia che non conoscevo, una zona ricca di bellezze e tesori che si nascondono nei paesaggi, nella cultura e nelle persone. 
Arrivata all’aeroporto di Marsiglia ricordo il mio incontro con la mamma della mia famiglia: Maria, una persona gentile mi ha accolto con il sorriso e con cui mi sono subito sentita a mio agio. Maria mi ha ospitata a casa sua ad Arles e nel tragitto da Marsiglia a questa piccola città, ho notato come il paesaggio della Provenza sia ricco di vegetazione e di grandi spazi di campagna e di quella luce gialla che Van Gogh dipinse nei suoi quadri, poiché visse in questa regione. 
Una volta arrivata a casa ho conosciuto suo marito Jean-françois, più tardi durante i dieci giorni a seguire, la loro figlia perché precedentemente si trovava in campo in Turchia. 
Il soggiorno presso la famiglia è stato molto interessante: Maria mi ha mostrato moltissime cose come il bellissimo giro notturno nelle zone circostanti ad Arles, oppure la visita della città di Montpellier, sicuramente ho stretto un legame molto bello con lei nei momenti in cui abbiamo parlato di più.
Ho avuto inoltre l’occasione di visitare il centro storico di Arles, si tratta di una città ricca di monumenti romani e quindi rimani davvero sorpresa nel camminare per le strade di una cittadina così piccola e trovare un teatro romano, un anfiteatro, e molto altro. Per non parlare dei numerosi riferimenti e spazi dedicati a Van Gogh, la Fondation Van Gogh ad esempio o i vari punti della città dove è possibile vedere i paesaggi che rappresenta nei suoi quadri. 

Troppo bello per essere vero, troppo intenso da raccontare in poche righe; scenari magnifici, natura imponente e persone che porterai nella tua vita per sempre: questa è la mia Australia.
Nonostante alcuni problemi nei primi giorni, dopo la settimana di “assestamento” tutto è andato per il meglio.
Purtroppo, infatti, la casa della mia host family era stata distrutta da un uragano pochi mesi prima e presentava ancora i segni della catastrofe.
Nonostante il lavoro, i propri impegni e la casa così malridotta i miei host parents si sono sempre dimostrati disponibili e mi hanno lasciato parecchia libertà.
L’Australia è una fuga nel passato: un passato di rapporti più sinceri e meno ipocriti di quelli che siamo abituati a vivere.

Dal 28 giugno al 30 luglio ho partecipato allo scambio giovanile organizzato dai Lions Club, con destinazione l’Australia.
Questo viaggio è stato all’altezza delle mie aspettative, mi ha permesso di visitare posti meravigliosi e di legare con persone davvero stupende. 
Per le prime tre settimane sono stata nella mia host family, da Peter e Silvia Poggio, che mi ha accolto a braccia aperte e a cui sono e sarò eternamente grata; mi hanno sempre presentato con fierezza a tutti i loro amici e famigliari e si sono sempre presi cura di me.

Dal 24 luglio al 17 agosto ho partecipato allo scambio giovanile organizzato dal Lions Club, che mi ha permesso di visitare il Taiwan e la Cina.
La mia esperienza è stata oltre ogni mia aspettativa, ho trovato persone fantastiche con cui ho legato moltissimo, che sono state compagne di avventura in luoghi dalla bellezza inimmaginabile. 
La prima settimana, che ho passato al campo di Kenting, è stata la più intensa: ho dovuto adattarmi al diverso clima, caldo e umido, le diverse abitudini, la lingua, le usanze, il cibo, e via dicendo. 
Inutile dire che tra le continue gite, le attività, e i miei nuovi amici, non avevo mai tempo per fermarmi a pensare a tutte queste cose che all'inizio mi erano sembrate impossibili.
Purtroppo alla fine del campo ho dovuto salutare alcuni dei ragazzi, ma molti li avrei ritrovati dopo qualche giorno a Pechino.
La seconda settimana l'ho passata nella host family a Fangliao, un paese rurale nel sud del Taiwan.
Avendo già legato sia con il mio host brother e la mia host sister, che erano al campo con me, che con la ragazza francese ospitata insieme a me, abbiamo passato dei giorni insieme che non dimenticherò mai. Dallo shopping a Kaohsiung, alle serate di karaoke, alle passeggiate al Kenting Night Market, abbiamo trascorso dei momenti insieme divertendoci come se ci conoscessimo da una vita intera. 

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