Nella mia vita non ho mai conosciuto un popolo così gentile, disponibile e generoso, qualità preziose che ho percepito sin dal mio arrivo in Giappone. Infatti, già con la prima famiglia ho trascorso momenti indimenticabili ed ho iniziato ad assaporare la cultura, le tradizioni, a visitare templi e ad assaggiare cibi tipici della cucina nipponica, in particolare della città dove mi trovavo, Himi. Non tutti i membri della famiglia sapevano parlare inglese, ma la barriera linguistica non è riuscita ad ostacolare la comunicazione tra di noi - che spesso utilizzavamo anche i gesti - anzi, proprio questa volontà da entrambe le parti di comunicare ha contribuito al rafforzamento del nostro legame. Infatti, dopo questi cinque giorni insieme è stato difficile dirsi "arrivederci".
Il secondo step dell'esperienza è stato un camp di 8 giorni svoltosi a Sabae, Fukui e Kyoto. Tanti i luoghi visitati che permettevano di respirare a pieno la secolarità dei monumenti e di una cultura straordinaria; tuttavia, non possono essere taciuti alcuni aspetti organizzativi sicuramente migliorabili.
Anche al camp la gente che ho conosciuto ha fatto la differenza.
Ho deciso di partecipare al Lions Club Youth Exchange Program per poter fare un’esperienza a mio parere unica ed indimenticabile.
Durante l’estate 2017 con la mia famiglia abbiamo deciso di partecipare allo stesso programma ospitando una ragazza texana.
In lei ho trovato un’amica e non abbiamo mai avuto problemi, sono stata contenta di averle fatto conoscere una parte del nostro Paese, della nostra cultura e siamo tutt’ora in contatto.
Quest’anno è stato il mio turno e tra le opzioni ho scelto di visitare il Canada.
Il mio viaggio è iniziato a fine giugno quando, da sola sono partita dall’aeroporto di Malpensa con destinazione Toronto; lì mi avrebbero accolto alcuni dei membri Lions Club che mi avrebbero portata dalla mia host family.
Dopo Turchia, Indonesia e India, tre settimane di pura avventura in una terra che mi piace definire magica e misteriosa
Il Messico è selvaggio e ospitale descrivendolo con un paradosso. Le alte montagne vestite di foreste e abitate da miliardi di specie sono la culla di un popolo coraggioso e devoto.
Il campo Paricutin, in Michoacan, è stato breve ma molto coinvolgente grazie alle varie esperienze che il gruppo ha vissuto; l’escursione sul vulcano che fa da prestanome al campo è stata per me la più affascinante. Il programma è stato molto ben organizzato e bilanciato tra visite, attività e relax.
Sono Emma, ho 17 anni e non so da dove poter cominciare a raccontare un’esperienza che per molti aspetti ha cambiato il mio modo di pensare e vedere il mondo.
Vorrei innanzitutto ringraziare la splendida organizzazione Lions Club per avermi permesso di partecipare all’iniziativa degli scambi internazionali, che si è rivelata per me non solo una splendida occasione per potermi cimentare nella comunicazione in lingua inglese con ragazzi provenienti da tutto il mondo, ma anche e soprattutto per poter imparare di più su culture e modi di pensare completamente diversi dai miei.
La mia host family, inoltre, ha accolto me e la mia amica finlandese come due figlie, permettendoci di vivere appieno la vita di una tipica famiglia Americana, esperienza che sono convinta abbia arricchito il bagaglio culturale di entrambe.
Insieme ai miei host parents, Janene e kevin, e host sisters, Janae e Mikaela, abbiamo vissuto esperienze indimenticabili, alcune più serie ed impegnative come visitare Mount Rushmore per vedere le facce dei quattro presidenti o fare hiking per scalare il monte Horsetooth (esperienza che ti lascia senza fiato da tutti i punti di vista, considerata la fatica impiegata e la meraviglia che ti pervade una volta arrivati in cima).
Ricordo ancora com’è iniziato. Un’insolita mite domenica di fine gennaio: ricevo una chiamata da un numero da me sconosciuto, ma non esito un attimo a rispondere.
Dopo i primi minuti di incredulità e sorpresa, capisco... sarei partita per gli scambi giovanili Lions!
Due cose erano chiare nella mia mente: Olanda, luglio 2018.
Ero perplessa perché le destinazioni da me inserite erano ben altre, ma al termine di questa esperienza, posso dire di aver trovato un Paese bellissimo!
Così decido di partire. Informo tutti, parenti, amici, professori; prenoto il volo e inizio a curiosare suinternet per capire cosa aspettarmi dall’Olanda. Prima della partenza contatto l’host family e i responsabili del campo per avere informazioni aggiuntive e più dettagliate, soprattutto sul clima che prospettava essere non proprio dei migliori!
Questo per me è stato il primo anno in cui ho avuto l’occasione di partecipare allo scambio e al campo giovanile Lions.
La meta che mi è stata assegnata è la Finlandia che prima di allora non avevo mai preso in considerazione come tappa di un mio ipotetico viaggio.
Quando mi hanno indicato la famiglia presso cui avrei alloggiato ho scoperto che abitava in campagna e in mezzo al nulla, alquanto lontana da qualsiasi centro abitato.
A primo impatto ho pensato che avrei potuto annoiarmi o non trovarmi bene poiché non ho mai vissuto un ambiente rurale essendo sempre vissuto in città.
Una volta lì, ho smontato tutti i miei preconcetti provando ‘’la vita di campagna’’ e non è stato poi così tragico come Esopo descriveva nella sua favola sul topo di campagna e quello di città.
Voglio iniziare a raccontare la mia avventura partendo dalla fine.
Dalla prima domanda che mi è stata posta dai miei genitori appena tornato in Italia. Una richiesta che fin da subito mi ha sconcertato, nonostante possa sembrare all’apparenza quasi di circostanza.
Lì, in quel momento mi è sembrato di non poter rispondere.
La domanda che mi è stata fatta è questa: Com’è andata l’esperienza in Danimarca? Ti sei divertito?
Nel trascorrere del tempo volano via gli anni, i giorni, i minuti, le ore.
A volte si ha nostalgia persino di quei secondi spesi a contemplare un orizzonte. 24/06-14/07/2018.
Tutto ha preso inizio quella domenica di giugno, quando ormai la scuola era terminata già da un po' e non stavo nella pelle per l'entusiasmo di partire ed essere accolto in una nuova casa. Sette ore nell'aeroporto di Istanbul, uno scalo non del tutto chiaro, vista la destinazione: Macedonia.
Tuttavia l'emozione era tale da prevalere sull'attesa, e ne è valsa decisamente la pena. Sin da subito la famiglia si è mostrata calorosa e disponibile nei miei confronti, questa è stata la tessera dominante in un mosaico di culture, gioie e vibrazioni.
Perché la mia esperienza è stata proprio un lucente mosaico sullo sfondo delle alture macedoni. Tre settimane sembravano una durata cospicua lontano dalla mia solita dimora, eppure la prima settimana è andata, una rapidissima eternità. Parlo di eterno perché è stato stupefacente comprendere quanti aspetti di una società distante dalla mia, nei modi e nei costumi, siano pervenuti ai miei occhi in una così breve durata. Stare a parlare di vita imbattendosi nel tentativo di rispondere a quelle domande esistenziali che spesso chiamiamo dogmi non è esattamente un'impresa facile da compiere. Talvolta può sembrare addirittura anti-produttivo. Nonostante ciò posso farmi ora portavoce di una delle vie più efficienti per intraprendere la missione: i viaggi.
Sono una Leo del distretto AB e questa è la mia seconda esperienza con gli scambi giovanili.
Sono passati esattamente quattro anni dalla mia prima esperienza in Messico, avventura che ha cambiato radicalmente la mia vita e il mio modo di vedere il mondo.
Grazie ai Lions ho acquisito una grande sicurezza in viaggio e una immensa capacità di abbracciare il mondo, condividendone con esso le culture, i cibi, le religioni, le lingue che ho il piacere di incontrare.
Quest’anno ho avuto la possibilità di partire per la Moldavia, una meta forse un po’ insolita ma che mi ha segnato positivamente.
This summer I got the chance to attend Italy Lions Emilia Camp and it was one of the best times of my life!
I got to meet wonderful people all around the world and when you spend 10 days together, you can have really good friendships.
Also I believe we had the best camp leaders. They made everything more fun. It’s such a good feeling to see that whenever you had a problem about the place or sleeping or accidentally twist your arm(), they have the same problems like you and they slept less than you and they are walking all the way up to the castle when you ankle is bad.
So they
It all begins on the 28th of June, the day when I flew from Bologna to Bodrum, Turkey.
From the very first moment I really loved the environment and the general mood in this place, everyone was always kind, energetic and friendly.
The group of us campers was composed of 14 people: four Italians and all the others came from different countries such as Spain, Belgium, Lithuania, Hungary, Serbia etc. In addition, because of all the differences we had, we all became very good friends in the first days.
The first 3 days of the camp were organized in a Hotel right next to the shore in Bodrum; the place was amazing and we had lots of fun even in those first moments. In a normal day, we would have, at first, a swim in the pool of the Hotel, then we would go on the beach to play some sports or games out in the sea and, in the evening, the camp leaders would bring us around the city centre to enjoy the “night life” in Bodrum.
Dal 24 luglio al 16 agosto di quest’anno ho avuto la possibilità di effettuare per la prima volta uno scambio giovanile in Taiwan ed in Cina grazie ad un’imperdibile opportunità offertami dal club dei Lions.
Nonostante non avessi mai davvero pensato di visitare la Cina, non ho esitato neanche per un attimo ad accettare questa proposta, conscia di quanto potesse essere speciale tale esperienza e di quanto potesse arricchirmi culturalmente. Il 24 mattina all’alba ho preso il primo dei quattro voli che mi avrebbero portato all’aeroporto di Kaohsiung, dove sono arrivata dopo ben 33 ore di viaggio.
Ad accogliermi c’era uno dei responsabili del club Lions di Taiwan e la mia host family, composta da Mia, una ragazza della mia età, sua madre e la sua sorellina più piccola
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Non è facile contenere in poche pagine tutto ciò che questa indimenticabile esperienza ha significato per me, tre settimane di vita intensa, piena, ricca di emozioni, di storie, di racconti, di esistenze che sono entrate in contatto, alcune addirittura in collisione, con la mia, lasciando un segno indelebile.
I ricordi si accavallano e le sensazioni provate rinascono nel cuore e nella mente: sia la prima settimana passata in famiglia che le due settimane di camp sono state meravigliose.
Il 19 luglio mi sono ritrovata catapultata insieme ad altri 4 italiani ed una francese nell’aeroporto di Jakarta in Indonesia con una valigia enorme ed un carico di adrenalina non indifferente.
È stata la prima volta che mi sono spinta così lontana da casa e l’ho fatto senza pensarci più di tanto.
Già all’aeroporto di Jakarta si comincia a percepire quello che è il “mood” indonesiano.
Mi ha infatti colpito il forte odore di spezie (che hanno tormentato il mio povero stomaco per tutto il viaggio) e gli abitanti del posto che ancora prima di incontrare le nostre famiglie ci chiedevano foto e ci gridavano “CANTIK” che significa “bellissima”.
R omania:
O riginal
M ajestic
A wesome
N ice
I nteresting
A dventurouse
Last summer I spent two weeks in Romania. If I must use only one word for describing my experience, I’m saying: AMAZING. When I discovered that I was supposed to go there, I didn’t expect that: this nation is full of beautiful views, a lot of amazing cities and wild landscapes. I stayed in a beautiful host family, Balan’s family, they were fantastic, and they considered me as a real member of the family.
"A Journey is best measured in friends, rather than miles" (Tom Cahill).
Credo che questa frase descriva perfettamente quello che ha significato per me il South Dakota, lo stato americano che ho avuto l’opportunità di visitare quest’anno con il progetto degli scambi giovanili Lions.
Se davvero il viaggio va misurato tramite alle persone che ho incontrato e conosciuto, allora questa esperienza è stata speciale e indelebile.
La mia permanenza negli Stati Uniti si è divisa principalmente in due momenti: due settimane in famiglia e una settimana di Lions Youth Exchange Camp.
Ho trascorso le mie due settimane in famiglia a casa di Jody (membro del Sioux Falls Downtown Lions Club) insieme a Daniela, l'altra ragazza italiana anch’essa ospite a casa sua; con Daniela ho legato fin dal primo momento e credo che questo legame durerà per tanto tempo.
Jody è sempre stata molto disponibile con noi ed ho apprezzato che già durante il primo giorno di ci ha fatto partecipare ad un pranzo organizzato dal gruppo Lions di cui lei fa parte; è stato solo l’inizio di una serie di iniziative che hanno accompagnato le attività di svago: abbiamo, infatti, avuto la possibilità di partecipare attivamente a importanti progetti dei club Lions locali come lo screening visivo gratuito per i bambini e la pulizia e divisione degli occhiali che vengono raccolti per poi essere dati in beneficienza.
Samba, carioca, carnevale, futebol, spiagge e estate perenne. La maggior parte delle persone pensa a questo quando sente la parola “Brasile”, ma la verità è che c’è molto altro, esiste un Brasile inaspettato e tutto da scoprire.
Quest’estate, a luglio, ho avuto la fortuna di partecipare per la terza volta al programma di scambi giovanili organizzato dal Lions Club e sono stata nel sud del Brasile, in particolare a Porto Alegre e in diverse città dello Stato di Rio Grande do Sul.
Una volta assegnata la destinazione, mi è stata data la possibilità di scegliere tra il camp e la famiglia nello Stato di Sao Paolo o nel profondo sud, ho scelto il secondo perché mi incuriosiva conoscere una parte meno turistica e meno famosa e posso dire di non essermi per niente pentita!