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Questo camp non mi ha dato solo emozioni, ma anche esperienza.
Ho avuto la possibilità di scoprire una parte di mondo a me totalmente sconosciuta.
Avendo la possibilità di provare così tanti tipi di attività, e non soltanto le più famose mete o le attrazioni studiate apposta per i turisti, sono riuscito a sviluppare la mia personale opinione riguardo al posto e ai suoi abitanti, senza essere una sorta di consumatore passivo.

Lo scorso dicembre ho partecipato ad un viaggio di scambio giovanile in Giappone.
Durante il mio soggiorno di tre settimane sono stata ospitata da quattro famiglie. La famiglia Ootake gestisce un hotel/spa, ho trascorso tre notti in una delle loro stanze ed è stata una bellissima esperienza. La camera era in tipico stile giapponese con un futon e pareti in carta di riso.

Mi chiamo Dario Pettico e sono un Leo. Nel mese di gennaio ho partecipato allo scambio e al campo giovanile Lions in India, precisamente ad Assam, stato localizzato al nord est del subcontinente indiano. È stato il primo campo Lions a cui ho preso parte, nonché la prima visita in India.
Ammetto con tutta onesta di essere partito dal mio paese di origine con una scarsa conoscenza della cultura del paese che mi avrebbe ospitato, ma con tanta voglia di imparare cose nuove da una cultura così differente. Posso dire oggi che le mie aspettative si sono concretizzate.
Nella mia esperienza ho avuto il piacere di approcciarmi ad una realtà che mi è parsa come un mosaico di diverse culture e religioni. Assam ha davvero molto da offrire. Basti pensare alle esperienze che concretamente ho vissuto, come i pellegrinaggi, i safari, le crociere sul possente Brahmaputra, le visite ai vasti giardini del tè e alla più antica raffineria dell'Asia. È sinonimo di suggestiva bellezza naturale, abbondante fauna selvatica, immacolati giardini del tè, incredibili crociere fluviali, monasteri venerati, bella gente.

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Era importante che io capissi quel concetto, lo vedevo dalla loro insistenza nel tentare di spiegarmelo. Azzardavano una parola in inglese, immediatamente seguita da altre per me incomprensibili in giapponese, poi una pausa, un sospiro di frustrazione. Odiavano non riuscire ad esprimersi ed a comunicare con me. “Omotenashi”, mi ripeteva per l’ennesima volta, indicando prima lui, poi sua moglie, poi le mura della casa in cui eravamo e infine me. “Omotenashi”.

La traduzione che mi suggeriva il mio cellulare era ospitalità. “Hospitality?”, chiedevo loro. “No, no hospitality. Omotenashi”, ripetevano di nuovo scandendo ancora meglio le sillabe.

Finalmente capii che mi trovavo di fronte ad un’altra parola intraducibile. Una parola che racchiude radici culturali talmente profonde che non può essere compresa da un traduttore automatico. E nemmeno da qualcuno che non sia mai stato accolto in una casa giapponese. Sorrisi, ripensando ai tentativi di pochi mesi prima delle persone che avevo conosciuto in Brasile di farmi capire il profondo significato della parola “saudade”, anch’essa intraducibile in italiano. Mi aveva affascinato come una semplice parola poteva contenere le emozioni che vivere il Brasile provoca.
E ora, di nuovo, era sufficiente una parola.

Hello! My name is Kaitlin Coughran and I live in Australia from a city called Lismore.
I took place in the International Lions Youth Exchange Programme for six weeks adventuring to Europe in 2016 from December to mid-January.
The places I visited were Italy, Germany and London, both amazing places with lots of history.
I found out about the Youth Exchange through a family friend and couldn’t pass this amazing opportunity, so I applied.

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I really loved my time in Italy! I had two families, the Ricotti family in Campagnano and the Zanti family in Carpi.
It was amazing that my hosts were so generous with their time and love, making me feel right at home.Both took me to many places that were a fair drive away so that I was able to see more of your country, which I really appreciated. All the food I ate (and there was a lot!) it was all delicious and I tried such a range of Italian food.
They were also more than happy to share their language and culture with me, and to introduce my to family and friends which just made my stay even better.
It was great with the Ricotti family to be shown around other places by some of the Lions club members, and to also attend one of their club meetings (even though it was just a casual one!). It was very thoughtful of them to organise the Leo’s outing for us so we could talk to some younger people, that was a really fun night and it was lovely to make that connection.

My stay in Italy began in Milan, where I was hosted by a lovely family In Saronno for about 10 days.
We got along perfectly from the very beginning and they had already planned many sightseeing trips and tours for me.
Together with the mother, sister and brother, we went to food clubs and restaurants where we tried some traditional Italian foods, and we visited famous landmarks such as the Duomo of Milan, and ‘la galleria di Vittorio Emanuele II ‘.

Hello! 
My stay in Italy was amazing and I have nothing to complain about.
I was completely welcomed into the family and felt very comfortable. T
he winter camp was very enjoyable and we were all so lucky to be shown such amazing things!  
Thankyou for everything,

Hello,
My stay in Italy was amazing. My host family was lovely, very funny, warm and inviting. I felt just like part of the family especially during the Christmas period. Day trips to Naples and Bari were great to see the famous cities from a locals perspective.
The camp was in a perfect location and was a great time to meet other international friends. The activities were fine - possibly too many archeological sites and museums. There could be more engaging experiences for young people such as more travelling to other towns or events other than to see cathedrals or museums - which were interesting yet overdone in my opinion. The places where we ate were spectacular. All the camp organisers were great leaders and very nice people.

Thankyou for this incredible experience, it was amazing


Mi chiamo Ilenia Musto e ho trascorso 3 settimane nella Prefettura di Nara, in Giappone.
E’ stata un’esperienza fantastica, che ricorderò per sempre!
Sono partita il 14 Dicembre dall’aeroporto di Bari Palese e sono arrivata il giorno 15 all’aeroporto di Osaka e subito ad aspettarmi c’erano due membri del Lions Club di Nara e la mia Host Mom.
La mia prima famiglia è stata molto gentile e disponibile e anche se non parlavano molto bene l’inglese mi sono sentita subito a mio agio. Mi hanno fatto visitare tantissimi luoghi tra cui il parco di Nara con tantissimi cervi, il Todaiji, Osaka e gli Universal Studios e ho indossato per la prima volta il Kimono, un’esperienza unica!

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Per quanto mi dolga ammetterlo, il giorno in cui mi hanno proposto l’esperienza degli Scambi giovanili in Malesia, non ne sono rimasto molto entusiasta.
Sebbene conscio del fatto che tale offerta sarebbe stata da considerare come un grande privilegio, il fatto che la Malesia non figurasse fra le destinazioni da me prescelte, aveva reso incerte le mie aspettative.

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Hello all!! I finally made the video that i was talking about and wanted to share it with you guys :)

It's crazy to think that last we saw each other was one and a half month ago and i have really started to miss you all. I continue to miss you all and hopefully see you in the future :)

Love from Oliver <3  

 

Today, as the year ends, and I reflect upon all the beautiful things that happened to me, I realise that travelling to Italy was undoubtedly the best thing so far. 
To all the people who gave me this opportunity, thank you sooo much! 
And to all the happy and likeminded souls I met along this journey of ours, there's no one like you, and I'm glad you contributed to making this such a beautiful year for me! 
Wishing alllll you crazy people around the world, A HAPPY NEW YEAR!!!
Hope to see you soon!  
Love,
Aashi

Le ragazze sono state ospiti delle famiglie Zanti, Nasi e Gaddi di Carpi dal 10 al 20 Dicembre 2016 nella sessione invernale degli scambi giovanli:

Ne approfitto per darti il riscontro sull'ospitalità che abbiamo dato (io, Barbara ed un'altra famiglia carpigana) nelle settimane scorse alle ragazze australiane:
- entusiaste dell'esperienza;
- educate e collaborative;
- desiderose di conoscere persone e luoghi;
In buona sostanza le ragazze, pur avendo tre caratteri e personalità differenti, hanno dato un senso pieno e compiuto alla loro e nostra esperienza. Missione compiuta!!!

 

Quest’ estate ho avuto la possibilità di intraprendere un viaggio: destinazione Israele.
Inizialmente molti dei miei amici erano piuttosto spaventati considerandola una meta non troppo sicura; nonostante ciò ero decisa a partire.
Una delle migliori scelte che abbia mai fatto.

Ho visitato un paese stupefacente, e ogni giorno mi sono svegliata con il sorriso. Ho trovato una seconda famiglia e moltissimi nuovi amici, ho visto paesaggi mozzafiato e soprattutto ho realizzato il mio sogno, ovvero visitare questa nazione che mi era sempre sembrata una meta irraggiungibile poiché lontanissima.
Il giorno della partenza ero tranquilla, ma solo perché non sapevo cosa mi aspettasse. Per fortuna ho dovuto fare solo scalo a Francoforte ma per me che non ho mai viaggiato da sola, anche quella è stata un’avventura. Il secondo volo è durato nove ore e mezza, una vera e propria odissea. Appena sono scesa però il gentilissimo personale di terra, con tanto di cappello da cowboy, mi ha saputo dare una mano per giungere al ritiro bagagli. Questa frase contiene le due parole più significative del mio viaggio: gentilezza e cowboy, ma probabilmente saprò spiegarmi meglio in seguito. Ho riconosciuto subito la mia host family grazie alle foto che mi avevano inviato per mail; all’aeroporto ho conosciuto anche il responsabile del camp a cui avrei partecipato, Tony Prettegiani, e alcune ragazze provenienti da vari paesi. Tim e Gail mi hanno parlato di come in quei giorni ci fosse lo “Stampede”, ovvero un gigantesco festival che si svolge ogni anno a Calgary, o come preferiscono chiamarlo loro “The greatest outdoor show on earth”. Prima pensavo che in Canada ci fossero solo boscaioli ma mi sono dovuta ricredere, dato che nel Sud dell’Alberta si sentono tutti, profondamente, dei cowboy.

Mi chiamo, ho 17 anni e non faccio parte del Lions Club ma durante l’ estate 2016 ho avuto l’ occasione di partecipare agli Scambi Giovanili del Lions Club.
Il mio viaggio è iniziato il 26 Luglio quando ho conosciuto all' aeroporto Martina, un’ altra ragazza italiana che partecipava allo scambio. Insieme abbiamo affrontato un lungo viaggio in aereo con ben 7 ore di scalo a Instanbul dove abbiamo fatto amicizia con altri ragazzi partecipanti provenienti da diversi paesi europei. Dopo quasi 11 ore di viaggio siamo arrivati a Taipey City , capitale di Taiwan (denominata Isola Formosa) dove ci aspettavano le nostre famiglie ospitanti e i membri del Lions Club . Erano tutti molto accoglienti e non si scomodavano a fare conoscenza o chiedere informazioni sui nostri paesi d’ origine.

Lasciare tutto e partire per due settimane verso un posto mai visto, con persone che non conoscevo e affrontare da solo nuove avventure, con questo spirito ho iniziato quest’esperienza, emozionatissimo, e non nego, anche abbastanza spaventato. Prima d’ora non avevo mai fatto viaggi all'estero senza la mia famiglia, e inizialmente sono stato trasportato dalla paranoia di compiere questo viaggio in solitudine circondato da altri trentanove ragazzi che non conoscevano nemmeno la mia lingua e tantomeno i miei costumi; sono sempre stato una persona socievole, ma queste prospettive mi spaventavano.

E' stata la mia prima esperienza di scambi internazionali e voglio ringraziare i Lions per aver avuto questa opportunità che mi ha permesso di vivere un'esperienza bella e diversa rispetto alle usuali vacanze all'estero.
Devo dire che quando mi è stata comunicata la possibilità di andare in Serbia ero un pò titubante anche sentendo le reazioni dei miei amici e compagni di scuola. Sono contento di non aver dato peso a queste opinioni e di aver seguito chi, come i miei genitori, mi ha incoraggiato in questa scelta.
Il giorno di ferragosto sono arrivato a Belgrado e ho trovato ad attendermi i miei host parents che mi hanno portato alla loro casa a Novi Sad; il mio host brother Luka è arrivato nel pomeriggio di ritorno da una vacanza in Grecia.

Quando mi sono iscritta al concorso a scuola, non avrei mai creduto di poter vincere un primo posto. Forse perché non ne ho mai vinto uno, forse perché pensavo che qualche studente del linguistico ce l'avrebbe fatta sicuramente meglio di me.
Eppure, qualche mese dopo, la prof responsabile del progetto mi ha incontrato sulle scale dicendomi: “you go!” e finchè non è stato giugno ho faticato a credere all'idea di andare in Finlandia.
Perchè la Finlandia? Nelle mie preferenze c'erano Finlandia, Svezia e Norvegia: volevo vedere la “grande natura”, quella “wilderness” che tanto amano i poeti inglesi ed americani in particolare. Quella che noi abbiamo,ma in modo radicalmente diverso.

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