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Mi chiamo, ho 17 anni e non faccio parte del Lions Club ma durante l’ estate 2016 ho avuto l’ occasione di partecipare agli Scambi Giovanili del Lions Club.
Il mio viaggio è iniziato il 26 Luglio quando ho conosciuto all' aeroporto Martina, un’ altra ragazza italiana che partecipava allo scambio. Insieme abbiamo affrontato un lungo viaggio in aereo con ben 7 ore di scalo a Instanbul dove abbiamo fatto amicizia con altri ragazzi partecipanti provenienti da diversi paesi europei. Dopo quasi 11 ore di viaggio siamo arrivati a Taipey City , capitale di Taiwan (denominata Isola Formosa) dove ci aspettavano le nostre famiglie ospitanti e i membri del Lions Club . Erano tutti molto accoglienti e non si scomodavano a fare conoscenza o chiedere informazioni sui nostri paesi d’ origine.

Lasciare tutto e partire per due settimane verso un posto mai visto, con persone che non conoscevo e affrontare da solo nuove avventure, con questo spirito ho iniziato quest’esperienza, emozionatissimo, e non nego, anche abbastanza spaventato. Prima d’ora non avevo mai fatto viaggi all'estero senza la mia famiglia, e inizialmente sono stato trasportato dalla paranoia di compiere questo viaggio in solitudine circondato da altri trentanove ragazzi che non conoscevano nemmeno la mia lingua e tantomeno i miei costumi; sono sempre stato una persona socievole, ma queste prospettive mi spaventavano.

E' stata la mia prima esperienza di scambi internazionali e voglio ringraziare i Lions per aver avuto questa opportunità che mi ha permesso di vivere un'esperienza bella e diversa rispetto alle usuali vacanze all'estero.
Devo dire che quando mi è stata comunicata la possibilità di andare in Serbia ero un pò titubante anche sentendo le reazioni dei miei amici e compagni di scuola. Sono contento di non aver dato peso a queste opinioni e di aver seguito chi, come i miei genitori, mi ha incoraggiato in questa scelta.
Il giorno di ferragosto sono arrivato a Belgrado e ho trovato ad attendermi i miei host parents che mi hanno portato alla loro casa a Novi Sad; il mio host brother Luka è arrivato nel pomeriggio di ritorno da una vacanza in Grecia.

Quando mi sono iscritta al concorso a scuola, non avrei mai creduto di poter vincere un primo posto. Forse perché non ne ho mai vinto uno, forse perché pensavo che qualche studente del linguistico ce l'avrebbe fatta sicuramente meglio di me.
Eppure, qualche mese dopo, la prof responsabile del progetto mi ha incontrato sulle scale dicendomi: “you go!” e finchè non è stato giugno ho faticato a credere all'idea di andare in Finlandia.
Perchè la Finlandia? Nelle mie preferenze c'erano Finlandia, Svezia e Norvegia: volevo vedere la “grande natura”, quella “wilderness” che tanto amano i poeti inglesi ed americani in particolare. Quella che noi abbiamo,ma in modo radicalmente diverso.

Dopo mesi e mesi di lunga attesa, arriva il giorno della partenza, 09/07/2016, un giorno che non dimenticherò mai. Dopo circa 15 ore di volo in compagnia di due ragazzi italiani, arrivo all'aereoporto di Porto Alegre, Brasile. Abbiamo subito che capito che il Brasile non è solo Spiagge immense, uccelli esotici, brasiliane in costume e sole, perchè al nostro arrivo abbiamo trovato il freddo "invernale" 
Quando siamo atterrati ad accoglierci c'erano le nostre host families, le strade di noi italiani si sono separate. La mia host family mi ha subito portata a fare una visita veloce della città di Porto Alegre, abbiamo cenato in un centro commerciale e dopo 4 lunghissime ore di viaggio finalmente arrivo a casa, nella città di Passo Fundo. 

Mi chiamo Silvia Barbato e quest’anno ho avuto la grande opportunità di visitare il Giappone.
Un paese così lontano da noi, con cultura e tradizioni completamente differenti, ma allo stesso tempo misteriose e affascinanti.
Sono partita il 14 luglio e dopo quasi 24h di viaggio sono finalmente atterrata a Sapporo, la capitale dell’isola più a nord, l’Hokkaido.
All’aeroporto ho trovato ad accogliermi la mia host-family con alcuni membri dei Lions.
La prima famiglia mi ha fatto sentire parte di loro e, inaspettatamente, parlavano tutti molto bene l’inglese poiché la mia host-mother era originaria di Singapore. Abbiamo fatto lunghe chiaccherate che spesso duravano ore e la maggior parte delle cose su quello che per me era un nuovo mondo me le hanno insegnate loro.

23 luglio, si parte! Direzione Praga, Repubblica Ceca.
Le hostess hanno già iniziato a parlare una lingua incomprensibile ma io sorrido e siedo al mio posto, allaccio la cintura e inizio a guardare fuori dal finestrino. Pensavo: ma dove sto andando? L’unica cosa che conosco riguardo la Repubblica Ceca è … ah no, non ne so nulla!
I passeggeri del volo erano per il 50% spagnoli, per l’altro 50% cinesi e poi la sottoscritta. Decolliamo ed atterriamo nel giro di un’ora e all’aeroporto c’è già la mia host family che mi aspetta, con un cartello di benvenuto in mano e un sorriso enorme sul volto.
La mia famiglia abita a quattro ore di auto da Praga, quindi contavo moltissimo sul fatto di poter rimanere in città il giorno stesso. Fortunatamente suppongo di aver trovato la migliore famiglia che poteva capitarmi perché fin da subito hanno iniziato ad esaudire, inconsapevolmente, molti dei desideri che avevo per quella settimana di permanenza con loro.

Salve, mi chiamo Ariah Perez e quest’anno, durante il Campo Apulia 2016 organizzato dal Lions Club International, ho rappresentato gli Stati Uniti d’America. È stata la mia prima volta in Italia e sono stata molto onorata di poter sperimentare la cultura, il cibo e la storia a cui gli italiani tengono molto.
Tra le cose memorabili di Puglia e Basilicata ci sono il cibo, le bellezze storiche e più di tutto le preziose esperienze che non dimenticherò mai.
Un magnifico ricordo che ho portato a casa con me è il cibo straordinario. Ho imparato in fretta, dalla famiglia che mi ha ospitato, che i pomodori, la mozzarella e l’olio d’oliva sono tutti prodotti base nel Sud Italia. Alberi d’ulivo e vigne crescono dappertutto in Puglia. La Dispensa del Salento ha donato ai componenti del nostro campo bottiglie d’olio d’oliva personali. Il giorno che siamo arrivati a cucinare pasta e frutti di mare, che si trovano comunemente in Salento, abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare l’olio d’oliva. Ne ho amato il gusto così tanto che ho finito per versarlo sull’intero piatto. Se da una parte sono stata molto attratta dai sapori sprigionati dall’olio ho tuttavia una vera passion per i dolci. Il mio dolce preferito è stato il krapfen. Ho amato molto il krapfen, per la dolce crema all’interno e lo zucchero spolverizzato sulla parte esterna.
Nel Salento lo si può trovare in ogni bar o pasticceria. 

Non so se le parole e le foto possono bastare a descrivere quella che è stata forse la più bella esperienza della mia vita. Il Giappone, il paese del sol levante , la terra dei samurai , un luogo che non avrei mai pensato di riuscire a visitare, essendo così lontano da noi.
Eppure è stato possibile non solo visitarlo ,ma anche viverlo e non posso far altro che ringraziare il Lions Youth Exchange Program per questa meravigliosa opportunità! Ricordo ancora quel fatidico 10 luglio che aspettavo da mesi: era il giorno della partenza.
Dopo interminabili ore di volo e tre aerei finalmente arrivai ad Osaka. Io e Giuditta, la ragazza con cui ho affrontato il viaggio, siamo state accolte in aeroporto dai Lions locali,che, sebbene non sapessero parlare quasi per nulla l'inglese, hanno cercato di farci sentire a nostro agio e molto gentilmente ci hanno accompagnato in treno fino alle città delle nostre rispettive famiglie. Durante la mia permanenza in Giappone sono stata ospitata da tre differenti famiglie appartenenti a due Lions Clubs ( la prima al Club di Nankoku, le altre due al Club di Konan).

Sono Concetta Cuoco una ragazza di diciassette anni che insieme ad altri nove italiani hanno partecipato quest’anno al programma degli scambi giovanili dei Lions in California.Era in parte un’esperienza nuova, nonostante avessi già partecipato a questo programma viaggiando in Finlandia.
Quest’anno era diverso, era la prima volta che uscivo dall’Europa, mi attendeva la California.
All’inizio ero spaventata, un viaggio lungo, una cultura diversa, nuove persone da conoscere, ma ero comunque stimolata nel fare nuove conoscenze. Il programma prevedeva cinque settimane di cui le prime due in famiglia, la terza in un campo e le ultime due di nuovo in famiglia.
Le prime due settimane sono trascorse tranquillamente, dove si alternavano giorni trascorsi con la famiglia a giorni organizzati con parte degli altri ragazzi che avrebbero partecipato al campo in parchi divertimento o città importanti dell’area in cui eravamo.

Grazie allo scambio culturale del Lions Club ho avuto la possibilità di conoscere molte persone speciali.  
C'era una valida organizzazione in entrambe le famiglie da cui sono stata ospitata.
Nelle due prime settimane mi sono trovata molto bene e i signori (...) sono stati cordiali con me facendomi partecipe di tutte le loro tradizioni in un vero scambio culturale e facendomi anche conoscere la realtà del loro Lions Club.  
Al campo di Teresita Pines ho avuto la possibilità di instaurare un buonissimo rapporto con gli altri ragazzi italiani con i quali spero di potermi reincontrare. 
Con la seconda famiglia è andata altrettanto bene.
Erano tutti disponibilissimi a farmi visitare qualsiasi posto volessi vedere e con loro ho avuto la fortuna di scoprire il mondo dei ragazzi californiani.
Grazie agli scambi giovanili del Lions Club, quindi ho trovato tanti nuovi amici nel mondo.
Ancora grazie

Quest'estate,cinque settimane di "Californian dream" un sogno appunto, di cui ora non rimangano che un fitto album di fotografie e ogni scontrino, ogni biglietto, ogni programma gelosamente custodito, quasi per non lasciare i ricordi sfilacciarsi e svanire nel tempo.Ho scoperto in poco più di un mese che il "Golden State" non è solamente un paradiso di spiagge e palme sottili, di surfisti e lucido oceano, ma possiede un'anima di grandi foreste, montagne e villaggi sperduti. Proprio in uno di questi paesini persi tra i boschi nord-californiani ho vissuto per le due prime settimane della mia esperienza americana. Non mi sono svegliata ogni mattina tra le follie di Las Vegas o i grattacieli di San Francisco bensì tra il profumo della California dei cercatori d'oro.
La mia famiglia americana era semplicemente composta da un'anziana e graziosa signora adoratrice di Bruce Springsteen e della pittura ad olio, ma attiva e moderna come una ventenne.

Il mio viaggio è stato fantastico...un'esperienza bellissima e soprattutto educativa.
Le prime settimane è stato un pò difficile ambientarsi, anche se avevo già fatto questa esperienza in passato,è sempre difficile ritrovarsi da un momento all'altro in un altro paese,dove non conosci nessuno,dove la vita è completamente diversa e la lingua non è la tua...ma grazie all'aiuto delle mie famiglie sono riuscita a trovare le forze e le energie per godermi un paese così bello.
La mia prima famiglia è stata davvero fantastica...era una famiglia di dieci figli e mi ha trattata come se fossi una di loro,erano veramente uniti e mi hanno amata tanto...non mi hanno potuto portare in molti posti perché erano molto impegnati con i figli ma è stato comunque bello stare con loro!!
Ora ci siamo tenuti in contatto e dovrebbero venire presto in Italia da me!!

Io, come molti altri studenti, ho partecipato al programma di scambio culturale in California.
Ho visto i luoghi più famosi e belli della California, sia da un punto di vista naturale che di interesse culturale.Ho trascorso 5 settimane così distribuite: 2 nel nord della California, presso la famiglia (…) di Auburn vicino a Sacramento, una nel campus di Teresita Pines con gli altri ragazzi dello scambio e altre due nella famiglia di (…) a San Diego, Vicino a Los Angeles.
Secondo me è stata una grande esperienza e la consiglierei a qualunque mio coetaneo. 
L’unica pecca dell’organizzazione è stata che, durante la permanenza nella prima famiglia, non ho avuto occasione di incontrarmi con molti altri coetanei né con i ragazzi dello scambio che, invece, sebbene dislocati in diverse famiglie, si vedevano spesso tutti insieme per visite organizzate e anche per vari barbecue.
Probabilmente avrei gestito diversamente la stessa situazione se si fosse verificata dopo aver incontrato i ragazzi al campus.
Per il resto è andato tutto bene; il campo era un po’ spartano ma ci siamo tutti adattati bene; la cosa più singolare era trovarsi nella civiltà più tecnologica al mondo e non poter usare né cellulare né computer! Nella seconda famiglia di San Diego, sebbene un po’ distante dalle altre famiglie ospitanti, che infatti erano tutte attorno Los Angeles, c’erano insieme a me anche due ragazzi: uno Svizzero ed un Tedesco, con i quali mi sono trovato molto bene e ho trascorso momenti piacevoli sia in casa che visitando luoghi limitrofi.
I Lions, per tutto il periodo hanno organizzato incontri e gite ricevendo il pieno gradimento di noi ragazzi. Un possibile miglorameno dell’organizzazione per i futuri scambi, potrebbe essere, dove possibile, riunire due o più ragazzi, di diversa nazionalità, nella stessa famiglia o in famiglie piuttosto vicine in modo da scaricare i Lions dall’onere dell’organizzazione e allo stesso tempo favorire l’autonomia dei ragazzi che in due o più potrebbero organizzarsi per diverse iniziative.

Tra gioia e timore per il lungo viaggio, prima del previsto e’ arrivato il 7 luglio, giorno della mia partenza per la California.
Prima tappa: il nord, Ferndale precisamente.
Appena arrivata, la mia host family mi e’ sembrata molto ospitale, pensavo di dover passare 2 settimane bellissime…..ma purtroppo non e’ stato proprio cosi’.
La maggior parte del tempo sono stata in casa a vedere film!
Le mie uniche uscite erano gli incontri con le girl scout di cui si occupa la mia host mum per due pomeriggi a settimana.Il mio ricordo piu’ bello: il secondo weekend. Il venerdi sera siamo andati al bowling e il sabato mattina siamo usciti un po’ da questa piccola citta’ e finalmente ho visitato un po’ di California.
Non credo che sia stata ospite di persone cattive, ma non posso neanche dire che sono stata molto bene, non mi sono sentita membro di una famiglia. Ognuno continuava la sua vita, prendeva le sue decisioni senza preoccuparsi della mia presenza, senza chiedere il mio parere. E purtroppo anche le chiacchierate sono state molto rare.Per fortuna il resto del  mio soggiorno californiano si è rilevato molto migliore.

Ecco un breve resoconto della mia vacanza!
Per prima cosa volevo ringraziarla per essere riuscito ad organizzare una cosi bella esperienza in un posto altrettanto accogliente ed amichevole!
Le famiglie che mi hanno ospitato sono state veramente gentili e simpatiche, molto disponibili e cordiali, sopratutto la seconda!  Ogni giorno avevamo sempre qualcosa da fare e ci hanno portato in giro per mezza California! Devo dire che sono stati proprio perfetti, ma dalla loro avevano ben 14 anni di esperienza,così mi hanno raccontato!
Anche la prima famiglia non è stata da meno, unica pecca: la troppa preoccupazione e la paura che potesse succederci qualcosa li ha resi troppo apprensivi  lasciandoci poca libertà!
La sola cosa spiacevole è stato il campus! purtroppo!  

L'esperienza in California è stata fantastica, non c'è un giorno che non vorrei rivivere! Entambe le famiglie erano ottime, gentili e disponibili, curiose di conoscere le nostre abitudini e cosa c'è di diverso in Europa.
Ogni giorno avevamo attività spesso fatte con gli altri ragazzi, quindi sempre in compagnia.
Le prime settimane ero l'unica italiana con altre 5 ragazze tutte di nazionalità diverse, i primi gironi è faticoso, ma subito con l'inglese si prende la mano e a Milpitas, vicino a S.Francisco ho passato giorni fantastici.
Lo stesso vale per la seconda famiglia a Los Angeles, dove c'era anche un altra ragazza norvegese. Ci hanno anche portato 3 giorni a Las Vegas dove avevano un altra casa. Mi sono trovata davvero bene anche con loro, sempre disponibili e gentili; è stato bello sentirsi come membri della famiglia.
Per quanto riguarda il camp era un pò forzato,le camere molto spartane, pieno di regole e orari da rispettare, alcune ragazze si sono un pò lamentate perchè l'han trovato noioso, ma essendo il nostro gruppo di italiani numeroso, mi sono davvero divertita e sono stata bene, sono nate molte amicizie che ancora proseguono, e devo dire che ci tornerei anche subito! =)

Le prime due settimane ho alloggiato  in una cittadina di nome Pleasenton nei pressi di San Francisco. Lla famiglia e stata molto accogliente, gentile e disponibile infatti con loro ho potuto visitare varie parti della California come Senoma e Santa Cruz.. mi hanno dato la possibilita di divertirmi portandomi in parchi acquatici, naturali e in spiaggia.
Dopo due settimane, come da programma, mi sono spostato insieme agli altri ragazzi al campo nel deserto; anche li mi sono divertito molto grazie alle nuove conoscenze e alle attivita del campeggio, inoltre la mensa del campeggio serviva piatti molto buoni.
Dopo questa settimana mi sono spostato a San Diego insieme ad altri due ragazzi giapponesi. Anche qui ho trovato una buona accoglienza e ho avuto la possibilità di visitare la citta  in tutta la sua bellezza: spiaggia, centro citta.
La ringrazio per avermi dato la possibilita  di partecipare a questo viaggio sicuramente utile al mio inglese.

"california here we came..." o forse è meglio scriverla al passato? eh già..proprio al passato...ma no, dai, è meglio ricordare tutto come appena successo.
Il 7 luglio '07 con un ansia assurda addosso mi sono imbarcata da Venezia con mio cugino e la Vale verso.....FRANCOFORTE! dove abbiamo incontrato altri ragazzi italiani e insieme siamo approdati a San Francisco. Dopo qualche problema con i passaporti, o meglio con UN passaporto, finalmente siamo andati a prendere il pulmino che ci avrebbe portato alle nostre famiglie. 
Con la Giulia e l’Ilaria siamo andate a Penn Valley (sopra Sacramento), dove il giorno dopo ci ha raggiunto anche Mario. 

Vorrei innanzitutto ringraziare il Lions club per l'opportunità che mi ha dato di visitare la California e di vivere un'esperienza fantastica!
La mia prima famiglia, Richard e Flo, era fantastica..  hanno fatto ( a me e a Giulia Chiappa) visitare quasi tutta la California del nord; ci hanno portato a S. Francisco per due giorni, ci hanno portato sul lago Taho e su molti altri laghi; ci hanno fatto fare sci d'acqua, wakeboarding, golf e una sera abbiamo giocato a bocce con i loro amici. Ci siamo diverite molto e siamo rimaste in contatto con loro.. sono delle persone splendide e cercavano anche di imparare l'italiano.