Il mio sogno è sempre stato quello di visitare posti nuovi, ma devo ammettere che, quando ho saputo dove sarei andata, ero un po’ preoccupata…
Insomma Israele, lo sanno tutti, non è il posto più sicuro al mondo; considerando, però, quello che sta succedendo un po’ dovunque, nessun posto in realtà lo è…
Quindi perché non partire?
Ed è stata la miglior decisione che potessi prendere!
Questo programma Campi & Scambi Giovanili Lions era un’assoluta novità e non sapevo cosa aspettarmi, ma l’ansia che provavo io era niente in confronto alla preoccupazione di mia mamma e tuttavia sono partita.
I would tell you what I felt during my Lions Exchange in South Dakota, in the middle of the States.
After a long trip (I missed a flight too), I arrived in Sioux Falls where I met my host family.
They were so polite and helpful with me, but at the end of my trip I can say all the American people are very friendly unless you're not American: I think meeting people with a different points of view and habits is one of the best reason I chose to take part at this exchange.
Sono ormai finite le settimane del Lions Youth Exchange, nel mio caso in Austria,
Sono state 3 settimane che porterò sempre con me in futuro: ho incontrato persone fantastiche che spero di rivedere in futuro.
Non si può essere sempre d’accordo con chiunque, l’impressione era che comunque si stesse tentando di mettere da parte le controversie e provare sempre a costruire un rapporto, se non per amicizia quantomeno per proseguire nell’esperienza in modo sereno.
È una meta molto particolare, inusuale e per questo unica e sono molto contento di aver avuto questa opportunità.
Sono state due bellissime settimane: ho visitato luoghi molto belli e particolari, ho stretto amicizie con molte persone e ho potuto apprendere la cultura locale.
Ho trascorso i primi 4 giorni con il mio host brother Nikola, il quale mi ha fatto sperimentare nuove attività che in Italia non avrei mai provato, come ad esempio il paintball. Mi ha anche portato in barca con suo zio fino ad un’isoletta in mezzo al Danubio.
Inoltre ho passato una notte sul lungofiume, loro lo chiamano “Kej”, in cui i ragazzi si trovano per chiacchierare, trovarsi in compagnia. Gli amici di Nikola sono stati molto gentili con me, soprattutto perché si sforzavano di parlare inglese il più possibile.
There are people that leave you an unforgettable mark that will stay with you for all of your life.
The only thing that you can do when you run into them is trying to do your best to meet them again and let them sign you another time.
Quest'estate ho avuto la fortuna di recarmi in Olanda grazie alla vincita di una borsa di studio messa in palio dall’associazione Lions di Dalmine.
É stata la mia prima esperienza all'estero da sola; ero molto preoccupata: avrei incontrato ragazzi e ragazze di culture diverse e soprattutto lingue differenti; l’inglese, lingua che non conosco perfettamente, sarebbe stato l’unico strumento per comunicare.
Una volta atterrata in Olanda, all'aeroporto di Amsterdam, mi ha accolto la mia host family in modo molto caloroso e cordiale e tutte le mie ansie sono scomparse.
Sono ormai passate due settimane dal ritorno a casa e mi ritrovo qui, seduta alla scrivania, a cercare le parole giuste per raccontare quella che, non ti sto prendendo in giro, è stata l'esperienza migliore della mia vita.
Da cosa cominciare?
Quando ho scoperto che sarei davvero partita per l'Australia sono scoppiata a piangere, non riuscivo a crederci.
Poter visitare il Giappone è stato il mio più grande desiderio da quando andavo alle elementari e sapere che finalmente sarei riuscita a realizzarlo grazie al Lions Club mi ha fatto andare al settimo cielo. Questo per me non era un viaggio, ma era il sogno di una vita. Ero talmente agitata per la partenza che forse realizzai solo sull’aereo dove stavo effettivamente andando. Quando arrivai ad Osaka il 10 luglio non riuscivo a contenere il mio entusiasmo, tanto che mi misi a piangere dalla gioia davanti a quelle persone che erano lì ad aspettarmi. Non è stata la mia migliore presentazione ma ero troppo felice di essere lì.
Dal 7 luglio al 25 luglio ho partecipato allo youth camp organizzato dal Lions Club croato a Pola, famosa città della costa Istriana. Per 10 giorni ho partecipato ad un camp in un ostello poco distante dal centro cittadino, assieme ad altri ragazzi provenienti da Italia, Spagna, Francia, Germania, Danimarca, Turchia, Estonia, Israele, Hong Kong, Norvegia, Svezia e Paesi Bassi.
Quest’anno ho avuto l’opportunità di trascorrere 3 settimane in Turchia: 13 giorni a Izmir presso la host family Kulalı, composta dai genitori, il figlio di 16 anni e un delizioso cane, e 9 giorni nel camp a Kuşadası.
Il mio viaggio è iniziato il 9 Luglio. Ad accogliermi all’aeroporto c’erano il camp leader, tre ragazzi dello staff e la mia host family.
Subito dopo le presentazioni, ci siamo diretti verso casa a Güzelbaçhe, una frazione di Izmir. Nell’appartamento, molto grande e spazioso al primo piano di un condominio, ho avuto a mia disposizione un’intera camera con balconcino.
Voglio cominciare dicendo che il paese che mi era stato assegnato per questa fantastica avventura è l'Olanda, una settimana in famiglia e due nel campo "Holland's Crown Camp".
Nelle settimane precedenti al viaggio ero abbastanza preoccupata per ciò che avrei potuto trovare una volta giunta a destinazione.
Durante il viaggio però, la preoccupazione si è trasformata in emozione e non vedevo l'ora di conoscere la mia Host Family, residente in un piccolo paesino, Raalte.
In aereoporto la prima persona che ho incontrato è stato il mio Host-dad, mentre una volta giunta a casa ho conosciuto la mia Host-mum, il mio Host-brother e la mia Host-sister.
Sono stata molto fortunata perchè erano tutti molto cordiali e simpatici, e mi hanno subito fatta sentire parte della famiglia.
La mia avventura è cominciata il 13 luglio, quando presi il primo dei due aerei che mi avrebbero portato verso la mia destinazione: Guadalupe.
Devo essere sincera, in un primo momento non avevo idea di dove si trovasse quest'isola, ma è bastata qualche ricerca su internet per farmi capire che si trattava di un angolo di paradiso collocato nel bel mezzo del mare dei Caraibi. Emozionata cominciai a preparare e valigie e in men che non si dica arrivò il fatidico giorno della partenza.
Dopo circa 10 lunghe ore di volo atterrai nel piccolo aeroporto dell' isola in cui ad aspettarmi c'erano Mimi e John, una simpatica coppia che si prese cura di me per tutto il pomeriggio. Mi mostrarono Sant'Anna, una Delle più belle spiagge dell' isola, e il porto di Guadalupe, in cui ci fermammo a prendere qualcosa di tipico da bere e da mangiare.
I am an Italian student who has currently returned from her first trip in Canada. I had never been on an YCE program previously, and frankly I was quite scared on leaving.
This experience helped me mature personally and engage with different realities and cultures.
I had my family bringing me to the airport and God knows how much I have cried before stepping on the airplane. However these fears were soon to be swiped away during the travelling. Don’t get me wrong, the trip was everlasting, it took us 10 hours to arrive, and the company wasn’t of the best; however, as the further from the ground the plane got, the more my fears were being taken over by excitement.
Quest’anno, dopo aver conosciuto l’organizzazione Lions tramite la mia scuola, ho preso parte al mio primo scambio giovanile, destinazione Australia.
Nonostante io sia molto intraprendente e pronta alle avventure, all’avvicinarsi della partenza sentivo un pò di paura per ciò che avrei vissuto: 22 ore passate su più aerei, una nuova famiglia, una nuova cultura e una lingua diversa.
Tutte queste mie insicurezze si sono dissolte quando all’aeroporto di Milano ho incontrato gli altri ragazzi italiani che avrebbero intrapreso la mia stessa esperienza e loro che, dopo le prime tre settimane in famiglia, avrei ritrovato al camp Koala.
Da Milano Malpensa abbiamo volato fino ad Abu Dhabi e, dopo due ore di scalo, ci siamo divisi per prendere il secondo aereo che ci avrebbe portato in Australia, io ho volato fino a Melbourne. Quando sono atterrata ho subito incontrato la mia host-mum e la mia host-sister e, una volta a casa, ho conosciuto il resto della famiglia: tre host-brothers e il mio host-dad.
Non ero la unica ragazza straniera ospitata, c’era anche un ragazzo Spagnolo di 14 anni ed una ragazza Israeliana di 17, come me.
Quest’estate ho avuto l’opportunità di partecipare ad un’esperienza Lions in Austria. Ho passato lì tre settimane: una in famiglia e due nel campo.
La mia famiglia ospitante vive a Weyer, un piccolo paesino nell’Upper-Austria dove sono stato ospitato oltre a me altri otto ragazzi.
L’esperienza in famiglia è stata fantastca. Sono stata ospitata dalla famiglia Hager.
Una volta arrivata in casa ho scoperto che la famiglia ospitava oltre a me una ragazza tunisina di vent’anni con la quale ho avuto fin da subito un buon rapporto.
In casa ci hanno dato da subito i nostri spazi; sia io che l’altra ragazza avevamo una camera singola e un bagno solamente per noi due.
Tutto ebbe inizio il pomeriggio del 29 giugno quando stavo per intraprendere il viaggio più lungo e faticoso della mia vita, più di un giorno di aereo mi separava dall’australia, ma questo non mi demoralizzava anzi ero ancora più eccitato all’idea di andare così lontano da casa ma soprattutto mi ritenevo fortunatissimo ad aver avuto questa possibilità… devo dire la verità mi aspettavo il volo è più lungo a dirsi che a farsi perché i sedili sono molto comodi e in più si ha un’ampia gamma di film tra cui scegliere.
A Gennaio dell'anno 2017 mi si è presentata l'occasione di intraprendere un lungo viaggio, il più lungo che avessi mai fatto, con meta Australia. Nonostante avessi l'esame di maturità, ero decisa a partire. E alla fine ce l'ho fatta, sono effettivamente andata in Australia. Al solo sentir pronunciare la parola mi si apriva il cuore, gli occhi si illuminavano e la mente viaggiava, tra il blu dell’Oceano Pacifico e il dorato delle spiagge infinite.
Il 29 Giugno sono partita da Milano tra pianti e lacrime, eccitata e, se devo confessarlo, anche un po' impaurita. Ho toccato il suolo australiano il 1 Luglio. Ero a Sidney, un po' scombussolata dal volo, quando incontrai per la prima volta Michael e Lauren Diessel, due componenti di quella che sarebbe stata la mia famiglia per le prossime tre settimane.
3 settimane in Finlandia?
Chi l’avrebbe mai detto, eppure ora sono qui, pronta a raccontarvi di questa bellissima esperienza, di questa avventura che ho avuto la possibilità di compiere, di questo magnifico sogno che è divenuto realtà.
Tutto è incominciato quando la mia professoressa di italiano ha invitato la mia classe a partecipare a un concorso organizzato dai Lions, riguardante il lungo cammino che ha portato alla stesura della Costituzione Italiana, concorso a cui abbiamo aderito realizzando in gruppi degli elaborati. Ciascuno di questi gruppi ha poi scelto un rappresentante che, nel caso di vittoria, avrebbe partecipato al viaggio in Finlandia. Per quanto riguarda il mio gruppo, data l’indecisione di chi dovesse essere questo rappresentante, è stato adottato il metodo dell’estrazione e il nome, che ne è emerso, è stato il mio. Ma chi avrebbe mai pensato che a distanza di poche settimane ricevessi una chiamata che mi informava che avevo vinto e che sarei partita per la Finlandia? Io sicuramente no; infatti mentre leggevo le mail che mi spiegavano quanto accaduto e ciò che avrei dovuto fare per potermi iscrivere e partire, continuavo a rimanere incredula, senza parole e a non capire cosa stesse accadendo. Confesso che avevo un po’ di paura, che non ero sicura della mia scelta, ma incoraggiata dai miei genitori e dalla mia professoressa ho capito che non potevo perdere questa occasione e così ho seguito il preziosissimo “Carpe Diem” (Cogli l’attimo) di Orazio.