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Quest’estate, precisamente dal 15 Luglio al 6 di agosto 2017, ho avuto la grande opportunità di essere coinvolta in un’esperienza Lions in Finlandia.
La prima settimana sono stata ospitata dalla famiglia Gustafsson, la seconda sono stata ospitata dalla famiglia Lohi e l’ultima settimana sono stata nel campo Lions Youth Camp Finland 100 years 1000 lakes in Lappenranta.

La prima settimana:
La famiglia Gustafsson abita a Porvoo, una piccola cittadina distante 40 minuti dalla capitale Helsinki. Perciò il viaggio dall’aeroporto a casa loro non è stato estenuante. Oltre a me non hanno ospitato nessun altro ragazzo/a, ma non ero da sola perché le figlie si occupavano di me.

Il 29 giugno ha avuto inizio l'esperienza più emozionante e stravolgente della mia vita: il mio viaggio in Australia!
Dopo una giornata intera di volo, al mio arrivo all'aeroporto di Melbourne mi sono subito sentita come a casa, infatti ad accoglierci c'erano i responsabili Lions che poi avrei incontrato di nuovo al Camp Koala e il mio host-dad, che mi ha portato a fare colazione nell'attesa di Katri, una ragazza finlandese con cui avrei condiviso l'esperienza in famiglia e al camp.
Già da questo primo incontro con il mio host-dad ho capito che avrei passato tre settimane ridendo a crepapelle.

La mia avventura in Canada è stata l'esperienza più bella che io abbia mai vissuto fino ad ora. 
Ho avuto modo di imparare molto sulla loro cultura e modi di fare. 
Le tre settimane in famiglia sono state puro divertimento.
La mia famiglia era composta da Angela, 67 anni, e Nikki, 87.

La mia esperienza è iniziata con una mail da parte di Lions Club che mi proponeva di trascorrere tre settimane in una piccolissima cittadina del Canada, Minnedosa nel Manitoba, con poco più di 2500 abitanti.
Anche essendo un po’ demoralizzata per non aver letto città come Toronto o Vancouver, accettai subito.
Il 25 giugno partii da Venezia per il mio viaggio aereo più lungo con ansia e curiosità e con un’altra ragazza italiana di Vicenza. Dopo 14 ore arrivammo all’aeroporto di Winnipeg e ad aspettarci al ritiro bagagli c’erano 3 ragazze (mia “sorella” e due amiche) e la mia host mum.
Nel tragitto dall’aeroporto a casa scoprii che la famiglia era composta dalla mamma, Beth, il papà, Mark e i due figli, Shae e Ty.

I started this wonderful experience on the 22nd of July in the München Airport, where I first met my host family and a few other exchangers of my camp.
We were all scattered in the South Bavarian area, in some different places: I was in Friedberg, a tiny beautiful city near Augsburg, with a Finnish girl, a Mexican guy and a French one.
We have bonded very deeply and become true friends: even if there are thousands of kilometers between us, we are sure that sooner or later we will meet again.
For the first week of our exchange, the four of us were always together, because our host families are friends, so they organized activities and experience for all of us.
It has been absolutely beautiful: we visited both Friedberg and Augsburg, went to high school (and compared that to the ones in our own countries), tried Bavarian specialties, but - most importantly - we lived with our families, sharing moments of their everyday life.

Quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare per la prima volta al Programma di Scambi Giovanili Lions, destinazione... Australia!

All'inizio ero terrorizzata al pensiero di fare un viaggio così lungo : ben 21 ore di volo!

Mi preoccupava dover rimanere per la prima volta lontano da casa per ben quattro settimane: i primi giorni,infatti,tra la differenza di fuso orario e la nostalgia di casa,ero un po’ spaesata.

Ringrazio preventivamente il Lion club per le ottime esperienze che propone e sollecito affinché gli scambi giovanili non abbiano fine poiché sono grande motivo di crescita per chi partecipa ad essi.
Quest'anno ho partecipato per la terza volta ad uno scambio giovanile Lion. Sono partito senza aspettative o pronostici, con una scatola vuota da riempire.
Ero vagamente spaventato poiché sono sempre stato ospitato da una famiglia per poi spostarmi la settimana seguente in campo, ma questa volta non è stato così.

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12.864,93 km, 19 ore di volo, 12 ore di fuso orario.
Non ero mai stata così lontana da casa mia.
Ero eccitata all’idea del viaggio dal momento in cui ho saputo che sarei partita, al pensiero di andare tanto lontano, in un luogo così diverso.
In aeroporto conobbi Pietro e Anna, gli altri due ragazzi italiani; i primi due membri della mia nuova Ohana, la mia famiglia internazionale alle Hawaii. Il viaggio d’andata fu interminabile; pensavo solo al momento in cui sarei atterrata. Provammo a lavorare un po’ alla presentazione che avremmo dovuto fare, confrontare il materiale, dividerci i ruoli, ma non facemmo altro che parlare di quello che ci aspettavamo di trovare.

Eh già, di nuovo in Italia… ma c’è qualcosa che mi richiama nella magnifica Austria. Proverò a raccontarvi com’è stata la mia prima esperienza con gli scambi giovanili dei Lions. La settimana prima della partenza (dal 30/06 al 07/07) ho ospitato una meravigliosa ragazza della California, Isabella. Con lei ho potuto sperimentare la vita da famiglia ospitante e com’è interessante trascorrere del tempo con qualcuno che vive dall’altra parte del mondo. Ho imparato moltissime cose a proposito della cultura del suo paese. È stata una settimana fantastica, INDIMENTICABILE!

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Report sullo Youth Camp and Exchange in Thailandia 2017

Comincio preannunciando che questo è stato il mio terzo scambio (primo in Croazia e secondo in Wisconsin) quindi sono partita avendo gia fatto esperienza di altri camp e altre famiglie.

La Thailandia come tutti sanno è un posto bellissimo, incontaminato e spettacolare, e tutto quello che io mi aspettavo di vedere l'ho visto... però è anche vero che ho visto molto altro.
Ho visto la povertà di un popolo, il dislivello sociale incolmabile tra una ricchezza smisurata fatta di case lussuose e servitù, e la miseria di chi vive senza una casa.

Mi chiamo Federico Nasi e voglio raccontarvi la mia esperienza in America Latina, precisamente in Perù.
All’inizio, quando mi hanno proposto questo viaggio, devo ammettere che ero un po’ spaventato, dal momento che era la prima volta che viaggiavo da solo, senza la mia famiglia e non ero troppo fiducioso della mia potenzialità linguistica con la lingua inglese.
A mano a mano che si avvicinavano i giorni iniziavo ad entrare nell’ottica, a essere sempre più carico e a conoscere gli altri ragazzi italiani con cui avrei fatto il volo in aereo: Roberto, un ragazzo napoletano con cui ho legato moltissimo, e Adriana, una ragazza di Perugia.

Il 15 Luglio sono partita da Milano MXP per andare il Danimarca, nell'aeroporto di Milano ho conosciuto le altre due ragazze italiane che sarebbero state con me per le due settimane al Camp. Da Milano sono arrivata a Copenhagen, dove ho fatto scalo per poi prendere il secondo volo per Aalborg, il volo è andato bene ed essendo la prima volta che facevo un viaggio in aereo da sola, è stato molto facile trovare il Gate del secondo aereo.
Una volta arrivata all'aeroporto di Aalborg, ho conosciuto la mia host family, una volta salutati siamo partiti per andare casa, che distava circa un'ora e mezza da Aalborg.
Il giorno successivo al mio arrivo abbiamo pranzato insieme a tutto il resto della famiglia (nonna, zia e cugini).
Durante la settimana di permanenza nella famiglia, siamo andati a visitare un'antica cava di calce, situata a pochi km dalla casa. Siamo andati a Ringkobing, a vedere una mostra di sculture di sabbia vicino alla spiaggia, molto affascinante, dopo di che siamo andati a fare una passeggiata sulla spiaggia. Una volta terminata la passeggiata siamo partiti alla volta di un museo del mare, dove veniva raccontata la storia del naufragio di una barca nei mari del Nord.

All’inizio l’idea di andare in Thailandia mi intimoriva e mi elettrizzava allo stesso tempo.
D’altronde visitare un paese completamente diverso dal mio e da quelli in cui ero stata fino a quel momento mi affascinava come prospettiva; ma dall’altra parte ero preoccupata per più di una ragione.
La Thailandia non era tra i luoghi che avevo indicato nelle mie preferenze, e, facendo qualche rapida ricerca su internet, le notizie riguardanti le possibilità di contrarre malattie “strane” non erano particolarmente incoraggianti. In più lo scambio con la Thailandia non prevedeva un Camp e, poiché fino a qualche giorno prima del volo non vi erano notizie sulle famiglie che mi avrebbero ospitato durante il mio soggiorno, l’ansia ha continuato a crescere per tutto il periodo precedente la partenza.

Sono ormai tornata da più di un mese da uno dei viaggi più belli della mia vita.
Il Brasile era la mia prima scelta, il primo paese che mi era venuto in mente per questo scambio. Ero incuriosita soprattutto dall'ospitalità ed esuberanza brasiliana, da sempre famosi. 
L'inizio è stato un po' tragico, dato che l'aereo della ragazza italiana che doveva venire con me ha avuto un forte ritardo che le ha fatto perdere l'altra coincidenza.
Io ho preso al volo l'altro aereo ma purtroppo, mi hanno perso il bagaglio!
Quindi insomma arrivare in un paese straniero, senza valigia e senza internet mi ha demoralizzato un po' ma con il senno di poi tutto si è sistemato grazie alla mia prima famiglia che mi ha aiutato a recuperarlo dopo poco. 

Dopo mesi di attesa, il 6/7/2017 sono partito alla volta dell’Islanda da Malpensa, passando prima da Oslo, per effettuare lo scalo.
Dopo essere atterrato all’aeroporto di Keflavik nel tardo pomeriggio e dopo aver raggiunto la capitale Reykjavík con un autobus, ho incontrato per la prima volta Johanna: la signora con la quale avrei passato la prima delle tre settimane previste. Dopo aver caricato i bagagli in macchina abbiamo fatto un breve giro nel quartiere dove Johanna risiede (non molto distante dal centro) e poi abbiamo preso una pizza che abbiamo mangiato a casa, dove ci siamo potuti conoscere meglio.

Sono Giorgia, ho 18 anni e scrivo questo report principalmente per coloro che come me hanno sempre sognato di visitare l'India e che sono in procinto di compiere quest'avventura. 

Potendo esporre solo la mia esperienza personale, come consiglio di viaggio vi direi di prendere tutto quello che pensate di sapere su questo posto e cancellarlo. 

Arrivata il 16 luglio all'aeroporto di Delhi sono stata ospitata da due famiglie: la prima la famiglia Khillan, la seconda la famiglia Agarwal, entrambe numerosissime ma nonostante il grande numero di parenti mi sono sentita accolta e a mio agio con ognuno di loro. 

Nel luglio 2017 ho trascorso tre settimane in Ungheria.
Non era la meta che avevo scelto e, devo ammetterlo, non rientrava neppure tra i Paesi che ritenevo più interessanti.
Nonostante questo, anzi forse proprio per questo quoziente di imprevedibilità, il mio soggiorno in Ungheria si è rivelato una sorpresa soddisfacente sotto molti punti di vista.
La prima settimana sono stato ospitato da una famiglia di Budapest.
Sono stato accolto direi con grandissimo calore. Non mi facevano mancare nulla. La madre era disponibile a soddisfare le mie richieste e si è impegnata a organizzare varie gite per mostrarmi i principali musei o luoghi storici e turistici della città.

Con il Lions Club anche quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare al Lions Exchange con destinazione Nuova Zelanda.
Il mio viaggio è iniziato il 29 Giugno da Milano Malpensa, quando dopo aver salutato la mia famiglia, ero pronta per una nuova avventura dall’altra parte del mondo, per l’esattezza a 18.000 km di distanza, pronta a conoscere una nuova terra.
Il viaggio è stato molto lungo ma dopo ore e ore di volo, il 1 luglio sono finalmente arrivata a destinazione più precisamente a Invercargill, dove avrei passato due settimane in compagnia della mia splendida famiglia i Johnston.
La prima famiglia ospitante era composta da quattro persone, il padre Dean, la mamma Donna, e due figli Katherine, la ragazza con la quale ho trascorso la maggior parte del mio tempo, e il fratello David, all’apparenza timido, ma con il quale sono riuscita a legare tantissimo, è diventato il mio fratellino.

Finalmente ci sono, dopo più di 12 ore di aereo sono arrivato in Giappone, ad accogliermi c’erano Kiyoshi Ishii e Keita Ishii rispettivamente il papà ed il figlio della mia famiglia ospitante con la quale sono stato per tre settimane quest’ estate. Dopo un paio d’ore in macchina siamo arrivati a casa, ad Yokhoama- Izumi non lontana da Tokyo, lì finalmente conosco il resto della famiglia la mamma, Toshie, e la nonna.
L’inizio non è stato dei più facili a causa della lingua, il fuso orario e delle diverse abitudini , ma poi dopo qualche giorno la situazione era totalmente diversa

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Sono stato in Olanda dal 15/07/2017 sino al 02/07/2017 e devo dire che sia il periodo in famiglia sia quello al camp sono stati fantastici. Sono stato ospitato dalla famiglia Bonsee a Noordwijk, un paese sul mare del Nord; la famiglia aveva già ospitato molte volte e ciò ha reso il mio soggiorno molto gradevole, inoltre ho condiviso la camera con altri due ragazzi degli scambi, con i quali ogni giorno ho condiviso le molteplici e sempre interessanti attività organizzate per noi dalla famiglia.