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Sono partita per la Slovacchia il 17 luglio piena di ansie e preoccupazioni. Questo è stato il mio primo viaggio all’estero da sola, lontana dalla mia famiglia. Munita di coraggio, per la prima volta 
ho preso l’aereo per uno degli scali che ho dovuto affrontare da sola. 
Arrivata a Vienna sono stata accolta da un amico di famiglia della mia host family il quale ospitava una ragazza francese. 
Quando sono arrivata a casa della mia famiglia ospitante ero contentissima e pronta ad affrontare una settimana con loro. 
La famiglia era composta dalla ragazza di nome Sonia, con la quale ho stretto subito amicizia e la mamma.
Sono state persone gentilissime che mi hanno accolta con gioia. 
Mi hanno fatta sentire come se fossi a casa mia.
Le mie giornate con loro sono state piene di attività.

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La mia avventura in Irlanda comincia il 24 Giugno all'aeroporto "Marconi" di Bologna.
Dopo aver salutato la mia famiglia e passato i controlli di sicurezza la mia avventura iniziava ufficialmente: passare due settimane con un gruppo di persone provenienti da tutto il mondo e mai conosciute prima.
Al mio arrivo a Dublino il mio camp leader (è stata una guida preziosa e sempre disponibile) mi ha accolto e, dopo due ore di macchina, mi ha fatto arrivare a Waterford dove ho trascorso i 9 giorni successivi, quelli della conoscenza e del passaggio dalla timore al divertimento.
I tre giorni seguenti, infatti, sono tati dedicati al conoscerci l'un altro: i primi momenti sono stati po' imbarazzanti, non sapevo bene come comportarmi e non rimanevo un po' sulle mie.
Ma poi sono riuscita a legare quasi subito con le mie compagne di appartamento: Shani ( 21, Israele) e Aimi (19, Finlandia).

La mia esperienza con Lions club si è svolta tra il 17/07 e il 06/08 in Slovacchia.
La prima settimana di mobilità sono stata ospitata da una famiglia composta da mamma Jane, papà Peter e due figli Martin e Richi.
Durante questo arco di tempo ho instaurato un rapporto fantastico con la famiglia, disponibile e gentilissima, sempre disposta a insegnarmi nuove cose sulla cultura, lingua e storia Slovacca.
Durante il periodo in famiglia abbiamo cercato di visitare più luoghi possibile che non avremo poi visitato durante le due settimane di campus, cercando comunque di passare più tempo possibile all’aperto. Oltre aver visitato la città di Trnava e quella di Bratislava, numerose passeggiate tra i boschi dei paesaggi collinari slovacchi, abbiamo visitato le rovine del castello Devín e quelle dell’abbazia di Katarinka.

La mia esperienza in Danimarca inizia il 15 luglio dall’aeroporto di Bologna dove ho preso l’aereo per Vienna dove ho aspettato 3 ore il volo per Copenaghen.
Essendo la mia seconda esperienza con gli scambi giovanili sapevo già a cosa partecipavo e come comportarmi. Sono arrivato alle 18:00 a Copenaghen dove la famiglia mi stava aspettando, fin da subito si sono dimostrati disponibili e gentili con me aiutandomi a portare la valigia.
Dopo 30 minuti di macchina arrivai a casa loro in un piccolo paese chiamato Stenløse, tranquillo, molto ordinato e pulito.
I miei host parents (Peter il padre e Doris la madre) ed il mio host brother Morten mi fecero fare un giro del loro paese mostrandomi dove lavorassero, Peter è un vigile del fuoco mentre Doris lavora in una clinica per anziani.

Il mio scambio giovanile in Finlandia è iniziato a Seinajoki dove ho passato 2 settimane in famiglia. 
L' opportunità che il Lions club da di stare in famiglia è molto costruttiva perchè permette di vedere da dentro le abitudini e le usanze proprie dei finlandesi. Fin da subito ho infatti notato le varie
differenze e somiglianze che dividono e/o accomunano finlandesi e italiani. 
La prima differenza che salta subito all'occhio appena arrivati è il concetto che loro hanno di città completamente diverso dal nostro; eccetto per il centro città ogni casa è a minimo 100 metri da un' altra casa, quindi ognuno ha un vasto spazio per vivere.

Sono stata a Seattle per circa due mesi, dopo aver trascorso due settimane con una ragazza polacca che ho ospitato a casa mia sempre attraverso uno scambio Lions.
Una ragazza veramente speciale con cui ho legato molto e con cui sono ancora in contatto.
Lo stesso vale per le due famiglie americane da cui sono stata ospitata.
Infatti attendo la loro visita non appena potranno venire qui in Italia.
Da questa esperienza ho imparato molto della "cultura" America, se così la possiamo chiamare visto che in realtà questo paese non è che l'unione di tante culture diverse, dove puoi conoscere ogni tipo di particolarità su ogni etnia.

La mia esperienza in Michigan è iniziata il 15 luglio e si è conclusa il 9 agosto 2017. È stata la mia prima esperienza con il Lions Youth Exchange Program.

In famiglia

Dopo mesi di attesa finalmente nell’aeroporto di Detroit ho conosciuto la mia Host family: Brent e Cindy, con cui fin da subito ho avuto molta intesa. Vivevano in una piccola cittadina chiamata Ashley nella Gratiot County, a circa un’ora di macchina da Lansing, la capitale.

Non possiamo dire di aver perso tempo: nella prima settimana abbiamo fatto un tour di tutto lo Stato ma non solo, passando davvero tanto tempo in macchina, ma ne è sicuramente valsa la pena.

Per prima cosa vorrei ringraziare il Lions Club per avermi dato l’opportunità di passare tre settimane in Francia e di vivere un’esperienza che non scorderò mai.
Il 22/07/17 sono partita da Milano Linate con destinazione Marsiglia, facendo però scalo a Francoforte. Al mio arrivo a “les arrivées” in aeroporto ho trovato Romain, il figlio della famiglia che mi ha ospitato per dieci giorni, Vladislav, un ragazzo moldavo che è restato con me presso la famiglia Aubert, e la nonna del ragazzo francese.
Dopo aver passato un’ora in macchina conoscendoci e ridendo siamo arrivati a Rousset, un piccolo paese situato nelle vicinanze di Aix-en-Provence. Subito ci ha accolto Laurance, la mamma di Romain, e Raphael, il figlio più piccolo. Nei giorni successivi sono arrivati anche Cecile e Baptiste, mentre sfortunatamente il padre ha avuto dei seri problemi di salute e non ho avuto l’opportunità di conoscerlo.
Il primo giorno lo abbiamo passato nella spiaggia di Cassis con altre due ragazze del camp Giulia e Srishti. Anche loro sono state ospitate da una famiglia di Rousset, ed è per questo motivo che abbiamo legato così tanto durante le tre settimane.

Anche questa seconda volta con i Lions Youth Camp è stata una fantastica esperienza che porterò sempre nel mio cuore!
L’Australia è un continente di grande fascino per la vastità e varietà di paesaggi che ho potuto visitare con la mia host family e durante il Camp.
Ho vissuto con la famiglia Hayes e con Daniel, ragazzo tedesco ospite insieme a me nella famiglia, momenti bellissimi e con grande generosità mi hanno fatto visitare la loro piccola città Donnybrook, Perth , le foreste di eucalipto e le spiagge sull’ Oceano Indiano.

“Daniele vuoi andare in America?”
Ecco come si spezzo la mia routine, in un giorno di estate senza il minimo preavviso … 
“Certo” dissi con un sorriso che andava da una parte all’altra della faccia … 
Poi i primi pensieri: Ma io non ho mai preso l’aereo, devo stare senza il mio gemellino il giorno del mio compleanno?

Il 01/07/2017 alle ore 6:30 sono partito alla volta della Serbia da Palese facendo scalo a Roma fino ad arrivare all’aeroporto Nikola Tesla di Belgrado per le ore 11:30.
Subito dopo atterrato ho incontrato due membri Lions e mi sono diretto nel campo dove ho trascorso 5 giorni favolosi.
Il primo giorno sostanzialmente l’abbiamo speso per fare conoscenza dei vari membri del campo e dello staff sin e da subito mi sono sentito a casa anche grazie all’ accoglienza dei nostri due tutori. 
Il secondo giorno abbiamo fatto una piccola sosta a Novi Sad per poi visitare il un parco naturale vicino Zrenjanin con un battello e fare l’Adrenaline Park ovvero un parco avventura.
Il terzo giorno abbiamo fatto un escursione con un fuoristrada militare per la foresta, una esperienza adrenalinica e divertentissima.

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“Noniin” è una parola di cui l’idioma finlandese non potrebbe fare a meno perché acquisisce vari significati in tante situazioni.
Essa è anche la prima parola con cui è iniziata la prima settimana.
Infatti appena arrivati nella struttura dell’istituto Levi, noi ventisette ragazzi siamo entrati nel padiglione, dove usualmente svolgevamo le attività della mattina, con lo staff che ci ha mostrato il video divertente di questo famoso comico finlandese che spiegava come usare “noniin” in tutte le situazioni quotidiane anche se è l’unica parola finnica che conosci.

Ma non è ancora finita la prima giornata perché c’è subito stata la presentazione della nazione che ci ha ospitato per tre bellissime settimane.
Poi abbiamo cenato e ci siamo divisi nelle varie stanze di cui il dormitorio si componeva.

Potrei dire che la mia esperienza con Lions Club  mi sia piovuta un po' dal cielo.
Era Settembre quando decisi di partecipare a quel concorso un po' per gioco e un po' per mettermi alla prova , e una volta consegnato l'elaborato subito me ne dimenticai.
Ma quando mi comunicarono l'esito con tanto di parole magiche " hai vinto" fu come una doccia d'acqua fredda.
Subito iniziai a fantasticare su dove sarei potuta capitare,e quando mi dissero che la destiazione sarebbe stata la Grecia ammetto che non fui subito entusiasta, per il semplice motivo che come preferenze avevo messo posti come Norvegia, Islandia e Finlandia.
Insomma mi ero già immaginata paesaggi freddi, sperduti e completamente estranei al mio mondo e la Grecia era totalmente l'opposto di tutto ciò. Decisi comunque di partire senza pregiudizi e di vivere tutto al massimo.

I left Italy on the 4th of August, I arrived in Taiwan on the 5th and I came back on the 27th of the same month.
Since I’ve arrived there, from the day when I left, I’ve always been with at least 2 or 3 Taiwanese guys. According to the other campers the things that really made this experience special are the people that we have met there.
Usually, the Taiwanese people are really hospitable, kind and nice, with themselves and with the foreign people but, our camp staff has been really amazing.

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Non riesco ancora a credere come solo tre settimane abbiano potuto trasformarsi in un’esperienza così unica e indimenticabile.

Sembra ieri il giorno in cui ho preso l’aereo per intraprendere la più grande avventura della mia vita, resa possibile innanzitutto dalla grande ospitalità dimostrata dalla mia host-family che mi ha subito accolto con un caloroso abbraccio.

Con loro ho avuto l’opportunità di assistere ad alcune lezioni nella loro scuola, di partecipare a feste e barbecue conoscendo tantissime persone, compresi alcuni ragazzi del camp con cui ho legato immediatamente, come Hanad dall’America, Timothé dalla Francia e Nick dalla Cina, e avvicinandomi di più a Gabi, la ragazza del Brasile che era in famiglia con me.

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In the period leading up to my departure the thing that concerned me the most was the duration of the program: an entire month away from home and, above all, my friends.
However, thanks to the warm welcome and great Australian hospitality, I had completely forgotten that fear within hours of landing.
The journey there was long: 33 hours “door to door” as my final destination was Tasmania.
Because of host families availability, during the winter school holidays, I stayed with two different host families so I got to experience two very different family styles, but both shared the true Australian spirit: generous and fun.

Non avevo mai viaggiato da sola in aereo, non mi ero mai trovata senza genitori o amici all’estero, il mio inglese era molto titubante… prima di partire non pochi pensieri mi frullavano in testa. Tutti mi dicevano “Sarà stupendo, ti cambierà la vita”, ma dentro di me non ci credevo poi così tanto. Ebbene, avevano proprio ragione!
Sono partita il 22 luglio con una valigia che era più grande di me e con tanto entusiasmo, curiosa di atterrare in Polonia e di conoscere la mia famiglia. Il viaggio di andata è stato abbastanza traumatizzante: volo in ritardo, tutti polacchi sull’aereo, più di un’ora di attesa per ritarare i bagagli a Gdansk.
Appena ho incontrato la mia host mum Beata e il mio host brother Bodgan, ho capito che mi sarei sentita a casa e che tutte le mie ansie sarebbero svanite.
Ho trascorso una settimana con loro a Gdynia, nel nord della Polonia vicino al mar Baltico. Grazie a Bodgan ho potuto assaporare la vera essenza della vita polacca: hanno ritmi di vita diversi dai nostri, pranzano verso le quattro del pomeriggio e fanno uno spuntino prima di andare a dormire! A differenza di quello che le persone comunemente pensano sono molto amichevoli e simpatici, amano ridere, scherzare e stare in giro fino a tarda notte.

Il campo-cultura Lions Club Youth Exchange mi ha permesso di andare in Iowa, negli Stati Uniti e di conoscere non solo una nuova cultura e un nuovo tipo di società ma sopratutto nuove persone con le quali ho legato molto.
Le attività sono state molto interessanti, tra le più divertenti ed educative abbiamo fatto arrampicata su una parete di finta roccia, zipline, visita al municipio e al palazzo più alto della città di Des Moines (la capitale). Il cibo é stato ottimo cucinato dagli organizzatori, nonché membri di alcuni Lions Club locali. La famiglia ospitante é stata una delle parti migliori del viaggio.
Sono stati veramente gentili e disposti a soddisfare qualsiasi richiesta.

Quest'estate, dal cinque al diciannove agosto, non posso negare siano stati giorni intensi.
Dal primo passo nell'aeroporto di Thessaloniki, fino all'ultimo istante prima di salire sull'aereo diretto in Italia.
Per descrivere l'esperienza vissuta in Grecia, potrei utilizzare solo una parola: indimenticabile.
Una diversa nazione, una lingua quanto più lontana dalla nostra, abitudini.
Due settimane, due diverse famiglie.

Quest’anno ho partecipato allo scambio culturale in Virginia, in America.
Il mio viaggio è cominciato il 17 giugno del 2017 ed ero emozionatissimo di partecipare a questo scambio ma ovviamente, un po come tutti, avevo dei dubbi al riguardo.
Questi dubbi sono stati sciolti grazie all’incontro con altri membri Lions che ci hanno assicurato che avremmo passato un esperienza indimenticabile ma soprattutto formativa.
Ho trascorso le mie prime due settimane in famiglia ed è stata una esperienza meravigliosa perché sin dal primo giorno mi sono sentito parte della famiglia.

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