Che dire, il viaggio in Australia al quale ho avuto la possibilità di partecipare grazie al lions è stata un esperienza indimenticabile.
Ho passato 3 settimane fantastiche ospitato da una famiglia nel Queensland, precisamente nell’arcipelago delle Withsundays, sebbene fosse inverno il clima era tropicale e caldo, la famiglia era molto giovane, facevano di tutto per mettermi a mio agio e farmi sentire parte della famiglia, attività interessantissime e divertenti non mancavano mai anche grazie al club locale che aveva organizzato tutto perfettamente.
L’ultima settimana sono stato al camp koala, vicino a Melbourne, esperienza molto divertente anche perché hai l’occasione di conoscere moltissimi giovani della tua età provenienti da tutte le parti del mondo.
L’Australia è certamente un posto che consiglio a tutti, un posto selvaggio e allo stesso tempo moderno che può riservare grandi emozioni!
Inoltre parlare solo inglese per un mese migliora moltissimo la conoscenza per la lingua.
Grazie al lions e tutte le persone che hanno reso possibile questa avventura!
L’esperienza di scambio culturale che il Lions International ti permette di vivere è bella, molto bella.
Puoi volare a tanti chilometri di distanza e sentirti accolto come in casa tua, puoi viaggiare ed interessarti agli altri, ad altre culture, puoi scoprire come tante tue abitudini possano essere piacevolmente sconvolte da un diverso modo di vivere.
Credo che sia un’esperienza che faccia bene, che aiuti, che faccia crescere. Perché non si tratta di un mero viaggio di piacere né di una frivola vacanza in un posto esotico; si tratta di vivere in un altro paese, in un’altra realtà, in un’altra famiglia. E la famiglia che ti ospita lo fa con entusiasmo e con la stessa voglia di stupirsi che hai tu quando parti per un paese vicino a lontano.
Io ho volato lontano, molto lontano, nell’Australia che ci attrae e ci intriga così tanto. E c’è un motivo per questo, c’è un motivo per cui molte persone che si recano in viaggio in Australia non tornano più indietro, contente di essersi trasferite dall’altra parte del mondo.
Volevo ringraziare per la splendida esperienza che mi avete permesso di compiere. Purtroppo non è iniziata nel migliore dei modi poichè ho perso l'ultimo aereo previsto nel mio piano di volo, ovvero quello che mi avrebbe dovuta portare da Brisbane a Bundaberg dove risiedeva la mia prima host-family.
Il tempo tra un volo e l'altro era limitato ed io, anche a causa della mia scarsa esperienza negli aeroporti, ho impiegato un pò di tempo prima di capire di dovermi spostare con il taxi verso il gate dal quale sarei dovuta partire. Tuttavia non mi sono lasciata prendere dal panico e al check in mi hanno gentilmente prenotato per il volo successivo, che sarebbe avvenuto otto ore dopo.
Durante la prima settimana, poi, ho riscontrato qualche difficoltà: è comunque stata la mia prima volta così lontana da casa da sola; ho avuto, inizialmente, alcuni problemi con la lingua e, sebbene i coniugi che mi hanno ospitato siano stati gentilissimi e disponibili, non ho avuto modo di fare molte esperienze o di avere molti svaghi, piuttosto ho avuto l'impressione di essere stata io ad aver fatto loro compagnia per una settimana.
Quest’estate sono andato in Australia per un mese, dal primo Luglio al primo Agosto. Per le due prime settimane sono stato a Brisbane mentre le ultime due settimane a Melbourne.
E’ stata un’esperienza indimenticabile e magnifica perché mi ha permesso di migliorare la lingua Inglese ma, soprattutto conoscere una nuova cultura molto diversa dalla nostra. Le prime due settimane le ho vissute insieme ad una famiglia che gentilmente si era presa l’incarico di ospitarmi; sinceramente ho incontrato qualche difficoltà perché mi è risultato difficile abituarmi al loro stile di vita e qualche volta, durante la giornata mi trovavo in imbarazzo e non sapevo cosa fare.
Di ritorno dal mio viaggio in Australia tramite il Lions club International vorrei descrivere al meglio la mia esperienza, ho visto posti incredibili e diversissimi, che mi hanno fatto pensare più volte a quanto mi trovassi davvero dall’altra parte del mondo. Ho conosciuto tantissime persone gentilissime e disponibili con le quali sono stato come un fratello o come un figlio o nipote per qualche settimana, quelle che ho conosciuto sono persone che spero di rincontrare e sono sicuramente alcune delle migliori persone che conosco. La mia esperienza è stata magica come sono sicuro lo è stata anche quella di tutti i ragazzi italiani che come me si trovavano in Australia nel mese di Luglio. Durante il mio soggiorno ho potuto anche viaggiare vedendo regioni diverse, famiglie diverse e vivendo anche una esperienza altrettanto speciale che è stata il campo internazionale di una settimana.
Nonostante sia ormai passato un mese dal mio ritorno in Italia, non trovo alcuna difficoltà nel ricordare il mio fantastico soggiorno in Australia nel mese di Luglio: esperienze così sono, beh, semplicemente uniche. Avevo conosciuto un paio di ragazzi che mi avevano descritto con la stessa parola il loro soggiorno in questo continente, ma non si da mai molto peso a questi giudizi quasi scontati a sentirli, bisogna viverla per capire veramente che esperienza magnifica sia.
Che dire, già a partire dal volo è stato qualcosa di massacrante sicuramente ma completamente nuovo per me, arrivare finalmente a Melbourne e pensare che si è finiti agli antipodi in una o due giornate ti lascia veramente spiazzato.
Questo viaggio in Australia è stato così bello che penso di portarlo con me per tutta la vita. Tutto è cominciato con un lunghissimo percorso durato all’incirca 24h, quasi un viaggio nel viaggio,. Ad attendermi all’aereoporto c’erano i miei host parent che si sono messi subito a disposizione e senza nemmeno dare il tempo di prendere respiro mi hanno portato, a visitare Melbourne (città che mi ha molto colpito) e alla mirabolante Eureka tower dove ho potuto ammirare il panorama di Melboune.
Nei giorni successivi si sono impegnati a rendere le mie giornate piene di attività, infatti a fine settimana mi è dispiaciuto molto lasciarli perché mi sono stati così vicini da rendere la partenza triste.
La destinazione del mio viaggio è stata l’Australia, più precisamente tre settimane nella stessa famiglia a circa due ore da Melbourne e l’ultima settimana al Camp Kanga nel Queensland.
E’ stata un’esperienza molto positiva; la famiglia mi ha accolto con grande ospitalità e questo mi ha permesso di inserirmi facilmente e sentirmi da subito a mio agio. Si è instaurato un bel rapporto d’amicizia e tutt’ora resto in contatto con loro tramite e-mail. Proprio grazie a questo rapporto mi risulta difficile stabilire se sarebbe stato meglio cambiare famiglia durante le tre settimane, probabilmente così facendo avrei avuto la possibilità di visitare più luoghi e conoscere più persone. Se dovessi trovare un lato negativo direi che forse avrei preferito un posto meno isolato che mi potesse permettere degli spostamenti con più facilità.
Quest’estate ho avuto la grande fortuna di passare un mese in Australia. Non era il primo scambio Lions a cui partecipavo ma mi sento di dire che è stata l’esperienza più formativa che abbia fatto finora, ho visitato posti incredibile e ho capito cosa vuol dire essere da soli dall’altra parte del mondo, quando bisogna dimostrare a se stessi di potersela cavare da soli.
Questa sensazione si prova fin da subito perché raggiungere questo continente è una vera impresa:due aerei un totale di due giorni di viaggio! Però grande merito va ai Lions che organizzano già il viaggio, non si è mai soli ma si viaggia con gli altri ragazzi italiani che sono diretti in Australia così si fa subito amicizia e le ore passano veloci!
Io sono stata ulteriormente fortunata perché ho trascorso la prima settimana a Perth con un'altra ragazza italiana che mi ha seguito poi al camp, abbiamo fatto più di metà vacanza assieme e alla fine Vale era diventata una sorella maggiore! J
Abbiamo passato una settimana stupenda a Perth perché la coppia di pensionati che ci ha ospitato era a dir poco adorabile, cercavano sempre di coinvolgerci di parlare con noi e anzi ci rimanevano male se noi passavamo troppo tempo fra di noi! Ci hanno presentato a mille amici, ricoperto di pensierini e nei limiti del possibile hanno sempre cercato di accontentarci e mostravano sempre di essere orgogliosi di averci con loro!
All’inizio della seconda settimana io e Vale abbiamo attraversato tutta l’Australia in aereo per raggiungere il camp Kookaburra, anche qui abbiamo avuto una mezza avventura perché il nostro volo ha avuto un ritardo di ben 4 ore e non sapevamo come avvertire i lions a Sydney! Non avremmo neanche dovuto preoccuparci! In tutto il mese i vari club Lions ci sono sempre stati vicino con una disponibilità ed un efficienza incredibile!
Perth,Westhern Australia,capitale più isolata al mondo.Ecco la mia destinazione a più di 24 ore di volo da casa.
Cosa dire? Semplicemnte un sogno. Mi trovavo in mezzo al deserto australiano,tutta sabbia rossa e una quantità incredibile di canguri e opossum.
Vivevo con la mia host-mum e una ragazza svizzera che sarebbe stata in campus con me,dall'altra parte dell'Australia (Queensland), sulle colline di Perth,il paesaggio dall'alto era magnifico,la grande città di Perth che spiccava luminosa in quella terra rossa e solitaria.Tre settimane sono davvero volate poichè la nostra host-mum,Sandra,insieme al suo club lions ha preparato un programma di attività da farci fare,ovvero: gita a Perth,giro in bicicletta per Perth,gita a Fremantle,visita al Pinnacles Desert (2 ore da casa),acquario,parco (dove ho accarezzato e coccolato canguri e koala),giornata in una scuola superiore australiana,lezione di danza swing e circle dancing,incontri con il club lions di Sandra,gita di 3 giorni lontano da Perth a vedere altre meraviglie nei dintorni.
A dire il vero forse è meglio che l’abbia scritto questi miei ricordi dopo un po' di tempo perché le emozioni e le immagini del periodo passato in Australia, al rientro erano talmente tante che avrei dovuto scrivere un romanzo.
Riassumere una cosi intensa avventura in una sola lettera è ancora adesso difficile, ma più realizzabile poiché, pur avendo ancora intensamente vive le emozioni, mi pare oggi più realistico scrivere le cose più significative.
Il mio viaggio è cominciato all’Aeroporto di Milano dove dopo aver conosciuto e stretto amicizia con i ragazzi italiani diretti in Australia seppur con destinazioni diverse dalla mia. Ma Paolo Tacchi mi aveva avvisato che dietro un lungo viaggio c’era una terra meravigliosa da vedere dove abitano la sorella e i nipoti di Paolo.
Quando sono partito ero un po’ timoroso del viaggio che mi aspettava, ma ero anche assai entusiasta per la nuova avventura per la quale stavo partendo. Durante tutto il viaggio in aereo non sono riuscito a chiudere occhio, ma la cosa più fastidiosa era vedere il mio vicino, Niccolò, che con me viaggiava alla volta della Tasmania, dormire beatamente tutto il tempo, svegliandosi giusto per pranzare per poi ricadere immediatamente in un sonno profondo. Giunto finalmente in Tasmania, al piccolo aeroporto di Launcheston, ho conosciuto la famiglia che mi avrebbe ospitato per le seguenti tre settimane e gli altri due ragazzi con cui avrei visitato quella bellissima isola: Robin, il ragazzo belga che alloggiava nella mia stessa famiglia, e Fabian, lo svizzero ospite di una signora lì vicino assieme a Niccolò.
Mi è sempre piaciuto viaggiare, con la mia famiglia ho già visitato numerosi paesi europei ed extraeuropei.
L’esperienza con il programma scambi giovanili del Lions Club è stata, però, del tutto particolare.
Dovrei dire le esperienze, ad onor del vero.
Infatti, nel corso del 2012, ho potuto intraprendere ben due viaggi, in due grandi paesi immersi nell’Oceano Pacifico: in estate in Australia, in inverno in Giappone.
In un certo senso, si è trattato di un unico grande viaggio, in due tappe. Per altri versi, invece, di due viaggi molto diversi l’uno dall’altro.
La mia esperienza è cominciata venerdì 29 giugno all’aeroporto di Milano Malpensa: da lì mi sono imbarcato per il Paese che ho sognato di visitare fin da piccolo: l’Australia. Questa è stata la mia seconda partecipazione al progetto degli Scambi Giovanili organizzati dai Lions (l’anno scorso ho passato tre magnifiche settimane in Finlandia), ed ero eccitatissimo per questa nuova avventura in una terra tanto lontana e particolare.
Dopo un viaggio di circa 22 ore con scalo a Dubai, sono atterrato all’aeroporto di Sydney alle 6.05 del 1 luglio, e ho subito incontrato la mia prima host family: Gae ed Elvio Munzone (quest’ultimo italiano come me), che vivevano a Matraville, un grazioso quartiere di Sydney a circa 20 minuti dal centro. La mia prima settimana con questa famiglia è stata fantastica, e ho avuto l’opportunità di visitare al meglio la città: mi hanno portato alla celeberrima Opera House, a Darling Harbour, all’Olympic Park, alla splendida Bondi Beach, in cima all’altissima Sydney’s Tower, ecc.; ho anche assaggiato la carne di canguro, che ho trovato squisita (cosa che ha inorridito molti miei familiari e amici italiani)
Quando mi è stato proposto di partire per l'Australia non ho saputo resistere all'idea di partire per quell'immensa isola così lontana dal nostro mondo e stile di vita. Ho accettato, fatto la valigia ( non avevendo idea di cosa portare visto che in Australia sarebbe stato inverno e in Italia era piena estate), ma ho infilato maglioni e costume da bagno nella stessa valigia e...sono PARTITA!!!!
La mia meta di quest’anno era l’Australia.
Tanto sognata quanto agognata, non vedevo l’ora di partire!
Sapevo che la mia esperienza sarebbe stata particolare: la prima settimana in famiglia l’avrei trascorsa in Tasmania.
Tutto ciò che conoscevo di questa terra era che ospitava i famosi diavoletti ed è stata una piacevole sorpresa scoprire quanto il posto sia incantevole e la gente disponibile. A questo proposito, sono stata subito contattata dalla mia hostfamily in un modo abbastanza curioso: mi hanno telefonato in quella che qua era una mattina di vacanza in maggio, salutandomi con un “buongiorno” strascicato; al che io mi sono spaventata ma poi la situazione si è risolta. Hanno continuato a telefonarmi fino al mio arrivo, per sapere come stavo, la situazione sul terremoto e ovviamente raccontarmi di loro: Howard, Juliet e la loro figlia Harriet, della mia stessa età.
28 Luglio 2012
La giornata é all'insegna della stanchezza dopo la notte in bianco del giorno precedente :)
Ma sono felice di aver passato così la mia ultima notte in Australia, con gli amici, vicino al fuoco, sotto le stelle, con i Wallaby attorno a te che arrivano attirati dal caldo.
Dopo la colazione decido di farmi un'ultima doccia per poi lasciare la camera dopo aver finito di sistemare i bagagli.
L'aeroporto di Proserpine é davvero piccolo ma comunque bello :Il primo gruppo parte alle 9.30 per prendere il primo volo per Brisbane, mentre il mio gruppo partirà alle 14 dopo aver mangiato un hotdog.
Il volo dura circa un'ora e mezza (ovviamente tutto il tempo passato a dormire); ad attenderci il primo gruppo che é rimasto ad aspettare per tutto il giorno.. Qui, purtroppo, devo già salutare qualcuno, come per esempio Martin e Lucas, mentre continuo il viaggio verso Dubai con italiani, svizzeri e belgi. Verso le 21 restiamo solo noi tre italiani: io, Diletta e Alberto.
La mia esperienza in Australia è stata un bellissimo colpo di fortuna. Quando ho fatto richiesta per partire con il LYE non c’erano più posti e quando mi hanno detto che si era liberato un posto per l’Australia davvero non ci potevo credere. L’Australia è sempre stata il mio sogno lontano e mai avrei pensato di poterci andare così presto!
La mia avventura è cominciata ad Albury con i Nicol’s, la mia host family, e quando ho saputo che avevano due figli di tredici e dieci anni ho pensato che questo avrebbe penalizzato la mia esperienza, ma non è stato così! Mi sono trovato benissimo con tutta la famiglia mi hanno fatto sentire come se fossi stato loro figlio facendomi vivere da Aussie coinvolgendomi nella loro quotidianità. Non ci sono parole per descrivere tutto quello che hanno fatto per me: mi hanno portato a Canberra e Melbourne (4 ore di macchina!), mi hanno fatto visitare la scuola locale, mi hanno portato allo stadio, ho persino giocato a Racquetball!
Chi l’avrebbe mai immaginato che ha soli 18 sarei andata dall’altra parte del mondo da sola?! Io di sicuro no, e anche ora che sono tornata da questa bellissima terra, fatico a credere di esserci veramente stata.
La mia avventura è iniziata il 29 giugno quando sono partita dall’aeroporto di Milano; in realtà si può dire che il vero inizio sia stato in primavera quando mi è stata proposta questa destinazione, dico appositamente proposta perché io non avevo messo tra le mie scelte l’Australia, anzi le mie mete erano tutte europee e “vicino” a casa, per cui devo dire che è stato abbastanza spiazzante.
Nonostante l’esitazione iniziale e la preoccupazione per la distanza e la lunghezza della mia permanenza, ho accettato e ringrazio veramente tanto di non essermi lasciata fermare dalla mie paure che non mi avrebbero permesso di intraprendere questo fantastico viaggio.
Il suo viso era oscurato dalle gocce di pioggia che erano cadute sul parabrezza dell’auto la notte precedente, ma i suoi occhi castani, limpidi e soprattutto lucidi li vedevo benissimo.
Se ne stava ferma come un piccolo soldatino di piombo di fronte a casa e muoveva leggermente la mano sussurrando qualcosa con un filo di voce. Poi, senza farsi troppo notare, cercò di fermare con due dita una lacrima che le stava per bagnare il volto.
Eppure era stata lei il giorno prima a raccomandarmi ventimila volte che non avrebbe voluto saperne di “saluti da femminucce” (era così che li chiamava papà) o pianti di addio.
In fin dei conti non si trattava di un addio, ma di un semplice “a presto”.