Ho concluso da poco il mio viaggio in Brasile e il ricordo di questa esperienza rimarrà sempre con me.
Inizio subito col parlare dell’esperienza che mi è piaciuta di più: le Cascate Iguazù.È stato un tour di circa 2 ore, io e i miei 20 compagni, in un gommone abbiamo risalito le cascate: è stato davvero emozionante!
Ma non è stata solo questa l’esperienza che mi è piaciuta; la stessa vita nel Campus mi ha regalato tante belle emozioni: ho conosciuto persone che venivano da tutto il mondo, è stato bello confrontarsi con le culture e con i loro stili di vita. In particolare ho legato molto con le ragazze danesi, la ragazza polacca e un ragazzo americano con i quali uscivamo spesso assieme.
Mi sono sorpreso che ragazzi della mia età fossero in grado di parlare inglese come una madrelingua e questo è stato un po’ il mio punto dolente; tuttavia, mi sono saputo destreggiare e devo dire che grazie a questa esperienza il mio inglese è molto migliorato.Un’altra cosa di cui voglio parlare è la straordinaria ospitalità della famiglia brasiliana.
Mi avevano già anticipato che i brasiliani erano un popolo ospitale e allegro e devo dire che è la pura verità!Soprattutto la famiglia mi ha fatto sentire come se fossi a casa mia, e ciò mi ha molto aiutato ad ambientarmi e a rendere piacevole il mio soggiorno in Brasile.
Con molto piacere ho constatato che il cibo brasiliano è molto buono, e questo è stata una piacevole scoperta per me, visto anche che era la prima volta che andato a visitare questo bellissimo Paese.L’unica nota dolente è stato all’aeroporto di San Paolo, quando sono arrivato, ho perso l’aereo per Belo Horizonte, perché al check-in c’era una fila molto lunga e non sono riuscito ad imbarcarmi.
Tuttavia il disguido si è risolto nel migliore dei modi: poco dopo sono riuscito a prendere un altro aereo.Spero di fare in futuro altri viaggi come questo.
Mi chiamo Daniele Stefani, questo anno ho compiuto 18 anni e come regalo ho deciso di intraprendere un viaggio verso l’America meridionale, con meta Brasile.
Tutto questo si può definire meraviglioso, siccome è stata una delle migliori esperienze culturali e di crescita interiore della mia vita.
Devo proprio dire che le quattro settimane sono passate molto velocemente, piene di iniziative indimenticabili e affascinanti.
Prima di partire ero un pò titubante della scelta siccome avevo pianificato tutta un'altra meta, ma dopo due giorni in Brasile la mia esitazione per il viaggio si è trasformata in voglia di conoscere e di divertirmi con il calore della gente che sprizzava da tutti i pori.
E’ stata un'esperienza unica che mi ha portato a contatto con un popolo diverso da quello che sono abituata a conoscere giorno per giorno.
Ho conosciuto i loro usi e i loro costumi,il loro spirito di vita,una cultura che tanti mi avevano detto simile alla nostra ma che fondamentalmente di nostro ha ben poco!!!!
Ho vissuto in un'altra città avendo la possibilità di sentirmi cittadina del mondo e non solo del mio paese portandomi a rivedere gli aspetti di una società che non è perfetta, con la speranza di apprendere quello che sotto certi aspetti potrebbe migliorare quella in cui vivo!!!
Ho cercato di vivere questa esperienza nel modo più sereno possibile in modo da cogliere tutto quello che aveva da offrirmi!
E' stato come immergermi in un altro mondo ed è stato bellissimo soprattutto grazie alle persone che mi hanno ospitata, all'organizzazione del viaggio e alle varie esperienze che lo stesso campo ci ha fatto affrontare!
Inoltre non ho avuto uno scambio culturale solo con gli abitanti della nazione che ho deciso di andare a visitare ma anche con tutti gli altri ragazzi che come me hanno deciso di scegliere il Brasile.
Ho vissuto giorno per giorno esperienze che mi sono state, mi sono e mi saranno utilissime sia per ricordare i momenti belli dell'estate passate sia per la mia formazione che sicuramente sarà condizionata dall'esperienze da me vissute!!!
Complimenti per l'organizzazione e per impegnarvi affinché questo progetto si realizzi in modo così perfetto!!!!
Personalmente ho avuto l’opportunità di andare in Brasile, a San Paolo.
La mia era la prima esperienza del genere e sono stato contento di averne avuto l’opportunità.
Grazie.
Con la famiglia che mi ha ospitato mi sono stato veramente bene e ho ritrovato in loro il calore e l’affetto che ho con la mia famiglia.
Sono stati gentili, mi hanno messo subito a mio agio e mi hanno offerto la possibilità di visitare la città di Rio de janeiro per tre giorni.
Con loro ho visitato l’imponente stadio Maracanà, una passeggiata lungo la spiaggia di Copacabana , il magnifico panorama visibile dalla statua del Cristo Redentor e tante altre bellezze del posto.
Tutti sognano di andare un giorno in brasile.. io quest'anno ho realizzato questo desiderio... ed ho capito pure perchè tutti sperano di visitarlo... ho visto dei posti tra i più belli del mondo, come le cascate dell'iguazu, la città di san paolo e molti altri...
Ho conosciuto delle persone fantastiche, tra cui le mie due famiglie ospitanti, le quali mi piace ricordarle come gentilissime e molto ospitali...
Ho anche finalmente visto degli animali esotici conosciuti solo per via televisiva: leopardo, pappagalli dai mille colori, tucano, scimmie di tutti i tipi, ecc...
10 Luglio 2010: partenza dall’ aeroporto “Marco Polo” di Venezia con direzione Porto Alegre in Brasile. Le aspettative sono tante. Non so voi, ma quando io penso al Brasile, penso a spiagge soleggiate, giornate a prendere il sole distesi su un’amaca sorseggiando un cocktail fatto di qualche frutto strano e notti a ballare sulla sabbia.
Ma non avevo fatto i conti che durante la nostra estate, in Brasile sarebbe stato pieno inverno, e che Porto Alegre non sarebbe stato propriamente vicino all’equatore.
E, in effetti, quando siamo scesi dalla corriera che ci ha portato al campo dopo un viaggio lungo e faticoso, mi sono accorta che non avrei mai e poi mai potuto mettere il costume, ne’ tanto meno indossare una maglietta a maniche corte senza prendermi un raffreddore.
Quest’ estate ho partecipato per la seconda volta agli scambi giovanili Lions con meta: il Brasile.
La mia esperienza si è rivelata entusiasmante e interessante.
Il programma prevede la permanenza in un “camp” con ragazzi di diversi paesi del mondo, un’occasione unica e concreta per confrontare la mia cultura con quelle degli altri partecipanti. Ognuno di noi si è impegnato a svolgere il ruolo di rappresentante del proprio Paese.
Brasile: sole, spiagge, carnevale, mare … ve li siete immaginati?
Bene, dimenticateveli, perché io ho scoperto un Brasile completamente nuovo, inaspettato e diverso.
Il 7 luglio è cominciata l’avventura, ho affrontato un viaggio di 17 ore verso Porto Alegre riflettendo su ciò che mi avrebbe aspettato, scoprendo di non essere più molto sicuro della mia scelta: ero felice ma allo stesso tempo mi preoccupavo di ciò che sarebbe successo.
Però dopo il lungo viaggio sono bastati solo pochi attimi per farmi capire che le mie paure sono inutili: sono stato accolto in una maniera incredibile, chiamarla calorosa è a dir poco riduttivo, e mi sono sentito subito a mio agio.
Il 7 luglio 2012, dopo un lungo viaggio aereo, sono arrivato in Brasile, a Porto Alegre. In aereoporto ho incontrato i responsabili degli scambi giovanili Lions, con i quali ho aspettato l'arrivo di tutti i ragazzi che partecipavano al programma culturale Lions. Dopo diverse ore di attesa abbiamo preso tutti insieme un autobus che ci ha portato direttamente dalle famiglie ospitanti. Quando a tarda ora sono arrivato a Santa Maria, l'accoglienza da parte di RobertiÑo e sua moglie Zenita è stata comunque molto calorosa! Appena entrato in casa sono stato un po' a parlare con RobertiÑo, che subito mi ha offerto il "chimarrao", una specie di tè alle erbe tipico della tradizione gaucha (i gaucho sono gli abitanti di Rio Grande Do Sul, lo stato brasiliano dove ho trascorso il mio programma di scambio).
Cosa si immagina quando si pensa al Brasile?
Spiagge paradisiache, giungla inpenetrabile, ragazze che ballano la samba con vestitini del Carnevale e tanto altro ancora.
Ma il Brasile è così grande che tutto ciò lo potreste trovare solo in qualche posto e non dappertutto.
Lo scambio è terminato ed è giunto il momento di ringraziarvi per la possibilità che mi avete dato di fare lo scambio in Brasile.
E' stata una esperienza meravigliosa: persone gentili, carine e disponibili, paesaggi mozzafiato.
Con la lingua inizialmente è stato un pò complicato, successivamente con il tempo sono riuscita a capire e comunicare meglio.
Abbiamo provato la loro cucina che è varia e saporita. Ci hanno fatto provare a danzare i loro balli tradizionali, è stato davvero molto bello !
Un Brasile insolito, inaspettato, il Brasile dei Gauchos, degli emigrati italiani, del chimarrao: è quello che ho potuto vivere quest’estate!
Partito alla volta di Porto Alegre il 5 luglio, mi sono subito imbattuto in un’accoglienza calorosa da parte dei Lions locali e dalla chairperson Vera Frantz.
Le prime due settimane le ho passate in una piccola cittadina a 7 ore di bus da Porto Alegre, chiamata Santo Ângelo. Anche l’accoglienza da parte della host family è stata straordinaria: arrivato all’una e mezza di notte, io e il ragazzo polacco con cui condividevo la host family ci siamo ritrovati a mangiare tutte le prelibatezze culinarie della regione e a parlare con la nostra nuova famiglia fino alle 3 e mezza di notte.
Nelle due settimane passate in Santo Ângelo ho avuto la possibilità di visitare la zona circostante e apprezzare la compagnia degli altri campers che vivevano con me nella stessa città(un’israeliana, un’austriaca, un’ungherese, un’italiana e un ragazzo polacco): eravamo 6 exchangers, sempre insieme alla scoperta della cultura locale, delle tradizioni, delle bellezze naturali, ma anche del divertimento locale, tra musica sertaneja e incontri con i Lions e Leo locali.
Quest’anno ho chiesto ai miei genitori di poter fare domanda per gli scambi giovanili Lions Club International. Quando mi è stato proposto di andare in Brasile ero molto eccitata ma, trattandosi della mia prima esperienza, da una parte ero spaventata perché non sapevo cosa mi sarebbe aspettato. Infatti, pochi giorni prima della partenza non volevo più partire. Ora sono davvero entusiasta di aver avuto l’opportunità di andare e per questo devo ringraziare i Lions e, ovviamente, i miei genitori che me l’anno permesso. Un fattore che un po’ mi preoccupava era il fatto che a luglio in Brasile era inverno. In realtà, mi sono accorta che la temperatura non era stabile; quando siamo arrivati c’erano 18° e quando siamo partiti per tornare in Italia ce n’erano si e no 3°.
Lo scambio è durato tre settimane (due settimane in famiglia e una in campus). Sono partita da Roma insieme ad altre due ragazze italiane, abbiamo fatto scalo a San Paolo dopo dodici ore di aereo e, infine siamo atterrate all’aeroporto di Porto Alegre.
Quest’estate ho avuto la grandissima opportunità di passare tre settimane in Brasile!!!
Tutti mi chiedevano se fossi andata per i mondiali o per il mare e le spiagge, si vedeva le delusione sui loro volti quando invece dicevo che ero stata nello stato più meridionale, Rio grande do sul, e credo meno turistico di tutto il Brasile…mi spiace per loro ma per me, invece, è stato il miglior scambio in assoluto!!!
Sono stata due settimana in famiglia nella città di Santa Maria con una ragazza greca, Marily. Delci, la nostra mamma parlava solo portoghese e italiano quindi io ho dovuto fare da interprete!!Questo fatto mi ha portato a conoscere anche diverse parole in portoghese e alcune in greco!!La città era una città universitaria, per niente turistica, ma questo non è stato un problema perché eravamo più di una decina ospitati nelle vicinanze quindi quasi ogni giorno i genitori organizzavano varie attività per tenerci impegnati e farci conoscere!!Abbiamo giocato a paintball, siamo andati al planetario, abbiamo camminato nei boschi…divertente ma vi assicuro molto molto stancante!!!!Una sera ci hanno portato anche ad una serata dove mostravano i balli e i costumi tipici…hanno provato a insegnarci a ballare…cosa che poi si è ripetuta un sacco di volte nelle tre settimane, ma non credo di aver fatto grandi progressi!!
Dopo un lungo viaggio durato quasi una giornata, sonoarrivata nel sud del Brasile e sono stata accolta da unasplendida famiglia, composta da quattro persone, tra le quali
due ragazze, Paola e Martina, che hanno cercato di coinvolgermi in diverse attività.
La mia città era Serafina Correa, nella regione Rio grande del Sud, una città colonizzata da italiani verso fine Ottocento, che cerca di conservare le tradizioni Italiane. Questo comune è il primo al mondo ad avere riconosciuto la lingua veneta nella sua variante talian come lingua co-ufficiale a fianco del portoghese.
Prima di tutto voglio ringraziare tutte le persone che hanno reso questa meravigliosa esperienza, possibile. Uno per tutti mio Nonno Alfonso, i miei genitori e gli organizzatori del nostro club, che si sono adoperati senza risparmiarsi affinché tutto andasse per il meglio.
In merito alla mia fantastica vacanza posso dire che i primi giorni sono stati un po’ difficili. Ero solo e veramente lontano da casa. Mi mancava la mia casa e la mia famiglia e la più grande e fida compagnia, era Cesar, un simpaticissimo bassotto deciso a rompere subito il ghiaccio, tanto che la mattina dopo essere arrivato, me lo sono ritrovato nel letto, sotto le coperte!
La famiglia che mi ha ospitato è composta da soli adulti, la Sig.ra Gelcenia Dal Forno Foletto e i suoi 3 figli maschi. Il più piccolo ha quasi 30anni. Tutti lavorano. Quindi dopo avermi dato un po’ di dritte e le chiavi di casa eccomi da solo in giro per Santa Maria. Mi sentivo triste e anche un po’ impaurito niente intorno mi era familiare, ma dopo i primi noiosi giorni ho cominciato a capire, come se gli occhi si fossero aperti solo in quel momento ed ho avuto voglia di sapere! Cosa? Delle persone, i posti, la lingua e tutte le differenze tra l’Italia e il Brasile, e più cose scoprivo e più cose volevo sapere. La Sig.ra Gelcenia qualche giorno dopo il mio arrivo, mi ha fatto conoscere suo nipote, Gelcenito (19 anni) e con il mio cicerone si sono spalancate le porte del paradiso. Tanti nuovi amici e amiche con i quali ho passato dei momenti indimenticabili e che continuo a sentire tramite Facebook, e Wup.
Quest'anno, per la prima volta, ho partecipato agli Scambi Giovanili organizzati dai Lions e ho avuto la possibilità di passare tre (splendide) settimane in Brasile.
Grazie al Lions Youth Exchange Program ho avuto l’opportunità di soggiornare in Belgio per due settimane presso la famiglia Hxxxxxxxxx ad Ekeren (Anversa) ed una terza settimana presso la famiglia Van Kxxxxxxxxxx a Brasschaat.
All’arrivo all’aeroporto di Charleroi, Bxxxxx e L xxxxxx sono venuti a prendermi per portarmi a casa, dove ho incontrato Nxxxxxx. Gli altri figli, Mxxxxx e Nxxxxxx, li ho conosciuti nei giorni seguenti.
La famiglia si è dimostrata sempre calorosa e disponibile per tutte le mie esigenze, oltre che comprensiva nello spiegarmi e mostrarmi le abitudini quotidiane del Belgio.
La prima volta all’estero da soli è sempre un’esperienza indimenticabile. Se poi, giunti a destinazione troviamo persone disponibili, gentili e calorose che ti fanno sentire “a casa” per tutta la durata dello scambio…beh, quest ’esperienza rimane tra i ricordi più belli che una persona si porta dietro.All’arrivo all’aeroporto di Charleroi mi vengono a prendere i Teyssen, la mia prima hostfamily, e Beril, una ventenne di Istanbul con cui ho condiviso la stanza e le esperienze della prima settimana.Dopo un lungo viaggio in macchina arriviamo a Bree, vicino al confine con la Germania.
Durante il tragitto capisco già che il tempo in Belgio è molto instabile: nel giro di mezzora ha iniziato a piovere, ha smesso, il cielo si è schiarito e dopo dieci minuti ecco che torna la pioggia,che ci accompagna fino a destinazione.Bree non è molto grande (circa 15-20mila abitanti) ma c’è tutto quello di cui una persona ha bisogno, e nonostante le dimensioni, il centro è carino con bar, negozietti, ristoranti e pizzerie italiane e turche (sono molti gli immigrati che provengono da questi due paesi).
Dal primo momento che sono arrivato in famiglia, ho capito che sarebbe stata una fantastica esperienza. Ti facevano sentire subito parte della loro vita quotidiana, come se niente fosse cambiato, permettendoti così di vedere e provare la routine di tutti i giorni.
Le visite alle città come Anversa o Lier, oltre a una veloce occhiata al mar del nord a Knokke, si alternavano a momenti in compagnia degli amici della mia host sister. L’attenzione per l’ospite era sopra a ogni cosa, tant’è vero che hanno organizzato una sera fra partecipanti allo scambio per farci conoscere prima del campo.