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Quest'anno, per la prima volta, ho partecipato agli Scambi Giovanili organizzati dai Lions e ho avuto la possibilità di passare tre (splendide) settimane in Brasile.

Grazie al Lions Youth Exchange Program ho avuto l’opportunità di soggiornare in Belgio per due settimane presso la famiglia Hxxxxxxxxx ad Ekeren (Anversa) ed una terza settimana presso la famiglia Van Kxxxxxxxxxx a Brasschaat.
All’arrivo all’aeroporto di Charleroi, Bxxxxx e L xxxxxx sono venuti a prendermi per portarmi a casa, dove ho incontrato Nxxxxxx. Gli altri figli, Mxxxxx e Nxxxxxx, li ho conosciuti nei giorni seguenti.
La famiglia si è dimostrata sempre calorosa e disponibile per tutte le mie esigenze, oltre che comprensiva nello spiegarmi e mostrarmi le abitudini quotidiane del Belgio.

La prima volta all’estero da soli è sempre un’esperienza indimenticabile. Se poi, giunti a destinazione troviamo persone disponibili, gentili e calorose che ti fanno sentire “a casa” per tutta la durata dello scambio…beh, quest ’esperienza rimane tra i ricordi più belli che una persona si porta dietro.All’arrivo all’aeroporto di Charleroi mi vengono a prendere i Teyssen, la mia prima hostfamily, e Beril, una ventenne di Istanbul con cui ho condiviso la stanza e le esperienze della prima settimana.Dopo un lungo viaggio in macchina arriviamo a Bree, vicino al confine con la Germania.
Durante il tragitto capisco già che il tempo in Belgio è molto instabile: nel giro di mezzora ha iniziato a piovere, ha smesso, il cielo si è schiarito e dopo dieci minuti ecco che torna la pioggia,che ci accompagna fino a destinazione.Bree non è molto grande (circa 15-20mila abitanti) ma c’è tutto quello di cui una persona ha bisogno, e nonostante le dimensioni, il centro è carino con bar, negozietti, ristoranti e pizzerie italiane e turche (sono molti gli immigrati che provengono da questi due paesi).

Dal primo momento che sono arrivato in famiglia, ho capito che sarebbe stata una fantastica esperienza. Ti facevano sentire subito parte della loro vita quotidiana, come se niente fosse cambiato, permettendoti così di vedere e provare la routine di tutti i giorni.
Le visite alle città come Anversa o Lier, oltre a una veloce occhiata al mar del nord a Knokke, si alternavano a momenti in compagnia degli amici della mia host sister. L’attenzione per l’ospite era sopra a ogni cosa, tant’è vero che hanno organizzato una sera fra partecipanti allo scambio per farci conoscere prima del campo.

Mi chiamo Gabriele, ho 19 anni e studio per diventare ragioniere. Quest’estate il Lions Club mi ha offerto, tramite la mia scuola (Collegio Rotondi di Gorla Minore VA), un viaggio indimenticabile in Belgio per imparare la cultura del paese e migliorare la mia conoscenza nelle lingue straniere.Sono partito il 28 luglio dall’aeroporto di Malpensa e ho volato fino a Bruxelles, dove Henri, padre della famiglia Bleuzè, è venuto a prendermi accogliendomi nel suo paese e poi nella sua casa per 4 giorni. Insieme alla sua famiglia ho visitato le città più importanti nel circondario imparando diverse usanze tipiche del Belgio. Ho avuto anche del tempo per conoscere e parlare con i suoi due figli (13 e 17 anni) e diventare parte del loro nucleo familiare.

Al mio arrivo in Belgio il 7 luglio, Anne e Simon Halphlants mi hanno accolto all'aeroporto di Charleroi riconoscendomi dalla foto presente nel mio fascicolo.Dopo aver fatto la loro conoscenza e avervi pranzato insieme, ci siamo ritrovati di nuovo in aeroporto per ricevere l'altro ragazzo alla pari che mi avrebbe tenuto compagnia per una settimana a Bruxelles, il canadese John Michael. 
La prima settimana è trascorsa veloce, tra visite turistiche di Bruxelles, presso l'Atomium, il padiglione giapponese, la torre cinese e il Parlamento europeo, un tour in bici di Bruge, cittadina attraversata da fiumi e ponti in grado di rievocare la suggestione veneziana  che abbiamo scoperto in compagnia di altre ragazze alla pari ospiti di una famiglia di conoscenza degli Halphlants, ammirando così i "beguinages", dei raffinati monasteri di monache appartenenti all'ordine delle beghine e persino la visita di Parigi e Versailles! 

Sono Matteo Collura, quest'estate ho avuto occasione di trascorrere tre settimane presso tre famiglie diverse, prima in Francia, poi in Belgio.
6 Luglio-13 Luglio, Woippy, 10 Km da Metz
Ho trascorso la prima settimana in Francia, al nord. La famiglia è stata molto gentile con me: essa era composta dai genitori, un fratello e due sorelle, inoltre era presente anche un'altra ragazza inglese che partecipava agli Scambi Giovanili Lions. Ho visitato la città di Metz ma anche i resti della linea Maginot. Mi sono trovato a mio agio.

Parto col dire che senza dubbio l’esperienza di soggiorno all’ estero, a cui mi è stata data la possibilità di partecipare, è stata una delle esperienze più intense, fruttuose e che sicuramente porterò con me per il resto della mia vita. Non solo per l’aver visitato luoghi completamenti nuovi e parecchio distanti da casa mia, ma anche e soprattutto per aver incontrato decine di persone di un’altra nazionalità e che parlavano un’altra lingua ma che comunque hanno contribuito a rendere questo soggiorno un’ esperienza di vita indimenticabile.

Se ero partito con l’idea di imparare l’inglese, ho capito fin dai primi momenti con la mia famiglia ospitante che questo sarebbe stato molto di più. Infatti non solo sono stato accolto e trattato nel migliore dei modi sotto qualsiasi punto di vista per un’ intera settimana, senza che peraltro mi mancasse mai qualcosa, ma ho avuto anche la possibilità di andare a visitare città che con il campo non sarei andato a vedere (a causa delle tantissime cose che si possono vedere in un paese fantastico come il Belgio) come ad esempio Anversa,Bruges e Gent.

Il mio soggiorno in Belgio è stato molto importante per la mia crescita personale. E’ stato un soggiorno ben organizzato e posso dire che nulla è stato lasciato al caso. Ho passato tre settimane completamente diverse tra loro, in zone diverse del Belgio. 

Ho speso la prima settimana presso una famiglia che abita a Zaventem, vicino l’aeroporto e a circa 20 minuti dal centro di Bruxelles. La famiglia è stata molto disponibile e ho vissuto bellissimi momenti, anche grazie alla presenza di un’altra ragazza finlandese. Abbiamo visitato la capitale in lungo e in largo, adattando il nostro programma in base alle condizioni climatiche: musei nei giorni di pioggia e passeggiate per la città nei giorni di sole. Per quanto riguarda i musei posso citare il “Museo Magritte” e lo “Strip Museum”; ho visitato la zona centrale di Bruxelles, l’Atomium, il Parlamento Europeo, Antwerpen, Leuven, Tervuren, Waterloo. Tutti i membri della famiglia parlavano inglese, non perfetto, ma eravamo in grado di parlare normalmente. Inoltre il cibo è sempre stato ottimo e ho avuto occasione di assaggiare anche piatti tipici.

Austria: uno stato con 8 milioni di abitanti, pieno di verde e bellissimi paesaggi …
Io ci sono stata grazie all’opportunità datami dal ‘Lions Club’ di San Daniele del Friuli.
La mia avventura ha avuto inizio il 12 luglio 2008…
Ci sono volute sei ore e mezza di treno per raggiungere la capitale Vienna. Alla stazione, ad accogliermi, c’era la mia host-family, composta da Jutta e Gerold, che mi ha accolta con grande calorosità, portandomi poi in quella che sarebbe stata per una settimana la mia città residenziale: Wieselburg, una cittadina di circa 4000 abitanti situata nella Bassa Austria.

La mia terza esperienza in un campo Lions del programma Youth Exchange per gli scambi giovanili si è rivelata, ancora una volta, meravigliosa. 
Oltre il confine ho conosciuto tantissime persone, che per la profondità dei rapporti che ho stretto con loro, posso ora praticamente considerare come una seconda famiglia. Ogni barriera di carattere culturale, ideologico o etnico viene superata, e persone che appartengono a contesti e realtà profondamente diverse, anche contrastanti tra loro, riescono a stringere profondi rapporti di amicizia, andando oltre ogni pregiudizio.
Il mio viaggio in Austria è cominciato con la consueta settimana come ospite in famiglia; ogni anno sono sempre più sorpreso dall’ospitalità, dalla gentilezza e dalla cortesia che incontro! 

Penso che non potrò mai smettere di ringraziare per questa bellissima possibilità che mi hai è stata data!Non so nemmeno che parole usare per descrivere queste tre settimane! molto più che MERAVIGLIOSE..
La settimana trascorsa in famiglia è stata STUPENDA!! Amo troppo quella famiglia..! Mi piacerebbe tornare da loro anche se dovessi girare di nuovo per tutti i musei e le chiese!
Sono stati veramente molto gentili e disponibili.

Appena giunto in Austria fui accolto dalla mia nuova famiglia (non molto eloquente devo dire poichè non conoscevano bene l'inglese), e restai decisamente stupito per tutto il verde che ci circondava durante il viaggio a quella che sarebbe stata la mia casa per una settimana. Mi trattarono molto bene ma mi lasciarono troppo tempo libero in cui non sapevo cosa fare, tanto da finire i due libri che mi ero portato nei primi due giorni. La sera uscivo con la figlia che aveva la mia età, ma purtroppo ciò significava stare tre ore in un pub ad ascoltare conversazioni in tedesco nel vano tentativo di capirci qualcosa. Insieme alla mia famiglia visitammo Salisburgo e qualche paesino in cui era una rarità trovare qualcuno per strada.
Poi una sera feci notare al padre della famiglia che qui da loro le stelle si vedevano benissimo e lui guardandomi stupito mi disse che dove erano loro si vedevano male ma che il giorno dopo saremmo andati sulla montagna a vederle meglio. Fu la serata più bella per me e devo ammettere che non ho mai visto così tante stelle in vita mia: si vedeva la via lattea e si notavano molto bene anche i satelliti che passavano sopra la terra oltre a tutte quelle costellazioni di cui si parla in città ma che non si vedono mai. Alla fine della settimana mi dispiacque dovermi distaccare da loro perchè mi avevano davvero trattato come un loro figlio, sebbene non vedessi l'ora di trovare qualcuno con cui avere una conversazione (sono stato sfortunato infatti perchè l'altro ragazzo Rumeno che doveva venire in famiglia con me non si è mai fatto vivo e sono quindi rimasto da solo). 

La mia esperienza di viaggio coi Lions si è svolta in Austria,una settimana in famiglia e due settimane nel camping "discover Carinthia". Avendo io ospitato nelle due settimane precedenti, sempre per conto dei Lions, una ragazza Turca con cui è risultato difficile instaurare un rapporto sereno, per via della sua resistenza, più o meno conscia, ad adattarsi per il tempo dello scambio a realtà e stili di vita diversi dai suoi,non nego che al momento della mia partenza ero un pò timorosa riguardo alle prospettive dell'esperienza che stavo per affrontare. Arrivata in aeroporto, ero un pò agitata:e se non fossi riuscita a integrarmi nella mia famiglia ospitante?E se la realtà del camping si fosse rivelata troppo rigida e serrata rispetto alle mie abitudini?Ad alimentare le mie preoccupazioni contribuiva il fatto che Sarah, la ragazza Austriaca nella cui famiglia stavo per essere accolta,sarebbe partita a tre giorni dal mio arrivo per il Giappone -anche lei per uno Youth exchange-,cosicchè io sarei rimasta per il resto della settimana sola cn i suoi genitori,con cui la comunicazione sarebbe forse risultata faticosa per via del loro inglese vacillante.

Quest'anno sono andato nel campo in Austria, ad Eisenstadt dal 18 luglio al 1 agosto. Era un campo con mentalità giovanile: era gestito da due membri lions (Guenter e Isi) aiutati da 3 ragazzi ( le 2 figlie di Guenter e un ragazzo che in passato aveva partecipato a diversi campi), con un programma interessante e non stancante, anche con pochi spazi liberi. Inoltre erano disponibili ad accettare dei cambiamenti sul programma iniziale: un giorno, per esempio, siamo andati un piscina al posto di 40 km in bici, visti i 30 gradi alle 8,30 di mattina. 

Quest’estate ho partecipato agli scambi giovanili dei Lions e ho avuto come meta l’Austria.
Inizialmente non ero molto convinta dell’Austria, troppo vicina a casa, io non ho mai studiato il tedesco ed ero preoccupatissima per il cibo. Ansie che si sono rivelate assolutamente inutili poiché scalzate dal divertimento che dal primo giorno ci ha travolti tutti.
Ci sarebbe tanto di cui parlare di questo meraviglioso periodo di tre settimane che ho passato lì, ma siccome non posso citare tutto, penso che parlerò dell’esperienza al campo. Eravamo circa 30 (5 italiane me compresa), ci siamo trovati il primo giorno al campo tutti impauriti e intimiditi intorno ad un falò dentro una tenda indiana a strimpellare con le chitarre per tutta la sera; siamo entrati subito in sintonia tra di noi. 

Vi deluderò...
Il mio report non può in nessun modo aiutarvi a migliorare gli scambi, almeno non quelli in Austria, perchè è stato tutto perfetto! 
L'unico problema di viaggio è unicamente imputabile a me : mi hanno derubato nella stazione  di Innsbruck al ritorno, ma con il senno di poi è comunque un'emozione vissuta.
La settimana in famiglia è stata molto bella, Gli E. ( non so se sarà resa pubblica), sono stati gentilissimi e abbiamo passati piacevolissimi momenti insieme : camminate alle cascate, concerti rock, battaglie collettive a risiko dopo cena, grigliate in giardino e serate in disco...

Come definire l’esperienza in Austria nel campus Lions “the sound of music” e la precedente settimana nella famiglia Neuhauser? Semplicemente indimenticabili. Non avrei mai immaginato di poter vivere in sole tre settimane un concentrato così denso e così indelebile di esperienze meravigliose, non solo musicali, ma soprattutto umane. 

L’esperienza nel campus è stata un’occasione per creare delle amicizie durature e con ragazzi provenienti da tutto il mondo, accomunati da un elemento coesivo e profondo che è la vera passione per la musica. Il condividere tutto ogni giorno, sempre armati di chitarra, voce e tanta allegria, ci ha permesso di diventare una grande famiglia unita che tutti ancora rimpiangiamo e a cui ripenseremo con un po’ di nostalgia e un sorriso. 

La mia esperienza è iniziata il 3 luglio con il viaggio in direzione di Dobbiaco-Toblach dove ho trascorso le prime due settimane di campo.
Sono stata la prima ad arrivare e poche ore dopo ho conosciuti la mia compagna di stanza, una ragazza turca.
L'esperienza del campo è stata entusiasmante, ogni giorno abbiamo provato diverse esperienze, diverse avventure e attività senza mai fermarci.
Abbiamo fatto escursioni in perfetto stile alto-atesino attorno alle famose Tre Cime di Lavaredo e sul monte Piana dove abbiamo potuto immergerci, capire e provare le sensazioni, i sentimenti e ogni singola cosa che persone dell'esercito italiano e austriaco provavano all'interno delle trincee, combattendo ogni giorno ad una distanza di soli tre kilometri gli uni dagli altri una guerra di logoramento.

Riassumere, ma soprattutto trasmettere le emozioni provate durante tre magnifiche settimane in Austria mi risulta molto difficile. Lo scambio è stato un vero e proprio concentrato di esperienze che mi hanno arricchita sia dal punto di vista umano che musicale. Ho infatti partecipato al camp “The sound of music”. Non sono una musicista professionista (canto semplicemente nel coro della mia parrocchia), nonostante ciò mi sono trovata a mio agio: quello che più contava non era la conoscenza musicale (per qualcuno è stata la prima esperienza come cantante), ma la passione per essa. Guidati da Rudi, Caroline, Christoph, Johannes (oltre ai Leo Tatjana e Renè) noi, 33 ragazzi provenienti da tutto il mondo, legati da una lingua comune, la musica (l’inglese non era così famigliare per tutti), siamo stati in grado di ottenere ottimi risultati che si sono manifestati nel concerto finale tenutosi a Bad Radkersburg.

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