Il 5 luglio 2015 sono partita per gli scambi giovanili in Turchia partecipando al campo 118 E Bosphorus & Dancing. La famiglia ospitante che mi era stata assegnata vive ad Antalya mentre il campo si sarebbe svolto a Istanbul.
Verso le 14 sono arrivata all’aeroporto Ataturk di Istanbul e sono stata accolta da tutti gli staff del campo che mi aspettavano con grandi cartelli. Una di loro mi ha accompagnato a conoscere la mia compagna di “avventura” con cui ho passato il periodo in famiglia. Nella host family, infatti, non ero sola, la famiglia aveva deciso di ospitare due persone: Maria ed io.
Grazie al programma Campi & Scambi Giovanili del Lions Clubs International (ed in particolare del Lions Club di Pieve di Cadore che ha indetto un CONCORSO SCOLASTICO) ho avuto l’opportunità di passare tre fantastiche settimane in Turchia.
Un mondo ed una cultura completamente nuovi per me.
I primi dieci giorni li ho trascorsi ad Istanbul in una famiglia turca che da subito mi ha accolta molto gentilmente. La mia host sister aveva la mia stessa età, di conseguenza è stato facile capirci e andare d’accordo fin da subito.
Il 5 luglio ha avuto inizio la mia prima esperienza di scambio giovanile. All’aeroporto di Istanbul sono stata accolta dai simpatici membri dello staff, che mi hanno presentato la mia famiglia. Mi sono sentita fortunata ad essere ospitata da persone così gentili e affettuose, mi sono sentita come se fossi a casa mia; parlavano tutti in inglese tranne la mamma, ma non è stato un problema perché riuscivamo a comunicare con gesti e poche semplici parole in turco.
Quest’estate mi è stata data l’opportunità di andare in Turchia, di conoscere una nuova cultura, di conoscere nuovi amici…è stata un’esperienza unica!
Il 22 giugno, arrivata all’aeroporto di Istanbul, ho incontrato subito la mia nuova famiglia, composta dalla madre Adviye, e da sua figlia Doga.
Subito dopo siam partite per Bursa, poiché la famiglia viveva lì.
Istanbul has been a different experience. Everyone travels for a reason but in this case I like to think that the fate chose for me: after having decided this destination I met by chance Turkish people that came out to be really important in my life and I am glad I had the opportunity to know them better trying to understand the reality they live in.
Now I know why they only buy water, cause in their country water is polluted and they use fountains only to wash themselves (and not to drink as I tried to do). Now I know why sometimes they are awake and asleep at strange hours, cause prayers are 5 times per day and starting form 5 am (the first day I woke up in the early morning really worried
cause the mosque was right in front of my house). Now I know why they are so welcoming and feed you till to the brim starting from the breakfast, cause people have a strong sense of hospitality that sometimes turns out to be even too strong but always with good intentions.
I won't forget the kindness of my host family: my host brother with his black
Turkish mustache really wanted me to have a great experience and he was sleeping on the sofa in order to leave me his bed.
L’anno scorso un mio amico di un anno più grande mi aveva parlato di questo viaggio-scambio in Turchia, al quale aveva partecipato grazie all’associazione Lions. Me ne aveva parlato con grande entusiasmo, descrivendolo come un’ esperienza indimenticabile. Per questo, quando la mia prof di inglese ha spiegato alla classe che per partecipare al programma di scambi giovanili era necessario vincere una sorta di concorso, io ho subito aderito. Dopo aver svolto un breve tema in inglese, sono stato contattato e informato che non ero entrato in graduatoria per il viaggio. Verso fine dicembre tuttavia, con una chiamata mi hanno fatto sapere che si era liberato un posto proprio per la Turchia. Dopo averne parlato a casa ho deciso di accettare.
Per me questa è stata la vacanza più bella della mia vita, studiando arte uno dei miei sogni era quello di poter entrare a Santa Sofia e visitare la Moschea Blu ma alla fine di questo viaggio la cosa che più mi è entrata dentro non sono le splendide architetture della città degli imperatori d'oriente prima e del maestoso impero ottomano poi, ma l'aver incontrato persone meravigliose l'aver visto paesaggi e scorci che rimarranno sempre nel mio cuore ,pane per l'anima.
Una vacanza indimenticabile. Un viaggio alla scoperta della Turchia, di quell’Oriente che si rivela molto più occidentale di quanto si potesse pensare, un’esperienza attraverso luoghi magnifici, storia, colori, profumi e gente accoglientissima.
Il tutto inizia un caldo sabato di fine giugno. Atterrato ad Istanbul trovo ad aspettarmi la famiglia ospitante: si presentano subito con gentilezza e affetto e mi caricano in macchina per portarmi a casa.
Dopo aver viaggiato per svariate ore sono finalmente arrivato in aeroporto ad Adana. Appena uscito sono stato riconosciuto immediatamente dalla mia host-mum, circa mezz'ora dopo eravamo a casa. La famiglia era molto ospitale con me, e da mediterranei doc hanno iniziato da subito a farmi ingrassare!
Nei giorni seguenti abbiamo visitato la città, conosciuto tanti amici e assaggiato diversi piatti tipici.
Ho legato subito con mio fratello e con mia madre ma purtroppo ho visto solo raramente mio padre, per via del suo lavoro e degli orari scomodi che doveva rispettare.
Solitamente ci svegliavamo alle 12 e dopo aver fatto una colazione che pareva più un pranzo, andavamo in giro in Adana per poi tornare all'1/2 di notte!
Ricordo benissimo e con un po’ di nostalgia il 27 giugno, il giorno della mia partenza, ero davvero impaziente ma allo stesso tempo un po’ spaventata per l’avventura che stavo per affrontare da sola.
Dopo 2 interminabili ore e mezza di aereo arrivo a Istanbul e all’uscita trovo ad accogliermi due dolcissime ragazze con un cartello con scritto il mio nome e i 3 ragazzi responsabili del Camp, tutti entusiasti del nostro arrivo.
Sono sul solito autobus diretto verso la stazione.
E' mattina presto, il finestrino è appannato e la musica nelle mie cuffie è sempre la stessa.
Arrivo a scuola ed inizio a comporre il piccolo brano che renderà possibile un'esperienza che cambierà definitivamente e sostanzialmente la visione che ho del mondo e di me stesso.
Un giorno mi viene comunicato che ho vinto il concorso per cui avevo scritto quel testo. Non so cosa aspettarmi da tutto ciò.
Prima del viaggio tanta insicurezza e tante telefonate con persone fantastiche che rispondono ad ogni mio dubbio. Ciononostante non sono sicuro.
Tutto d'un tratto mi trovo su un aereo che sta atterrando ad Istanbul, solo e circondato dal mondo.
All'uscita dell'aeroporto c'è una tra le migliori famiglie che abbia mai conosciuto ad aspettarmi. Saliamo in macchina e via, si riparte di nuovo alla volta di Mudania, in una villetta a schiera arroccata tra le colline turche, affacciata sul Mar della Marmora.
Le giornate con la famiglia volano, inoltre l'arrivo d'un altro ragazzo, un polacco di nome Schymon rende la mia prima parte di avventura ancor più vivace e divertente.
Grazie al Lions Youth Exchange Program ho avuto l'opportunità di vivere questa bellissima esperienza. Avevo già ospitato tramite i Lions delle ragazze giapponesi,ma ancora non avevo avuto l'opportunità di essere ospitata e di partecipare a uno dei meravigliosi campi organizzati dai Lions.
Da dove cominciare?
Il mio avventuroso viaggio in Turchia è iniziato un giorno di giugno quando sono atterrata all'Ataturk airport l'aereoporto principale di Istanbul.
Una volta arrivata sono stata accolta dalla mia famiglia ospitante in modo a dir poco fantastico nonostante io quel giorno, per mia grandissima sfortuna, fossi malata.
Salve a tutti, mi chiamo Francesca ed ho quasi 18 anni; quest'anno ho avuto la possibilità di fare parte del progetto degli scambi giovanili, ed aver la vera e propria fortuna di andare a visitare la bellissima Turchia.
Avevo aspettative già piuttosto alte, ma niente in confronto a quello che mi ha accolto quando sono arrivata.
Per la mia prima esperienza con i Lions , e spero che non sia l’ultima, nel mio destino c’era la Turchia. Avevo un grande desiderio di visitare ma soprattutto “vivere” il paese culla della cultura anche occidentale legata indissolubilmente alla cultura orientale. Atterrato a Izmir sentivo che stava iniziando un’avventura ed un’esperienza fuori dal comune, mi sentivo fortemente emozionato e il cuore mi batteva a mille.
Le tre settimane in Turchia presso Antalya si sono suddivise in due parti: 9 giorni in famiglia e 13 in camp. Sicuramente una delle esperienza più belle della mia vita.
In famiglia mi sono trovata molto bene, tutti erano molto gentili e disponibili con me, nonostante avrei preferito visitare più luoghi. Infatti ho passato gli ultimi 3 giorni quasi completamente in casa. Nonostante ciò mi sono divertita e sono grata alla famiglia per tutte le gentilezze e le attenzioni che mi hanno dato.
Dopo una lunga giornata di ritardi aerei e perdita momentanea del bagaglio da stiva, verso le 23.50 sono finalmente arrivato ad Antalya, metropoli marittima nel quale risiedeva la famiglia ospitante. Una piacevole sorpresa è stata l’immediata conoscenza dell’ “host brother” ungherese, con il quale ho trascorso la prima settimana. Per motivi lavorativi la famiglia ospitante ci ha permesso di alloggiare nello stesso hotel nel quale lavoravano. I primi giorni sono stati molto particolari: i ritmi di vita ( la “giornata” comincia al pomeriggio e termina a tarda notte) e il caldo non hanno favorito il nostro ambientamento.