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La famiglia dei Roderiguez, in cui sono stata ospitata, è composta dai genitori, Janice e James, tre figli ancora in casa, Megan,26, James jr 21, Victoria 19, più una ragazza in affido di 18 anni e sua figlia di un anno e mezzo. I Roderiguez hanno altre due figlie fuori casa, un gatto, un cane e delle ranocchiette esotiche. Vivono un po' fuori città ma sia i figli che i genitori erano sempre disposti ad accompagnarmi in giro, a farmi vedere il posto preoccupandosi anche di non farmi fare le stesse attività che poi avrei fatto al campo. Mi hanno portato a pescare a Valdez, in campeggio, James jr mi ha portato in un ranch per sparare, siamo andati al cinema più di una volta, abbiamo visitato la città, fatto shopping e conosciuto la famiglia che ospitava altri due ragazzi dalla Polonia e dalla Danimarca con cui ho fatto una gita in canoa sul fiume.
Insomma le prime due settimane sono passate in fretta.

Estate 2014: “Dove andrai in vacanza quest’anno?” “Ehm, in Alaska!”
“In Alaska?!? 
Ma che ci vai a fare lassù?!?” …
Conversazione tipo con tutti i miei amici, parenti, e persino controlli all’aeroporto prima di arrivare a Fairbanks, in pieno territorio alaskano. In realtà “lassù” ci andavo a vivere un’esperienza bellissima e unica, dal momento che, proprio come mi facevano notare tutti, non si tratta di una meta molto gettonata.

Come è bello attendere per mesi prima la destinazione e poi la data della partenza per il campo Lions , e poi i primi di luglio , finita la scuola, imbarcarsi per la lontanissima Alaska con entusiasmo e con qualche naturale titubanza per un mese di esperienze uniche !
Devo essere sincera: avevo accolto la destinazione Alaska con qualche perplessità: il clima, la lontananza, il contatto continuo con la natura, l’esperienza di dormire in tenda, etc., ma tutte, ma proprio tutte le mie iniziali remore si sono dissolte via via e hanno lasciato spazio al viaggio della mia vita!
Già dalla primavera è iniziato il contatto con la famiglia ospitante: già via mail ci conoscevamo molto bene!!
Partita da Milano, a Francoforte ho incontrato altri ragazzi italiani tutti diretti a vari campi Lions in Usa (una delle quali è stata al campo con me) e così abbiamo volato insieme. E’ stato molto divertente: battute di qua, musica di là, racconti e confronti, le sedici ore di volo sono proprio …’ ‘volate’!!

Il viaggio in Alaska è stato senza dubbio una delle esperienze migliori della mia vita! Senza contare il miglioramento dell'inglese, questa esperienza si è rivelata formativa poiché venendo in contatto con persone provenienti da ogni parte del mondo si viene a conoscenza non solo di altre culture ma anche di nuovi modi di pensare che allargano i propri orizzonti e aprono la mente a nuove idee. Nel mio caso specifico oltre ad aver visto paesaggi a dir poco spettacolari come montagne mozzafiato, ho coltivato bellissimi rapporti con nuove persone, rare amicizie che mi impegno tuttora a mantenere.
Ogni cosa è stata perfetta.
La gentilissima famiglia che mi ha ospitato mi ha offerto tantissime opportunità e fatto visitare tutte le principali attrazioni del luogo. 
Sono abituati a stare con i ragazzi è anche se i primi giorni sono stata l'unica adolescente di quella casa in attesa della mia compagna di stanza non mi sono per nulla annoiata, anzi! Ogni giorno mattina e sera nuove cose da fare anche se già solo la quotidianità non annoia in quanto così diversa dalla nostra. 

Quando mi hanno detto la mia destinazione sono rimasta tutta una sera a pensare.. “Alaska?
Non ci sarà sicuramente nessuno la.. solo orsi!
E chissà che freddo!”
Alla fine però il mio spirito avventuriero ha vinto tutti questi stupidi pregiudizi e il 5 di luglio sono partita per un posto selvaggio chiamato Alaska.
Inizialmente, mi ero messa in contatto con una ragazza italiana di nome Elena per trascorrere il mio lungo viaggio ( primo viaggio negli States) in compagnia. A Francoforte ho incontrato Elena senza sapere che presto saremmo diventate molto molto amiche. Fra una chiacchierata e l’altra le ore sono volate e abbiamo scoperto che saremmo state in famiglia insieme. Arrivate all’aeroporto di Fairbanks abbiamo conosciuto la nostra famiglia e un’altra ragazza di nome Tamar, proveniente dall’Israele, che anche lei sarebbe stata in famiglia e nel campo con noi.

Ho vissuto una bellissima esperienza, forse una tra le più belle della mia vita: il viaggio in Canada! 
Allora partendo dall'inizio.....:
Sono partito il 12 luglio da Roma, e da la è cominciato tutto.

La mia esperienza con il primo scambio giovanile che ho fatto con i Lions International è stata senza alcun dubbio positiva. 
Ho passato 5 settimane e 5 giorni in America vivendo delle esperienze davvero indimenticabili. 
Tra le principali cose positive che ricordo, con immenso piacere, è stata l'occasione di vivere le stesse situazioni con altri 40 ragazzi provenienti da 22 nazioni diverse, potersi confrontare con loro, ma soprattutto potermi divertire con loro.

Grazie al Lions ho vissuto un concentrato di emozioni che probabilmente mai dimenticherò, innanzitutto perché solo di rado ero stato all'estero, e per la prima volta ho viaggiato in aereo, non avevo mai trascorso le vacanze separatamente dai miei genitori, e ho finalmente potuto esercitare la lingua inglese. Mi sono commosso alla partenza, salutando i miei genitori, e ho pianto di nuovo al momento di abbandonare i ragazzi alla fine del camp. In famiglia mi sono trovato benissimo, direi quasi un principe, cui tutto era servito, hanno persino esaudito la mia richiesta di andare allo stadio.

Il mio viaggio in Ungheria è stato fantastico. Come mia prima esperienza di scambio giovanile mi è doveroso sottolineare, l’impegno e l’organizzazione che ho riscontrato durante il soggiorno sia in famiglia che nel campus.
In famiglia mi sono trovato benissimo. Ogni componente di essa non smetteva giornalmente di elencarmi tutta una serie di “options” che avevo a mia disposizione e che potevo fare durante la giornata (anche se il più delle volte erano sempre quelle che si ripetevano). Cosi ho passato la prima settimana in famiglia dando una mano nelle faccende di casa alla moglie del padrone di casa, andando a destra e a sinistra nei dintorni di Budapest tra campi da calcetto, piscine, laghetti ed escursioni varie nei numerosissimi pub di Budapest degustando ottime birre le quali acquistavano ancora più gusto in quanto erano, come del resto tutto quanto, a carico della famiglia!!!

Il 14 Luglio 2007 sono partito per l’Ungheria molto scettico e con molti pregiudizi riguardo al fatto che mi sarei divertito o che avrai trovato persone con cui avrei legato moltissimo.
Ed invece il mio scetticismo è subito stato messo da parte. La mia host family mi ha trattato come un figlio, e sono stato anche fortunato a trovarmi in una famiglia con una ragazza gentilissima, sempre disponibile e simpatica come Lilla che parlava italiano. Mi ha portato in alcuni dei posti più meravigliosi e divertenti dell’Ungheria come per esempio Siofok, luogo di divertimento per i giovani, la Pusta, un luogo caratteristico ungherese e la stessa Kecskemet dove vivevano con il padre di Lilla che mi raccontava un po’ di storia delle varie città e dell’Ungheria. 
L’addio anzi l’arrivederci è stato molto triste, in una settimana mi ero abituato e affezionato molto a Lilla, alla sua famiglia e ai suoi amici. 
E così è iniziato il Lions Camp!! 

Volevo ringraziare tutta l'organizzazione del Lions Club per avermi dato questa fantastica opportunità!
E' stata favolosa l'accoglienza che ci hanno fatto i nostri ospiti!
Sono stati meravigliosi!!
Parlo in primo luogo della mia famiglia, poi delle guide del campus e di tutti i Lions Clubs che ci hanno ospitati!
E' stato bellissimo poter vedere che nel mondo, nonostante quanto si dice così spesso che la gioventù è malata, esistono ancora dei giovani disposti a mettersi veramente in gioco, a tentare il tutto e per tutto per superare le difficoltà di lingua, di diversa cultura.
Mi ha impressionato vedere quante cose false e sbagliate sappiamo delle altre culture, quanti pregiudizi e preconcetti.
Quante cose che per contro non ci immaginavamo nemmemo!
Che bello essere in un gruppo di giovani e scoprire che si è tutti uguali, non intendo omologati ma tutti con la stessa voglia di vivere, di farsi capire, di conoscere un mondo di realtà diverse!

Quest’ estate ho avuto l’occasione di trascorrere tre splendide settimane in Ungheria.
Ho trascorso la prima settimana ospitata insieme a una ragazza olandese dalla famiglia Baan, nella città di Pécs. Ho trovato il soggiorno in famiglia molto ben organizzato in quanto, siccome altri 5 ragazzi che sarebbero venuti al campo nelle settimane successive erano ospitati a Pécs, tutte le famiglie si erano precedentemente incontrate per creare un programma molto intenso e interessante apposta per noi.
Questo ci ha consentito di legare molto.

Le tre settimane trascorse in ungheria dal 12 luglio al 2 agosto 2008 sono state per me un’esperienza indimenticabile. Ringrazio sentitamente l’organizzazione dei Lions per aver dato a me, quale vincitore di un concorso interno alla scuola douhet la possibilità di recarmi in un paese estero pieno di posti da scoprire.
Quello che mi ha colpito tanto è stato l’ottimo rapporto instaurato  con tutti i campisti indipendentemente dall’età e soprattutto la favolosa organizzazione del campo che ci ha permeso di effettuare una miriadi di attività una più divertente dell’altra.
Sono stato entusiasmato dalla visita delle principali città : Budapest, gyor, kaposvar, Pecs e di posti interessanti come il lago Balaton e tanti altri sparsi per l’intera nazione.
Le numerosissime attività ludiche effettuate presso differenti posti fra cui piscine,arene per gli spettacoli con i cavalli,manifestazioni comunali per giovani, gite in barca.
Per non parlare del meraviglioso trattamento riservato a me dalla famiglia che mi ha ospitato durante la mia prima settimana di permanenza in Ungheria.
Mi sono sentito presto a mio agio.

Il 1 agosto doveva iniziare la mia avventura di scambi giovanili in Ungheria:purtroppo, per un problema di overbooking, la mia partenza è stata posticipata al giorno seguente e così sono tornata a casa dall'aeroporto di Venezia con le lacrime e con una buona dose di nervosismo, all'idea del disagio che stavo procurando alla famiglia e all'idea che il giorno dopo avrei dovuto volare prima fino a Francoforte e poi da Francoforte a Budapest.
Il 2 agosto però le cose sono andate per il verso giusto, e anche se il mio primo aereo è arrivato tardi a Francoforte, sono riuscita a prendere la coincidenza e ad arrivare a Budapest!! 
Lì ho trovato ad accogliermi Leila, la ragazza della famiglia, e suo padre. In circa tre ore siamo arrivati nel loro villaggio e alle 10 di sera abbiamo cenato.
Con la famiglia ho passato davvero una bella settimana: mi sono trovata molto bene, ero trattata come una figlia, e per di più io e Leila abbiamo scoperto di avere un sacco di cose in comune (tanto che ora, quando ci scriviamo, ci chiamiamo a vicenda "my twin"). 

Comincio con il ringraziare, e congratularmi per l'organizzazione: sia con la famiglia ospitante che con il campo mi son sempre trovato bene; non spreco parole intorno alla famiglia dal momento che non penso possiate correggere molto in questo ambito -non era neanche del club lions-, quel poco che si avrebbe da correggere peraltro. 
Circa il campo posso fare un minimo report dei vari ambiti:

  • circa il personale, l'ho trovato sempre disponibile e affiatato, nulla di che lamentarmi;
  • per il programma, ci ha permesso di visitare e conoscere discretamente il paese e osservarne anche i lati più cartteristici e folkloristici; la mia critica maggiore va contro le molte ore passate alle stazioni termali, che sono state davvero molte
  • per vitto e alloggio, io personalmente  ho apprezzato molto la cucina ungherese -molto più di altri miei compagni-; circa le sistemazioni, l'albergo a Pècs era di qualità e confortevole; quello dove alloggiammo a Budapst gli ultimi giorni tutto il contrario
  • gli spostamenti si sono svolti per lo più col bus e a piedi: cosa dura ma necessaria, se con i secondi abbiamo vissuto allegre scampagnate nelle selve magiare, con i primi ci siam potuti riposare.

La mattina del 27 giugno, mentre aspettavo l’arrivo del mio volo diretto a Budapest, ero allo stesso tempo emozionata e spaventata e, lo ammetto, un po’ scettica.
Non sapevo a cosa andavo incontro ed ero terrorizzata dall’ idea che sarebbe potuto capitare qualche guaio ; pensavo: “magari la mia host family si dimentica di venirmi a prendere in aereoporto” o “ chissà se me la caverò con l’inglese” .. Invece, fortunatamente è andato tutto liscio come l’olio.
Sono capitata in una famiglia aperta ed amichevole che mi ha ospitato  ( dal 27 giugno al 4 luglio) come se fossi parte integrante della famiglia. Con Lilly, la mia host- sister 20enne, ho subito legato molto e ci ha aiutate il fatto che avevamo più o meno gli stessi gusti ed interessi.
Il divertimento non è certo mancato, ma devo ammettere che mi ha tenuta davvero molto impegnata: i primi 2 giorni li abbiamo passati nella villa del padre sul lago Balaton (una vera meraviglia della natura!) dove ci siamo rilassate in vista di quello che ci avrebbe aspettato i giorni seguenti.

A fine giugno sono partita per l' Ungheria, dove, fra Budapest e altre città, ho trascorso diciotto giorni fantastici. Durante la prima settimana sono stata ospitata da una famiglia, la cui disponibilità e simpatia mi hanno aiutata ad ambientarmi molto velocemente. Nessun problema, dunque, di carattere "sociale": ero stata avvisata che avrei potuto capitare in una famiglia con genitori poco presenti per motivi di lavoro, magari senza figli con cui potessi stringere amicizia, ma così non è stato. Mi è sembrato di aver trovato una sorta di seconda casa!  Anche l' organizzazione da parte del Lions e dei Leo locali, i quali si sono occupati e hanno personalmente animato le feste di benvenuto e d' arrivederci, è stata ottimale.
Dopo sette giorni in compagnia di una affettuossima famiglia, ho partecipato allo "Youth Exchange Camp A" per l' Ungheria, intitolato " Beautiful landscapes, natural waters".

Anche quest’anno ho partecipato a uno scambio giovanile , in Ungheria. Sono stata molto contenta in partenza perché la mia richiesta era stata esaudita e avevo saputo da altri ragazzi, che ho incontrato gli scorsi anni, che il campo in Ungheria era uno dei più bei campi dell’Europa.
Non posso che confermare questo. 
La settimana in famiglia è stata molto molto piacevole, ho abitato a due ore circa da Budapest insieme a un’altra ragazza finlandese e ai genitori ospitanti e a due giovani ragazze amiche della famiglia. La settimana è stata intensa con varie attività come andare a ballare la zumba e la salsa, andare alle terme, visitare lo zoo della città, visitare Budapest, visitare Vienna(!!).

9 luglio.
Finalmente si parte! Meta: Ungheria. All’aeroporto ho incontrato subito la mia prima host-family, due persone molto cordiali che avevano due figli e oltre a me ospitavano un ragazzo messicano, così mi sono ritrovata ad avere ben tre fratelli. Con loro ho trascorso poco tempo, in quanto il giorno successivo mi hanno accompagnata al campo, ma sono riusciti fin da subito a dimostrarmi la grande ospitalità degli ungheresi e ad insegnarmi parte della loro tradizione, iniziando dalla “Pàlinka” la loro grappa fatta in casa. Per quanto riguarda il cibo, visto che ci sono faccio una piccola parentesi in merito, posso assicurare che è ottimo. Da provare la zuppa fredda di frutta che ci servivano praticamente sempre prima di mangiare, con mia grande approvazione.

Lo scambio nel suo complesso e' stato estremamente positivo. Prima di tutto la famiglia Zatik che mi ha ospitato dal 3 al 10 agosto si e' dimostrata una bellissima e accogliente famiglia. Per tutto il tempo sono stati disponibili nellaccompagnarmi a visitare in modo molto approfondito Budapest, rendendomi partecipe anche dellattivita' di famiglia e degli interessi degli stessi membri. Sono sempre stata accompagnata di persona e anche il cibo che mi e' stato fatto assaggiare e' stato impeccabile. Ho scoperto bellissimi luoghi (lo era anche la stessadimora familiare e laresidenza estiva sul lagoBalaton)e incontrato sinceramente persone calorose pronte a ospitare e insegnare.

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