Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

Dopo la significativa esperienza in Svezia con il programma Lions di scambi giovanili, ho avuto l’occasione di partire per una nuova avventura grazie al Lions Club Torino Host del Distretto 108 Ia1 e alla disponibilità YEC Gualtiero Roccati. Direzione? Turchia! 
Atterrata all’aeroporto di Ankara, la famiglia e due membri dello Staff Leo che si sarebbero occupati di noi durante il Camp mi stavano attendendo. Dopo le presentazioni, la mia hostmum mi portò subito a casa, un appartamento non lontano dal centro della capitale. 
Stava iniziando la settimana più intensa di sempre. Sono stata subito accolta da gustosissimi çay e mille domande ricche di quella curiosità tipicamente turca. Mi sentii subito a casa e presto parte della famiglia.

Salve, il mio nome è Mirko Trapletti.
Vivo con la mia famiglia in un paesino di 2200 abitanti chiamato Tavernola Bergamasca, situato sulla costa bergamasca del Lago d’Iseo. Ma, anche se per un breve periodo di tempo, sono stato “adottato” dalla città che è stata considerata per molti secoli la seconda Roma: Istanbul.
Appena atterrato all’aeroporto Ataturk, nella parte europea della città, sono stato accolto a braccia aperte dai figli della mia famiglia ospitante, özge e özgu. özge è una studentessa di 23 anni, studia Italiano all’Università di Istanbul e quindi si può facilmente capire come mi trovassi molto a mio agio a parlare con lei a proposito dell’Italia e della nostra cultura.
Özgu è uno studente di 16 anni, quest’anno è il suo terzo anno di liceo ed è un maestro per quanto riguarda la disciplina velistica, un vero fenomeno. I primi due giorni eravamo solo noi tre in casa poiché i genitori, özgur e Nur, erano ancora a Izmir in vacanza.

Un’esperienza che non potrò mai dimenticare.
Il mio viaggio in Turchia è cominciato il 29 giugno dall’ aeroporto di Bologna, quando sono arrivata ho capito subito che sarebbe stata un’ esperienza da sfruttare al massimo. La famiglia era spettacolare e viveva a Canakkale. 

Il 21 giugno 2014 partii per quella che sarebbe stata la migliore esperienza della mia vita fino ad ora.
Arrivai ad Istanbul con circa un ora di ritardo e la mia host family , gli Yazgan , era già preoccupata.
Si dimostrarono tutti e quattro calorosi fin da subito e apprezzai molto la loro accoglienza.
Passammo i primi 3 giorni dagli “zii” nella loro casa al mare a Silivri e lì occupai la maggior parte del tempo a divertirmi sulla barca o giocando a Okey (tipico gioco da tavolo Turco) con la mia host sister Beril e il suo cuginetto Bora.
Ci trasferimmo poi nella nostra vera casa a Kocaeli , città nella parte asiatica della Turchia , vicina a Istanbul.

Il mio viaggio ha inizio il 6 luglio, quando, disperata, prendo il mio primo volo per Istanbul , dove mi aspetterà il secondo per Adana, nel sud della Turchia. Sì, disperata perchè avevo una tremenda paura a trascorrere tre settimane in un posto dove, non solo non conoscevo nessuno, ma non conoscevo nemmeno le abitudini, il cibo, la lingua.
Arrivata nel grande aeroporto di Istanbul , circondata da persone che parlavano una lingua a me sconosciuta, il mio terrore è solo aumentato, ma proprio per quello forse, sono riuscita a raggiungere il mio gate nell'arco di venti minuti e presto ero già atterrata ad Adana, in un piccolo aeroporto dove la mia famiglia mi attendeva. 

E poi arriva quel giorno, quello della partenza.
Mi sono svegliata e vicino a me vedo Eleonora. Dopo soli 11 giorni passati insieme non pensavo si potesse definire una persona “amica” eppure è così: condividere il presente, raccontarsi il passato, ridere e piangere insieme, scoprire affinità e divergenze, ecco, ho trovato un’Amica, per il resto della mia vita.
Esco dalla camera e noto, con stupore, che in corridoio c’è già vita: tra meno di un’ora il primo pullman poterà le persone in aeroporto. Incontro Jo, Josian, il ragazzo Americano che non ha ancora capito che quando parla con me deve rallentare altrimenti non lo capisco.

La mia esperienza in Turchia è stata molto positiva.
Il periodo in cui sono stato in famiglia è stato molto confortevole e i miei host genitori m hanno trattato come se fossi uno di loro.
Mi hanno portato in giro e fatto visitare la citta, mi hanno fatto aprire gli occhi e immedesimare in una nuova cultura e religione; ribadisco che sono stati molto affettuosi, rendendomi il periodo con loro molto piacevole. 

Il viaggio che ho fatto in Turchia è stato veramente bello, un'esperienza unica e indimenticabile che mi ha arricchito culturalmente e umanamente, oltre a essere stata una vacanza divertente.
Non finirò mai di ringraziare il Dirigente della scuola che frequento che mi ha offerto di partecipare allo scambio giovanile e tutti coloro che si sono occupati in modo veramente efficiente dell'organizzazione del viaggio.
In un primo momento ero un po' titubante nell'accettare la proposta perché mi preoccupava dover affrontare il viaggio da solo, in un paese che pensavo molto diverso dal mio, per un periodo relativamente lungo, invece poi sono stato veramente soddisfatto.

Quest'estate dal 5 luglio al 26 luglio, sono stata in Turchia, ad Istanbul, nell'ambito di un progetto dei Lions Club. I primi undici giorni li ho trascorsi con la famiglia e....saranno giorni indimenticabili per me. Mi sono trovata benissimo con la mia host family, che da subito ha iniziato a trattarmi come un vero membro della famiglia, riempendomi di continue attenzioni, affetto e regali. Con loro ho visitato posti bellissimi della città, scoperto le più antiche tradizioni e usanze.
Una volta trascorsi i primi undici giorni, a malincuore, ho dovuto salutare i miei "nuovi genitori" e le mie "nuove sorelle" per andare al camp.
Inizialmente non ero molto entusiasta di salutare la mia famiglia per andare in quel camp ma, con il passare del tempo, ora per ora, conoscevo sempre più i miei compagni e veramente...non sarebbe potuta andare meglio!

Ogni viaggio è un’esperienza a sé, ma se dovessi soffermarmi e pensare al mio viaggio in Turchia più che un’esperienza penserei ad un’emozione. Immagino di essere seduta su quella panchina di legno (ormai scolpita nella mia memoria) sul lungomare di Izmir così difronte posso vedere il panorama più bello che abbia mai potuto ammirare.. il sole accarezza il mare come se volesse augurargli un buon riposo ; ma non un mare qualsiasi ma il mar Egeo. Così guardando questo meraviglioso panorama ho deciso di buttare giù due righe perché ai miei momenti più belli lascio spazio su di un foglio cosicché possano essere sempre rimembrati. 

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco Schwabe Brini e scrivo per raccontarvi della mia esperienza in Turchia, resa possibile grazie agli scambi giovanili del Lions Club.
Per me è la seconda volta che organizzo un’ esperienza del genere dopo quella giapponese del passato inverno e mi ritengo sempre più che soddisfatto, ma soprattutto riconoscente verso chiunque si occupi degli scambi.
Il mio viaggio inizia il 6 Luglio, dopo un’ intensa settimana in cui ho ospitato, con la mia famiglia, una ragazza straniera: ciò ha impedito che io realizzassi di dover partire e così, al momento di andare in aeroporto ero colto, mentalmente, alla sprovvista; inoltre venni a sapere dieci giorni prima della mia partenza che la famiglia che mi avrebbe ospitato era stata sostituita con un’ altra di una città distante tre ore di bus da Adana, dove sono atterrato.

Comincio la mia recensione ringraziando tantissimo i Lions per questa opportunità che mi hanno dato facendomi vivere un'esperienza indimenticabile.
Subito dopo vorrei ringraziare la Serbia stessa, per essere stato un Paese tutto da scoprire, tanto particolare quanto diverso dall'Italia.
La prima settimana io l'ho vissuta a Novi Sad, lì sono stata in una famiglia a dir poco stupenda:

Mi chiamo Gianluca Valenza, ho 18 anni ed ho concluso con successo il quarto anno dell’Istituto Tecnico Industriale di Nettuno.
Adesso vi racconterò la bellissima esperienza degli Scambi giovanili offertami dal Lions Club Roma Pantheon.
La mia destinazione è la Turchia: la mia host family vive a Samsun e il Camp è ad Ankara; trascorrerò una settimana in famiglia e due settimane nel Camp Eurasia.
Il mio viaggio inizia domenica 6 luglio dall’aeroporto di Fiumicino.
Il mio volo era previsto alle 10:30, ma siccome era la prima volta che mi avventuravo in aeroporto, tutta la mia famiglia ha deciso di accompagnarmi e a alle 7:00 precise eravamo lì.
Fatto il check-in e salutati i genitori e la sorellina, mi avvio al gate per Istanbul, destinazione Samsun, dove ci sarà la famiglia Saraç ad aspettarmi.
Allo scalo di Istanbul conosco Camilla, una ragazza italiana che verrà con me a Samsun, dove risiede anche la sua host family.

Vorrei iniziare con un Grazie d’obbligo e di cuore nei confronti di chi, dall’Italia e sul posto in Turchia, mi ha dato la possibilità di vivere questa magnifica esperienza in una terra a me sconosciuta e dalle bellissime caratteristiche e persone.
Fin dal mio arrivo sono stato accolto in modo molto caloroso e disponibile sia dalla mia famiglia ospitante sia dai membri Lions e Leo con cui ho condiviso tre settimane indimenticabili.
Ho imparato molto su questo nuovo paese: la lingua, la bellezza dei paesaggi, dei luoghi e soprattutto la cultura dell’ospitalità della mia famiglia turca e ho conosciuto tanti nuovi amici con cui ho condiviso momenti fantastici. Questi incontri mi hanno permesso di entrare in contatto non solo con la cultura turca ma con quelle di tanti altri paesi come quella norvegese, svedese, finlandese, danese, olandese, belga, polacca, rumena, macedone, austriaca, tedesca, ungherese e di Taiwan. In questa meravigliosa cornice culturale ho potuto praticare le mie conoscenze linguistiche quali inglese, francese e tedesco con qualche incursione nelle lingue scandinave (norvegese, svedese, danese), macedone, cinese e turco. Eravamo un gruppo di 28 ragazzi e ragazze, insieme abbiamo fatto tanto e ci siamo divertiti parecchio diventando tutti amici.

“ Occorre appena ricordare che le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale. Qui, nelle costruzioni e nei luoghi di intrattenimento, nei miracoli e nel comfort di una tecnica che annulla le distanze, nelle formazioni della vita comunitaria e nelle istituzioni visibili dello Stato, si manifesta una pienezza dello spirito cristallizzato e fattosi impersonale così soverchiante che – per così dire – la personalità non può reggere il confronto.” 

da La metropoli e la vita dello spirito di Georg Simmel

Con i suoi 13 milioni e 854 abitanti, Istanbul si trova in quinta posizione nella classifica delle città più popolose del pianeta. Situata sullo stretto del Bosforo, in un punto altamente strategico per le rotte commerciali, a cavallo tra due continenti, quello europeo e quello asiatico. 
Tutte queste particolarità conferiscono alla metropoli un carattere interessante che ha suscitato in me una curiosità che mai prima avevo sperimentato. 

La mia impressione sul viaggio è sicuramente molto positiva. 
E' stata un'esperienza a dir poco irripetibile e consiglio di ripetere le attività che ci sono state proproste anche l'anno prossimo (escursione sul ghiacciaio, rafting, campeggio, visita alle chena hot springs). 
Ci tengo anche a precisare che l'ospitalità delle host family è stata veramente grandissima e spero che altri ragazzi potranno sperimentarla l'anno prossimo. 

Finalmente dopo vari problemi con il volo di ritorno sono riuscito a raggiungere l'Italia. 
Quest'anno lo "scambio"(non si potrebbe parlare di scambio dato che quest'anno ad avere vantaggi sono stato solo io e di questo me ne scuso ancora) è stato qualcosa ad dir poco entusiasmante.
Posso dire di essere stato per quasi un mese a contatto con la natura. 
Per quanto riguarda l'esperienza in campo ho potuto godere di far parte di un gruppo eccezionale, mai e poi mai avuto attimi di nervosismo all'interno di questo, anche gli organizzatori sono stati fantastici. 
Ottima anche la famiglia che mi ha ospitato nei rimanenti 10 giorni. 
Per i Leo che visiteranno questi luoghi in futuro lo consiglio a ragazzi/e che abbiano una buona dose di spirito di adattamento e avventura, infatti molte volte è capitato di doverci accampare con la tenda in luoghi sprovvisti di docce, elettricità e acqua corrente obbligandoci,non senza divertimento, ad immergerci nelle fredde acque dei laghi alaskesi.
Rigrazio i Lions, ed in particolare lei, per l'ennesima esperienza offertami sperando di ripeterne una simile il prossimo anno. 

Il viaggio di andata, avvenuto verso la fine di Luglio, ci ha visti fare tappa in un primo momento a Francoforte, successivamente a Whitehorse (per una sosta tecnica) e infine a Fairbanks in Alaska.
Qui siamo stati accolti da un Lions Member e sua figlia che hanno portato noi italiani, altri due ragazzi belgi e due austriaci (che abbiamo avuto l'onore di conoscere sul volo Francoforte-Fairbanks) nella loro dimora dove già risiedevano da un paio di giorni altri ragazzi facenti parte del nostro stesso scambio.
Qui abbiamo trascorso la notte in attesa di iniziare la nostra avventura al campo. Il giorno seguente infatti abbiamo raggiunto il luogo in cui si sarebbero svolte le principali attività per le prossime due settimane.

L'esperienza è stata unica e indimenticabile! 
Conoscere ragazzi da tutto il mondo, i loro usi e costumi non ha prezzo!...
E' un'esperienza utile perchè presenta una realtà completamente diversa (in senso buono) dal nostro paese, alla quale bisogna aprire gli occhi; aiuta a maturare e a rendersi molto più indipendenti. 
Ho trovato tutte persone gentilissime, disponibili e carinissime con me. 
Pianifico di ritornare a trovare la famiglia che mi ha ospitato, in futuro. Sono riusciti a farmi sentire come un vero membro della famiglia.
Il campo è stato stupendo non solo per i posti e le attività svolte ma per le persone a partire dagli animatori!! Persone davvero magnifiche!...
Le sento tutt'ora.
Mi complimento con i Lions che organizzano queste esperienze bellissime! 
Grazie per avermi dato l'opportunità di partecipare.
E' un'esperienza che senza dubbio rifarei!

Il mio viaggio è stato davvero fantastico, non mi sarei mai immaginata di fare un'esperienza così bella in Alaska!
Il campus è stato molto interessante, innanzitutto perchè ho conosciuto altri ragazzi, che hanno una cultura, una mentalità e una lingua diversa dalla mia e poi perchè si riesce davvero a capire cosa significhi il termine CONDIVISIONE!

LIONS YOUNG AMBASSADOR

Logo Young Ambassador

LIONS YOUNG AMBASSADOR

Cerca tra i report

News

Accesso Utenti

vuoi ospitare

 

Partire

logo lions