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Quando si va in Africa si piange due volte: all'arrivo e al rientro, così mi han detto.

Forse ho versato qualche lacrima in più del dovuto, ma solo alla partenza.
Sono state tre settimane caratterizzate da un continuo turbinio di emozioni che proverò a conservare e portare sempre con me. Spero di essere riuscita a dare almeno una minima parte di quello che questa gente è riuscita a trasmettermi. Ho stampate nella mente immagini che difficilmente scorderò: sorrisi, sguardi, abbracci, danze, canti, paesaggi mozzafiato e tanta gioia di vivere. Credo sia proprio questa la chiave di tutto: la felicità! Queste persone, i sud africani, gioiscono del poco o tanto che possiedono e sono l'emblema della semplicità.
La mia esperienza è iniziata il 20 luglio. 

Carissimi,
ospitare Sydnee per due settimane è stata una bella esperienza per tutti. Ha avuto modo di visitare parte del Nord Italia: la Brianza, Seregno, Monza, la metropoli Milano, i laghi Como, Lecco, Iseo con The Floating Piers, la Liguria Sestri Levante, Santa Margherita, Portofino, la Toscana colline Pistoia, l'Emilia Romagna Sestola, Passo del lupo, il Lago Santo. E a breve avrà la splendida opportunità d'esplorare le meravigliose regioni del Sud Italia insieme agli altri ragazzi stranieri. Ha condiviso la famiglia e le amicizie, divertendosi e sorridendo.
E' una ragazza timida, di poche parole, che vive in una piccolissima cittadina del Michigan, che fino ad ora non aveva mai preso un treno o visto il mare per esempio: per lei sono state molteplici scoperte in un tempo limitato, ma è contenta e serena. Come usualmente accade ha patito attimi di nostalgia, subito colmati dall'Amore che l'ha circondata. E' un'adolescente squisita che si merita tutto quello che sta vivendo: ci mancheremo a vicenda, consapevoli che abbiamo avuto il piacere di trascorrere insieme giornate estive all'insegna delle risate, dello sport, della cultura e delle bellezze naturali all'aria aperta, intrattenendo relazioni spensierate, spassose e gioiose.
Grazie Antonio, Flaminio, Loris, Bonalume e Lions tutti per rendere possibili avventure simili.
Evviva i Giovani, evviva il Mondo, evviva Lions! Comunichiamo anche le positività della Vita!
Buon proseguimento e affettuosi saluti.
Rebecca, Lorena, Giovanni Pedretti

La mia esperienza in Sri Lanka è stata inaspettata sotto tutti i punti di vista:
ho saputo di quest’opportunità due giorni prima della fine delle iscrizioni ed ho preso subito la palla al balzo senza pensarci più di tanto, e grazie all’estrema disponibilità dei responsabili degli scambi giovanili YEC sono partita…..
16 Gennaio2008 alle ore 15:00, dopo una notte in bianco sorretta da mille preoccupazioni e dubbi su quello che mi aspettava, sono partita da Venezia da sola con il freddo e i miei pensieri.Ero veramente allo sbaraglio, non sapevo assolutamente nulla di quello che mi aspettava e non conoscevo bene nessuna delle persone che avrebbero preso parte a quest’esperienza con me .
Dopo uno scalo notturno a Dubay di quattro ore rigorosamente senza chiudere occhio; alle ore 12:30 (ora cingalese ,  7:00 ora italiana)  del 17 Gennaio  sono arrivata in una nuova dimensione…

La mia esperienza in Sri Lanka è stata davvero un sogno: ho trascorso tre settimane fantastiche e indimenticabili in una terra incantevole tra città antiche, giungla, templi buddisti, spiagge da sogno e parchi naturali e ho potuto conoscere delle persone eccezionali che hanno reso questa avventura qualcosa di veramente unico.
Partito la sera del 15 gennaio da Venezia, dopo uno scalo a Dubai di quattro ore e uno alle Maldive, dove ho potuto già sentire il caldo dell’estate tropicale, alle 18:30 ora cingalese sono finalmente arrivato al Bandaranayike International Airport di Colombo dove mi aspettava Manju, il mitico organizzatore del campo Lions. Da subito mi sono reso conto del traffico caotico che regna nelle strade della capitale dove bisogna farsi strada tra centinaia di tuk tuk, furgoncini, biciclette e ogni altro tipo di mezzo di trasporto su ruote. Ho trascorso la prima notte in famiglia, mamma e papà giovanissimi con due bambini di circa tre e due anni, e il primo giorno ho conosciuto gli altri componenti del gruppo: un ragazzo croato, uno polacco, due ragazze russe e due austriache, con i quali ho vissuto in stretto contatto per tutte le due settimane del campo. In serata abbiamo partecipato ad un meeting dei Lions con tanto di inno nazionale cingalese, abbiamo fatto le nostre Country presentations e cena tutti insieme.

Sono passati un po’ di giorni dal mio “ ritorno in Patria”.. E’ stata un’esperienza indimenticabile! So che sembrano frasi fatte ma… chi se lo sarebbe mai aspettato? Ossia, sapevo che la Spagna, che adesso è la mia seconda casa, era bellissima (in particolar modo l’Andalusia) ma, mai e poi mai mi sarei aspettata un’accoglienza simile. Prima di partire ero preoccupata all’idea di viaggiare da sola e di finire in una casa di persone che conoscevo solo per email e foto, ma appena ho visto loro, lì, all’aeroporto ad aspettarmi con un sorriso enorme.. la mia paura è andata via! Sono stati 12 giorni bellissimi, all’insegna del mare, dell’estate e della, altrettanto bellissima, Màlaga! La “mia famiglia” era composta da Ana ed Antonio e dalle figlie Ana e Marta.. ammetto però di aver conosciuto anche parte importante delle loro famiglie e come dicono loro,“mi Dios”!!
Sono una tribù!!

L’esperienza in Spagna è stata superlativa. Qualche sera fa ho assistito alla presentazione di un libro dal titolo ‘Di passaggio’ nel quale si raccontano le emozioni, le impressioni di viaggiatori illustri che nei loro viaggi sono passati per Rovigo. Per me l’esperienza ad Antequera non è stata solo ‘un passaggio’ un momento fuggevole della mia vita trascorso in un altro Paese, è stata un’esperienza che porterò con me per tutta la vita.

Mi chiamo Federica Levi e questa è stata la mia prima esperienza Lions.

Il mio scambio giovanile è stato organizzato in Slovenia dove ho trascorso 7 giorni in famiglia e 11 giorni nel campus dall' 11 al 28 luglio.
Quest'esperienza per me è stata semplicemente fantastica, ho potuto conoscere tantissime persone che mi rimarranno nel cuore per il resto della mia vita. 
La settimana in famiglia è stata molto piacevole: la mia host family è stata disponibile e molto gentile e mi ha fatto visitare i dintorni della cittadina (situata nell'estremo nord dello stato) e fare piacevoli gite. Un giorno io e la mia host sister abbiamo fatto più di 30 chilometri in bici visitando le chiese locali e i monumenti. E' stato bellissimo. I giorni in famiglia sono volati e l'ultima sera ho cucinato, aiutata dalla mia host sister, la lasagne, che sono piaciute a tutti. 

Penso che il soggiorno all'estero offertomi dai Lions sia stata un'esperienza incredibile, che mi ha regalato momenti indimenticabili e nuove amicizie.
I pregi sono molti, dalla qualità del soggiorno (in termini di accomodazioni) e dalla disponibilità della famiglia ospitante all' ottima organizzazione delle escursioni e alla bellezza della Slovenia, paese da me prima fortemente sottovalutato e che ho avuto l'opportunità di rivalutare. 
Non credo ci siano difetti nell'organizzazione, l'unica cosa "negativa" è stata il volo d'andata (quello da Torino a Monaco è stato cancellato, causandomi un ritardo di circa 8 ore), ma sicuramente queste sono cose che capitano e non credo sia colpa dell'organizzazione.

I 17 giorni in Slovenia in famiglia e in campus sono letteralmente volati, soprattutto in quest'ultimo. La prima settimana l'ho passata, insieme ad un ragazzo olandese in una famiglia di Lubiana: in questi giorni ho avuto l'occasione di conoscere non solo lo stie di vita, diciamo "casalingo", ma anche di partecipare attivamente alla vita sociale della città, in quanto la sera uscivamo insieme al figlio della famiglia ospitante e questo ci permetteva di conoscere altri giovani della nostra età.
Ho trascorso alcuni giorni anche nella casa della sorella della padrona di casa, che abitava in un'altra città: Ë stato molto interessante poter fare un confronto tra due stili di vita.
Lubiana era molto pacifica, anche se molto piccola come città: ho avuto modo di approfondire la sua storia durante un'escursione del campus, non grazie ad una guida, la quale sarebbe stata, a mio parere, troppo noiosa, ma grazie ad una caccia al tesoro, durante la quale dovevamo chiedere informazioni alla gente del posto riguardanti la vita e l'architettura della città, rendendo l'esperienza molto divertente e socievole.

Quando sono partito avevo naturalmente delle aspettative su come sarebbe stata questa esperienza.
Le mie aspettative sono state tutte positivamente superate da quello che è per me uno dei ricordi più belli della mia vita.
La prima settimana è stata importante per visitare il paese e toccare con mano la cultura locale e il suo modo di vivere, grazie soprattutto alla meravigliosa famiglia che mi ha ospitato sempre disponibile e accogliente!
Abitando al centro della Slovenia in un'ora di macchina potevo arrivare tranquillamente al mare o in montagna circondato sempre e comunque da un grandioso paesaggio collinare immerso nel verde.
Una diversa ma ugualmente grandiosa atmosfera si poteva percepire nel campus "Cath the rainbow": la presenza di altri ragazzi come me da tutta Europa, la qualità del posto in cui alloggiavamo insieme all'entusiasmo e la carica dello staff, che ringrazio di cuore, hanno reso questa settimana veramente indimenticabile!
Tra gite turistiche, laboratori, presentazioni dei paesi di origine e momenti liberi si è creato un raro clima di amicizia e armonia infatti si è formato un gruppo unito di persone che rimarranno sempre nel mio cuore!

La mia prima esperienza con il Lions Youth Exchange è stata sicuramente positiva, ma soprattutto molto formativa. Alla partenza non avevo grosse aspettative anche perché, essendo per me la prima esperienza di questo genere, non avevo minimamente idea di come potesse essere un campo Lions o l’esperienza con la host family. 
Giunto nel piccolo aeroporto di Lubiana ho incontrato due componenti della mia host family slovena Malej: il padre Bojan e il mio host brother, Aleš. Il periodo trascorso in famiglia in un piccolo paesino alle porte della capitale è stato eccezionale, mi sono davvero sentito un membro integrato del nucleo familiare. 
La vita con la host family è stata l’esperienza più formativa di tutte perché, a contatto con loro, ho davvero scoperto le informazioni più importanti della Slovenia, gli usi, i costumi e le tradizioni. 
Il mio host father è sempre stato molto attivo sia nel farmi visitare la regione denominata in sloveno Gorenjska, sia facendomi assaggiare i piatti tipici locali. Con il mio host brother, invece, ho passato molto tempo divertendomi con i suoi amici, giocando a bowling e beach-volley.

My culturale exchange in Slovenia has been wonderful! The first week I was put up by an host family. This family, composed of the father, the mother, the sister (of my own age) and the brother, was very nice, kind and friendly with me. I was like a member of the family for them and they were like a second family for me. The guys of my host family were very nice and I had a great time with them. I have visited many slovenian churcs, villages, monuments and museums:
Slovenia is a wonderful country! 

Durante il mese di luglio di quest'anno ho trascorso il periodo più interessante ed entusiasmante della mia estate, nel corso delle tre settimane trascorse in Slovenia durante il Camp “Catch the Rainbow” 2013. Oltre a questa fantastica esperienza all'estero, la mia avventura con la splendida iniziativa degli scambi giovanili del Lions era iniziata una settimana prima della mia partenza; infatti quest'anno anche io e la mia famiglia abbiamo aderito all'iniziativa e ospitato una ragazza olandese il cui nome è Josephine.
Con lei ho trascorso una settimana durante la quale le ho mostrato diversi luoghi della mia provincia, oltre ad un paio di escursioni fuori provincia una delle quali non poteva che essere Venezia.

Tutto è iniziato come qualcosa di non essenzialmente grandioso, ma effettivamente si rivelò proprio così!
Quando sono arrivata a Trieste ho conosciuto un compagno di viaggio unico, Arturo, italiano; abbiamo fatto il viaggio in pullman fino a Lubiana assieme e così tutto è stato più semplice per entrambi. Arrivati a Lubiana ci aspettava la mia famiglia, che poi avrebbe lasciato Arturo dalla sua famiglia. Non vedevo l’ora di vederli, conoscerli e parlare con loro ma soprattutto, data la mia stanchezza e il viaggio che fu lunghissimo, arrivare a casa.
Dico solo casa perché è quello che provai, quello che quella famiglia mi fece sentire, era come se fossi a casa mia. Le ragazze, due sorelle jana e Teja, erano molto simpatiche, divertenti, avevano un sacco di amici con i quali ho stretto anche io una buona amicizia; la più piccola Jana ha una band per cui andavamo ai concerti quasi tutte le sere. Mi portarono addirittura la prima sera, inizialmente ero stanca ma poi cambiai immediatamente idea quando seppi della band ero cosi curiosa di vederla!!

Fin dalla mia partenza da casa, i sentimenti che più mi hanno fatto compagnia durante questa mia esperienza in Slovenia sono stati probabilmente l'entusiasmo e la curiosità di scoprire cosa mi avrebbe riservato il prossimo futuro. Il viaggio, che ho percorso in treno fino a Trieste e da lì in autobus fino a Lubiana, è stato piuttosto veloce e indolore, complice anche la compagnia di Alice, ragazza italiana con la quale avrei poi passato i giorni del campus. 
A Lubiana la famiglia "host" di Alice ci è venuta a prendere e prima di portare la mia compagna di viaggio a casa mi ha accompagnato fino a dove avevo appuntamento con la mia "host", Nika. Fin dai primi momenti ho capito che mi sarei trovato benissimo con lei. Nika, ragazza ventiseienne slovena, lavora come ingegnere meccanico e vive a Maribor, seconda città slovena.

Sono Marco e vengo dall’Italia, più precisamente dal Friuli Venezia Giulia, e ho avuto la fortuna di poter partecipare a questo campo Lions svoltosi in Romania. Aldilà dei vari pregiudizi che circondano questo stato, a mio parere infondati, l’esperienza che ho vissuto è stata molto costruttiva, nonché divertente.
Il campo Lions si è svolto in una località montuosa nel centro della Romania, a pochi chilometri dal castello dove dimorava il conte Dracula. Eravamo circa venti giovani e una decina di animatori e responsabili, da diverse nazioni: Italia, Romania, Finlandia, Danimarca, Svezia, Israele, Bulgaria, Turchia, Estonia e Polonia. In poco tempo abbiamo tutti socializzato e rotto il ghiaccio, forse spinti dalla curiosità di conoscere e confrontarsi con persone di diversa lingua e cultura.
Abbiamo alternato momenti di scambio culturale (presentazioni power point delle nostre nazioni) con giochi educativi e, naturalmente, momenti di svago. Naturalmente abbiamo approfittato del luogo per intraprendere una lunga camminata che (devo ammettere) non era proprio semplicissima.

Verso luglio di quest’ anno ho avuto l’occasione di trascorrere un mese della mia vita in una terra che secondo molti italiani è una delle peggiori, popolata da zingari, ladri e persone della peggior specie: 
NULLA DI PIU’ FALSO E SBAGLIATO!
Nella mia seppur breve esperienza in questo fantastico paese ho avuto l’occasione di accorgermi come le persone lì fossero completamente diverse da come chiunque se le aspetterebbe, i luoghi magnifici e pieni di una natura rara da trovare altrove e molte, molte meraviglie culturali da visitare senza poi dimenticare pure una buona cucina ;-)

 

Inanzitutto volevo davvero ringraziare il Lions Club Mare Nostrum per avermi concesso l' opportunità di fare un' esperienza del genere. Vorrei raccontarvi del mio campo perchè è stato un viaggio davvero significativo per me, di sicuro la vacanza più interessante, divertente, educativa che io abbia fatto sino ad oggi! 
Ho imparato tantissime cose sulla Romania, un paese che ho imparato ad apprezzare sempre di più con il passare dei giorni lì a Diham-Phoenix. 
Purtroppo in Italia molte persone hanno dei pregiudizi verso i rumeni e il loro stato: spesso si crede che sia un paese arretrato, che la popolazione sia per la maggior parte composta da persone poco istruite e con atteggiamenti poco civili. 
Niente di più sbagliato! La maggior parte dei rumeni che ho conosciuto sono persone estremamente cordiali, molto colte, hanno una mentalità davvero aperta, tutti in Romania infatti parlano almeno due lingue se non tre, dai pastori in montagna ai ragazzi di città! 
Molte delle persone che ho conosciuto hanno come me la passione per i viaggi, resi difficoltosi però dalla mentalità chiusa di molte persone che ancora oggi pensano che i Rumeni siano solo zingari, ladri e quant'altro. 

Sono Stefano Patriarca, studente diciottenne residente a San Daniele, ridente cittadina del Friuli collinare, e quest’anno ho avuto il piacevole privilegio di poter prendere parte al programma di scambi giovanili promosso dal Lions Club International: è così che ho potuto trascorrere venticinque giorni della mia estate in Romania.
Tutto inizia un soleggiato sabato 26 luglio, all’aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari: è qui che incontro la mia instancabile compagna di viaggio, Sonia, con la quale ho condiviso questa esperienza memorabile; partiti, dopo una breve sosta a Monaco, atterriamo a Bucarest. I primi due giorni della nostra permanenza ci vedono impegnati come turisti alla scoperta delle bellezze della capitale: visitiamo musei, teatri, chiese, luoghi dall’elevato interesse storico-artistico, ammirando le meraviglie della Piccola Parigi dell’Est.

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